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Carta Del Docente, il taglio da 8 milioni di euro? Per le richieste dell’Europa

carta del docente cosa acquistare

Da qualche ora è trapelato un taglio in Bilancio dei fondi destinati a finanziare la Carta Del Docente. Emergono ora ulteriori dettagli sul taglio, stimato in 8 milioni di euro, del bonus Cultura previsto dalla Buona Scuola di renziana memoria e a cui hanno diritto i docenti con posto fisso.

Evitare la procedura d’infrazione UE

Come ben riportato da La Tecnica Della Scuola:

I tagli – sino ad oggi negati dalla maggioranza di Governo – rientrerebbero nel complesso negoziato che si è svolto nelle scorse settimane tra il governo italiano e la Commissione Europea sul rispetto della regola deldebito pubblico del Patto di stabilità e crescita: si tratterebbe, in particolare, di una risposta complessiva, che riguarda anche altri comparti pubblici, tesa a non attivare la procedura di infrazione per mancata osservanza della regola del debito pubblico del 2018.

dal sito web Tecnica Della Scuola

La Carta Del Docente sparirà?

Detto che il provvedimento deve ancora passare per l’approvazione della Camera, il rischio che la Carta Del Docente venga rimossa è lontano dall’essere preso in considerazione.

Il Miur dovrà mettersi a fare i conti: carta e penna (e calcolatrice) alla mano, tra prepensionamenti e altro, il bonus potrebbe restare inalterato. Nella peggiore delle ipotesi resta stabile una proposta di cui si è parlato già un po’ di tempo fa: parliamo della riduzione del bonus Cultura Carta del Docente a 400 euro, così come si vociferava lo scorso ottobre.

Ma gli insegnanti possono stare relativamente tranquilli: anche l’anno prossimo potranno spendere sulla nostra piattaforma la Carta Del Docente 2019!

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Assunzioni docenti, ANIEF critica: “Averne tagliate 5 mila è uno scandalo ma ne salteranno molte di più”

Mobilità docenti

Arriva il sì del Mef alle immissioni in ruolo dei docenti, ma con l’imprevista riduzione di 5 mila posti: dal dicastero di via XX Settembre si giustifica tale operazione con “la marcata riduzione delle iscrizioni degli alunni, registrata specie nell’ultimo biennio, connessa con il calo della natalità”. Sono diversi gli aspetti da considerare su questa decisione: il primo è che, incredibilmente, al ministero dell’Istruzione non hanno avuto nulla da eccepire sul taglio di assunzioni, probabilmente consci del fatto che, in definitiva, cambierà ben poco ai fini delle effettive assunzioni a tempo indeterminato, le quali saranno molte meno delle cattedre autorizzate. Esattamente come accaduto un anno fa, si prevede che a due convocazioni su tre non si presenterà alcun docente, perché sono sempre più le graduatorie di merito e le GaE prive di candidati: Anief lo ha scritto due mesi al Miur, ma al ministero guidato da Marco Bussetti hanno fatto orecchie da mercante, continuando a dire che la situazione si risolverà con i concorsi ordinari e straordinari in via di approvazione: una teoria che fa acqua da tutte le parti, ma che anche oggi il ministro dell’Istruzione ha tenuto a ribadire

A Viale Trastevere si continua a giocare sulle teste dei docenti: i dirigenti Miur sanno infatti molto bene che i vincitori di concorsi annunciati, tre su quattro ancora da bandire, saranno individuati non prima di un anno e forse nemmeno si farà in tempo ad assumerli per il 1° settembre 2020. Inoltre, in molti casi il problema non è quello della mancanza di aspiranti, ma della natura dei posti vacanti. 

“Delle almeno 170 mila supplenze annuali che si andranno a ratificare quest’anno, comprendenti anche gli oltre 20 mila Quota 100 non assegnati ai ruoli – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief –, possiamo dire che più dell’80 per cento sono posti liberi, senza nessun insegnante titolare impegnato in altri ruoli, quindi dovrebbero essere collocate in organico di diritto. Invece, il Miur continua a considerarle in organico di fatto, non tentando più nemmeno di chiedere i finanziamenti necessari allo stesso Mef per attuare il passaggio in quello di diritto: quindi, produrre nuove graduatorie di vincitori di concorso non servirà a nulla se poi ci sono delle province, come Palermo, dove occorrono 60 anni per immettere in ruolo solo i vincitori degli ultimi concorsi. Le cose stanno così, tanto è vero che lo stesso ministero dell’Istruzione è costretto a confermare di anno in anno la proroga della cancellazione”. 

