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Gli studenti migliori? Hanno motivazioni personali e genitori preparati

studenti 15enni

Gli studenti migliori italiani sono quelli che a casa respirano cultura, che vivono un ambiente capace di fargli fronteggiare correttamente stress e ansia, che hanno motivazioni personali nell’affrontare lo studio radicate e convinte. Di contro, l’impatto del ceto sociale di provenienza sull’andamento scolastico è pressoché minimo. Questo si evince da un’interessante ricerca condotta dal Politecnico di Milano e dalla Lancaster University su un bacino di allievi di 15 anni provenienti da nove diversi Paesi, tra cui il nostro.

Più bravi se mamma e papà sono acculturati

Insomma, sembra che i risultati migliori derivino proprio dalla provenienza da un ambiente familiare vivace culturalmente. Il grado di istruzione dei genitori è una variabile che incide sul successo degli studi. Non solo, ma altro dato importante che incide sulla bravura degli allievi è la facilità di reperire materiale culturale tra le mura domestiche, quindi libri, manuali o quant’altro (se la vostra biblioteca è povera, iniziate ad acquistare online qualche libro interessante su siti specializzati come Oceanon)

Capacità di cooperazione

Un’altra evidenza importante della ricerca è data dalla capacità di cooperare con gli altri, quindi quella di costruire dei sani rapporti interpersonali con i compagni mirati al raggiungimento dell’obiettivo comune.

Il ceto sociale c’entra poco

Poco invece è legato al ceto sociale da cui l’allievo proviene. Un dato che può voler dire tanto, in termini di accessibilità della cultura, di livellamento delle classi sociali, di opportunità offerte ai giovani. Un dato che, in qualsivoglia modo lo si interpreti, è un dato positivo e di cui andar fieri.

Anche le strutture contano

Ebbene sì, secondo la ricerca del Politecnico e della Lancaster continua a persistere una differenza di preparazione tra scuola e scuola, ed è un dato particolarmente evidente in Italia (mentre in Paesi come la Spagna questa incidenza si ferma al 18 percento). In altri Paesi come Giappone e Germania, invece, si evidenzia un dato non banale ma nemmeno inimmaginabile: a incidere sulla preparazione dello studente è la dimensione dell’istituto scolastico. Più la popolazione scolastica è numerosa, più gli allievi sono bravi.

(fonte: Il Fatto Quotidiano)

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Maltrattamenti sugli alunni, sospese quattro suore nel Casertano

bambino asilo generica

Quattro suore di un asilo di San Marcellino, in provincia di Caserta, sono state sospese dall’insegnamento per un anno perché accusate di maltrattamenti a bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni. Il provvedimento, notificato nelle scorse ore dai carabinieri della locale stazione, è stato emesso dal Gip del Tribunale di Napoli Nord. Il pm in realtà aveva chiesto l’arresto per le donne, richiesta rigettata.

Le indagini

A dare avvio alle indagini la denuncia di una delle mamme dei bambini che sarebbero stati vittime di maltrattamenti da parte delle quattro suore. La donna si è insospettita vedendo tornare a casa la figlia con lividi sul corpo e i capelli strappati. A questa denuncia ne sono seguite altre.

In fase di indagine, i carabinieri hanno installato delle telecamere nella scuola materna, potendo raccogliere prove definibili schiaccianti delle violenze perpetrate. Non solo ceffoni e urla, ma anche punizioni che rimandano indietro di decenni, con i piccoli che non mangiavano che sarebbero stati rinchiusi per punizione in una stanza buia. Secondo indiscrezioni raccolte dai giornalisti, i bambini avrebbero confessato episodi di violenza raccapriccianti, come cinghiate e percosse ai genitali.

Le accuse

Quattro le suore – insegnanti al centro delle indagini: si tratta di due donne di origini filippine, una di origini indonesiane e la madre superiora, italiana. L’accusa è di maltrattamenti ai danni di cinque bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni. Anche se la madre superiora non avrebbe perpetrato violenze ma il sospetto è che ne fosse a conoscenza e non avesse fatto niente per fermarle. Come racconta Raffaele Sardo su Repubblica, inoltre, la religiosa avrebbe provato anche a offrire dei soldi alla prima donna che ha sporto denuncia nel tentativo di mettere a tacere la cosa.

Le reazioni

C’è sgomento e incredulità a San Marcellino, dove i giornalisti hanno raccolto le testimonianze di altri genitori che hanno difeso le religiose e che ritengono sia tutto falso.