Pubblicato il Lascia un commento

Verità per Mario Paciolla: al cooperante napoletano morto in Colombia dedicata la prossima edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli

Sarà dedicata a Mario Paciolla, il cooperante napoletano 33enne morto in Colombia per circostanze tutte da chiarire, la XII edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli. Il concorso, che gode del patrocinio morale del Comune di Napoli e della Confederazione Elvetica, sarà presentato venerdì 13 novembre a partire dalle 11.00 in modalità diretta streaming aperta a tutti sulla pagina Facebook ufficiale del Festival.

Parteciperanno, oltre agli organizzatori del Festival, i familiari di Mario Paciolla. Previsti inoltre i contributi dell’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Eleonora De Majo, del presidente della FNSI Giuseppe Giulietti, del legale della famiglia Paciolla Alessandra Ballerini e di rappresentanti del comitato “Giustizia per Mario Paciolla”. Atteso il saluto del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

“CHIEDIAMO VERITA’ PER MARIO”

L’edizione 2020 del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli vuole rendere omaggio al coraggio di Mario Paciolla, il giovane cooperante napoletano morto nel luglio scorso, ad appena 33 anni, in circostanze non ancora chiarite, nell’adempimento della propria missione in Colombia.

Paciolla lavorava a San Vicente del Caguán, per conto dell’ONU, alla supervisione dell’applicazione dell’accordo di pace siglato nel 2016 tra le FARC (le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) e il governo colombiano, accordo la cui attuazione non sembra ad oggi procedere nella giusta direzione. Precedentemente, Paciolla aveva operato in Italia, in India, in Argentina e in Giordania e aveva lavorato anche nella stessa Colombia, a Bogotà, con le Brigadas Internacionales de Paz (PBI: Peace Brigades International), dove aveva maturato una buona esperienza del contesto.

Pochi giorni prima della fatidica data del 15 luglio aveva dato segnali di inquietudine e preoccupazione ai suoi familiari e aveva ottenuto il permesso e il biglietto aereo per tornare in Italia: sarebbe dovuto partire proprio il 15 per Bogotà, dove un volo umanitario lo avrebbe riportato a Napoli. Poi la morte violenta, ancora priva di certezze

Mario Paciolla

“Sulla sua improvvisa morte – affermano Maurizio Del Bufalo, Mario Leombruno e Valentina Ripa, autori del Festival che cureranno la presentazione – il nostro Governo dovrà fare chiarezza, chiedendo maggior collaborazione al Governo colombiano per accertare le condizioni in cui è avvenuto il tragico episodio e invitando le Nazioni Unite a collaborare senza reticenze”.

“Il Festival – continuano – si unirà quindi all’appello della famiglia, del Comitato ‘Giustizia per Mario Paciolla’, del presidente FNSI Giuseppe Giulietti, dell’avvocato Alessandra Ballerini (già rappresentante legale della famiglia Regeni, alla quale pure idealmente siamo vicini), per chiedere che la verità sulla morte di Mario emerga presto e con chiarezza, prevenendo i gravi problemi che hanno caratterizzato il caso Regeni“.

IL FESTIVAL AL FIANCO DEGLI AMBASCIATORI DEI DIRITTI UMANI

È già accaduto in passato (vedi il caso di Silvia Romano, rapita in Africa e recentemente restituita alla famiglia) che il Festival si sia schierato con i cooperanti italiani, lanciando appelli al mondo della politica e delle istituzioni per difendere la loro sicurezza. “Abbiamo da sempre preso posizione – ricorda Del Bufalo – per sostenere le battaglie di verità e il tentativo di difendere i nostri giovani ambasciatori di pace, esposti a ritorsioni e rischi in terra straniera, mentre erano impegnati nella difesa dei Diritti Umani. Anche di questo nuovo impegno il Festival darà conto alla Città, al suo pubblico internazionale, ai familiari e a tutti gli amici di Mario chiedendo, al contempo, maggiore considerazione per una professione di grande valore troppo spesso dimenticata dal nostro Paese”. 

COME CAMBIA IL FESTIVAL QUEST’ANNO

La presentazione di venerdì 13 novembre servirà ad illustrare anche appuntamenti e momenti salienti del prossimo Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, che a causa della pandemia da Coronavirus si svolgerà in forma completamente digitale. Il Festival ha infatti attivato una nuova piattaforma web, ww.cinenapolidiritti.online, che ospiterà informazioni sugli eventi e la possibilità di visionare i film in concorso,  a partire dal 17 novembre fino alla cerimonia conclusiva del 28 novembre.

