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Concorso scuola primaria e dell’infanzia, pubblicato il Regolamento

scuola primaria stock

Pubblicato il Decreto ministeriale 327 del 9 aprile 2019 con il Regolamento,comprensivo di programmi e prove, del concorso ordinario per la scuola primaria e dell’infanzia. Lo rende noto la Gilda degli Insegnanti.

Pubblicati anche i decreti 328/19 (tabella di valutazione), e 329/19 (requisiti componenti commissioni), e l’ordinanza  330/19 (formazione commissioni).

Sono ammessi a partecipare alla procedura concorsuale, che non prevede requisiti di servizio, i candidati in possesso di uno dei seguenti titoli:

  • a. titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;
  • b. diploma magistrale con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali, o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002.

2. Per le procedure per i posti di sostegno su infanzia e primaria, è richiesto inoltre il possesso dello specifico titolo di specializzazione sul sostegno conseguito ai sensi della normativa vigente o di analogo titolo di specializzazione conseguito all´estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente.

3. Sono ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito all´estero i titoli di cui alle lettere a) e b) del comma 1 e di cui al comma 2, abbiano comunque presentato la relativa domanda di riconoscimento alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici. 

Il concorso consterà di un’eventuale prova pre-seletttiva computer based, qualora le domande di partecipazione siano superiori a tre volte il numero dei posti, di una prova scritta e una prova orale.

In prima applicazione, si legge nel decreto, i concorsi, saranno banditi soltanto in quelle regioni ove le graduatorie di merito 2016 risultino esaurite o con un numero di aspiranti non sufficiente a coprire il fabbisogno nel biennio di riferimento.

Il contingente complessivo del concorso, annunciato dal comunicato stampa del Ministero del 10 novembre 2018 dovrebbe essere di 10.183 posti: 5.626 comuni e 4.557 di sostegno.

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Anief: “Quei numeri che non tornano”, il caso

marcello pacifico anief

Concorsi, assunzioni e sicurezza a scuola certificata” sono i provvedimenti sui quali il Governo sta lavorando e i cui risultati “arriveranno a breve”: a dirlo, al Giornale di Como, durante una visita negli istituti di Cantù e Mariano, è stato il ministro dell’Istruzione, tornando quindi a confermare l’intenzione del dicastero di Viale Trastevere di investire nel nuovo reclutamento, attraverso l’indizione di nuove procedure concorsuali. 

Marcello Pacifico (Anief) risponde a caldo: è vanagloria pensare che l’intesa prodotta alla vigilia del 25 aprile a Palazzo Chigi, con un’apertura ai concorsi riservati, selettivi e un numero di posti ridotto rispetto alle necessità effettive, possa risolvere il problema del precariato e degli oltre 120 mila posti andati a supplenza quest’anno e destinati ad aumentare ulteriormente. Servono procedure straordinarie, come l’inserimento annuale nelle ex graduatorie permanenti di tutti i docenti abilitati, l’avvio del vero doppio canale e l’organizzazione di snelli e gratuiti corsi abilitanti per i docenti con oltre 36 mesi di servizio svolto, l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto. Per amministrativi, tecnici e collaboratori occorre invece un piano di assunzioni straordinario, come quello adottato per i lavoratori socialmente utili, oltre che l’avvio dei passaggi professionali verticali previsto dalla legge; mentre per i Dsga, la selezione, giunta dopo 20 anni, ha ignorato gli assistenti facenti funzione, chiamati a svolgere una inutile prova preselettiva, a giugno, al pari di altri 100 mila candidati dopo anni di onorato servizio. 

QUEI NUMERI CHE NON TORNANO

A che punto sono i concorsi pubblici nella scuola? A seguito delle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, a fare il punto della situazione, riepilogando le procedure concorsuali previste o in corso di svolgimento, è stata Orizzonte Scuola: la rivista specializzata ha ricordato che è intenzione del Miur attivare un “concorsone” per la scuola secondaria con 48.536 posti, di cui 8.491 sul sostegno (tanti ne sono stati chiesti al Ministero dell’Economia e delle Finanze) da distribuire tra i partecipanti con titolo (non figurerà più l’abilitazione all’insegnamento tra i titoli di accesso); poi c’è il concorso ordinario per i maestri della scuola dell’infanzia e primaria, il cui decreto è già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, con 16.000 posti in palio. 

