In
occasione della Giornata Internazionale per la Consapevolezza sull’autismo,
martedì 2 aprile alle ore 15, presso l’ITA “Giuseppe Garibaldi” di Roma in via
Ardeatina n.524, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,
Marco Bussetti, parteciperà, insieme alla sindaca di Roma Capitale e Città
Metropolitana, Virginia Raggi, alla presentazione del progetto “Casale delle
Arti e dei Mestieri”.
All’illustrazione
del progetto, che mira all’inclusione sociale e lavorativa di ragazzi con
disabilità psichica e relazionale o che vivono in condizioni di disagio,
seguiranno i saluti istituzionali del Ministro e della Sindaca.
Il
“Casale delle Arti e dei Mestieri” sarà realizzato presso l’ITA “Giuseppe
Garibaldi” e l’ITAS “Emilio Sereni”, entrambi diretti dalla Professoressa
Patrizia Marini. A moderare l’incontro sarà Gianluca Nicoletti, giornalista,
ideatore del progetto e presidente della Onlus Insettopia, coinvolta
nell’iniziativa.
Il
Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha
incontrato ieri l’Ambasciatore d’Israele in Italia Ofer Sachs. Un confronto
cordiale e proficuo, nel corso del quale il Ministro ha ribadito la volontà, da
parte del MIUR, di rafforzare la collaborazione e la cooperazione fra i due
Paesi, in particolare in materia di istruzione e ricerca. Maggiori azioni
saranno dedicate anche al contrasto ad ogni forma di antisemitismo attraverso
l’educazione delle giovani generazioni. Sul fronte della cooperazione
accademica, è stato affrontato il tema dell’allargamento del riconoscimento
reciproco dei titoli universitari conseguiti nei due Paesi.
Bussetti
ha ribadito la necessità di un impegno costante di memoria e sensibilizzazione
attraverso campagne da realizzare nelle scuole “pensando ai giovani come gli
adulti del domani, in grado di far capire i pericoli dovuti all’odio del
diverso”. Il Ministro ha inoltre accettato l’invito rivoltogli
dall’Ambasciatore Sachs a recarsi in visita in Israele nei prossimi mesi.
Con
nota
n. 8991 del 6/03/2019 il Miur ha dato il via all’indizione, da parte degli
USR, dei concorsi per soli titoli del personale ATA (24 mesi).
Alla
nota sono allegati anche i modelli da utilizzare:
Allegato
B1 – modello domanda d’inserimento nelle graduatorie per l’a.s. 2019/2020
Allegato
B2 – modello domanda di aggiornamento delle graduatorie per l’a.s. 2019/2020
Allegato
F – rinuncia all’attribuzione di rapporti di lavoro a tempo determinato per
l’a.s. 2019/2020
Allegato
H – attribuzione della priorità nella scelta della sede per l’a.s. 2019/2020
In
particolare, dovranno essere inviati:
con
modalità tradizionale i modelli di domanda allegati B1, B2, F e H mediante
raccomandata A/R ovvero consegnati a mano ovvero mediante PEC, all’Ambito
Territoriale Provinciale della provincia d’interesse entro i termini previsti
dal relativo bando;
tramite
le istanze on-line, in un momento successivo, il modello di domanda allegato G
di scelta delle sedi delle istituzioni scolastiche. Per quest’ultimo non dovrà
essere inviato il modello cartaceo in formato pdf prodotto dall’applicazione in
quanto l’Ufficio territoriale destinatario lo riceverà automaticamente al
momento dell’inoltro.