Ogni appuntamento degli Eventi internazionali sarà visibile in diretta collegandosi con la pagina Facebook del Festival.

Il format mantiene la classica struttura: “Eventi internazionali“, dal 17 al 24 novembre, “Concorso internazionale” con film visionabili sulla piattaforma online dal 17 fino al 28 novembre.Quattro le categorie di film che saranno premiate. 

Il tema scelto per l’edizione 2020 del Festival è “Diritti in ginocchio – Pandemia, sovranismi e nuove discriminazioni”, che si ripromette di esplorare i limiti della difesa della Salute Pubblica in confronto alla tutela dei Diritti Universali, le possibili (o reali) ripercussioni sul sistema di garanzie democratiche che regge i Paesi occidentali e le pericolose derive autoritarie e discriminatorie di alcuni grandi Paesi del mondo.

Ulteriori dettagli saranno diffusi durante la presentazione del 13 novembre e disponibili sul sito ufficiale della manifestazione www.cinenapolidiritti.it.

Pubblicato il Lascia un commento

Palermo, docente positiva al Covid: nove giorni per comunicarlo alla scuola e mettere in quarantena la classe

Sono serviti ben nove giorni per comunicare alla scuola che un’intera classe di alunni dell’infanzia doveva essere posta in quarantena, perché la loro maestra è risultata positiva al Covid19: è accaduto in un istituto privato di Palermo. In base a quanto riporta il Giornale di Sicilia, la maestra d’asilo è risultata positiva al Coronavirus il 23 ottobre scorso e immediatamente la donna lo ha comunicato alla scuola: il preside non ha potuto fare altro che chiudere i locali fino al 2 novembre per la sanificazione, facendo sottoporre il personale al tampone. Solo che l’Asp, a partire dal 24 ottobre, avrebbe dovuto anche mettere in quarantena per due settimane i 45 bambini venuti a contatto con l’insegnante: la comunicazione dell’azienda sanitaria sarebbe invece stata trasmessa alla scuola siciliana soltanto ieri 2 novembre. 

I FATTI

A Palermo una docente scopre di essere positiva al Covid. Solo che qualcosa nella procedura si inceppa: i suoi alunni, dal 24 al 6 novembre, come è scritto nel documento del Dipartimento di Prevenzione, avrebbero dovuto osservare la quarantena, con “il divieto di contatti sociali” e con l’obbligo “di rimanere raggiungibili per le attività di sorveglianza”. Misure precauzionali che però, non essendo mai giunta la comunicazione ufficiale, nessuno dei 45 alunni ha seguito, innescando la rabbia dei genitori, i quali adesso – riporta anche Orizzonte Scuola – chiedono chiarezza all’Asp per il ritardo e all’istituto privato per l’infanzia sulle procedure anti Covid seguite dalla direzione. 

foto febbre mascherina coronavirus
foto d’archivio

È GIÀ ACCADUTO

Il giovane sindacato Anief ricorda che non è la prima volta che accade un fatto del genere: qualche settimana fa, infatti, una maestra avrebbe “fatto il test sierologico, dopo aver trascorso il primo giorno di lezione con gli alunni la scuola” e dopo “il risultato dubbio” si è sottoposta “immediatamente al tampone che” ha dato “esito positivo”. Peccato che la quarantena per colleghi e bambini non sia mai scattata. Ad oggi, non si è ancora compreso se si è trattato di un errore o di una comunicazione con errori di interpretazione da parte della Asl che doveva prendere in carico il caso e provvedere ai dovuti esami e all’eventuale isolamento degli alunni e dei colleghi della maestra. In entrambi i casi, quindi, sperando che siano isolati, è indispensabile comprendere con accuratezza i motivi che hanno portato l’Agenzia per la Tutela della Salute a non intervenire attuando il protocollo.