E Pacifico fa presto a replicare: “i posti banditi per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, dovrebbero essere il doppio se soltanto si adeguasse il solo organico di posti in deroga di sostegno all’organico di diritto. Per non parlare delle 60 mila cattedre andate deserte nell’ultimo triennio durante le convocazioni per le immissioni in ruolo, dei vincitori del concorso della primaria in Sicilia ancora senza cattedra e dei 35 mila ex-FIT che ancora non sono stati assunti a tempo indeterminato. Regna il caos nei numeri, e da qui la guerra nei tribunali”. 

A queste procedure va aggiunto il concorso per dirigente scolastico, con 2.900 posti e che dal 20 maggio vedrà partire le prove orali, e il concorso per 2.004 Dsga, per il quale sono state presentate oltre 100 mila domande e la cui prova preselettiva è stata fissata per l’11, 12 e 13 giugno prossimi

Sempre il leader del sindacato autonomo ricorda come “il concorso per dirigenti scolastici non terrà conto degli idonei che supereranno l’orale e che potrebbero essere assunti già l’anno prossimo per via dei pensionamenti, mentre per il concorso per Dsga non si è tenuto conto del lavoro svolto dagli Ata facenti funzioni per tanti anni per ricoprire un ruolo per il quale in vent’anni non si è mai bandito un concorso.” 

A queste selezioni si affiancheranno, per la scuola secondaria, quella del nuovo PAS (Percorso Abilitante Selettivo), le cui modalità saranno oggetto del tavolo tecnico del 16 maggio prossimo da cui continua a rimanere a essere escluso, in maniera irragionevole, proprio l’Anief che si è distinta per le sue battaglie sul precariato. 

A tutte queste assunzioni, tra cui 2 mila posti anche per l’ampliamento del tempo pieno e prolungato, si aggiungerà, infine, quella relativa ai lavoratori delle ditte di pulizia che porterà a 12.000 assunzioni in qualità di collaboratore scolastico, dimenticando però, conclude Pacifico, “ancora una volta chi è inquadrato come Ata a tempo determinato da anni o di ruolo, a cui è stato negato un passaggio verticale nell’ultimo decennio”. 

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Percorsi concorsuali riservati, la Corte Costituzionale ne afferma la legittimità

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

“La Corte Costituzionale, il 7 maggio 2019, si è espressa sulle questioni sollevate dal Consiglio di Stato riguardanti il sistema di reclutamento previsto dal d.lgs. 59/17 (attuativo della Buona scuola), sostenendo in particolare la piena legittimità delle procedure concorsuali riservate”.

“Per questo motivo il MIUR ed il Governo non hanno più alibi per non individuare percorsi specifici di reclutamento, coerenti con quanto definito dall’Intesa del 24 aprile”.

“Diventa più rapida la strada per individuare un percorso transitorio e straordinario per il personale della scuola che ha già acquisito le necessarie professionalità attraverso il servizio: i docenti con 3 annualità e gli assistenti amministrativi che hanno svolto la funzione di DSGA”.

Lo rendono noto in un comunicato congiunto le sigle sindacali unite Gilda, Flc Cgil, Fsur Cisl, Uil Scuola Rua, Snals Confsal.

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Diplomati magistrale, a Bolzano si entra in graduatoria mentre nel resto d’Italia no

“Nella provincia di Bolzano con il diploma magistrale e tre anni di servizio si entra nelle graduatorie per il ruolo. Nel resto d’Italia, dopo aver superato l’anno di prova, si è licenziati”. Lo denuncia Anief che continua a ricorrere per l’aggiornamento delle GaE. “Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che tiene tanto all’autonomia deve spiegare perché non segue l’esempio”.

Mentre nel territorio nazionale si rimane ancorati alle ultime due pronunce dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato e non si consente ai docenti abilitati dopo il 2012 o con un diploma abilitante d’inserirsi nelle GaE né ai supplenti con 36 di servizio di seguire un corso abilitante ed essere assunti, la Giunta Provinciale di Bolzano, per evitare nuovi ricorsi in Europa, innova la procedura di reclutamento, per l’aggiornamento delle Graduatorie provinciali e delle Graduatorie di istituto per l’anno scolastico 2019/2020, utilizzate ai fini della stipulazione di contratti di lavoro a tempo indeterminato e determinato nelle scuole a carattere statale in lingua italiana della provincia di Bolzano. Le liste di attesa, che è stato possibile aggiornare fino al 6 marzo scorso, sono nuove graduatorie provinciali, non molto diverse dalle GaE, e d’Istituto. Per le sole graduatorie di Tedesco seconda lingua è possibile richiedere il nuovo inserimento, trattandosi di graduatorie di durata annuale. 

