Sono stati premiati a Trieste gli studenti vincitori della I edizione delle Olimpiadi di Economia e Finanza, che si è svolta nelle giornate del 22 e 23 maggio. Lo rende noto il Miur in questa nota stampa.
Destinata ai ragazzi dei primi tre anni delle Scuole secondarie di II grado, la manifestazione è ideata per avvicinare i giovani ai temi economici, finanziari e di cittadinanza attiva. Al suo esordio, la gara ha registrato la partecipazione di oltre 7.600 ragazzi e di quasi 300 scuole, di cui 11 sono arrivate in finale, superando le fasi di istituto e regionali.
Le prove proposte ai 13 finalisti hanno riguardato i diversi livelli di padronanza delle competenze di Economia e Finanza, con riferimento anche agli obiettivi di Financial Literacy delle prove OCSE PISA. Durante l’anno, gli studenti, seguiti dai loro insegnanti, si sono preparati per la competizione grazie alle risorse didattiche e ai numerosi esercizi disponibili sul sito delle Olimpiadi (https://www.olimpiadi-economiaefinanza.it/), elaborati dal comitato tecnico scientifico costituito per l’occasione dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione, che ha promosso l’iniziativa. Del comitato hanno fatto parte associazioni disciplinari di categoria e docenti, oltre al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), Banca d’Italia, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) e Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (FEDUF).
L’ultima nata tra le competizioni promosse dal MIUR, con la media partnershipdi Rai Cultura e di Rai Scuola, si è avvalsa della collaborazione del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, diretto dalla professoressa Annamaria Lusardi.
La premiazione ha avuto luogo presso l’IIS “Giosuè Carducci – Dante Alighieri”, nell’ambito della manifestazione “La Piazza delle Idee”, dedicata ai temi dell’educazione economica e finanziaria a scuola. Durante l’evento sono stati proposti a studenti e docenti attività laboratoriali, studi e riflessioni riguardanti, tra l’altro: l’educazione finanziaria, la storia dell’economia, le tecnologie didattiche innovative, i serious games e la loro efficacia formativa, lo sviluppo dei processi scientifici tecnici e storici a seguito dei quali un territorio si configura, i rapporti tra città e contesto europeo.
Di particolare interesse lo spazio di approfondimento dedicato a Leonardo, inserito nell’ambito delle celebrazioni del cinquecentenario della morte del genio italiano, con una lectio magistralis del professor Gian Arturo Ferrari sul tema: “Leonardo da Vinci e lo sviluppo del pensiero scientifico in Europa”.
Olimpiadi Economia e Finanza: gli studenti premiati
Categoria Senior
I classificato (ex aequo): Filippo Paladini, Istituto Tecnico Economico Tecnologico “Bramante Genga”, Pesaro.
I classificato (ex aequo) : Giorgia Castiglione, Liceo Scientifico “Luigi Siciliani”, Catanzaro.
III classificato: Tommaso Capriotti, Liceo Scientifico “Marie Curie”, Giulianova (TE).
Categoria Junior
I classificato:Alice Bianco, Istituto Tecnico Statale “Grazia Deledda”, Lecce.
II classificato: Luca Merante, Liceo Scientifico “Luigi Siciliani”, Catanzaro.
III classificato: Filippo Morari, Liceo “Fabrizio De André”, Brescia.
Chi si
illudeva che per introdurre più ore di tempo scuola nel primo ciclo bastasse
assegnare più docenti è servito: delle già poche 246 cattedre di tempo pieno
nelle scuole primarie della Sicilia, assegnate dal Governo
con la Legge di Bilancio 2019 proprio per favorire il tempo
pieno, ben 96 (il 39%) “verranno restituite al Miur, perché – spiega La Repubblica – le
richieste pervenute alle scuole siciliane durante le iscrizioni che si sono
chiuse lo scorso mese di gennaio non consentono di istituire altre classi a
tempo pieno”.
