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Autonomia differenziata, accelerazione post-voto. Anief: “Secessione mascherata”

Marco Bussetti Miur Ministro

Subito dopo l’esito delle elezioni dei cittadini che rappresenteranno l’Italia fino al 2024 in Europa del 26 maggio sono diventati tre gli obiettivi immediati del Governo: “Ridurre le tasse, accelerare su autonomia e infrastrutture“. A dirlo è stato il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, indicando, a caldo, i provvedimenti sui quali l’Esecutivo deve ora accelerare. Alle parole di Salvini, che ha preso il 34% sul 55% dei voti espressi, si aggiungono quelle recenti pronunciate da un altro esponente leghista, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, secondo il quale l’autonomia è un’opportunità che porta maggiori risorse: “Ribadisco: aumentare le risorse destinate alla scuola è sempre una buona notizia”, ha detto di recente il titolare del Miur ricordando anche che “l’autonomia è prevista dall’articolo 116 della Costituzione”.

A dire no all’autonomia differenziata è in realtà la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica. E tutto il fronte sindacale, Anief in testa. Il suo presidente, Marcello Pacifico: “Noi abbiamo sempre detto che regionalizzare la scuola è un’operazione impossibile, perché se attuata metterebbe ancora più in crisi l’offerta in certe zone d’Italia, le quali convivono con problemi strutturali e di risorse così evidenti da rifiutare, come accaduto in questi giorni in Sicilia, un contingente aggiuntivo per attivare il tempo pieno”. 

Anief: “Secessione mascherata”

“Per rispondere alle richieste delle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, le regioni che hanno richiesto l’autonomia differenziata, sull’adozione nella scuola di un sistema di servizi differenziato e non più coordinato dallo Stato, bisognerebbe drenare molte delle risorse economiche assegnate alle regioni del Centro e del Sud, così da marcare le attuali distanze in termini di servizi offerti al cittadino e sviluppo economico e aprire a una secessione mascherata”. Così Anief in una lunga e articolata nota stampa.

“Nella scuola le singole regioni avrebbero piena facoltà di stabilire il tipo di offerta formativa da adottare, le modalità di reclutamento, di utilizzo delle graduatorie dei tanti precari in lista di attesa, mobilità del personale a livello provinciale e interprovinciali, ma anche il trattamento economico dei dipendenti, docenti e Ata, aprendo alle pericolosissime gabbie salariali. Per non parlare della gestione di immani risorse da parte dei governatori, i quali in passato, anche recente, hanno spesso dimostrato di non essere in grado di gestire determinati ambiti, come la formazione, e anche, in alcuni casi, di arrivare a trarre benefici personali derivanti dal loro stato di potere. Contro questo, tutti i sindacati erano d’accordo a scioperare insieme, il 17 maggio, prima dell’accordo del Governo che tutti affermano avrebbe allontanato quanto ora richiesto dal vincitore delle elezioni europee”. 

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Olimpiadi di Economia e Finanza, i nomi dei vincitori

ccnl comparto scuola soldi

Sono stati premiati a Trieste gli studenti vincitori della I edizione delle Olimpiadi di Economia e Finanza, che si è svolta nelle giornate del 22 e 23 maggio. Lo rende noto il Miur in questa nota stampa.

Destinata ai ragazzi dei primi tre anni delle Scuole secondarie di II grado, la manifestazione è ideata per avvicinare i giovani ai temi economici, finanziari e di cittadinanza attiva. Al suo esordio, la gara ha registrato la partecipazione di oltre 7.600 ragazzi e di quasi 300 scuole, di cui 11 sono arrivate in finale, superando le fasi di istituto e regionali.

Le prove proposte ai 13 finalisti hanno riguardato i diversi livelli di padronanza delle competenze di Economia e Finanza, con riferimento anche agli obiettivi di Financial Literacy delle prove OCSE PISA. Durante l’anno, gli studenti, seguiti dai loro insegnanti, si sono preparati per la competizione grazie alle risorse didattiche e ai numerosi esercizi disponibili  sul sito delle Olimpiadi  (https://www.olimpiadi-economiaefinanza.it/), elaborati dal comitato tecnico scientifico costituito per l’occasione dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione, che ha promosso l’iniziativa. Del comitato hanno fatto parte associazioni disciplinari di categoria e docenti, oltre al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), Banca d’Italia, Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) e Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (FEDUF).

