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Il TAR dà ragione all’Anief: annullato il Bando del concorso 2018 per la scuola secondaria

tar del lazio foto flickr

Il servizio a tempo indeterminato deve essere considerato utile ai fini del punteggio, questo quanto stabilito dal TAR Lazio con la nuova sentenza di pieno accoglimento ottenuta dai legali Anief. Confermato il diritto dei docenti con servizio a tempo indeterminato alla valutazione dello stesso ai fini del punteggio nelle graduatorie di merito regionali del concorso “riservato” 2018 per la scuola secondaria di I e II grado.

Il TAR Lazio, infatti, conferma quanto da sempre sostenuto dal nostro sindacato e accoglie il ricorso patrocinato dai legali Anief Fabio Ganci e Walter Miceli evidenziando come le disposizioni impugnate “devono essere interpretate in modo costituzionalmente orientato e alla luce delle ulteriori disposizioni normative contenute nell’articolo 400 commi 1, 14 e 15 del decreto legislativo 297/1994, con cui si prevede la valutazione del servizio d’insegnamento prestato, senza che sia escluso espressamente quello svolto a tempo indeterminato”. La sentenza, dunque, riprendendo il precedente giurisprudenziale già ottenuto in Corte Costituzionale proprio dai legali Anief sull’illegittimità della Legge 107/2015 nella parte in cui voleva escludere i docenti di ruolo dalla possibilità di partecipare ai concorsi per la scuola pubblica, ha accolto senza riserva il ricorso Anief “con l’ordine all’amministrazione di attribuire ai ricorrenti il corretto punteggio spettante” e condannando il Miur al pagamento di 3mila euro di spese di soccombenza.

Il Ministero dell’istruzione, ora, dovrà procedere alla corretta attribuzione del punteggio spettante ai ricorrenti Anief senza operare alcuna distinzione tra servizio svolto con contratti a tempo determinato o indeterminato. “Siamo soddisfatti – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – non avevamo dubbi sulla fondatezza delle nostre ragioni e siamo già pronti a proporre ulteriori azioni legali contro la tabella titoli dei prossimi concorsi ordinari in cui l’Amministrazione ritiene addirittura di non dover attribuire alcun punteggio al servizio pregresso svolto dai candidati. Per un concorso utile ai fini dell’immissione in ruolo nella scuola pubblica tale determinazione è paradossale e ci muoveremo in tutte le sedi opportune per sanare quest’ulteriore stortura perpetrata a discapito dei lavoratori della scuola”. I ricorrenti Anief, nei prossimi giorni, riceveranno specifiche istruzioni per rivendicare il diritto al punteggio spettante per i servizi svolti a tempo indeterminato e non valutati nella procedura concorsuale “straordinaria” utile per l’inserimento nelle graduatorie regionali degli abilitati della scuola secondaria di I e II grado.

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18app e ISEE, ci sono limitazioni? Vediamoci chiaro

18app 2021

Proviamo a fare chiarezza: in tanti nelle scorse ore ci hanno contattato per chiederci quale soglia ISEE faccia uscire il neo maggiorenne dal diritto di avere il bonus Cultura 18app.

18app e ISEE, perché tutta questa confusione?

Il “malinteso” è dovuto a quando, nello scorso dicembre (2018), si discuteva al Senato il bilancio. Rumors, bozze, dichiarazioni volevano l’introduzione di una soglia ISEE sopra la cui il nato nel 2000 e nel 2001 non aveva diritto ad accedere a 18app.

Di quella diatriba è rimasta traccia su internet, la SERP di diversi motori di ricerca porta articoli datati dicembre che in pratica danno per certo l’inserimento dell’ISEE come parametro per erogare la 18app.

Ma non è così

In realtà già il 17 dicembre in pieno dibattito la senatrice Lucia Borgonzoni, interpellata da AgCult, spiega:

“I nostri emendamenti vanno in tutt’altra direzione. Anzi, stiamo cercando di ampliare la platea rispetto al testo uscito dalla Camera. La Lega ha presentato un emendamento che chiede di togliere il riferimento all’Isee per l’assegnazione del bonus. L’obiettivo è quello di avere una platea più ampia possibile”.