Il caso di Bolzano è importante, perché nelle nuove Graduatorie provinciali – come scrive Orizzonte Scuola – hanno potuto richiedere il nuovo inserimento i docenti di Tedesco L2 in quanto le graduatorie hanno validità annuale, i docenti già iscritti nelle graduatorie di istituto della provincia di Bolzano valide per gli anni scolastici 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017 che abbiano prestato tre anni di servizio in possesso del prescritto titolo di studio nelle scuole statali, a carattere statale, nelle scuole paritarie o nelle scuole professionali.

La Delibera n. 1421 del 19/12/2017, indirizzata proprio ai docenti abilitati inseriti in seconda fascia, oltre che a docenti abilitati a seguito di frequenza dei percorsi speciali abilitanti di cui all’articolo 15, comma 1/ter, del decreto del Miur 10 settembre 2010, n. 249, e successive modifiche, riguarda tutti gli inseriti in terza fascia; i docenti di religione abilitati in possesso di idoneità rilasciata in via permanente dall’ordinario diocesano; i docenti con diploma magistrale o titolo di studio sperimentale dichiarato equivalente conseguito entro il 2001/2002 inseriti nelle succitate graduatorie d’istituto. Per l’inclusione, ai fini del computo dei tre anni di servizio, un anno di servizio deve comprendere almeno 180 giorni anche non continuativi all’interno del medesimo anno scolastico o, ai sensi delle norme vigenti, deve essere prestato ininterrottamente dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale. I tre anni di servizio possono essere non continuativi. 

“Viene spontaneo da chiedersi – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – per quale motivo i politici di Bolzano, gli assessori della località a statuto speciale, riescono ad approvare un provvedimento logico, mentre nel resto d’Italia si fa una fatica immane solo a parlare di questa ipotesi, comunque sempre sistematicamente respinta da dei governanti che, a turno, non fanno altro che umiliare una categoria, condannandola alla precarietà perenne, pur avendo appurato che senza l’apporto di quei docenti l’istruzione pubblica entrerebbe in una crisi senza ritorno”. 

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TFA Sostegno, UIL Scuola: “Concorsi, perché affidarli alle università?”

“Non sono più casi isolati le segnalazioni che giungono da Puglia, Calabria, in parte anche dalla Campania, sulle criticità registrate nella gestione delle prime prove per il conseguimento della specializzazione sul sostegno nella scuola primaria e media di primo grado”. Lo afferma UIL Scuola in un comunicato stampa.

“Situazione di grave disagio per 500 aspiranti insegnanti di sostegno della provincia di Bari, costretti a tornare a casa senza aver potuto effettuare la prova. Nel caso specifico, sembra trattarsi solo di carenza di comunicazione: la prova slitterà di qualche giorno ma il problema di approssimazione e cattiva gestione resta”.

“Le segnalazioni dei casi di disservizio crescono: una docente in servizio in provincia di Mantova, solo per fare un esempio, dopo aver affrontato un viaggio di dieci ore si è presentata per sostenere la prova all’Università della Calabria ma, in corso d’opera, la prova è stata annullata perché i moduli con le domande di alcuni candidati erano incompleti. In questo caso le prove sono state annullate dopo 40 minuti dal loro inizio, quando la commissione si è resa conto di non avere altre stampe utilizzabili. Questo al primo grado”.

“Per non parlare della gestione del test pre-selettivo, a Napoli, alla Mostra d’Oltremare: oltre 2.000 candidati ammassati dalle otto di mattina fuori dalla Mostra, alle 9.30 sono riusciti a sistemarsi sui banchi e solo alle 11.00 hanno potuto svolgere la prova”.

“E siamo solo all’inizio – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. Va bene i concorsi  ma perché devono essere sempre le università a gestirli? La scuola, comunità educante, ha al proprio interno, non solo le risorse professionali, strumentali e logistiche, ma anche le energie e risorse per rispondere alle domande sempre più pressanti di formazione specifica non accademica”.

“Bisogna mettere fine a questo commercio. Alla fine ci guadagnano solo le università e ci rimettono sempre i precari. Bisogna riportare il tutto all’interno della scuola”.

“Si tratta di un groviglio di burocrazia, incapacità e un sistema surrettizio  di finanziamento che grava sui disoccupati e sulle loro famiglie, visto che prima ancora della tassa di frequenza, peraltro – ribadisce Turi – salata e variabile da Università ad Università – i candidati hanno sborsato mediamente circa 200 euro per sostenere le prove preselettive che si dimostrano inefficaci”.

