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DSGA, Bussetti: “A breve il bando di concorso”

libero professionista scuola

Buone notizie per gli aspiranti Direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA): il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti ha infatti dichiarato che “in tempi molto brevi è in programma il concorso”.

“Concentrati per il prossimo anno”

Le affermazioni di Bussetti seguono una domanda a margine di un evento in cui il Ministro è stato interrogato sull’intervento di dirigenti provinciali per superare la carenza di personale scolastico. “Questo è già avvenuto – spiega Bussetti – per avviare l’anno scolastico 2018-19. Adesso siamo già concentrati per il prossimo. Sappiamo quali sono le mancanze, cominciamo ad intervenire per un reclutamento più massiccio e più distribuito e razionale per il personale amministrativo e non solo quello docente o dirigenziale”.

UDIR: “Istituti verso il collasso”

Ad anticipare il Ministro sull’argomento poche ore prima è stato l’UDIR, che in una nota stampa sottolineava i gravi problemi che i dirigenti scolastici si sono trovati ad affrontare in avvio di anno scolastico.

“In tantissime scuole – si legge – l’’anno scolastico è iniziato senza DSGA e alcuni istituti sono stati dati nuovamente a reggenza”.

L’emergenza sarda

La situazione, fanno notare, è critica soprattutto in provincia di Cagliari: “Numerosi istituti si avviano purtroppo al collasso, mentre i Dirigenti versano già in uno stato di prostrazione, preoccupati per una gestione impossibile e avviliti dal disinteresse e dall’inerzia totale dell’Ufficio Scolastico e Regionale e del Ministero che risultano informati della situazione. In una riunione di Ambito tenutasi due giorni fa, i Dirigenti delle scuole prive di DSGA, dopo avere evidenziato pure l’inattività dell’Amministrazione Regionale e del Ministero, hanno preso l’iniziativa di redigere una seconda nota da inviare al Direttore dell’USR e al Ministero per chiedere un incontro e una soluzione”.

Marcello Pacifico, presidente nazionale UDIR, afferma: “Siamo pronti a mandare ufficiale diffida all’USR Sardegna, all’AT di Cagliari e al Miur affinché provvedano all’individuazione ed alle nomine dei DSGA negli istituti della provincia di Cagliari che ne sono sprovvisti, nel rispetto dell’art. 14 del CCNI. Non è ammissibile questa situazione e ancora una volta siamo a fianco dei dirigenti scolastici e dei lavoratori della scuola tutti”.

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Insegnanti di educazione fisica, 12mila posti per il nuovo maestro

Palestre scolastiche

Cambia il maestro di educazione fisica. O meglio, questa è l’intenzione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che è pronto ad assumere 12mila insegnanti per le scuole italiane.

Ma l’obiettivo è di più ampio respiro e si inquadra nel più di largo respiro progetto di rendere le scuole vive e attive durante tutto l’anno e anche in orario pomeridiano. I nuovi insegnanti di educazione fisica infatti viene assunto perseguendo l’obiettivo di – parole del ministro Marco Bussetti – “consentire alle scuole, il pomeriggio e durante le vacanze, di diventare centri sportivi scolastici”.

Per raggiungere quest’obiettivo, afferma Bussetti, serviranno 12mila nuovi docenti e un concorso ad hoc.

Le figure professionali ricercate

Saranno quindi ammessi al concorso gli insegnanti di scienze motorie. Si andrà prima a pescare nell’incarico disponibile per reperire i 12mila insegnanti, tra quelli abilitati all’insegnamento per la primaria e in possesso delle competenze richieste. Poi si procederà a specifico concorso.

I docenti così assunti andranno a lavorare anche nel periodo estivo e nei pomeriggi, perseguendo l’obiettivo del Ministero di una scuola sempre aperta e che sia attiva al pari di un centro sportivo scolastico.

Scienze motorie e pedagogia

Nell’obiettivo a lungo termine del Miur c’è un percorso di laurea apposito (almeno così sembrerebbe secondo indiscrezioni) in cui il maestro di educazione fisica acquisisca durante la sua formazione anche i giusti elementi di pedagogia atti a insegnare, così come gli altri professionisti del comparto scuola.

Non è assolutamente escluso che al futuro concorso non sia chiesto agli insegnanti di scienze motorie quindi di integrare già le loro competenze in materia.