La regione
italiana con meno tempo pieno alla primaria è costretta a restituire al mittente
quasi metà delle cattedre assegnate dal ministero per potenziare le lezioni
pomeridiane. In Sicilia mancano gli spazi e le mense che permettono al tempo
pieno di decollare. E pare che neppure le famiglie abbiano troppa voglia di
lasciare a scuola i propri figli fino alle quattro del pomeriggio.
“I posti
non assegnati in Sicilia, a questo punto, prenderanno la strada delle regioni
centrali e settentrionali che potranno utilizzarli. Dalle nostre parti, mancano
i locali da adibire a mensa che consentono di prolungare la permanenza a scuola
dei bambini delle elementari. E sembra che anche da parte dei genitori il
servizio non sia richiestissimo. Nelle altre realtà italiane si viaggia su
tassi completamente diversi: in Lombardia, il tempo pieno copre il 50% delle
classi funzionanti, in Piemonte il 48% e nel Lazio si sfiora il 53%”, conclude
il quotidiano.
È chiaro,
commenta Anief, che stando così le cose il gap sul tempo pieno tra le regioni
del Centro-Nord e quelle del Sud non potrà che acuirsi: “Per avviare la
permanenza delle classi in una scuola – spiega il suo presidente nazionale,
Marcello Pacifico – occorrono delle strutture e cucine a norma, dei
finanziamenti importanti per adeguare le strutture che non lo sono, delle somme
rilevanti da assegnare con stabilità agli enti locali e altro ancora.
Purtroppo, tutto questo nelle regioni del Sud non è riscontrabile. Noi lo
abbiamo sempre detto e adesso si realizzano le conseguenze di un progetto
ispirato da obiettivi nobili ma organizzato, in determinate aree del Paese, su
una base fragile”.
Il Ministero dell’Istruzione nega la validità di alcuni titoli conseguiti nei paese dell’Unione Europea in aperta violazione delle norme comunitarie, questo quanto sostenuto dal giovane sindacato Anief che apre le adesioni ai ricorsi per quanti si sono visti negare dal Miur la validità del titolo abilitante conseguito all’estero. Scadenza adesione ricorsi 27 maggio. L’Ufficio Legale Anief valuterà la casistica dei ricorrenti per proporre le azioni mirate più favorevoli attraverso ricorsi presso il TAR del Lazio.
L’ultima
è la nota Miur dello scorso 2 aprile che nega tout court la possibilità di riconoscimento in
Italia dei titolo conseguito in Romania, ma già precedentemente il Miur aveva
negato tramite “avviso” la validità di un’abilitazione conseguita in un paese
dell’Unione Europea senza valutare, caso per caso, le eventuali attività
integrative e/o compensative per ottenere il riconoscimento in Italia del
titolo estero utile ai fini dell’abilitazione all’insegnamento.
Anief per
tutti i docenti che già si sono visti negare tramite formale diniego del Miur
la validità del proprio titolo estero e per chi non ha ancora ricorso avverso
la Nota Miur dello scorso 2 aprile che nega in partenza la possibilità di
riconoscimento del titolo abilitante conseguito in Romania, ha avviato le
procedure di adesione allo specifico ricorso presso il Tar Lazio per impugnare
entro i termini l’atto ritenuto illegittimo.
“Da più di tre anni la Regione Campania sta investendo per offrire spazi di socialità all’interno delle scuole che consentano agli insegnanti di poter entrare sempre più in sintonia con gli alunni. Uno spazio fisico in cui conoscersi e riconoscersi. Anche così si sconfigge bullismo e cyberbullismo”. Queste le parole dell’assessore regionale all’Istruzione, Lucia Fortini, intervenuta alla tredicesima tappa di @scuolasenzabulli, la campagna di prevenzione per i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo promossa dal Corecom Campania, presieduto da Domenico Falco, presso l’istituto comprensivo “Mimmo Beneventano” di Ottaviano.