Secondo la UIL questa è “l’ennesima prova che sul reclutamento e sulla mistica dei concorsi, come unico metodo certo di selezione, sia necessario un ripensamento o almeno il dubbio che il sistema abbia bisogno di qualche modifica sostanziale e funzionale. Anche i fatti della Regione Umbria e i ricorsi che si stanno affacciando,  riferiti al recente concorso per dirigenti scolastici sono un esempio che dovrebbe fare riflettere”.

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Diplomati magistrale, problemi su Istanze OnLine

Da qualche ora i docenti con diploma magistrale abilitante inseriti in Graduatoria ad Esaurimento hanno riscontrato sul sistema Polis Istanze OnLine l’anomalia di non risultare più in I fascia delle Graduatorie d’Istituto, ma di essere nuovamente inseriti in II fascia e con il punteggio 2014. Marcello Pacifico (Anief): “Ci informano che la situazione sta rientrando, ma chiediamo immediati chiarimenti al Miur e diffidiamo le Amministrazioni in caso la procedura non sia esclusivamente dovuta a modifiche transitorie di sistema finalizzate alla corretta gestione dei ricorrenti per l’imminente aggiornamento GaE”. 

Non c’è pace per i docenti in possesso di diploma magistrale abilitante: da qualche ora e senza alcun preavviso di avvio di procedimento di modifica e/o correzione del sistema Polis Istanze Online, tanti docenti si sono ritrovati inspiegabilmente cancellati dalla I fascia G.I. e inseriti nuovamente in II fascia con il punteggio posseduto nel 2014. Molti di questi docenti sono beneficiari di provvedimenti giudiziali favorevoli, anche se in via cautelare, ma addirittura la problematica è stata riscontrata con certezza anche da docenti destinatari di sentenze definitive passate in giudicato. Immediata la reazione dell’Anief che denuncia l’accaduto e invia al Miur e agli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali una espressa richiesta di chiarimenti con contestuale richiesta di ripristinare la situazione precedente, ribadendo il pieno diritto dei ricorrenti a permanere nelle Graduatorie a Esaurimento e, di conseguenza, anche nella I fascia delle Graduatorie d’Istituto. 

“Supponiamo sia solo una procedura transitoria atta a modificare il sistema Polis al fine della corretta gestione dei ricorrenti in vista dell’imminente aggiornamento delle Graduatorie e che tale situazione non sia certo definitiva – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – stiamo monitorando con costanza la problematica e ci informano che in alcune province la situazione è già tornata quella precedente con il corretto inserimento in I fascia G.I. dei ricorrenti anche su Istanze Online, ma l’Amministrazione deve informare correttamente gli interessati e fornire i dovuti chiarimenti, per questo invitiamo il Miur al rispetto delle norme sulla trasparenza delle procedure poste in essere dalla P.A.”. 

In attesa di constatare l’effettivo rientro della problematica per tutti gli interessati e di una risposta ufficiale e repentina da parte del Miur, dunque, l’Anief rassicura i propri iscritti e ribadisce che continuerà a vigilare fino a che non sarà correttamente ripristinata la situazione anche per via telematica nel pieno rispetto dei diritti degli interessati.

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Test d’accesso ai corsi di specializzazione di sostegno: a Bari e Cosenza prove annullate

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Partono con il piede sbagliato le preselezioni ai corsi di sostegno per selezionare 14.224 docenti, a fronte di decine di migliaia di candidati con abilitazione oppure con laurea e i 24 Cfu richiesti o con tre annualità di servizio svolte nel corso degli otto anni scolastici precedenti. 

I DISSERVIZI

Ieri, nel capoluogo pugliese la prova preselettiva del Tfa sostegno della scuola primaria è saltata perché, riferiscono i partecipanti, non erano stati messi a disposizione dei partecipanti i manuali per la comprensione del testo. Stamattina, un’altra grave anomalia si è verificata a Cosenza, dove i responsabili della selezione sono stati costretti ad annullare la prova della scuola secondaria di primo grado per via della mancata stampa delle domande che non si vedevano, con oltre 1.700 partecipanti inferociti per il rinvio del test preselettivo a data da destinarsi. 