L’ultima nata tra le competizioni promosse dal MIUR, con la media partnershipdi Rai Cultura e di Rai Scuola, si è avvalsa della collaborazione del Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, diretto dalla professoressa Annamaria Lusardi.

La premiazione ha avuto luogo presso l’IIS “Giosuè Carducci – Dante Alighieri”, nell’ambito della manifestazione “La Piazza delle Idee”, dedicata ai temi dell’educazione economica e finanziaria a scuola. Durante l’evento sono stati proposti a studenti e docenti attività laboratoriali, studi e riflessioni riguardanti, tra l’altro: l’educazione finanziaria, la storia dell’economia, le tecnologie didattiche innovative, i serious games e la loro efficacia formativa, lo sviluppo dei  processi scientifici  tecnici e storici a seguito dei quali un territorio si configura, i rapporti tra città e contesto europeo.
     
Di particolare interesse lo spazio di approfondimento dedicato a Leonardo, inserito nell’ambito delle celebrazioni del cinquecentenario della morte del genio italiano,  con una lectio magistralis del professor Gian Arturo Ferrari sul tema: “Leonardo da Vinci e lo sviluppo del pensiero scientifico in Europa”.

Olimpiadi Economia e Finanza: gli studenti premiati

Categoria Senior

I classificato (ex aequo): Filippo Paladini, Istituto Tecnico Economico Tecnologico “Bramante Genga”, Pesaro.

I classificato (ex aequo) : Giorgia Castiglione, Liceo Scientifico “Luigi Siciliani”, Catanzaro.

III classificato: Tommaso Capriotti, Liceo Scientifico “Marie Curie”, Giulianova (TE).

Categoria Junior

I classificato: Alice Bianco, Istituto Tecnico Statale “Grazia Deledda”, Lecce.

II classificato: Luca Merante, Liceo Scientifico “Luigi Siciliani”, Catanzaro.

III classificato: Filippo Morari, Liceo “Fabrizio De André”, Brescia.

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Sicilia e tempo pieno a scuola, denuncia Anief: “96 cattedre restituite al Miur”

Anief Sciopero

Chi si illudeva che per introdurre più ore di tempo scuola nel primo ciclo bastasse assegnare più docenti è servito: delle già poche 246 cattedre di tempo pieno nelle scuole primarie della Sicilia, assegnate dal Governo con la Legge di Bilancio 2019 proprio per favorire il tempo pieno, ben 96 (il 39%) “verranno restituite al Miur, perché – spiega La Repubblica – le richieste pervenute alle scuole siciliane durante le iscrizioni che si sono chiuse lo scorso mese di gennaio non consentono di istituire altre classi a tempo pieno”. 

La regione italiana con meno tempo pieno alla primaria è costretta a restituire al mittente quasi metà delle cattedre assegnate dal ministero per potenziare le lezioni pomeridiane. In Sicilia mancano gli spazi e le mense che permettono al tempo pieno di decollare. E pare che neppure le famiglie abbiano troppa voglia di lasciare a scuola i propri figli fino alle quattro del pomeriggio. 

“I posti non assegnati in Sicilia, a questo punto, prenderanno la strada delle regioni centrali e settentrionali che potranno utilizzarli. Dalle nostre parti, mancano i locali da adibire a mensa che consentono di prolungare la permanenza a scuola dei bambini delle elementari. E sembra che anche da parte dei genitori il servizio non sia richiestissimo. Nelle altre realtà italiane si viaggia su tassi completamente diversi: in Lombardia, il tempo pieno copre il 50% delle classi funzionanti, in Piemonte il 48% e nel Lazio si sfiora il 53%”, conclude il quotidiano. 

È chiaro, commenta Anief, che stando così le cose il gap sul tempo pieno tra le regioni del Centro-Nord e quelle del Sud non potrà che acuirsi: “Per avviare la permanenza delle classi in una scuola – spiega il suo presidente nazionale, Marcello Pacifico – occorrono delle strutture e cucine a norma, dei finanziamenti importanti per adeguare le strutture che non lo sono, delle somme rilevanti da assegnare con stabilità agli enti locali e altro ancora. Purtroppo, tutto questo nelle regioni del Sud non è riscontrabile. Noi lo abbiamo sempre detto e adesso si realizzano le conseguenze di un progetto ispirato da obiettivi nobili ma organizzato, in determinate aree del Paese, su una base fragile”. 