L’incontro
con gli studenti del comune vesuviano è stato introdotto dal cortometraggio sul
cyberbullismo “Che ne sai” realizzato dal giovanissimo regista, Daniele
Ciniglio. “Spesso si parla della vittima di bullismo – ha spiegato Ciniglio
– ma non ci si sofferma mai sul perché nasce questo fenomeno. Spesso alle
spalle del bullo c’è un altra storia altrettanto difficile. Il mio lavoro si
conclude con un grande abbraccio immaginario per dare forza alle immagini
affinchè arrivino direttamente all’animo dei ragazzi. Sperando che una volta su
cento possa accadere veramente”.
Sui
pericoli della rete si è soffermato Marco Iannelli, capo segreteria del
direttore del servizio ispettivo dell’Agcom che ha sottolineato “l’importanza
di far comprendere ai nostri giovani come approcciare ai nuovi mezzi di
comunicazione. Creando consapevolezza sulle potenzialità della rete per la
crescita e lo sviluppo delle persone e, al tempo stesso, prudenza nel suo
utilizzo”.
Anche
Bruna Fiola, consigliere regionale della Campania, ha voluto evidenziare
“la necessità di fare rete tra scuola, famiglia istituzioni e forze dell’ordine
per dimostrare ai ragazzi vittime di bullismo che una via d’uscita c’è e che
grazie alla conoscenza del fenomeno è possibile evitare di rimanere
intrappolati dai bulli del web”.
Per
la dirigente scolastica dell’istituto, Anna Fornaro, “bisogna agire
nell’ottica della risoluzione e affidare la gestione di questi temi a persone
competenti e qualificate, con anni di esperienza alle spalle. I nostri giovani
meritano più tempo e qualità negli interventi a loro sostegno”.
Tema
ripreso anche dalla psicologa Mariarosaria Alfieri che ha ribadito come
“bisogna avere coraggio e rispetto per se stessi e per gli altri. Il bullo
spesso diventa tale già in famiglia e arrivando a scuola con modelli educativi
disfunzionali. Ecco la necessità di una rete che sia in grado di offrire
modelli diversi”.
All’incontro hanno partecipato anche Giovanna Casalini (responsabile settore Affari Sociali comune di Ottaviano), Maria Rosaria Annunziata (referente per il bullismo dell’istituto Beneventano) il personale della polizia Postale (Umbertina Pagano,Giuseppe Giorgio e Gianluca D’Onofrio) che ha illustrato i rischi della rete con l’ausilio dei filmati.
Sabato 25 maggio, alle ore 12,30 all’Istituto Petronio si terrà la terza edizione dell’evento “Profumi, colori e sapori del Sud nei giardini del Petronio”.
Nel parco dell’istituto alberghiero a Monterusciello saranno allestiti stand di piatti tipici delle regioni del Sud Italia, preparati con professionalità e cura dagli alunni delle classi terze che a breve prenderanno la qualifica professionale. Coinvolti oltre 260 alunni e 50 docenti che metteranno in mostra e faranno degustare primi e dolci delle regioni del sud Italia. Ogni regione sarà ospitata negli stand nei giardini dell’Istituto.
Intanto in questi giorni l’istituto ospita ragazzi che vengono dalla Romania, Polonia, Turchia e Regno Unito che stanno partecipando al Progetto Erasmus+, dal titolo “My Careers Steps”. I ragazzi sono arrivati il 21 maggio e partiranno sabato sera. Stanno partecipando a momenti di formazione nel settore turistico ed enogastronomico e a visite guidate.
“In un’Europa ormai diventata una complessa società multiculturale – spiega il professor Filippo Monaco, dirigente scolastico – gli studenti dovranno essere preparati a vivere in un contesto dove inclusione, accoglienza e integrazione siano parole chiave. Il meeting è un momento di formazione e confronto, grazie al contributo dei paesi partner, sui temi dell’educazione alla cittadinanza europea e del lavoro, elementi fondamentali per la crescita e il futuro delle giovani generazioni, affinché possano maturare competenze e strumenti adeguati alla comprensione e alla complessità del nostro tempo. Il progetto è stato proposto per valorizzare le eccellenze della scuola ed è finalizzato a costruire percorsi formativi di approfondimento e occasioni per confrontarsi con le realtà scolastiche europee”.