“Ma l’aspetto più paradossale di questo modello di reclutamento – continua Pacifico – è che una fetta di cattedre, che verranno assegnate ai precari, saranno affidate a docenti non abilitati e senza esperienza: ai dirigenti scolastici, infatti, dopo avere attinto dalle graduatorie d’istituto di seconda e terza fascia, non rimarrà altro, ad anno scolastico abbondantemente iniziato, che rivolgersi agli aspiranti docenti che hanno presentato loro un semplice foglio di ‘messa a disposizione’. Questo accade perché gli abilitati e precari di terza fascia non troveranno spazio, in quanto costretti a presentare la loro candidatura in un numero definito di istituti, al massimo 20. A quel punto, il danno sarà compiuto: con tanti docenti già formati ed esperti lasciati a casa, mentre diverse migliaia di neo laureati e alle prime armi verranno messi in cattedra”. 

Inoltre, Anief rileva che il Miur continua ad operare come se non fosse mai stata recapitata all’Italia la lettera di costituzione in mora, da parte della Commissione dell’Unione Europea, perché nel Belpaese “i lavoratori del settore pubblico non sono tutelati contro l’utilizzo abusivo della successione di contratti a tempo determinato e la discriminazione come previsto dalle norme dell’UE (direttiva 1999/70/CE del Consiglio)”. Alla lettera lo Stato italiano dovrà rispondere con atti concreti: “Fare finta di nulla su quasi 200 mila assunzioni a tempo determinato e mettere in evidenza che si sono attuate poco più di 20 mila immissioni in ruolo, tante ne prevediamo, è una politica suicida, che a nostro avviso porterà dritti l’Italia verso la condanna definitiva per abuso di precariato, con tutto ciò che ne consegue”, conclude Pacifico. 

(fonte: Ufficio Stampa Anief)

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Carta Del Docente a rischio? Il taglio da 8 milioni sul bonus Cultura è nell’aria

Carta Docente scadenza

Otto milioni in meno per finanziare la Carta Del Docente. Questo il dato che si evince da quanto gli esperti sindacalisti di FLC CGIL rendono noto analizzando il DDL di assestamento del bilancio dello Stato 2019, che passerà nei prossimi giorni al vaglio della Camera dei Deputati dopo l’approvazione da parte del Senato.

“Come è noto – si legge sul sito della FLC Cgil – il disegno di legge di bilancio deve essere presentato alle Camere entro il 20 ottobre di ogni anno ed è composto da due sezioni distinte: la Sezione I, dedicata alle innovazioni legislative, e la Sezione II, contenente il bilancio a legislazione vigente e le variazioni non determinate da innovazioni normative. Assai rilevante è la nota tecnica che fornisce indicazioni per la formulazione delle previsioni da riportare nella Sezione II del Disegno di legge di bilancio. Uno specifico paragrafo indica i criteri generali per la determinazione degli stanziamenti delle spese di personale per il triennio 2020-2022 che fornisce un utile riepilogo della normativa vigente“.

“In questi settimane – continua il testo – si sono sviluppate forti polemiche in merito ai tagli per il prossimo triennio che sarebbero presenti per nei documenti preparatori della legge di bilancio 2020. L’attenzione si è concentrata fondamentalmente sui posti di sostegno in deroga. In realtà la vicenda riguarda anche i posti in organico di fatto. In particolare fino alla legge di bilancio 2017 su queste voci erano appostate apposite risorse per tutto il triennio di riferimento. Dalla legge di bilancio 2018 (Legge 205/17 governo Gentiloni), invece, abbiamo risorse decrescenti nel triennio fino ad essere azzerate nel terzo anno. Ciò avverrebbe per il MIUR per mera convenzione contabile. L’azzeramento al terzo anno, pur a fronte delle ampie rassicurazioni del MIUR, sta suscitando grandi preoccupazioni anche perché agisce su alcune voci di spesa che se stabilizzate, comporterebbero un reale incremento della dotazione organica del personale docente”.