 

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Bando di selezione docente asilo nido nel Novarese

bambino asilo generica

L’Amministrazione comunale di Castelletto Sopra Ticino, in provincia di Novara, ha indetto un bando di concorso per l’avviso di mobilità volontaria 9esterna per la copertura di n. 1 posto di educatore all’infanzia – cat.giuridica C – tempo pieno e indeterminato, presso l’area servizi sociali – asilo nido.

La scadenza del bando è fissata per il 22 ottobre 2018.

A chi si rivolge

Il concorso è rivolto a dipendenti in servizio a tempo indeterminato presso Enti sottoposti a vincoli in materia di assunzioni a tempo indeterminato ed in regola con le prescrizioni del patto di stabilità interno e con gli obiettivi finalizzati alla riduzione della spesa (art. 1 – comma 47 della Legge 311/2004 e s.m.i.), collocati nel profilo professionale e nella categoria sopra indicati interessati al trasferimento presso il Comune di Castelletto Sopra Ticino.

Come partecipare

Gli interessati possono inoltrare domanda in carta libera sul modello fac-simile predisposto dall’Ente, allegando un curriculum vitae e professionale, datato e sottoscritto, che verrà vagliato per un eventuale successivo colloquio.

Modalità di selezione

La scelta dei lavoratori da assumere per mobilità verrà effettuata sulla base di apposito colloquio motivazionale ed attitudinale alla presenza del Segretario Comunale e del Responsabile di Area interessato. I colloqui si interromperanno non appena sarà individuato il candidato idoneo, senza che ci sia necessità di esaminare gli altri candidati. Per la selezione ci si baserà sui seguenti criteri di massima, da valutarsi globalmente secondo il seguente ordine decrescente di priorità: – esiti del colloquio; – servizio prestato nell’area e nel profilo corrispondente al posto da coprire; – curriculum professionale e formativo del candidato; – avere già superato il periodo di prova nell’ente di provenienza; – motivazioni della richiesta (avvicinamento di residenza, salute, studio, altri motivi personali); – la possibilità di ottenere in tempi brevi il nulla osta dell’Ente di appartenenza.

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Scuola, il concorso non ammette i non abilitati

flc cgil logo

Una nuova fumata nera sul concorso per i docenti non abilitati: secondo quanto denunciato dal sindacato Flc-Cgil scuola, il Consiglio di Stato ha chiuso le porte ai numerosi ricorrenti senza il titolo di abilitazione (laureati, insegnanti tecnico-pratici, dottorati di ricerca etc…). Non potranno, quindi, partecipare al concorso riservato ai docenti abilitati, indetto con il Decreto Direttoriale 85 del 1° febbraio 2018.

La sentenza dei giudici

Il sindacato ha ricostruito l’iter: “Il 3 settembre scorso – si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale della FLC -CGIL- il Consiglio di Stato (attraverso l’ordinanza n. 05134/2018) aveva già rimesso alla Consulta la questione della legittimità della disciplina che regola lo svolgimento del concorso con particolare riferimento all’esclusione degli aspiranti senza abilitazione. Pertanto, in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, il concorso potrà procedere regolarmente’. In altre parole, i giudici hanno attuato una misura di tipo cautelare, considerando che il contenzioso avrebbe potuto condizionare la procedura concorsuale già avviata”.

La FLC-CGIL ha commentato il giudizio del Consiglio di Stato, sottolineando come “le procedure di reclutamento debbano dare certezze a chi intraprende un percorso nella scuola, garantendo regolarità nell’indizione dei concorsi. Ai laureati va assicurato l’accesso ai percorsi abilitanti, che vanno avviati con cadenza regolare. Contemporaneamente, ai docenti abilitati va assicurato un percorso concorsuale che – conclude la nota del sindacato – in tempi brevi porti all’immissione in ruolo, senza i ritardi e le lentezze a cui abbiamo assistito con la procedura riservata del 2018”.

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Concorso straordinario infanzia e primaria, decreto per il bando entro il 10 ottobre

studenti scuola primaria generica

Si infittisce l’agenda per dare alla luce l’ormai imminente bando di concorso straordinario destinato ai docenti di infanzia e scuola primaria previsto dal Decreto Dignità dello scorso agosto, e volto a risolvere in parte l’incresciosa questione dei diplomati magistrale.