“L’episodio di Palermo che ha visto protagonista suo malgrado la professoressa Dell’Aria dimostra come sia pericoloso affidare una questione delicata come la disciplina dei docenti agli impiegati amministrativi dei provveditorati. Alla luce di quanto accaduto, chiediamo in primis che venga istituito un organo di garanzia competente e indipendente in grado di tutelare la libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione, e il ripristino dell’istituto della conciliazione, abolito dalla riforma Brunetta, che eviterebbe il proliferare a dismisura del contenzioso”.
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, interviene in merito alla sospensione della docente siciliana.
“Tra i compiti dell’attività didattica – afferma Di Meglio – c’è anche quello di sviluppare lo spirito critico degli studenti che, non dimentichiamolo mai, sono il futuro del Paese, i cittadini ai quali spetterà guidare l’Italia e contribuire, ciascuno in base alle proprie capacità e attitudini, alla sua crescita. C’è qualcosa di schizofrenico nel reintrodurre l’insegnamento dell’educazione civica da una parte e dall’altra sospendere una docente per aver svolto il proprio lavoro senza reprimere la libertà di espressione degli alunni”.
Stamattina è sbarcata
al porto di Palermo la Nave della Legalità, partita da Civitavecchia, dopo il
saluto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E giovani di tutta
Italia stanno ricordando i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo
Borsellino e degli agenti delle loro scorte Agostino Catalano, Walter Eddie
Cosina, Rocco Dicilllo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito
Schifani, Claudio Traina.
LA COMMEMORAZIONE
Il premier Giuseppe
Conte ha deposto una corona d’alloro alla stele che ricorda la strage di
Capaci. Nel corso della giornata prevista la cerimonia all’aula bunker del
carcere Ucciardone – simbolo del maxiprocesso a Cosa nostra – alla presenza di
Roberto Fico, presidente della Camera, e dei ministri Bussetti, Bonafede e
Salvini. Nell’ambito della manifestazione promossa dal Miur sono in programma
poi, attività nelle piazze e nelle scuole di Palermo e, in parallelo, in tante
altre città italiane, sorta di “staffetta” a distanza tra gli studenti sui temi
della legalità.
I CORTEI
Nel pomeriggio
partiranno i due tradizionali cortei di #PalermoChiamaItalia, con studenti e
docenti protagonisti, ma aperti a tutta la città. Il primo si muoverà alle
15.30 da via D’Amelio, luogo della strage Borsellino, il secondo alle 16
dall’aula bunker. Entrambi si ricongiungeranno sotto l’albero Falcone, in via
Notarbartolo, per il Silenzio, alle 17.58, ora dell’eccidio.
“Nessuno di noi – ha
sottolineato Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone – quel 23
maggio di 27 anni fa avrebbe immaginato che un giorno tragico, di dolore e
lutto, sarebbe stato l’avvio di una trasformazione profonda del Paese”. La
sorella del magistrato ha inoltre esortato i palermitani a esporre i “lenzuoli
della legalità”.
Il sindacato Anief e l’ente di formazione Eurosofia hanno presenziato alla manifestazione di stamattina. Marcello Pacifico, leader del giovane sindacato autonomo, ha sottolineato la centralità dell’istituzione scolastica e degli insegnanti per la formazione di giovani uomini consapevoli, che nulla hanno a che spartire con la criminalità organizzata. “Il rispetto della civile convivenza e delle leggi – osserva il presidente nazionale di Anief – l’istruzione e la cultura sono le armi migliori a favore della giustizia e contro l’omertà e l’indifferenza. I docenti della scuola italiana, quotidianamente, svolgono anche il ruolo di educatori. Riteniamo che la diffusione della cultura della legalità e la lotta alla mafia possa partire dall’istruzione e da messaggi positivi e di speranza”.