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Abilitati Estero, Anief avvia ricorsi per riconoscimento titolo in Italia

Bandiera dell'Unione Europea Europa Unita

Il Ministero dell’Istruzione nega la validità di alcuni titoli conseguiti nei paese dell’Unione Europea in aperta violazione delle norme comunitarie, questo quanto sostenuto dal giovane sindacato Anief che apre le adesioni ai ricorsi per quanti si sono visti negare dal Miur la validità del titolo abilitante conseguito all’estero. Scadenza adesione ricorsi 27 maggio. L’Ufficio Legale Anief valuterà la casistica dei ricorrenti per proporre le azioni mirate più favorevoli attraverso ricorsi presso il TAR del Lazio. 

L’ultima è la nota Miur dello scorso 2 aprile che nega tout court la possibilità di riconoscimento in Italia dei titolo conseguito in Romania, ma già precedentemente il Miur aveva negato tramite “avviso” la validità di un’abilitazione conseguita in un paese dell’Unione Europea senza valutare, caso per caso, le eventuali attività integrative e/o compensative per ottenere il riconoscimento in Italia del titolo estero utile ai fini dell’abilitazione all’insegnamento. 

Anief per tutti i docenti che già si sono visti negare tramite formale diniego del Miur la validità del proprio titolo estero e per chi non ha ancora ricorso avverso la Nota Miur dello scorso 2 aprile che nega in partenza la possibilità di riconoscimento del titolo abilitante conseguito in Romania, ha avviato le procedure di adesione allo specifico ricorso presso il Tar Lazio per impugnare entro i termini l’atto ritenuto illegittimo. 

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Bullismo, Fortini (assessore Regione Campania): “Investimenti per offrire spazi di socialità all’interno delle scuole”

assessore lucia fortini

“Da più di tre anni la Regione Campania sta investendo per offrire spazi di socialità all’interno delle scuole che consentano agli insegnanti di poter entrare sempre più in sintonia con gli alunni. Uno spazio fisico in cui conoscersi e riconoscersi. Anche così si sconfigge bullismo e cyberbullismo”. Queste le parole dell’assessore regionale all’Istruzione, Lucia Fortini, intervenuta alla tredicesima tappa di @scuolasenzabulli, la campagna di prevenzione per i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo promossa dal Corecom Campania, presieduto da Domenico Falco, presso l’istituto comprensivo “Mimmo Beneventano” di Ottaviano.

L’incontro con gli studenti del comune vesuviano è stato introdotto dal cortometraggio sul cyberbullismo “Che ne sai” realizzato dal giovanissimo regista, Daniele Ciniglio. “Spesso si parla della vittima di bullismo – ha spiegato Ciniglio – ma non ci si sofferma mai sul perché nasce questo fenomeno. Spesso alle spalle del bullo c’è un altra storia altrettanto difficile. Il mio lavoro si conclude con un grande abbraccio immaginario per dare forza alle immagini affinchè arrivino direttamente all’animo dei ragazzi. Sperando che una volta su cento possa accadere veramente”.

Sui pericoli della rete si è soffermato Marco Iannelli, capo segreteria del direttore del servizio ispettivo dell’Agcom che ha sottolineato “l’importanza di far comprendere ai nostri giovani come approcciare ai nuovi mezzi di comunicazione. Creando consapevolezza sulle potenzialità della rete per la crescita e lo sviluppo delle persone e, al tempo stesso, prudenza nel suo utilizzo”.

Anche Bruna Fiola, consigliere regionale della Campania, ha voluto evidenziare “la necessità di fare rete tra scuola, famiglia istituzioni e forze dell’ordine per dimostrare ai ragazzi vittime di bullismo che una via d’uscita c’è e che grazie alla conoscenza del fenomeno è possibile evitare di rimanere intrappolati dai bulli del web”.