anzianità
di servizio di almeno
due anni, ovvero 23 mesi e 16 giorni, anche non continuativi (le frazioni di
mese vengono tutte sommate e si computano in ragione di un mese ogni trenta
giorni e l’eventuale residua frazione superiore a 15 giorni si considera come
mese intero) prestato in posti corrispondenti al profilo professionale
cui si richiede l’accesso e/o in posti corrispondenti a profili professionali
dell’area del personale ATA statale della scuola immediatamente superiore a
quella del profilo cui si concorre;
essere
in servizio in qualità di personale ATA a tempo determinato nella scuola
statale nella medesima provincia e nel medesimo profilo professionale, cui si
concorre;
il
personale che, eventualmente, non sia in servizio all’atto della domanda nella
medesima provincia e nel medesimo profilo professionale, cui concorre, non
perde la qualifica di “personale ATA a tempo determinato della scuola statale”,
come sopra precisato, se inserito nella graduatoria provinciale ad esaurimento
della medesima provincia e del medesimo profilo (per il profilo di CS) e negli
elenchi provinciali per le supplenze (per i profili di AA – AT – CR – CO – GA –
IF);
il
personale che non si trovi nelle condizioni di cui ai due punti precedenti
conserva, ai fini del presente bando, la qualifica di “personale ATA a tempo
determinato della scuola statale” se inserito nella terza fascia delle
graduatorie di circolo o di istituto per il conferimento delle supplenze
temporanee della medesima provincia e del medesimo profilo cui si concorre (AA
– AT – CR – CO – GA – IF – CS).
Realizzare
lo Spazio europeo dell’Istruzione entro il 2025, ampliare le possibilità di
mobilità degli studenti che aderiscono al programma Erasmus+ con maggiori
risorse comunitarie, trovare percorsi di sostegno a livello europeo per
l’introduzione dell’Educazione motoria sin dalla Scuola primaria.
Sono i temi affrontati dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca, Marco Bussetti, e dal Commissario Europeo per l’Istruzione, la
Cultura, la Gioventù e lo Sport, Tibor Navracsics, in un incontro che si
è tenuto ieri pomeriggio al MIUR.
Il
Ministro Bussetti ha ribadito la disponibilità dell’Italia a sostenere
attivamente la costituzione dello Spazio europeo dell’Istruzione entro il 2025,
un progetto lanciato proprio dal Commissario Navracsics.
Dal colloquio è emerso inoltre come, in seguito alla firma dell’accordo con la
Santa Sede per il reciproco riconoscimento dei titoli universitari, l’Italia
occupi un ruolo primario nel sostenere progetti Erasmus+ aperti anche agli
studenti degli Atenei della Santa Sede, come auspicato anche dal Commissario
Europeo.
Il
Ministro ha infine tenuto a sottolineare l’importanza della norma che introduce
la presenza di docenti abilitati all’insegnamento dell’Educazione motoria sin
dalla Scuola primaria e la necessità di darle un respiro anche transnazionale,
attingendo alle esperienze e ai progetti europei. Bussetti ha inoltre
dichiarato la disponibilità dell’Italia a partecipare ad attività sperimentali
che riguardino l’Educazione motoria e lo sport nelle scuole.
Proseguono le procedure del concorso dirigenti
scolastici: inizia la fase cruciale. Oggi e domani ci sarà l’abbinamento
codici/nominativi ed entro la fine del mese sarà diffuso l’elenco degli ammessi
alla prova orale. Sono 9.376 i candidati che attendono il verdetto, ma il
Miur non ha ancora contezza della percentuale di vincitori che saranno avvisati
tramite mail. I candidati potranno consultare on line su polis la
prova svolta e la propria griglia di valutazione. Gli ammessi alla prova orale
devono approcciarsi con tutte le risorse possibili e tanta determinazione al
colloquio che può condurli a un ruolo di prestigio e grande responsabilità.
L’iter
del Concorso a Dirigente proseguirà attraverso i seguenti step:
MARZO
25/26 marzo: scioglimento dell’anonimato e pubblicazione elenco degli
ammessi. Sono ammessi alla prova orale i candidati che superano la prova
scritta conseguendo un punteggio pari a 70 punti su 100. Anche coloro che non
hanno superato la prova potranno accedere al proprio elaborato e alla griglia
di valutazione tramite Istanze online.
APRILE
Dovranno essere presentati i titoli inseriti nell’auto
certificazione. Entro fine mese: nomina dei commissari aggregati di lingue
e informatica nelle commissioni.