Lucia Borgonzoni, 17 dicembre 2018

Ed è andata esattamente così. Come ricorda un più recente articolo di Investire Oggi infatti “La richiesta non è vincolata a nessun requisito di natura reddituale o patrimoniale, tipo Isee“.

Chi ha quindi diritto a 18app?

In sintesi, quindi, hanno potuto accedere a 18app:

  • i residenti in Italia che compiono 18 anni nel 2018 e 2019 (quindi nati nel 2000 e 2001)
  • gli stranieri residenti in Italia con regolare permesso di soggiorno alle stesse condizioni di cui sopra.

al netto di qualsiasi altro parametro.

Scadenza per 18app

Il bonus Cultura 18app da 500 euro erogato, chiaramente, non vale all’infinito. Anzi, c’è una scadenza ben precisa: va utilizzato entro il 31 dicembre 2019.

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Maturità 2019, eccellenze meridionali: gli studenti più bravi in Campania, Puglia e Sicilia

Solitamente in tutte le classifiche legate all’universo scuola le regioni meridionali si piazzano sempre ai fanalini di coda – o in testa, se parliamo di dati negativi. Si veda ad esempio l’abbandono scolastico o la sicurezza degli istituti e dei plessi scolastici.

Bello, invece, il dato legato alla maturità 2019 e in particolar modo ai 100 e lode. Secondo il Ministero dell’Istruzione, che lo scorso 22 luglio ha rilasciato i primi dati relativi agli Esami di Stato, la “Regione con il più alto numero assoluto di diplomati con lode è la Campania (1.287), seguita da Puglia (1.225) e Sicilia (817)”.

Ma non solo le cifre assolute: anche le percentuali relative premiano il Mezzogiorno: guardando al rapporto percentuale tra diplomati con lode e diplomati totali, infatti, la “percentuale più alta viene registrata in Puglia (3,4%), seguita da Calabria (2,6%) e Umbria (2,4%)”.

Voti alti? Meglio nei licei

Nei Licei le votazioni si confermano mediamente più alte, conferma il Miur: il 2,5% ha conseguito la lode, il 7,7% ha avuto 100, il 12,3% tra 91 e 99, il 18,5% tra 81 e 90, il 29,2% tra 71 e 80.

Tra i Licei, è l’indirizzo Classico a primeggiare nei risultati al di sopra della fascia tra 80 e 100.

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MIUR pubblica i dati sugli Esami di Maturità: più diplomati con 100 e lode, meno quelli sopra il 70

sede Miur Trastevere Roma

Sono disponibili dal 22 luglio i primi dati che “dipingono” la situazione post Esami di Stato della Scuola secondaria di II grado (in sintesi maturità).

Sebbene i dati restino particolarmente stabili, in base alle rilevazioni effettuate dal MIUR si può fare una semplice considerazione: aumenta la forbice tra chi ha raggiunto la sufficienza per il rotto della cuffia o giù di lì e chi invece ha ottenuto voti eccellenti.

In sintesi, agli estremi ci sono più studenti che al centro, nella forbice di voti tra il 70 e il 90 per intenderci.

Il Miur registra “un aumento dei diplomati con 100 e lode: sono l’1,6%, l’anno scorso erano l’1,3%. Diminuiscono complessivamente gli studenti che hanno conseguito un voto superiore a 70/100: sono il 61,7%, rispetto al 64,5% di un anno fa”.

“Quest’anno – continua la sintesi disponibile sul sito del Ministero – è stato ammesso all’Esame il 96,1% dei candidati scrutinati (nel 2018 era stato il 96%). I diplomati finali risultano essere il 99,7%, erano il 99,6% nel 2018. Se le lodi aumentano, i diplomati con il 100 ‘secco’sono in leggero calo: sono il 5,6%, nel 2018 erano il 5,7%. Cresce la percentuale dei ragazzi con voto compreso tra 91 e 99, dal 9% al 9,8%. Diminuiscono sensibilmente i voti nella fascia 81-90, dal 19,6% al 16%; calano leggermente i 71-80, dal 28,9% al 28,7%. In aumento i punteggi al di sotto del 70, il 38,3% rispetto al 35,5% del 2018. I 61-70 sono il 31,4% (erano il 27,7% nel 2018). I 60 scendono dal 7,8% al 6,9%“.