“Da segnalare – continua – inoltre, che a partire dalla Legge di bilancio 2019 la forte riduzione delle risorse, anche in questo caso giustificato dal MIUR come mero artificio contabile, riguarda anche le supplenze del personale docente e ATA”.

Oltre le critiche al provvedimento, la Federazione lavoratori della conoscenza traccia anche un quadro delle reali ripercussioni sul comparto scuola. Ed è qui che si evidenzia una riduzione di 8 milioni di euro di risorse per la Carta Del Docente, addirittura più alta della riduzione per le procedure di reclutamento dei docenti stimata in 5 milioni di euro.

Il rischio di modifiche alla struttura di Carta Del Docente, quindi, è reale. Non ci resta che aspettare novità da Roma nei prossimi giorni.

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18app, i numeri dell’illegalità: 700 denunciati e oltre un milione e mezzo di euro frodati

18app 2021

Volete farvi un’idea del volume economico che muove il bonus Cultura 18app? Eccoli: 1,6 milioni di euro frodati allo Stato per utilizzo improprio del bonus Cultura di 500 euro destinato ai neomaggiorenni; 700 circa le persone denunciate.

Questi dati sono contestuali al momento in cui Mibac e Fiamme Gialle hanno reso noto il protocollo di collaborazione per l’uso corretto di 18app di cui abbiamo già parlato.

A favore di 18app si sono schierati praticamente tutti: il bonus Cultura muove il mercato e dà ossigeno. Favorevoli tutte le associazioni coinvolte, tanto è vero che a breve potrebbe entrare anche l’home video nel paniere di beni acquistabili col bonus Cultura riservato ai neomaggiorenni. La riconferma per il prossimo anno è praticamente ovvia. 18app e Carta Del Docente, che risalgono alla Buona Scuola renziana, restano vivi nonostante le iniziali diffidenze del governo gialloverde.

E sembrano avere ragione (benché in insediamento soprattutto il Movimento 5 Stelle aveva intenzione di smantellarla totalmente, la Buona Scuola). I dati parlano chiaro, inoltre: gran parte del bonus per i ragazzi (ancor più che per i docenti) è investito in libri come dimostrano le statistiche diffuse dal Mibac.

Anche su Mondo Docenti è possibile spendere la propria 18app. Nella nostra sezione Mondo Docenti Shop è infatti possibile utilizzare i voucher generati dal sito ministeriale per poter acquistare libri didattici con 18app.

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Cyberbullismo, dalla Regione Campania 200mila euro per la realizzazione di punti d’ascolto

corecom cava amabile falco avagnale

La Regione Campania con la legge 11/2017 ha messo in campo uno strumento importante per combattere i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Recentemente è stato pubblicato un bando regionale di 200mila euro come risorse aggiuntive ai piani sociali di zona per la realizzazione di punti di ascolto. Cerchiamo in via preventiva di contenere e poi debellare gli episodi che risultano essere in continua crescita”.

Lo ha detto Tommaso Amabile, presidente della sesta commissione del Consiglio Regionale della Campania  (Istruzione, Cultura, Ricerca scientifica e Politiche sociali) nel corso dell’ultima tappa estiva di @scuolasenzabulli, la campagna di prevenzione dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, promossa dal Corecom Campania, che si è svolta presso l’Istituto comprensivo statale “Carducci – Trezza” di Cava de’ Tirreni.

Gli ha fatto eco il consigliere regionale Vincenzo Maraio,il quale ha evidenziato che la Campania è stata la prima regione d’Italia a promulgare una legge specifica sul bullismo. Ma le norme da sole non bastano! Occorre alimentare iniziative sui territori, promuovendo campagne di sensibilizzazione, come è accaduto in questi mesi concretamente. Uno dei nostri obiettivi principali è far crescere la cultura del rispetto e della legalità tra i giovani”.

L’assessore comunale alle Politiche Sociali, Antonella Garofalo, ha ribadito come “il bullismo sia fondamentalmente un problema di solitudine che si incardina tra il mondo dei giovanissimi e quello degli adulti. I ragazzi devono sapere che le  istituzioni ci sono e possono intervenire. Li dobbiamo rassicurare”.

In rappresentanza della dirigente dell’istituto “Carducci – Treccia”, Mena Adinolfi, è intervenuta la prima collaboratrice, Giovanna Canora, che ha ricordato “le numerose attività messe in campo dalla scuola su questi temi, a partire dal progetto ‘Bullo ti annullo’.