Passo avanti nell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità: il Consiglio dei Ministri ha approvato lunedì, in via preliminare, un importante provvedimento che interviene per modificare significativamente le nuove norme in materia che sarebbero entrate in vigore il prossimo settembre e che vengono riviste mettendo sempre di più al centro lo studente e le sue necessità. A partire dall’assegnazione delle ore di sostegno che, d’ora in poi, avverrà anche con il coinvolgimento delle famiglie, fino ad oggi lasciate fuori da questo processo.
Cambia radicalmente l’approccio alla disabilità in ambito scolastico. L’Italia, già all’avanguardia in materia, si allinea definitivamente al principio riconosciuto dalle Nazioni Unite secondo cui la disabilità è tale in relazione al contesto: solo offrire opportunità specifiche ai ragazzi con diverse abilità garantisce maggiore autonomia e una qualità della vita più elevata. Con l’approvazione delle nuove norme, dunque, sussidi, strumenti, metodologie di studio più opportune, saranno decisi, non in modo ‘standard’, in relazione al tipo di disabilità, ma con un Piano didattico veramente individualizzato che guarderà alle caratteristiche del singolo studente.
“Con il provvedimento approvato in Consiglio dei Ministri, che ho fortemente voluto sin dal mio insediamento, facciamo davvero un grande passo avanti – sottolinea il Ministro Bussetti -. Abbiamo lavorato in accordo con le Associazioni di settore e l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica. Il governo ha dimostrato di dare attenzione concreta a questi temi. Siamo passati dalle parole ai fatti. Appena insediato – prosegue Bussetti – ho subito voluto far ripartire l’Osservatorio sull’inclusione, che era rimasto fermo. Per mesi abbiamo lavorato per raggiungere questo risultato. Ringrazio anche il Ministro Lorenzo Fontana che ha collaborato fattivamente per raggiungere questo importante obiettivo in un clima di costante collaborazione. Tutti i nostri giovani, nessuno escluso, devono essere protagonisti della loro crescita e devono essere messi in condizione di esprimere tutte le loro potenzialità”.
L’intera comunità scolastica sarà coinvolta nei processi di inclusione. Viene rivista la composizione delle commissioni mediche per l’accertamento della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica: saranno sempre presenti, oltre a un medico legale che presiede la Commissione, un medico specialista in pediatria o neuropsichiatria e un medico specializzato nella patologia dell’alunno. Un cambio di passo che punta ad assicurare la presenza di uno specialista nella patologia dell’alunno. Anche i genitori e, dove possibile, nel caso di maggiorenni, gli stessi alunni con disabilità, potranno partecipare al processo di attribuzione delle misure di sostegno, per superare l’attuale impostazione che prevede una meccanica associazione tra la certificazione data ai sensi della legge 104 e il supporto offerto all’alunno.
Nascono i Gruppi per l’Inclusione Territoriale (GIT), formati su base provinciale, ovvero nuclei di docenti esperti che supporteranno le scuole nella redazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) e nell’uso dei sostegni previsti nel Piano per l’Inclusione. I GIT avranno anche il compito di verificare la congruità della richiesta complessiva dei posti di sostegno che il dirigente scolastico invierà all’Ufficio Scolastico Regionale.
A livello scolastico opererà, invece, il Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione, composto dal team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori dell’alunno con disabilità, delle figure professionali specifiche, interne ed esterne all’istituzione scolastica che interagiscono con l’alunno stesso, nonché con il supporto dell’unità di valutazione multidisciplinare e con un rappresentante designato dall’Ente Locale. Il Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione avrà il compito di redigere il Piano Educativo Individualizzato, compresa la proposta di quantificazione di ore di sostegno e delle altre misure di sostegno, tenuto conto del profilo di funzionamento dell’alunno.
“Siamo stufi, Bussetti ci convochi”. Questa la richiesta di Anief attraverso una nota stampa in cui bolla l’ultimo incontro al Miur sul tema dell’aumento stipendio docenti “inutile”.