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Carta del Docente direttamente in busta paga?

carta del docente cosa acquistare

Mentre vi scriviamo, il contatore continua a salire ed è già a 1.700 sostenitori: parliamo della petizione per Carta del Docente in busta paga lanciata su Change.org da Vittorio Balestrieri e diretta al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti.

La tesi – perorata da tantissimi insegnanti – è quella che già il bonus di 500 euro è illecitamente assegnato solo agli insegnanti di ruolo, con una “discriminante applicazione della legge 107/15” (la Buona Scuola di renziana memoria, per intenderci). E che comunque viene usata per “acquistare il tablet a Natale, altro che formazione”.

Uno stanziamento cospicuo, circa 370 milioni di euro, tanto che molti chiedono che la somma venga utilizzata per aumentare gli stipendi. Come testimoniano infatti i dati contenuti nel rapporto della Corte dei Conti, rivelati dal Sole 24 Ore, più del 70% degli insegnanti ha usato la carta docente per acquistare Pc e tablet. Eppure la card da 500 euro annui era stata introdotta dalla Buona Scuola del 2015 per incentivare l’aggiornamento in servizio. Di formazione, però, con la carta ne è stata comprata poca. Solo 25,5 milioni sono stati investiti dagli insegnanti per i corsi di aggiornamento. Per pc e tablet, invece, gli acquisti hanno superato i 250 milioni, ciò significa che il 71,3% dei fondi è andato a hardware e software. E dopo il NO del Tar per i docenti precari, il Consiglio di Stato ha ribadito niente card annuale da 500 euro  per formare gli educatori e il personale Ata.

Testo della petizione su Change.org

La richiesta è che quindi il tesoretto che il Ministero utilizza per finanziare Carte del Docente sia spalmato su tutti gli stipendi e le buste paga degli insegnanti.

Attualmente è possibile avere la Carta del Docente in busta paga?

No. Attualmente l’unico modo di ottenere il bonus Cultura da 500 euro previsto con Carta del Docente è quello dell’accredito su portafoglio elettronico tramite piattaforma Carta del Docente.

Gli aventi diritto troveranno lì il loro residuo (fino al 31 agosto – a tal proposito ribadiamo ancora una volta che il 31 agosto scade la Carta Docente 2017/18 e va spesa salvo perderla) e potranno generare i buoni da spendere sui siti abilitati Carta del Docente (come il nostro).

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Bullismo, il sindaco di Torre Annunziata: “I ragazzi vanno guidati”

corecom mimmo falco torre annunziata

“Attraverso le Politiche sociali abbiamo intenzione di dare sostegno a tutte le iniziative che possano guidare i ragazzi alla conoscenza dei fenomeni di bullismo e cyberbullimo che puntano a marcare le differenze tra gli esseri umani, da quelle fisiche a quelle legate al colore della pelle, che possono fare molto male. E’ pronto un bando per individuare i partners che ci possono aiutare a presentare un progetto alla Regione. Noi vogliamo insegnare ai nostri giovani che le differenze sono una ricchezza”. Lo ha detto Vincenzo Ascione, sindaco di Torre Annunziata, che ha partecipato alla quarta tappa del tour estivo di @scuolasenzabulli2019, la campagna contro bullismo e cyberbullimo promossa dal Corecom Campania che ha proseguito il suo viaggio incontrando i ragazzi dell’Oratorio Salesiano Don Bosco di Torre Annunziata.