“Promuoviamo la cultura della prevenzione attraverso percorsi di solidarietà. Bullismo e cyberbullismo vanno sconfitti dimostrando determinati e più forti della violenza”.

Per lo psicologo, Paolo Landi, “è importante strutturare nelle piante organiche delle scuole la figura dello psicologo, professionalità indispensabile per agire direttamente sia con i ragazzi che con le loro famiglie, aiutando il corpo docente a riequilibrare le dinamiche all’interno delle classi”.

“Gli incontri con le nuove generazioni che frequentano i campi scuola estivi della Campania – ha sottolineato Domenico Falco, presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni -, si sono conclusi con un bilancio positivo sia dal punto di vista della partecipazione che per la qualità degli interventi dei relatori. Protagonisti di tutti gli appuntamenti sono sempre stati gli studenti stessi”.

“Ancora una volta abbiamo dimostrato la volontà delle istituzioni di essere vicine agli studenti per combattere i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Da questa esperienza – ha aggiunto – emerge tutta la volontà dei giovani di dire ‘No ai bulli e alla cultura della violenza’. Un bel segnale di reazione ai tanti episodi di cronaca che hanno visto come protagonisti studenti campani”.

La tappa salernitana è stata arricchita dalle performance musicali eseguite dagli studenti e ha registrato in apertura un momento di forte commozione per il minuto di raccoglimento dedicato al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma con undici coltellate mentre svolgeva il proprio dovere.

All’incontro hanno partecipato il maggiore Michele Avagnale, comandante della compagnia di Nocera Inferiore, il tenente Vincenzo Pessolano, comandante dei militari a Cava de’ Tirreni, i docenti Antonio Mirabile e Carmela Di Giacomo, Miriam D’Amico, Giuseppe Di Maio, Anna Palombo e Iolanda Ippolito (Associazione “Forum Lex”).

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Next Generation: i numeri della manifestazione

La quinta rassegna di Next Generation, organizzata da Giffoni Innovation Hub all’interno della 49esima edizione del Giffoni Film Festival ha visto protagonisti del Dream Team 35 ragazzi under 30, di cui 21 ragazze e 14 ragazzi provenienti da 6 Paesi diversi. Un totale di 30 workshop in 9 giorni, 10 i partner internazionali in visita al Dream Team e 15 le Università coinvolte. Circa 2000 le presenze fatte registrare dai laboratori al Giffoni Village e 200 ospiti (tra investitori, venture capitals, istituti bancari, startup e partner) al ‘Summit per lo sviluppo italiano’ che ha visto la partecipazione del vicepremier Luigi Di Maio. Generazione Giffoni e Blockchain gli argomenti affrontati durante le 2 round table: per Generazione Giffoni sono state somministrate 1500 interviste utili a mappare la cosiddetta Generazione Z con l’obiettivo di creare un osservatorio su gusti e trend dei giovani utilizzando la Community di Giffoni. E ancora: 9 i film proiettati per la sezione VR Experience, presente per la prima volta a Giffoni, 20 working session con 80 ore di formazione sulle competenze digitali e sui nuovi mercati del lavoro. Un totale di 30 partner tra aziende tecnologiche, istituzioni e media partner: Google, Telethon, Kaspersky Italia, Toyota Motors Italia, YouTube, AgiFactory, Apptripper, Blowhammer, Campania NewSteel, Centro Artigianato Digitale, CoworkingSA, DeRev, Digital South, Ecommerce Hub, Fondazione Ibm, Fondazione Telethon, Goodwill, iOS – Developer Academy,  Università degli Studi di Napoli Federico II, Joint Innovation Hub, Knowledge for Business, Labodif, Medaarch, Ninja.it, Palazzo Innovazione, Phlay!, Predixit, Italia Startup, Rome Business School, Seedble, Sellalab, SMAU, Spremute Digitali, StartUpItalia!, Startup Weekend Salerno, InTribe, LISA Lab, Università degli Studi di Salerno, Visualazer, Webnews, 0% | Company Communication Booster e 15 ospiti istituzionali tra cui il vicepremier Di Maio e la vicepresidente della Camera Mara Carfagna.

A commentare i nove giorni di Next Generation, sono i tre founder di GIH Luca Tesauro, Orazio Maria Di Martino e Antonino Muro.