IL COMMENTO DEL LEADER DELL’ANIEF

Secondo Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, “ci troviamo ancora una volta a commentare un’organizzazione della selezione dei docenti deficitaria e approssimativa, peraltro in un contesto, quale è il sostegno agli alunni disabili, dove c’è estremo bisogno di docenti specializzati. Quello che è accaduto a Bari e a Cosenza per noi rappresenta una mancanza grave, anche di rispetto per i tanti candidati che hanno fatto sacrifici per presentarsi alla prova di accesso, che si aggiunge alla cervellotica decisione del Miur di introdurre una soglia d’accesso ‘mutevole’, ovvero basata sui singoli esiti delle prove svolte in ogni Università: si tratta di disposizione che hanno dell’incredibile, contro le quali il nostro sindacato ha risposto impugnando tutte le esclusioni di chi supererà il test preselettivo avendo conseguito comunque la sufficienza pari a 18/30”. 

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GAE, a metà maggio riapertura graduatorie

Il decreto sull’aggiornamento delle graduatorie a esaurimento sarà emanato entro la fine di aprile e il termine ultimo per la compilazione e l´inoltro delle domande sarà fissato entro la seconda metà di maggio.Lo ha fatto sapere il Ministero dell’istruzione durante una riunione che si è tenuta oggi presso il dicastero di viale Trastevere tra i rappresentanti dell’Amministrazione e delle Organizzazioni sindacali firmatarie del contratto di lavoro. Lo rende noto la Gilda degli Insegnanti attraverso un comunicato stampa.

L’accesso alle graduatorie sarà consentito anche agli aspiranti docenti che sono stati depennati dalle Gae per non avere presentato a suo tempo la domanda di permanenza negli elenchi, fermo restando che anche coloro che non hanno ulteriori titoli da far valere in sede di aggiornamento dovranno presentare la domanda di permanenza.

Chi non lo farà sarà depennato dalle Gae, ma l’effetto del depennamento avrà valore solo per il triennio di vigenza delle graduatorie e, alla successiva riapertura, avrà comunque titolo a chiedere di esservi nuovamente inserito.

L’istanza potrà essere prodotta anche per chiedere il trasferimento da una provincia ad un’altra. In questo caso gli interessati otterranno il trasferimento per tutte le graduatorie dove risultano attualmente inclusi. Il cambio di provincia potrà essere richiesto anche se nella provincia di destinazione le graduatorie di interesse risulteranno esaurite.

I docenti che hanno prestato servizio nelle classi di concorso di indirizzo dei licei musicali potranno utilizzare il servizio, a loro scelta, nelle graduatorie delle classi di concorso ex A031, A032, A077 ma, in ogni caso, non potranno far valere più di 6 mesi per ogni anno.

Le Organizzazioni sindacali hanno chiesto, inoltre, all´Amministrazione di consentire a coloro che hanno acquisito i titoli validi ai fini della riserva dei posti, di cui alla legge 68/99, di perfezionare la documentazione relativa all´iscrizione al collocamento speciale anche all´atto della presa di servizio, fermo restando che l´iscrizione dovrà avvenire in stato di disoccupazione.

A margine della riunione la nostra Delegazione ha ribadito la necessità di far valere ai fini della mobilità di quest´anno anche i posti che rimarranno liberi per effetto dei pensionamenti relativi alla cosiddetta “quota 100”, accelerando le procedure di acquisizione delle disponibilità al Sidi a mano a mano che l´Inps procederà a valutare le relative domande.

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Nuovo concorso scuola, la replica di Pacifico (Anief): “Ma mancano il doppio degli insegnanti”

marcello pacifico anief

Nelle scorse ore il ministro Bussetti ha annunciato nuovi concorsi per l’assunzione di circa 70mila docenti. Non si sono fatte attendere le repliche dei sindacati.

Tra questi, particolarmente vivace la nota stampa che riporta le dichiarazioni del presidente Anief, Marcello Pacifico, alle “vaghe risposte” fornite ai sindacati dal numero uno del Miur Marco Bussetti: “Basterebbe riaprire le GaE per l’imminente aggiornamento e autorizzare corsi abilitanti per i precari con 36 mesi e i docenti di ruolo immobilizzati per cominciare ad affrontare il problema del precariato, senza nulla togliere al canale ordinario di reclutamento nel rispetto del diritto dell’Unione contro l’abuso dei contratti a termine, così da evitare anche una denuncia della Commissione Ue”