“Nel cortile dell’Oratorio viviamo con i ragazzi quotidianamente – ha detto don Luca De Muro, direttore dell’Oratorio Salesiano Don Bosco, assistiamo alle varie fasi di interazione tra di loro e cerchiamo di essere un punto di riferimento per tutti, anche per quelli che hanno momentaneamente smarrito la strada. Il nostro obiettivo è duplice: aiutare chi è vittima di bullismo e cyberbullismo, lancinado un ‘salvagente’ anche al bullo perché spesso è un ragazzo fragile che ha alle spalle una storia difficile. Occorrerebbe maggiore impegno e determinazione per cercare di prevenire il fenomeno. In ogni adolescente c’è un punto accessibile al bene, è dovere  degli educatori trovare questo varco”.

Domenico Falco, presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Campania, sempre motivato dal confronto con i giovani, durante il suo intervento a  Torre Annunziata ha ribadito “l’importanza della vicinanza delle Istituzioni ai ragazzi perché possano sentirsi protagonisti nella lotta al bullismo e cyberbullismo. Mi auguro – ha concluso Falco – che questo sforzo istituzionale dia i suoi frutti”.

Per don Antonio Carbone, direttore dell’Opera Salesiana, “la prevenzione è indispensabile. Oltre all’attività di oratorio qui a Torre Annunziata abbiamo due case alloggio per ragazzi provenienti dall’area penale per aver commesso reati di bullismo e cyberbullismo, ho notato che hanno assistito all’incontro con molta attenzione, quindi una comunicazione dettagliata può risultare molto più efficace di quanto si possa pensare”.

All’iniziativa erano presenti Filippo Melchiorre, comandante del gruppo dei carabinieri di Torre Annunziata, e il Egidio Valcaccia, comandante della stazione dei carabinieri di Torre Annunziata.

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“Cosmo Academy”, al parco giochi Rainbow sinergia tra pubblico e privati per un progetto “stellare”

Panoramica_Rainbow_MagicLand

Rainbow MagicLand, la Capitale del divertimento, ha deciso di puntare dritto al cielo e portare in orbita il divertimento del Parco più grande del Centro – Sud Italia. Tutto questo sarà possibile attraverso “Cosmo Academy”, un progetto a dir poco “stellare”. L’idea di questa nuova area, sarà realizzata grazie a un’importante collaborazione tra pubblico e privato, e vede scendere in campo: Rainbow MagicLand, il genio creativo di Isia Roma Design e la consulenza scientifica di Letizia Davoli. A dimostrazione della rilevanza del progetto ne hanno parlato insieme ai protagonisti il Prof. Lorenzo Fioramonti, Viceministro del Miur e Gaudenzio Bonaldo Gregori, Country Manager Pillarstone Italy.

Prof. Lorenzo Fioramonti, Viceministro del Miur: “I parchi sono un modo per confrontarsi con il modo circostante soprattutto quando assumono un percorso specifico. Molti non lo sanno ma l’italia ha una lunga tradizione spaziale, e la scelta di questo particolare tema è molto intelligente e accattivante. Mi fa piacere che si sia creata questa sinergia importante tra un’azienda privata, che ha scelto di scommettere sul divertimento intelligente e una realtà come Isia che rende il designer immediato e facilmente comprensibile, come deve essere. L’idea di legare il divertimento dei bambini e degli adulti alla scuola, dimostra capacità di aver compreso il cambiamento, la necessità di inventare nuovi linguaggi per incuriosire. Questo è parte dei nuovi modi di fare scuola. Davvero complimenti per questa scelta coraggiosa e innovativa”.

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Giovani orafi crescono: Mattia Esposito e Rosariapia Teofrasto vincono la II edizione de “La Bulla in mostra”

Mattia Esposito e Rosariapia Teofrasto sono i due vincitori della seconda edizione de “La Bulla in mostra”, il contest dedicato ai giovani artisti orafi organizzato dalla Scuola orafa la “Bulla” e dall’Antico Consorzio Borgo orefici presieduto da Roberto De Laurentiis.

I due ragazzi, hanno sottoposto all’attenzione della giuria presieduta da Mario Zaccaria, due creazioni inedite con attraverso le quali hanno rappresentato il controllo dei mass media sulle persone e la riscoperta della felicità con gli occhi dei bambini.