“L’evoluzione del brand Giffoni, da Experience a Opportunity, parte con l’innovation Hub attraverso nuovi ambiziosi progetti di impatto sociale e culturale – spiega Tesauro, CEO di GIH- Un percorso possibile grazie alla costruzione di nuove partnership con enti, brand e big player del mondo tech. La Campania continua a dimostrare di essere un territorio molto attrattivo per i giovani talenti che scelgono Giffoni come Hub per formarsi sulle nuove competenze ed essere all’altezza delle sfide che richiede il mercato del lavoro. E’ in quest’ottica – evidenzia – che abbiamo lanciato Giffoni for Kids, il programma di accelerazione per startup ad alto impatto sociale che ha l’obiettivo di supportare progetti che migliorino la vita dei bambini e dei ragazzi di tutto il mondo. La 50esima edizione è iniziata e noi siamo già pronti per creare nuove opportunità di lavoro per i giovani della nostra regione e per continuare ad attrarre i talenti da ogni parte del mondo e fargli vivere la Giffoni Experience tutto l’anno rendendoli protagonisti, oltre che partecipi, dei molti progetti dall’alto valore culturale e dal grande impatto sociale”.

“Questo è l’anno delle grandi soddisfazioni – dice Di Martino COO di Giffoni Innovation Hub –  del consolidamento delle esperienze passate e della conferma che quando ad un’idea si aggiungono impegno, visione strategica e caparbietà la distanza verso gli obiettivi che sembrano irragiungibili si accorcia. Quando abbiamo iniziato eravamo certi che il lavoro duro avrebbe pagato, ma siamo andati oltre le aspettative e in questa quinta edizione siamo riusciti ad avere Google a Giffoni. Non un’azienda qualunque – sottolinea – ma il colosso del web che con Telefono Azzurro ed Altroconsumo ha promosso, qui da noi e con noi, ‘Vivi Internet al meglio’, un progetto che serve a diffondere tra i giovani, le famiglie e le scuole tutte le nozioni utili a diventare cittadini digitali consapevoli. E ancora, seguendo proprio il filone della ‘consapevolezza’ abbiamo avuto qui Kaspersky, azienda leader nel settore della sicurezza online, che come GIH punta ad ‘educare’ all’utilizzo sicuro e consapevole del web. Tirando le somme è chiaro che il bilancio di quest’anno sia più che positivo e ci porta ad essere ancora più ottimisti rispetto al futuro perché tutto ciò che comincia a Giffoni migliora il mondo.

“Anche quest’anno per la nostra quinta edizione – sostiene Muro -i ragazzi che hanno deciso di partecipare all’edizione di Next Generation lo hanno fatto per mettersi in gioco e dare sfogo alla loro creatività e al loro talento. Quella che vivono con Giffoni Innovation Hub gli under 30 del Dream Team è un’esperienza formativa unica che può trasformarsi in opportunità lavorativa e di vita. Non un traguardo, ma il punto di partenza che gli consentirà di esprimere le proprie potenzialità all’interno di contesti nazionali e internazionali di rilievo. Ancora una volta – chiosa – possiamo dirci soddisfatti”.

Quattro i progetti affidati ai Dreamers:

Fondazione Telethon ha chiesto ai ragazzi di utilizzare oggetti di uso quotidiano, strumenti a basso costo e tecnologie alternative per promuovere tra bambini e ragazzi la conoscenza delle patologie rare che colpiscono alcuni coetanei. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i bambini ed i ragazzi sul tema della disabilità e delle malattie rare utilizzando contenuti smart e young-friendly.

Toyota Italia ha lanciato la sfida per promuovere modelli di mobilità sostenibile attraverso contenuti digitali innovativi, smart e di forte impatto sui giovani.  L’obiettivo è quello di realizzare materiale per sensibilizzare i millenials sui temi dell’Environmental Challenge 2050 lanciata da Toyota ad Ottobre 2015.

Fondazione IBM Italia ha proposto al Dream Team di ideare contenuti innovativi a sostegno del progetto N.E.R.D – Non È Roba per Donne. L’obiettivo è avvicinare le ragazze dell scuole superiori al mondo del #coding e dimostrare che l’informatica è roba per donne.