MAGGIO
Prove orali (a partire dalla lettera M). Saranno indicate le sedi dove si
svolgerà la prova orale.
GIUGNO
Prove orali, con conclusione prevista entro la data di avvio degli esami di
maturità.
LUGLIO
Pubblicazione delle graduatorie.
Ricorsi
Il Miur ha inoltre comunicato che i differenti giudizi di merito del
consiglio di stato sui ricorsi proposti dai ricorrenti ammessi agli scritti
avrebbero avuto esito favorevole per il Miur.
Per
quanto concerne le altre pronunce dovrebbero arrivare nelle prossime
settimane. Ovviamente il Miur utilizzerà i dispositivi degli esiti
giudiziari per formulare gli elenchi ufficiali degli ammessi alla prova orale.
AGOSTO
A
partire da agosto i vincitori del concorso DS potranno partecipare
gratuitamente al percorso di training “Io dirigente, i miei
primi 30 giorni” per i dirigenti neoassunti su tutti gli adempimenti funzionali
all’attività.
Comunicato stampa della Federazione dei Lavoratori
della Conoscenza CGIL – Nel
conto annuale 2017 pubblicato dalla Ragioneria Generale dello Stato si legge
della perdita che hanno subito i salari del personale della scuola e del fatto
che essi siano tra i più bassi della Pubblica amministrazione.
La
muta eloquenza dei numeri non ha bisogno di alcun commento e denuncia la grave
responsabilità della politica che sottopaga la classe intellettuale che ha la
responsabilità di formare le future generazioni. Un fatto indegno di un paese
civile.
A
questo proposito le denunce sindacali sono state poste da tempo alle
controparti e con i conti alla mano: a parità di lavoro, i docenti italiani
guadagnano in media 8000 euro l’anno in meno rispetto ai colleghi europei.
Il
tempo è ormai scaduto. Il Governo crei le condizioni per aprire le trattative
per il rinnovo di un Contratto nazionale di lavoro che ci avvicini all’Europa,
abbandonando l’insano progetto della regionalizzazione del sistema di
istruzione che porterebbe con sé la territorializzazione dei diritti e delle
retribuzioni.
Al
rinnovo del CCNL si dovrà necessariamente accompagnare il rilancio di una
politica di investimenti in istruzione, formazione e ricerca, che riallinei il
nostro Paese al resto d’Europa.
Questo il terreno su cui incalzeremo la politica con un’azione forte, puntuale
e costante a partire dalla mobilitazione indetta unitariamente con tutti gli
altri sindacati della scuola.
La scuola statale nazionale è garanzia di coesione
e solidarietà sociale.
Nota FLC – Il sistema di istruzione nazionale è un
fattore di coesione culturale e sociale del nostro Paese. I progetti di
regionalizzazione messi in campo dalla richiesta al governo di maggiori forme
di autonomia anche in materia d’istruzione, da parte del Veneto, della
Lombardia e dell’Emilia Romagna, minano alle basi l’idea di una scuola
pubblica nazionale e mettono fortemente in discussione l’unità del sistema
dei diritti.
Regionalizzare l’istruzione significa disgregare
il Paese.
Regionalizzare i contratti, gli organici, i salari
del personale della scuola, significa attaccare il ruolo unificante dei
contratti nazionali di lavoro, la garanzia di uguali diritti per tutte le
lavoratrici e i lavoratori, in ogni parte del territorio nazionale.
Regionalizzare l’istruzione, vuol dire subordinare
la garanzia di un diritto alle risorse economiche della regione, dare di
più alle regioni che hanno più soldi e meno alle regioni con meno risorse,
anche per questo qualcuno l’ha chiamata: la ‘secessione dei ricchi’.
I diritti non possono essere un bene limitato alle
condizioni di dove si vive.
Noi vogliamo fermare questo progetto disgregatore, lavorando perché il
diritto sociale all’istruzione resti garantito a tutte e a tutti, in tutto il
Paese.