Per la dirigente scolastica dell’istituto, Anna Fornaro, “bisogna agire nell’ottica della risoluzione e affidare la gestione di questi temi a persone competenti e qualificate, con anni di esperienza alle spalle. I nostri giovani meritano più tempo e qualità negli interventi a loro sostegno”.

Tema ripreso anche dalla psicologa Mariarosaria Alfieri che ha ribadito come “bisogna avere coraggio e rispetto per se stessi e per gli altri. Il bullo spesso diventa tale già in famiglia e arrivando a scuola con modelli educativi disfunzionali. Ecco la necessità di una rete che sia in grado di offrire modelli diversi”.

All’incontro hanno partecipato anche  Giovanna Casalini (responsabile settore Affari Sociali comune di Ottaviano), Maria Rosaria Annunziata (referente per il bullismo dell’istituto Beneventano) il personale della polizia Postale (Umbertina Pagano,Giuseppe Giorgio e Gianluca D’Onofrio) che ha illustrato i rischi della rete con l’ausilio dei filmati.

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Il Sud in mostra all’alberghiero, con gli studenti di Erasmus+

Sabato 25 maggio, alle ore 12,30 all’Istituto Petronio si terrà la terza edizione dell’evento “Profumi, colori e sapori del Sud nei giardini del Petronio”.

Nel parco dell’istituto alberghiero a Monterusciello saranno allestiti stand di piatti tipici delle regioni del Sud Italia, preparati con professionalità e cura dagli alunni delle classi terze che a breve prenderanno la qualifica professionale. Coinvolti oltre 260 alunni e 50 docenti che metteranno in mostra e faranno degustare primi e dolci delle regioni del sud Italia. Ogni regione sarà ospitata negli stand nei giardini dell’Istituto.   

Intanto in questi giorni l’istituto ospita ragazzi che vengono dalla Romania, Polonia, Turchia e Regno Unito che stanno partecipando al Progetto Erasmus+, dal titolo “My Careers Steps”. I ragazzi sono arrivati il 21 maggio e partiranno sabato sera. Stanno partecipando a momenti di formazione nel settore turistico ed enogastronomico e a visite guidate.

 “In un’Europa ormai diventata una complessa società multiculturale – spiega il professor Filippo Monaco, dirigente scolastico – gli studenti dovranno essere preparati a vivere in un contesto dove inclusione, accoglienza e integrazione siano parole chiave. Il meeting è un momento di formazione e confronto, grazie al contributo dei paesi partner, sui temi dell’educazione alla cittadinanza europea e del lavoro, elementi fondamentali per la crescita e il futuro delle giovani generazioni, affinché possano maturare competenze e strumenti adeguati alla comprensione e alla complessità del nostro tempo. Il progetto è stato proposto per valorizzare le eccellenze della scuola ed è finalizzato a costruire percorsi formativi di approfondimento e occasioni per confrontarsi con le realtà scolastiche europee”.

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Caso prof Palermo, la Gilda: “Reintrodurre istituto di conciliazione”

aula scuola generica

“L’episodio di Palermo che ha visto protagonista suo malgrado la professoressa Dell’Aria dimostra come sia pericoloso affidare una questione delicata come la disciplina dei docenti agli impiegati amministrativi dei provveditorati. Alla luce di quanto accaduto, chiediamo in primis che venga istituito un organo di garanzia competente e indipendente in grado di tutelare la libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione, e il ripristino dell’istituto della conciliazione, abolito dalla riforma Brunetta, che eviterebbe il proliferare a dismisura del contenzioso”. 

Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, interviene in merito alla sospensione della docente siciliana.

“Tra i compiti dell’attività didattica – afferma Di Meglio – c’è anche quello di sviluppare lo spirito critico degli studenti che, non dimentichiamolo mai, sono il futuro del Paese, i cittadini ai quali spetterà guidare l’Italia e contribuire, ciascuno in base alle proprie capacità e attitudini, alla sua crescita. C’è qualcosa di schizofrenico nel reintrodurre l’insegnamento dell’educazione civica da una parte e dall’altra sospendere una docente per aver svolto il proprio lavoro senza reprimere la libertà di espressione degli alunni”.

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La Nave della Legalità sbarca a Palermo: presenti istituzioni, associazioni, sindacati

Stamattina è sbarcata al porto di Palermo la Nave della Legalità, partita da Civitavecchia, dopo il saluto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E giovani di tutta Italia stanno ricordando i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti delle loro scorte Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicilllo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Claudio Traina.