A giudicare i manufatti realizzati con materiali nobili e non nobil, nel corso della serata presentata da Rosario Mazzitelli, una giuria composta da Massimo Vernetti Presidente della Confcommercio Napoli; Chiara Marciani Assessore alla Formazione della Regione Campania; Rossella Paliotto presidente Fondazione Banco di Napoli; Nino Daniele Assessore alla Cultura del Comune di Napoli; la giornalista Annapaola Merone; Patrizia Gargiulo, Presidente dell’Associazione Donna per il Sociale Onlus; Marina Lebro, Docente dell’ Accademia della Moda e Accademia delle belle arti; Alfonso Presta imprenditore, Cristina D’Angelo, Alessandro Sarracino, consiglieri Consorzio Antico Borgo Orefici; la professoressa presidente Associazione “Artur” Maria Luisa Iavarone.

Ai due vincitori è stata consegnata da Ilaria Mainini, docente de la Bulla la cassetta con gli attrezzi da orafo donata dall’Antico Consorzio Borgo Orefici.

“Sono soddisfatto per il livello che anche quest’anno i ragazzi hanno raggiunto- afferma Roberto De Laurentiis presidente del Consorzio Antico Borgo Orefici – e per quanto hanno mostrato ai giudici. Si tratta di artisti non più di studenti! Spero che anche quest’anno come nella scorsa edizione uno di loro si possa imporre sul grande palcoscenico nazionale e internazionale trovando lavoro presso grandi aziende. Hanno riscoperto la loro manualità”.

L’assessore alla Formazione della Regione Campania Chiara Marciani ha apprezzato “non il talento ma anche l’allestimento e la scenografia utilizzata dai ragazzi”. “Hanno proposto- prosegue l’assessore – veri e propri piccoli capolavori. Un segnale importante anche stando all’attenzione che le grandi aziende italiane ed estere riservano ai nostri ragazzi. Questo significa che Napoli e la Campania possono e devono valorizzare i propri talenti”.

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18app e libri scolastici: i neo maggiorenni la spendono così

18app 2021

Mentre i docenti litigano sui forum Facebook perché vorrebbero vedersi il bonus Carta del Docente in busta paga o – quantomeno – spendibile senza vincoli di tipologia di prodotto, sono virtuosi i neo maggiorenni che hanno attivato il loro equivalente bonus Cultura da 500 euro 18app in questi 7 mesi del 2019. Lo dimostrano i dati resi noti dal Mibac che recitano così: 54 milioni di euro (più della metà della cifra messa a disposizione dei ragazzi) sono stati spesi in libri e in questa categoria sono stati acquistati con 18 app libri scolastici in primis, poi gli altri (narrativa, fumetti etc.).

Insomma, 18app è stata usata dai ragazzi davvero per quei motivi di crescita personale per cui è pensata. Le altre attività culturali, sebbene ben presenti (concerti, ingressi al cinema e musei) sono ben distanti dai numeri di eccellenza rappresentati dalla vendita di libri.

Il resto della classifica 18app

I concerti e i dischi si piazzano rispettivamente secondi e terzi per gli acquisti con 18app ma – come ricordano gli addetti ai lavori – questi impennano nel periodo estivo. La forbice però è ampia: parliamo di circa la metà del volume registrato dai libri. Quattordici milioni per i concerti, 10 per gli album.

Al quarto posto si piazza il Cinema, con un volume di affari di 7 milioni di euro. A seguire i corsi: categoria ampia e variegata che va dalle lezioni di musica alle ripetizioni scolastiche fino ai corsi in lingua. Secondo i dati raccolti, 2 milioni di euro sono stati investiti dai neo maggiorenni così. Seguono gli ingressi al teatro e quelli a fiere ed eventi. Fanalino di cosa gli ingressi al museo: ma è anche vero che i musei costano mediamente di meno ed è più semplice per un giovane accedervi a prezzi agevolati.