“Le parti – si legge nel comunicato stampa – starebbero focalizzando le attenzioni sull’atto di indirizzo, il quale però non può essere emanato per il rinnovo del CCNL 2019/2021 sino a quando non si firmerà l’accordo quadro sulla nuova rappresentatività sindacale. Inoltre, non esiste in Parlamento alcuna nota di aggiornamento del DEF che vada oltre la parziale indennità di vacanza contrattuale introdotta con lo stipendio dello scorso mese di aprile e i micro-aumenti previsti da giugno, e superi gli ulteriori tagli al settore dell’istruzione fino al 2045.”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “si continua a parlare di aumenti degli stipendi a tre cifre ma poi ci si accorge che dopo gli incrementi del 3,48% e gli arretrati ridicoli, di un anno fa, finora si è provveduto ad introdurre solo una parziale indennità di vacanza contrattuale. Per il resto, lo stesso accordo del 24 aprile, solo vaghe promesse. Così gli stipendi rimangono da fame, tra i più bassi della pubblica amministrazione e quasi tutti i colleghi d’Europa, a livello stipendiale, continuano a guardarci dall’alto. Questo lo sanno bene alcuni raggruppamenti politici, uno in particolare, che non perde occasione di sponsorizzare l’autonomia differenziata agganciandola ad improbabili aumenti riservati, peraltro, ad alcune Regioni, nel tentativo di convincere il personale a dare supporto all’iniziativa incostituzionale”.
“Noi, che rimaniamo con i piedi per terra, continuiamo a dire no alle gabbie salariali e sì ad un incremento di stipendio per tutti i dipendenti scolastici degno di questo nome. Come si sono trovati i soldi per il reddito di cittadinanza – conclude il sindacalista autonomo – ora si trovino per chi percepisce oggi uno stipendio ancora ben al di sotto del costo della vita”.
Al via il viaggio della Nave della Legalità che aprirà le celebrazioni del XXVII anniversario delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, nell’ambito della manifestazione #PalermoChiamaItalia. La Nave salperà dalla banchina 8 del Porto di Civitavecchia alle ore 18 con a bordo circa 1.500 studenti diretti verso Palermo dove, nella mattinata del 23 maggio, si svolgeranno le principali iniziative in memoria dei giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti delle loro scorte Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Claudio Traina.
A salutare la partenza della Nave sarà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che interverrà al Porto di Civitavecchia insieme al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti, al Capo della Polizia Franco Gabrielli, al Procuratore Antimafia e Antiterrorismo Federico Cafiero de Raho, all’Amministratore Delegato Rai Fabrizio Salini.
Ai 1.500 studenti che viaggeranno sulla Nave della Legalità, il 23 maggio si uniranno le voci e le iniziative di oltre 70.000 ragazzi che in tutta Italia parteciperanno alle iniziative contro le mafie nell’ambito di #PalermoChiamaItalia, la manifestazione promossa dal 2002 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e dalla Fondazione Falconeche si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Una iniziativa che rientra in un percorso promosso annualmente dal MIUR per incoraggiare nelle scuole attività didattiche mirate alla cultura del rispetto e della legalità e per una cittadinanza attiva e responsabile.
#PalermoChiamaItalia è realizzata anche grazie alla fattiva e quotidiana collaborazione fornita da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. L’evento in questi anni è andato arricchendosi di importanti contributi grazie agli accordi firmati con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM).
Le principali attività legate alla commemorazione saranno il 23 maggio a Palermo, nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci. Le celebrazioni istituzionali si terranno nell’Aula Bunker dell’Ucciardone, luogo simbolo del Maxiprocesso a Cosa Nostra, e saranno trasmesse in diretta televisiva su Rai Unodalle ore 10.00.