LA COMMEMORAZIONE

Il premier Giuseppe Conte ha deposto una corona d’alloro alla stele che ricorda la strage di Capaci. Nel corso della giornata prevista la cerimonia all’aula bunker del carcere Ucciardone – simbolo del maxiprocesso a Cosa nostra – alla presenza di Roberto Fico, presidente della Camera, e dei ministri Bussetti, Bonafede e Salvini. Nell’ambito della manifestazione promossa dal Miur sono in programma poi, attività nelle piazze e nelle scuole di Palermo e, in parallelo, in tante altre città italiane, sorta di “staffetta” a distanza tra gli studenti sui temi della legalità.

I CORTEI

Nel pomeriggio partiranno i due tradizionali cortei di #PalermoChiamaItalia, con studenti e docenti protagonisti, ma aperti a tutta la città. Il primo si muoverà alle 15.30 da via D’Amelio, luogo della strage Borsellino, il secondo alle 16 dall’aula bunker. Entrambi si ricongiungeranno sotto l’albero Falcone, in via Notarbartolo, per il Silenzio, alle 17.58, ora dell’eccidio.

“Nessuno di noi – ha sottolineato Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone – quel 23 maggio di 27 anni fa avrebbe immaginato che un giorno tragico, di dolore e lutto, sarebbe stato l’avvio di una trasformazione profonda del Paese”. La sorella del magistrato ha inoltre esortato i palermitani a esporre i “lenzuoli della legalità”.

Il sindacato Anief e l’ente di formazione Eurosofia hanno presenziato alla manifestazione di stamattina. Marcello Pacifico, leader del giovane sindacato autonomo, ha sottolineato la centralità dell’istituzione scolastica e degli insegnanti per la formazione di giovani uomini consapevoli, che nulla hanno a che spartire con la criminalità organizzata. “Il rispetto della civile convivenza e delle leggi – osserva il presidente nazionale di Anief – l’istruzione e la cultura sono le armi migliori a favore della giustizia e contro l’omertà e l’indifferenza. I docenti della scuola italiana, quotidianamente, svolgono anche il ruolo di educatori. Riteniamo che la diffusione della cultura della legalità e la lotta alla mafia possa partire dall’istruzione e da messaggi positivi e di speranza”.

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Inclusione scolastica, da settembre si cambia: più coinvolgimento delle famiglie

Passo avanti nell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità: il Consiglio dei Ministri ha approvato lunedì, in via preliminare, un importante provvedimento che interviene per modificare significativamente le nuove norme in materia che sarebbero entrate in vigore il prossimo settembre e che vengono riviste mettendo sempre di più al centro lo studente e le sue necessità. A partire dall’assegnazione delle ore di sostegno che, d’ora in poi, avverrà anche con il coinvolgimento delle famiglie, fino ad oggi lasciate fuori da questo processo. 

Cambia radicalmente l’approccio alla disabilità in ambito scolastico. L’Italia, già all’avanguardia in materia, si allinea definitivamente al principio riconosciuto dalle Nazioni Unite secondo cui la disabilità è tale in relazione al contesto: solo offrire opportunità specifiche ai ragazzi con diverse abilità garantisce maggiore autonomia e una qualità della vita più elevata. Con l’approvazione delle nuove norme, dunque, sussidi, strumenti, metodologie di studio più opportune, saranno decisi, non in modo ‘standard’, in relazione al tipo di disabilità, ma con un Piano didattico veramente individualizzato che guarderà alle caratteristiche del singolo studente.

“Con il provvedimento approvato in Consiglio dei Ministri, che ho fortemente voluto sin dal mio insediamento, facciamo davvero un grande passo avanti – sottolinea il Ministro Bussetti -. Abbiamo lavorato in accordo con le Associazioni di settore e l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica. Il governo ha dimostrato di dare attenzione concreta a questi temi. Siamo passati dalle parole ai fatti. Appena insediato – prosegue Bussetti – ho subito voluto far ripartire l’Osservatorio sull’inclusione, che era rimasto fermo. Per mesi abbiamo lavorato per raggiungere questo risultato. Ringrazio anche il Ministro Lorenzo Fontana che ha collaborato fattivamente per raggiungere questo importante obiettivo in un clima di costante collaborazione. Tutti i nostri giovani, nessuno escluso, devono essere protagonisti della loro crescita e devono essere messi in condizione di esprimere tutte le loro potenzialità”.