Infine i Dreamers si sono occupati della challenge di Generazione Giffoni con il compito di indagare i gusti, il mood e i sentimenti dei giffoners attraverso due survey. L’obiettivo è raccogliere dati originali e significativi che aiutino a comprendere il mondo dei millenials e dei giovanissimi della Z Generation utilizzando la community di Giffoni come un “osservatorio” privilegiato.

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Assunzioni 2019, la macchina al via nelle prossime ore. Anief: “Supplentite”

marcello pacifico anief

Con la fine di luglio prende avvia la stagione delle supplenze. Secondo l’Anief, fa scalpore che l’esplosione del precariato scolastico si venga a determinare negli stessi giorni in cui il nostro Stato dovrà preparare una risposta valida alla lettera di costituzione in mora all’Italia, prodotta dalla Commissione dell’Unione Europea, perché dalle indagini svolte da Bruxelles risulta che nel nostro Paese “i lavoratori del settore pubblico non sono tutelati contro l’utilizzo abusivo della successione di contratti a tempo determinato e la discriminazione come previsto dalle norme dell’UE (direttiva 1999/70/CE del Consiglio)”. E per dire basta a questo fenomeno non serve attivare altre selezioni o replicare i concorsi riservati, come invece sta facendo il Miur. 

“La dimostrazione dell’inefficacia di questa logica – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – sta tutta nei decenni di attesa, anche 60 anni che in più di una regione serviranno per smaltire le attuali graduatorie vigenti e utili per le immissioni in ruolo. Sono talmente tanti i vincitori, oltre mille solo in Campania nella scuola dell’infanzia e primaria, che il Governo è costretto a reiterarne di anno in anno la cancellazione”. 

“Lo ripetiamo ancora una volta. Per dare una svolta alla supplentite, bisogna approvare un decreto urgente utile a cambiare da subito le condizioni per permettere la stabilizzazione a chi è già stato individuato: trasformare i posti in deroga, ad iniziare dal sostegno, in cattedre vere; riaprire le GaE e il doppio canale reale di reclutamento, con possibilità di attingere dalla seconda fascia d’istituto; assumere tutti gli idonei dei concorsi, anche in altre regioni rispetto a quella dove hanno partecipato. Altre strade non fanno che allungare l’agonia delle supplenze a tempo indeterminato ed esacerbare la battaglia in tribunale, come accaduto con le 50 mila maestre con diploma magistrale, rispetto alla cui situazione – conclude il sindacalista – Anief si sente tutt’altro che vinta”. 

(fonte: Comunicato Stampa Anief)

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18app, anche DVD e Blu-Ray? La proposta di Confindustria

Non lasciatevi forviare da qualche titolo ingannevole che sta girando in questi giorni online: con 18app non si possono acquistare home video come Blu-Ray e DVD Video.

Qualcuno in ottica di operazioni SEO che possiamo definire di black-hat ha provato a far cadere qualche utente, ma quella dello scorso 25 luglio non è una verità assunta ma un primo passo. Precisamente di Lorenzo Ferrari Ardicini, presidente di Univideo-Confindustria, l’associazione che riunisce gli editori audiovisivi sui media digitali.

Ferrari Ardicini nel 2018 si rivolgeva direttamente al responsabile del dicastero ai Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli, per chiedere che prodotti come il DVD e il Blu-Ray, fino al 4K, entrino a pieno diritto nei beni acquistabili con il bonus Cultura 18app.

“Il bonus cultura per i giovani non può prescindere da questo settore, che è la base per riportare i giovani ad amare il cinema e in definitiva farli riavvicinare al cinema stesso”.

Lorenzo Ferrari Ardicini

I nuovi metodi di fruire del cinema e della tv sono rimasti fuori dal bonus Cultura, ma con l’approvazione alla Camera prevista nel prossimo mese dopo il via libera del Senato potrebbe aggiungere al paniere quanto meno questa tipologia di beni. Attendiamo buone nuove sperando che un giorno (accomunandoci a tanti diciottenni che l’hanno già scritto online) anche Netflix e le piattaforme di Video on Demand rientrino in questa logica.

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Carta del Docente: un esercente può perdere la possibilità di acquisire i buoni?

carta docente chi ne ha diritto

Il caso di cronaca – terrificante – di Bibbiano che vede al centro del ciclone la onlus Centro Studi Hansel e Gretel ci offre l’occasione per ricordare che in qualsiasi momento il Miur può sospendere un esercente da Carta del Docente.