Vogliamo vivere un Paese solidale, che abbia una
scuola di tutti e per tutti, dove anche i più poveri possano raggiungere i
gradi più alti degli studi, proprio come dice la nostra Costituzione.
La scuola statale nazionale è garanzia di coesione
e solidarietà sociale.
Riparte #ioleggoperché,
la grande iniziativa nazionale dell’Associazione
Italiana Editori (AIE) che punta a formare nuovi lettori,
rafforzando nella quotidianità dei ragazzi l’abitudine alla lettura grazie alla
creazione e al potenziamento delle biblioteche
scolastiche. E che in soli tre
anni ha portato fino ad ora
oltre 650mila libri nelle scuole italiane.
L’edizione 2019 del progetto – che conferma la collaborazione
con il Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca (MIUR), con il Centro per il Libro e la Lettura, con l’Associazione Librai Italiani (ALI) e il Sindacato Librai e Cartolibrai (SIL), con l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB)
e con il supporto di SIAE –
Società Italiana degli Autori ed Editori, – parte oggi e culminerà nel periodo 19 – 27 ottobre.
Da oggi e fino al 20
settembre le scuole italiane (primarie, secondarie di primo e secondo grado e
scuole d’infanzia) potranno iscriversi sulla piattaforma www.ioleggoperche.it che,
successivamente, permetterà loro anche di raccontare le attività avviate grazie
ai libri arrivati con il progetto. Il sito diventerà quindi – con il contributo
attivo delle scuole – un osservatorio unico e privilegiato, un’agorà di
riferimento della lettura tra i banchi. Dalla fine del mese di aprile anche le
librerie potranno iscriversi ed entreranno poi nella fase operativa i
gemellaggi tra scuole e librerie.
La
parola d’ordine per il 2019 sarà “crescere ancora”: “La partecipazione diffusa
delle scuole – ha sottolineato il presidente di AIE, Ricardo Franco Levi – che ha coinvolto nella scorsa edizione 9.195
scuole in tutta Italia, pari a oltre 2milioni di bambini e ragazzi dai 3 ai 18
anni – è il primo grande tassello di un lavoro di squadra che, a partire dagli
editori, coinvolge Istituzioni, biblioteche, media e privati cittadini per
formare i lettori di domani. Vorremmo davvero che tutte le scuole
italiane potessero arricchire il loro patrimonio di libri: per questo ci
auguriamo che il progetto continui a crescere, grazie alla generosità e al
coinvolgimento di tutti. E puntiamo quest’anno a rafforzare la collaborazione
con le tv per raccontare, sempre meglio e sempre di più, la dimensione e le
ricadute sociali di questa iniziativa. Vorremmo trasformarla in una Bookthon,
una specie di Telethon dei libri, per diffondere il più possibile sia la
chiamata alla partecipazione sia i valori positivi che le scuole sono in grado
di veicolare”.
La
conferma della dimensione sociale viene anche dai numeri.
Un’indagine di approfondimento realizzata dall’Ufficio studi AIE (a cui hanno partecipato 2.679 scuole aderenti al
progetto 2018) ha evidenziato come i libri di #ioleggoperché siano stati
usati nel 54% dei casi per book talk,
laboratori, confronti tra studenti, e in un altro 12% per recensioni e schede libro, a
opera dei ragazzi stessi, utili a orientare i loro coetanei nella scelta di
quali libri leggere, e nel 5% per letture
assegnate dall’insegnante. Non solo però attività “di classe”: a
sorpresa è emerso dall’indagine anche il piacere di portarsi a casa un libro da
leggere. Per primarie e secondarie, risulta che spessissimo (40% delle risposte) le scuole hanno evidenziato la scelta
spontanea dei bambini e ragazzi di portarsi a casa i libri, e “sempre” o
“spessissimo” i ragazzi si sono consigliati tra loro quale libro leggere tra
quelli donati.