Nelle scorse ore Miur e sindacati di categoria si sono di nuovo incontrati per discutere del concorso straordinario. Il bando deve ancora essere trasmesso al Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI). Ma l’iter è urgente e – nonostante i tempi necessari – sembra che il decreto contenente il bando possa essere pubblicato prima del 10 ottobre.

Monitoraggio dei posti liberi

Sempre nell’ottica di una procedura il più veloce possibile, entro il 30 settembre il Miur dovrebbe effettuare il monitoraggio dei posti liberi. Utile tanto per il concorso straordinario che per i successivi (e necessari) ordinari.

Chi può accedere al concorso straordinario?

Il bando di concorso straordinario è destinato ai diplomati magistrale che hanno acquisito il proprio titolo entro l’anno scolastico 2001/2001 e i laureati in Scienze della formazione primaria a patto che abbiano almeno due annualità di servizio specifiche nelle scuole statali per il posto per cui ci si candida.

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Concorso dirigenti scolastici: c’è la data della prova scritta. Tutto quello che c’è da sapere

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, c’è finalmente una data certa per il concorso per dirigenti scolastici le cui preselezioni si sono svolte lo scorso luglio. La data stabilita è quella del 18 ottobre, l’ora fissata è per le 10.00.

Il problema delle reggenze

Nel panorama scuola, con tutte le sue carenze di personale, quello dei dirigenti scolastici è uno dei temi più spinosi. Ad oggi ancora più di 1700 reggenze si contano su tutto il territorio nazionale. Questo concorso è volto a rimpolpare il comparto dei dirigenti scolastici e iniziare a ridurre in maniera sensibile il numero di reggenze che resta altissimo.

La struttura del concorso

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha attivato un apposito spazio sul sito istituzionale dedicato a chi deve affrontare la prova. L’elenco delle sedi della prova scritta con l’indicazione della destinazione dei candidati distribuiti nella regione di residenza in ordine alfabetico insieme alle altre istruzioni operative, sarà comunicato entro il 3 ottobre 2018 sempre sulla piattaforma web ministeriale.

Quella del 18 ottobre è la prova scritta, a cui seguirà una prova orale.

La struttura della prova scritta

Cinque quesiti a risposta aperta, due quesiti in altra lingua straniera. Questa la prova che dovranno sostenere gli aspiranti presidi. Il test si svolgerà al computer e durerà due ore e mezza (150 minuti).

Il punteggio massimo conseguibile è di 100 punti. Per i cinque quesiti a risposta aperta in lingua italiana verrà assegnato un massimo di 16 punti, mentre per i due in lingua straniera (una tra quelle indicate dal candidato a scelta tra inglese, francese, tedesco e spagnolo per verificarne la conoscenza al livello B2 del CEF) il punteggio massimo assegnabile è di 10 punti.

La soglia minima di ammissione alla successiva prova orale è di 70 punti.

Gli argomenti

Sul contenuto dei quesiti ci viene incontro DiSAL. I temi su cui il candidato è chiamato a rispondere sono i seguenti:

a) normativa riferita al sistema educativo di istruzione e di formazione e agli ordinamenti degli studi in Italia con particolare attenzione ai processi di riforma in atto;

b) modalità di conduzione delle organizzazioni complesse, con particolare riferimento alla realta’ delle istituzioni scolastiche ed educative statali;

c) processi di programmazione, gestione e valutazione delle istituzioni scolastiche, con particolare riferimento alla predisposizione e gestione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, all’elaborazione del Rapporto di Autovalutazione e del Piano di Miglioramento, nel quadro dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e in rapporto alle esigenze formative del territorio;

d) organizzazione degli ambienti di apprendimento, con particolare riferimento all’inclusione scolastica, all’innovazione digitale e ai processi di innovazione nella didattica;

e) organizzazione del lavoro e gestione del personale, con particolare riferimento alla realta’ del personale scolastico;

f) valutazione ed autovalutazione del personale, degli apprendimenti e dei sistemi e dei processi scolastici;

g) elementi di diritto civile e amministrativo, con particolare riferimento alle obbligazioni giuridiche e alle responsabilità tipiche del dirigente scolastico, nonché di diritto penale con particolare riferimento ai delitti contro la Pubblica Amministrazione e in danno di minorenni;

h) contabilità di Stato, con particolare riferimento alla programmazione e gestione finanziaria presso le istituzioni scolastiche ed educative statali e relative aziende speciali;

i) sistemi educativi dei Paesi dell’Unione Europea.