Infatti, nel citato caso di cronaca, la sospensione presso il Miur del centro era ampiamente preventivabile. Va da sé che anche la sospensione dell’erogazione della formazione vada di pari passo con la sospensione di Carta del Docente. Del resto, se non può più erogare formazione certificata, non ha senso che possa ancora venderla attraverso i 500 euro del bonus Cultura.

Però, analizzando quanto dettato dal Ministero e riportato sul portale The Social Post:

“In seguito alla Vostra segnalazione, si comunica che questo ufficio ha tempestivamente disposto, dal 17 luglio 2019, la sospensione dell’accreditamento presso il Miur, del Centro Studi Hansel & Gretel Onlus. Pertanto, dalla suddetta data, l’Ente in oggetto non può più erogare attività di formazione attraverso la piattaforma Sofia né avvalersi del Sistema Carta del Docente“.

Miur

Ne approfittiamo quindi per ricordare che in ogni momento il Miur può disporre l’annullamento dell’accreditamento Carta del Docente di un esercente.

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Insegnanti e social network, la riflessione non si può più rinviare (grazie a Eliana Frontini)

Eliana Frontini è un’insegnante. Rischia di non esserlo più – almeno per un po’ di tempo – e potrà maledire solo sé stessa.

Uno in meno chiaramente e con lo sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza”. Così la prof Frontini si lascia andare sui social network in un commento che anche al famoso bar che ogni tanto citiamo come paragone impietoso delle community digitali sarebbe visto con disappunto. Il caso è quello del Carabiniere dell’Arma Mario Cerciello Rega, che ha perso la vita in un caso di cronaca che al momento è ancora tutto da comprendere.

La docente, raggiunta dall’Ansa, dice che non sono sue le frasi comparse sul social network. Che “spiegherà a chi di dovere” cosa è accaduto. Che non è “hacking”. Ma, nell’attesa che ritorni dalle ferie con una spiegazione che comunque non la esenta dalle responsabilità di mancato controllo, ribadiamo che non siamo qui a discutere i fatti, ma il ruolo dell’educatore. Che – al netto di qualsiasi opinione – non può e non deve trascendere nell’odio e nel disprezzo più totale dell’altro.

Il problema, però, è a monte. Dobbiamo accettare – guardando ai gruppi degli insegnanti su Facebook e su Whatsapp – che in molti non hanno ancora compreso che Internet è un contesto pubblico.

Ed è semplice, semplicissimo, comprendere le ripercussioni di ciò. Ognuno, potenzialmente, offre al mondo una opinione pubblica di quanto accade intorno. Benché postata dal letto o dal bagno di casa, stiamo mettendo in vetrina pensieri e opinioni che restano alla mercé di uno screenshot, che sono lesivi di tutta la categoria professionale.

Non è un caso che la replica del ministro Marco Bussetti, il cui leader del partito di provenienza è stato tutt’altro che benevolo nella dialettica – sempre attraverso social network – nei confronti dell’aggressore, non abbia perso un secondo di tempo per far sapere che saranno presi tutti i provvedimenti del caso.

Siamo sicuri che al mondo poco interessava dell’opinione della professoressa Frontini. Così come siamo sicuri che poco interessa a tanti l’opinione di un’insegnante riguardo l’utilizzo di Carta del Docente nei gruppi appositi. Diventa invece preoccupante constatare la totale assenza di rispetto dell’altro, la totale mancanza di esposizione di un pensiero grammaticalmente esente da errori. Quelli sono lesivi – invece – di tutta la categoria.

Ben più grave è che questo segnale arrivi dagli educatori che hanno il compito – appunto – di educare le prossime generazioni e che ad oggi dimostrano a più battute di non aver nemmeno compreso – in tantissimi casi – il peso dello strumento che utilizzano. Mettendosi da soli alla berlina di un sistema che dovrebbero saper padroneggiare per mettere in guardia anche i giovani. Sui pericoli della Rete, sul fatto che in Rete si pensa che i pensieri siano volatili ma possono restare lì fissi per sempre (con tutto il rispetto per ogni tentativo di diritto all’oblio che le grandi organizzazioni provano ad algoritmizzare). E non c’è legge (leggesi cyberbullismo) che questo Stato cattivo possa fare se non si parte prima da un profondo mea culpa di tutta la categoria.

(di Enrico Parolisi)