“Il merito di
#ioleggoperché – ha commentato il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca, Marco Bussetti – è che mette in circolo l’amore per i libri e
per la lettura. Un’attività unica, che si sostanzia di passione: una parola che
vogliamo torni a essere centrale nel percorso formativo dei nostri giovani.
Grazie a questa iniziativa, ogni cittadino può entrare in una libreria e fare
la propria donazione alle scuole. Gli istituti, per effetto di questa
generosità, possono arricchire le loro biblioteche con volumi diversi e più
aggiornati. Gli studenti possono attingere a un numero crescente di storie e
trovare così nuovi stimoli, per il loro presente e futuro. Questa
manifestazione, frutto di un efficace lavoro di squadra, si conferma un eccezionale motore di promozione della lettura. Invito
tutti quanti a partecipare a questa nuova edizione e a dare il proprio
contributo. Perché la conoscenza è la chiave di sviluppo del nostro Paese”.
La mobilitazione delle scuole è già partita con
una circolare del Ministero: “Nella settimana dal 19 al 27 ottobre 2019 – è
scritto – si chiederà a tutti gli italiani di acquistare in libreria un libro
da donare per contribuire alla biblioteca di una scuola precisa, con cui la
libreria è “gemellata”. Il libro sarà marchiato per sempre dal nome del
donatore. Sarà possibile per le scuole anche iscriversi al concorso
#ioleggoperché, e organizzare insieme alle librerie, durante i nove giorni di
campagna in ottobre, un evento o un’attività in libreria per promuovere
#ioleggoperché 2019 e incentivare le donazioni. AIE, attraverso gli editori associati,
contribuirà a donare altrettanti libri alle scuole partecipanti che ne faranno
richiesta, fino a un massimo di 100 mila copie. Tale momento sarà preceduto e
seguito – anche in concomitanza e collaborazione con “Libriamoci” del Centro
per il libro e la lettura – dalla presenza nelle scuole di editori, autori,
redattori per raccontare le professioni dell’editoria”.
#ioleggoperché è un progetto di AIE, in
collaborazione con Ministero
dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca (MIUR), con l’Associazione
Librai Italiani (ALI), con il
Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai (SIL), con l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB)
e con il Centro per il libro e la lettura, con il supporto di SIAE – Società Italiana Autori ed
Editori e con il sostegno di Mediafriends.
Non pago della scoperta dei logaritmi Napier inventò inoltre i famosi “bastoncini”, in inglese Napier’s bones, presentati nel suo libro “Rabdologiae” (dal greco rabdos e logos, cioè calcolo coi bastoncini) del 1617. Keplero li impiegò subito per calcolare le orbite dei pianeti affermando che gli avevano risparmiato 400 anni di fatiche: l’avventura del calcolo scientifico automatico era finalmente cominciata.
Per questo lavoro si ispirò ad un tipo di moltiplicazione inventato in India, molto diffuso nell’Europa medioevale ed ancora usato in Turchia, in cui le operazioni si effettuano riempendo delle caselle divise a metà da una diagonale: scriviamo esternamente le cifre dei due fattori e in ogni casella, separando le decine dalle unità, scriveremo il prodotto dei numeri corrispondenti alla riga e alla colonna (es. in basso: 9 nella casella 3 (3×3), 15 nella casella 5 (3×5) ecc.). Sommiamo ora le cifre che si trovano sulla stessa diagonale a partire dall’angolo in basso a destra, riportando le decine alla diagonale successiva, ed avremo il risultato. In Italia questo procedimento venne battezzato “per gelosia” e il motivo di questo strano nome lo troviamo nel “Summa de Arithmetica” (1494) di Luca Pacioli: “Con il termine gelosia indichiamo quelle grate che si ha l’abitudine di mettere alle finestre delle case dove abitano delle donne affinché non si possano vedere con facilità”.
Moltiplicazione per gelosia (235 x 30 = 7.050)
Napier sintetizzò questo sistema stampando i prodotti su bastoncini di legno o di avorio: le caselle erano precompilate e bisognava solo sommare. Al tempo infatti anche le persone erudite avevano difficoltà con le moltiplicazioni e questo strumento, che rivoluzionò il modo di calcolare, venne prodotto in mille varianti fino alla prima metà del novecento.