L’intera comunità scolastica sarà coinvolta nei processi di inclusione. Viene rivista la composizione delle commissioni mediche per l’accertamento della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica: saranno sempre presenti, oltre a un medico legale che presiede la Commissione, un medico specialista in pediatria o neuropsichiatria e un medico specializzato nella patologia dell’alunno. Un cambio di passo che punta ad assicurare la presenza di uno specialista nella patologia dell’alunno. 
Anche i genitori e, dove possibile, nel caso di maggiorenni, gli stessi alunni con disabilità, potranno partecipare al processo di attribuzione delle misure di sostegno, per superare l’attuale impostazione che prevede una meccanica associazione tra la certificazione data ai sensi della legge 104 e il supporto offerto all’alunno.

Nascono i Gruppi per l’Inclusione Territoriale (GIT), formati su base provinciale, ovvero nuclei di docenti esperti che supporteranno le scuole nella redazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) e nell’uso dei sostegni previsti nel Piano per l’Inclusione. I GIT avranno anche il compito di verificare la congruità della richiesta complessiva dei posti di sostegno che il dirigente scolastico invierà all’Ufficio Scolastico Regionale.

A livello scolastico opererà, invece, il Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione, composto dal team dei docenti contitolari o dal consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori dell’alunno con disabilità, delle figure professionali specifiche, interne ed esterne all’istituzione scolastica che interagiscono con l’alunno stesso, nonché con il supporto dell’unità di valutazione multidisciplinare e con un rappresentante designato dall’Ente Locale. Il Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione avrà il compito di redigere il Piano Educativo Individualizzato, compresa la proposta di quantificazione di ore di sostegno e delle altre misure di sostegno, tenuto conto del profilo di funzionamento dell’alunno.

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Stipendio docenti, Anief: “Incontro inutile al Miur”

Anief Sciopero

“Siamo stufi, Bussetti ci convochi”. Questa la richiesta di Anief attraverso una nota stampa in cui bolla l’ultimo incontro al Miur sul tema dell’aumento stipendio docenti “inutile”.

“Le parti – si legge nel comunicato stampa – starebbero focalizzando le attenzioni sull’atto di indirizzo, il quale però non può essere emanato per il rinnovo del CCNL 2019/2021 sino a quando non si firmerà l’accordo quadro sulla nuova rappresentatività sindacale. Inoltre, non esiste in Parlamento alcuna nota di aggiornamento del DEF che vada oltre la parziale indennità di vacanza contrattuale introdotta con lo stipendio dello scorso mese di aprile e i micro-aumenti previsti da giugno, e superi gli ulteriori tagli al settore dell’istruzione fino al 2045.”.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “si continua a parlare di aumenti degli stipendi a tre cifre ma poi ci si accorge che dopo gli incrementi del 3,48% e gli arretrati ridicoli, di un anno fa, finora si è provveduto ad introdurre solo una parziale indennità di vacanza contrattuale. Per il resto, lo stesso accordo del 24 aprile, solo vaghe promesse. Così gli stipendi rimangono da fame, tra i più bassi della pubblica amministrazione e quasi tutti i colleghi d’Europa, a livello stipendiale, continuano a guardarci dall’alto. Questo lo sanno bene alcuni raggruppamenti politici, uno in particolare, che non perde occasione di sponsorizzare l’autonomia differenziata agganciandola ad improbabili aumenti riservati, peraltro, ad alcune Regioni, nel tentativo di convincere il personale a dare supporto all’iniziativa incostituzionale”. 

“Noi, che rimaniamo con i piedi per terra, continuiamo a dire no alle gabbie salariali e sì ad un incremento di stipendio per tutti i dipendenti scolastici degno di questo nome. Come si sono trovati i soldi per il reddito di cittadinanza – conclude il sindacalista autonomo – ora si trovino per chi percepisce oggi uno stipendio ancora ben al di sotto del costo della vita”.