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Maestri con diploma magistrale, la Cassazione non annulla la plenaria del Consiglio di Stato. Anief non demorde

tribunale giustizia martelletto

La Corte di Cassazione ha ritenuto non esistente l’abuso di potere giurisdizionale da parte dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato: di fatto, la Cassazione non ha detto che le conclusioni del CdS siano corrette e condivisibili, ma ha ritenuto che la sentenza del più alto Consesso della Giustizia amministrativa, essendo frutto di una mera interpretazione delle norme giuridiche, non determini un abuso del potere giurisdizionale. La compensazione delle spese di lite e il riconoscimento della complessità delle questioni giuridiche trattate, peraltro, lasciano supporre che la decisione della Cassazione sia stata in bilico fino all’ultimo momento. 

L’Anief, unico sindacato che da sempre si è schierato al fianco di questa particolare categoria di docenti abilitati e da sempre chiede a gran voce la riapertura delle GaE, le graduatorie ad esaurimento, per sanare questa e altre illegittimità compiute a discapito dei tanti docenti abilitati esclusi dall’accesso al “doppio canale” di reclutamento, non si dà per vinta e conferma l’intenzione di procedere presso i competenti Tribunali del Lavoro per impugnare ogni singolo licenziamento che dovesse intervenire nei confronti dei docenti immessi in ruolo “con riserva” che hanno superato l’anno di prova.

L’ORDINANZA DELLA CASSAZIONE

Le Sezioni Unite civili della Corte di Cassazione hanno respinto il ricorso del gruppo di maestri diplomati fino al 2002, confermando la sentenza del Consiglio di Stato, che a fine 2017 ha escluso dalle graduatorie a esaurimento per le scuole materne ed elementari gli insegnanti in possesso del solo diploma magistrale che non avessero partecipato alle sessioni di abilitazione o ai concorsi. Secondo la suprema Corte, la decisione “rimane entro l’ambito di interpretazione e ricostruzione di una complessa normativa”. 

COSA FARÀ ORA ANIEF

Il sindacato Anief, che prima e più di tutti, si è opposto all’estromissione dei maestri con diploma magistrale dalle GaE e degli oltre 7 mila docenti di fatto licenziati dopo essere stati immessi in ruolo, non si fermerà certo qui. Impugnerà, uno per uno, tutti i provvedimenti di licenziamento che il Miur dovesse attuare nei confronti proprio dei docenti immessi in ruolo “con riserva” e che hanno svolto l’anno di straordinariato con esito positivo. 

Anief, inoltre, mentre attende entro il 2020 l’esito del reclamo collettivo già presentato al Consiglio d’Europa e dichiarato ammissibile da un anno, chiederà ai giudici amministrativi di sollevare il caso dei diplomati magistrale di fronte alla Corte di Giustizia Europea, così come è già avvenuto con la sentenza “Mascolo” che nel 2014 ha condannato l’Italia per abusiva reiterazione dei contratti a termine.

Entro il mese di settembre, infine, il sindacato, appena inserito nell’alveo dei rappresentativi e titolati a sedere ai tavoli della contrattazione nazionale, valuterà la possibilità di presentare una class action per risarcire i docenti dai danni prodotti nei loro confronti e far dichiarare la responsabilità risarcitoria dello Stato italiano, colpevole di aver ingannato per anni i docenti con diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002 negando la validità abilitante del loro titolo. 

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE NAZIONALE

Non ci fermeremo – ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – siamo abituati a lottare fino alla fine. La nostra azione di tutela non si esaurisce qui e agiremo su più fronti. Riteniamo vergognoso l’accanimento nei confronti di tanti docenti colpevoli solo di essere stati ingannati per anni dallo Stato italiano che ora continua a sfruttare la loro professionalità nelle scuole per assicurare il corretto svolgimento delle attività didattiche”. 

“Invitiamo sin da ora tutti i docenti con diploma magistrale e tutti gli abilitati ingiustamente esclusi dall’accesso alle graduatorie ad esaurimento ad intraprendere azioni risarcitorie contro lo Stato italiano per l’abusiva reiterazione dei contratti a tempo determinato”, conclude il sindacalista autonomo.