La denuncia dell’Anief sull’inconsistenza degli stipendi dei docenti e Ata italiani e sullo stallo del rinnovo del contratto  è al centro dell’attenzione di tutto il mondo sindacale, ma non fa parte dell’agenda del Governo e nemmeno del Miur: nel corso dell’ultimo incontro con i sindacati, sollecitato sull’ultima pubblicazione dell’Ocse, “Regard de l’éducation”, che registra come gli aumenti stipendiali italiani siano, in media, più leggeri e distanziati (ogni 4-5 anni) rispetto ai maggiori Paesi europei, il ministro dell’Istruzione non replica. E cambia argomento, presentando, scrive La Repubblica, “il piano di assunzioni che svilupperà attraverso i prossimi due concorsi, parlando degli “atti preparatori per il bando ordinario per la primaria e l’infanzia, per un totale di 16.959 posti. Quindi ha offerto la prima cifra per il grande concorso autunnale per la scuola media e superiore: Bussetti ha chiesto al Mef di poter assumere 48.536 docenti, 8.491 sul sostegno”. 

Dopo le risposte evasive del ministro, i sindacati hanno immediatamente confermato lo sciopero generale unitario del prossimo 17 maggio al quale ha aderito anche Anief. Il giovane sindacato, inoltre, ritiene del tutto sbagliata la scelta di creare un unico canale di reclutamento, perché le sequenze storiche delle selezioni nazionali svolte negli ultimi anni ci dicono che le procedure sono lente, macchinose e piene di errori nei bandi. A completare il quadro negativo, ci si mette anche l’inerzia del Miur che, per via di laccioli creati da se stesso in modo inopinato, non ha ancora assunto tutti gli idonei dei concorsi svolti benché vi sia un numero altissimo di cattedre libere. Così, nel frattempo i precari da assumere con supplenza annuale sono diventati oltre 120 mila, rendendo sempre più necessaria l’apertura delle GaE a tutti i docenti già peraltro selezionati e abilitati all’insegnamento oppure l’utilizzo della seconda fascia d’istituto come base per arrivare al ruolo. 

Come “ciliegina” sulla torta, la Lega sta infine spingendo per la regionalizzazione, sebbene sia opinione comune, e anche dei giudici sinora interpellati, che mini l’unità nazionale e il rispetto della Costituzione. In attesa di capire come si andrà avanti con l’iter, fermo al Consiglio dei ministri dello scorso 14 febbraio, alcuni parlamentari del Carroccio si stanno dimenando per far approvare una norma che, imponendo il domicilio professionale come requisito imprescindibile per partecipare a tutti i nuovi concorsi, bloccherebbe sul nascere qualsiasi tentativo di far cambiare sede ai neo-assunti per ben 5 anni. Anche in presenza di posti vacanti e disponibili. Pure su questo punto i giudici hanno più volte espresso il loro no. Come hanno posto il disco rosso, sia il Quirinale che il Senato, facendo decadere l’emendamento governativo al ddl n. 989 che era stato già approvato a Montecitorio. 

“Il tutto avviene – ricorda il presidente Anief – sempre lasciando chiuse le graduatorie ad esaurimento ed eludendo la clausola 5 della Direttiva 70/99 UE: siamo di fronte ad una palese mancata applicazione del diritto comunitario che ha convinto la stessa Commissione Europea a valutare se vi siano i presupposti per comminare all’Italia una sanzione: così, alla fine, il reiterato ricorso dei precari, anche dopo che questi hanno svolto i tre anni canonici di servizio su posti liberi e privi di titolare, come avviene ormai in modo smaccato ogni anno per diverse migliaia di docenti di sostegno, costerà molto caro allo Stato. Con buona pace di chi – conclude Pacifico – voleva fare cassa sulle spalle dei precari”. 

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Concorsi scuola, Bussetti annuncia assunzioni per 70mila cattedre

Marco Bussetti Miur Ministro

Nelle scorse ore al Miur, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, si è tenuta una riunione tra il Ministro Marco Bussetti, il Sottosegretario Salvatore Giuliano e i parlamentari di Lega e M5S delle Commissioni VII di Camera e Senato. Durante l’incontro sono stati toccati tutti i principali temi dell’agenda di governo relativa alla scuola, comprese le nuove procedure di reclutamento.

A tal proposito, il Ministro ha comunicato il prossimo avvio di concorsi per circa 70.000 cattedre nei vari ordini di scuola che si sommano a quelli già avviati in questi mesi. Lo comunica lo stesso Miur attraverso una nota stampa.

La prossima settimana è previsto un nuovo incontro per mettere a punto ulteriori misure sul reclutamento, in particolare l’eliminazione della prova preselettiva e l’aumento della quota di riserva per i docenti di III fascia che avranno maturato più di 36 mesi di servizio alla data del prossimo concorso per la Scuola secondaria.