I quesiti in lingua straniera invece verteranno solo sui punti d) e i).

 

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Diplomati magistrale, il concorso entro fine anno

Marco Bussetti Miur Ministro

Il concorso per i diplomati magistrale e per i laureati in Scienze della formazione primaria sarà bandito entro fine 2018 e le prove si svolgeranno nel 2019. Lo garantisce Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione, durante un videoforum organizzato da Repubblica TV.

L’affermazione, in linea con quanto già dichiarato negli intenti del Miur, conferma la volontà del Governo di accelerare sulla regolarizzazione del comparto scuola e dei concorsi di ingresso ad esso.

Entro l’anno anche il concorso per gli insegnanti di sostegno

Diecimila posti da assegnare in due tornate anche per gli insegnanti di sostegno, un ruolo che secondo il responsabile del dicastero dell’Istruzione: “non può essere affidato a tappabuchi”. Anche questo concorso è atteso entro fine anno.

Basta concorsi straordinari

Nelle intenzioni di Bussetti c’è però un “grande piano di semplificazione” con un ritorno ai concorsi ordinari “quando ce ne sarà la necessità e su base provinciale”.

Normalizzare i concorsi senza entrare in complesse situazioni da gestire, fatte anche di ricorsi e sentenze, è l’obiettivo finale. Tornare, insomma, al concorso ogni tot anni (probabilmente due) in cui o passi e vai subito a insegnare o riprovi al successivo. È anche questa la via indicata dal Miur per perseguire l’obiettivo di ringiovanire il parco docenti attualmente a disposizione della scuola pubblica, altro grande risultato che questo Governo vuole raggiungere.

Bonus cultura e premio di valutazione verrà esteso anche ai precari

Un altro annuncio d’intenti molto importante è legato ai precari della scuola. Bussetti ha infatti affermato di voler estendere oltre al premio di valutazione anche il bonus Cultura (Carta del Docente) di 500 euro anche agli insegnanti precari. Ma al momento resta solo una dichiarazione a cui vedremo nei prossimi giorni cosa seguirà in termini di fatti concreti.

Università Medicina: aumentare gli accessi

C’è anche un passaggio sull’università, o meglio sulla facoltà di Medicina il cui numero chiuso “attualmente non può essere abolito” ma “dobbiamo avere università in grado di ospitare un numero elevato di studenti, e sono proprio gli stessi atenei che fanno presente il problema”. Una via può essere sicuramente quella di aumentare le borse di specializzazione”.

il videoforum integrale qui

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Bussetti a “Tutti in classe”: “Le graduatorie devono essere esaurite”

Il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti

La scuola è iniziata e, di pari passo, procedono le assegnazioni delle cattedre agli insegnanti – non senza difficoltà, come dimostra la protesta organizzata da Anief a Montecitorio stamattina.

Proprio su questo tema, Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione, questa mattina in un’intervista in onda nel programma “Tutti in classe” su Rai Radio 1 ha fatto il punto della situazione relativamente al nuovo reclutamento per gli insegnanti.

Per il Ministro, infatti, la nuova riforma deve essere realmente efficace ed efficiente, per garantire un reclutamento che venga fatto “attraverso percorsi paralleli con certificazioni e anche abilitazioni per gli studenti durante il loro percorso universitario” dichiara alla trasmissione. In relazione alle graduatorie ancora esistenti “solo in alcune zone ci sono ancora delle liste d’attesa, queste graduatorie dovranno essere esaurite”.

E, infine, il Bussetti ha affermato che “Le procedure per il reclutamento degli insegnanti devono essere veloci, chiare e semplici. L’obiettivo è avere docenti giovani”.

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Scuola, ripartenza con sciopero: docenti e precari in piazza

Anief Sciopero

La chiamata in piazza è prevista per l’11 settembre 2018 alle 9 per protrarsi fino alle 14. A Palazzo Montecitorio si discute l’approvazione del Milleproroghe, all’esterno l’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori) manifesterà con il primo sciopero dei docenti dell’anno scolastico 2018/19 quando ancora non è del tutto iniziato in Italia.

Intanto prima dello sciopero Anief e Cobas hanno aperto la piattaforma unitaria.