Sono previste, poi, attività nelle piazze e nelle scuole della città. Nel pomeriggio partiranno i due tradizionali cortei di #PalermoChiamaItalia, che vedranno protagonisti innanzitutto gli studenti e i docenti, ma che saranno aperti a tutta la città: il primo si muoverà alle ore 15.30 da via D’Amelio, il secondo alle ore 16 dall’Aula Bunker. Entrambi si ricongiungeranno sotto l’Albero Falcone, in via Notarbartolo, per il Silenzio, alle 17.58, l’ora della strage di Capaci.
Il “no” alle mafie verrà rilanciato il 23 maggio in molte città italiane, in una sorta di “staffetta” a distanza tra gli studenti, con iniziative sui temi della legalità (concerti, dibattiti, proiezioni, performance teatrali, gare, ecc.). A coordinare le attività nelle città coinvolte saranno gli Uffici Scolastici Regionali.
“Quella che vedremo il 23 maggio a Palermo e in centinaia di istituti in tutta Italia sarà una ‘scuola viva’. Animata dall’insegnamento di importanti servitori del nostro Stato che hanno dato la vita per liberare il loro Paese dalla mafia, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E da valori di giustizia e di rispetto che devono trovare concretezza nella nostra quotidianità”, spiega il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti. “A 27 anni di distanza, continuiamo a ricordare questi martiri del nostro Stato perché la loro testimonianza e il loro sacrificio non vadano perduti. Perché le nuove generazioni sappiano che l’Italia del 2019 è debitrice nei confronti di quegli uomini. E che ancora tanto rimane da fare: le nostre società hanno anticorpi per reagire al fenomeno mafioso, alla violenza, alla sopraffazione. Ma non ne sono immuni. Ed è per questo che dobbiamo investire sull’educazione dei nostri giovani: diffondere la cultura del rispetto e della legalità è fondamentale se vogliamo costruire una comunità giusta e in pace”.
“Nessuno di noi”, sottolinea Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone, “quel 23 maggio di 27 anni fa avrebbe immaginato che un giorno tragico, un giorno di dolore e lutto, sarebbe stato l’avvio di una trasformazione profonda del nostro Paese, l’inizio di un percorso che migliaia di studenti, migliaia di persone hanno da allora intrapreso portando avanti le idee di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e di tutti gli uomini e le donne dello Stato che sono morti per mano della mafia. Vedere ogni anno Palermo “invasa” dai ragazzi che partecipano alle manifestazioni organizzate per l’anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio è una gioia immensa e al tempo stesso la dimostrazione che il lavoro quotidiano nelle scuole e nelle Università che la Fondazione Falcone e il Miur svolgono ha un valore inestimabile e rappresenta lo strumento più efficace per creare una coscienza antimafiosa nelle nuove generazioni. Solo una rivoluzione culturale profonda consente di vincere la battaglia contro la criminalità organizzata”.
Il tema dell’edizione di quest’anno di #PalermoChiamaItalia è dedicato alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale, firmata a Palermo nel 2000. La Convenzione, chiamata anche “Convenzione di Palermo”, è entrata in vigore il 29 settembre 2003 ed è stata ratificata da 189 Stati. Alla Convenzione è intitolato anche il concorso nazionale per questo anno scolastico dal titolo: “Follow the money. Da Giovanni Falcone alla Convenzione Onu di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale”. I migliori elaborati degli studenti saranno premiati durante la cerimonia in Aula Bunker.
Il MIUR e la Fondazione Falcone uniranno le piazze di #PalermoChiamaItalia e tutte le scuole che vorranno partecipare facendo sentire la loro voce per dire “no” alle mafie utilizzando anche i canali social. Sui profili twitter @MiurSocial e @23maggioItalia ci saranno le dirette degli eventi raccontati attraverso gli hashtag #23maggio, #PalermoChiamaItalia e #navedellalegalità. Gli eventi potranno essere seguiti sulle pagine Facebook e Instagram del MIUR e di #PalermoChiamaItalia. Per ulteriori informazioni e dettagli sul programma è possibile consultare le pagine www.miur.gov.it e www.fondazionefalcone.it. Sui due siti saranno progressivamente caricati materiali, foto, schede.
(fonte: Ufficio Stampa Miur)
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