Per eseguire le operazioni è necessario accostare i bastoncini ricreando ogni volta la grata e Napier propose un sistema più veloce, chiamato Prontuarium, che consisteva in un set di maschere forate grazie alle quali si individuava rapidamente la diagonale delle cifre da sommare. Il maneggio delle maschere risultò meno facile del previsto e nel 1668 Caspar Schott dispose le numerazioni in cilindri rotanti, inseriti all’interno di una scatola o “cistula”, permettendo così di lavorare senza “capitis defatigatione”. Da notare l’uso del latino, al tempo utilizzato dagli studiosi di ogni nazionalità.
Napier propose inoltre una curiosa “scacchiera calcolatrice”, che funzionava in base 2 pur non essendo un sistema digitale, ma questo originale sistema non ebbe alcun seguito pratico.
Per effettuare 235 x 3 accostiamo i bastoncini del 2, del 3 e del 5:
il risultato si deduce dalla terza riga, basta sommare in diagonale le cifre da destra verso sinistra. Vanno considerati gli eventuali riporti e quindi partendo da destra avremo 5, poi 0 (9 + 1), poi 7 (6 + 1 di riporto), invertiamo ed ecco il risultato: 705. Volendo invece eseguire 235 x 56 si applica la proprietà distributiva al secondo fattore e si dissocia 50. Oggi sembra complicato ma i bastoncini facilitano di molto le operazioni con grandi numeri. Naturalmente si può anche dividere e la versione completa include una tavoletta per elevare a potenza ed estrarre radici.
La Direzione
Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della
formazione superiore con il decreto 389 del 5 marzo 2019 ha adottato il nuovo modello di Supplemento al
Diploma (Diploma Supplement) rilasciato da tutte le istituzioni
della formazione superiore italiana. Il Diploma Supplement è un certificato che
riporta, secondo modelli conformi a quelli adottati dai paesi europei, le principali indicazioni relative al
curriculum specifico seguito dallo studente per conseguire il
titolo di studio.
L’adozione
del nuovo modello segue la Dichiarazione
congiunta della Conferenza interministeriale del Processo di Bologna, svoltasi
a Parigi nel 2018, nella quale
veniva approvata la proposta di revisione del
supplemento al Diploma
veniva assunto l’impegno ad adottare il
supplemento in forma identica anche nell’ambito dei
processi correlati (Lisbon Recognition Convention e EUROPASS).
In coerenza
con quanto stabilito nella Dichiarazione congiunta della Conferenza
interministeriale del Processo di Bologna, svoltasi a Berlino del 2003, il Supplemento viene rilasciato
automaticamente e gratuitamente a tutti i laureati e diplomati di tutte le
istituzioni della formazione superiore italiana.
Riguardo al settore Afam il
rilascio del Supplemento al Diploma è previsto dal Regolamento che disciplina
gli ordinamenti didattici (DPR 212/05 art. 10 comma 5).
Il nuovo
modello (allegato 1) sostituisce
quello previsto dalla nota 1345 del 7 febbraio 2013 della Direttore Generale per
l’Alta Formazione artistica, Musicale e Coreutica (AFAM).
Allegate al
dd 389/19 vi sono
le nuove linee guida per la
compilazione del Supplemento al Diploma, comprensive del
testo descrittivo in lingua italiana ed inglese del sistema AFAM e
corredate in appendice I) delle linee guida per la predisposizione delle
tabelle ECTS (European Credit Transfer and Accumulation System, ossia
”Sistema europeo di trasferimento e accumulo dei crediti”) di
distribuzione dei voti (allegato 3)
le linee guida nazionali per la
digitalizzazione del Supplemento al Diploma corredate in
appendice I) della traduzione dell’Executive summary dello “Studio a
supporto della revisione del Supplemento al Diploma e per l’analisi di
fattibilità di una sua digitalizzazione su scala europea” (allegato 4).
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