Più che dimezzate le cattedre deserte

I partecipanti – spiega l’Anief in un comunicato – chiederanno l’approvazione dell’emendamento salva-precari che riapre le graduatorie ad esaurimento a tutto il personale docente precario abilitato, come avvenuto fino al 2012. Secondo l’Anief in tal modo si potrebbe garantire la copertura del 60% delle cattedre rimaste deserte in questi giorni di immissioni in ruolo e tutelerebbe i tanti insegnanti assunti a tempo indeterminato con riserva o che si accingono a frequentare il terzo anno del Fit.

25mila unità in meno

Sebbene i punti critici siano tanti – si pensi all’edilizia e alla sicurezza dei plessi scolastici che in questi giorni torna prepotente nel dibattito di denuncia in denuncia – da un punto di vista di assunzioni il Ministero guidato da Marco Bussetti aveva dato un imprinting forte per “ripartire bene” in quest’anno scolastico e farsi trovare pronti. Secondo i piani del Ministero entro inizio anno almeno 57mila docenti dovevano essere immessi in ruolo, di cui 13mila insegnanti di sostegno.

Come è possibile, quindi, che all’appello manchino circa 25mila unità?

Perché, per assurdo, mancano.

C’è una carenza strutturale che non ha permesso, soprattutto nelle regioni settentrionali, di avere un adeguato numero di candidati principalmente in tre specializzazioni:

  • insegnanti di sostegno;
  • docenti di matematica;
  • docenti di lingua spagnola.

I docenti abilitati non sono nelle graduatorie ad esaurimento, il bacino da cui dovrebbero venire assunti, ma restano nelle graduatorie d’istituto. Per loro resta quindi il nodo del concorso, che ancora è un miraggio all’orizzonte.

Mancano anche i presidi

Altro problema strutturale è quello della carenza dei dirigenti scolastici. Ad oggi in Italia le reggenze sono più di 1700. Il concorso per dirigenti scolastici si è tenuto lo scorso luglio, ma prima di arrivare a conclusione ci vorrà ancora del tempo. Nel frattempo, i reggenti continueranno a essere tali con situazioni limite in cui una sola persona era atta a gestire anche 19 strutture scolastiche.

Stesso discorso per i dirigenti amministrativi: ad oggi, ne mancano ancora circa 2400.

(immagine di copertina d’archivio dal sito Anief.org)

 

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Convitti e ospitalità residenziale, pubblicato il bando per il 2018-19

bando convitto

E’ stato pubblicato dall’INPS il bando di concorso “Convitti – ospitalità residenziale e diurna presso le strutture INPS a gestione diretta” per l’a.s. 2018/19.

Destinatari

Il bando è rivolto agli studenti frequentanti la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado, figli o orfani (ed equiparati) di persone appartenenti a una delle seguenti categorie:

  • iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali;
  • pensionati utenti della Gestione Dipendenti Pubblici;
  • dipendenti o pensionati del settore pubblico non iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e alla Gestione Assistenza Magistrale e non utenti della Gestione Dipendenti Pubblici;
  • lavoratori o pensionati del settore privato;
  • disoccupati o inoccupati.

Quali benefici?

Il beneficio consiste nell’ospitalità presso la struttura di proprietà dell’Inps prescelta tra quelle riportate nell’allegato 1 del bando (https://www.inps.it/docallegatiNP//Mig/Welfare/Bando_Convitti_utenti_tardivi%20_e_privati_2018-19.pdf ), in formula convitto o semiconvitto, a fronte del versamento, a cadenza mensile, di una retta determinata ai sensi dell’art. 10, comma 1, del suddetto bando di concorso.

Il beneficio è concesso:

  • per tutta la durata degli studi di scuola primaria e secondaria di I e di II grado, per i figli, orfani ed equiparati, degli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e alla Gestione Assistenza Magistrale, nonché dei pensionati utenti della Gestione Dipendenti Pubblici;
  • per il solo anno scolastico 2018/2019 per i figli, orfani ed equiparati di lavoratori o pensionati del settore privato, di disoccupati o inoccupati, di dipendenti o pensionati del settore pubblico non iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e alla Gestione Assistenza Magistrale e non utenti della Gestione Dipendenti Pubblici.

Presentazione domande

Le domande vanno presentate esclusivamente per via telematica dalle 12:00 del 23 agosto alle 12:00 del 6 settembre 2018.

Alla presentazione della domanda, il richiedente deve aver presentato la dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per la determinazione dell’ISEE ordinaria o ISEE minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi, qualora ne ricorrano le condizioni.