LA PROCEDURA DA ATTUARE

Anief ricorda che la procedura da attuare in questi casi è chiara. A stabilirla è stato dell’Istituto Superiore di Sanità: se il “test è positivo, si notifica il caso e si avvia la ricerca dei contatti e le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata. Per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione clinica (cioè la totale assenza di sintomi). […] Il referente scolastico COVID-19 deve fornire al Dipartimento di prevenzione l’elenco dei compagni di classe, nonché degli insegnanti del caso confermato che sono stati a contatto nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi. I contatti stretti individuati dal Dipartimento di Prevenzione con le consuete attività di contact tracing, saranno posti in quarantena per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso confermato. Il DdP deciderà la strategia più adatta circa eventuali screening al personale scolastico e agli alunni”.

(fonte: Ufficio Stampa Anief)

Pubblicato il Lascia un commento

Regione Campania, l’incontro con il mondo della scuola: “Piena condivisione”

Nelle scorse ore si è svolta la riunione della Regione Campania con i rappresentanti del mondo della scuola, i sindacati e la Direzione scolastica, con i dirigenti delle Asl, dell’ospedale Santobono e i componenti dell’Unità di Crisi. Lo rende noto la stessa Regione in un comunicato stampa in cui parla di “piena condivisione del mondo della scuola” alle iniziative poste in essere dalla Giunta regionale guidata da Vincenzo De Luca, prima a sospendere le attività didattiche in questa seconda fase pandemica.

vincenzo de luca regione campania
Il Governatore campano Vincenzo De Luca

“Nel quadro generale – si legge – di particolare gravità, nel confronto è stata innanzitutto evidenziata la grande attenzione della Regione verso il mondo della scuola, ancora nelle ultime settimane come già alla fine dell’estate con lo screening di massa per il personale docente e non docente, e l’acquisto dei termoscanner. È stata affrontata e discussa l’ipotesi della ripresa di didattica in presenza, almeno per i primi due anni della scuola primaria, ed è stato illustrato il dato epidemiologico che riguarda questa e le altre fasce di età scolastica. Sulla base dei dati sull’andamento epidemiologico dell’Unità di Crisi, delle Asl e del Santobono, si è concordato sulla necessità di verificare la situazione nei prossimi 10 giorni. Va monitorato se si registrerà un raffreddamento del contagio relativo alla scuola primaria tale da consentire un allentamento delle misure già prese, in condizioni di piena sicurezza per gli alunni, il personale e le famiglie”.

“È stata condivisa inoltre la necessità di utilizzare comunque questi giorni per prepararsi al futuro, in particolare in tema di trasporto pubblico. Ho informato i partecipanti che altri 250 bus di società private saranno destinate al trasporto con uno stanziamento di 4 milioni di euro, e si lavorerà insieme anche per ulteriori iniziative di sostegno al mondo della scuola. Nel frattempo, proseguono i progetti scolastici per le fasce più deboli, per la didattica di sostegno, per garantire un ampliamento dei congedi parentali per i genitori come già richiesto al Governo, e bonus destinati all’acquisto di tecnologie utili alla didattica a distanza”.

“È stato importante – affermano da Palazzo Santa Lucia – registrare un clima di grande collaborazione e grande senso di responsabilità fra tutti i partecipanti a questo importante confronto”.

Pubblicato il Lascia un commento

Il nuovo DPCM: cosa cambia nel mondo della scuola

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (foto: wikicommons)

L’ultimo Dpcm, firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza, contenente le nuove misure restrittive per contrastare la nuova ondata di contagi da Covid19, include nuove indicazioni rivolte al mondo della scuola.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (foto: wikicommons)
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (foto: wikicommons)

Nel testo integrale e definitivo, in vigore fino al 24 novembre prossimo, si legge che la didattica a distanza sarà impartita almeno per una quota oraria del 75%. Mentre l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e l’infanzia continua a svolgersi in presenza. Tra le novità per la scuola c’è l’entrata posticipata, sempre nelle superiori, lo stop dei viaggi d’istruzione, le riunioni degli organi collegiali solo con modalità a distanza. Le procedure concorsuali, come la selezione straordinaria per 32.000 posti avviata questa settimana, vanno avanti.

Sempre tra le disposizioni approvate per la scuola, si legge che le istituzioni scolastiche di secondo grado potranno modulare “ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e uscita degli alunni, anche con turni pomeridiani”, ma con ingressi che non potranno “ogni caso avvenire prima delle 9”. Come riporta Orizzonte Scuola, vengono “sospesi i viaggi di istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche, programmate dalle scuole di ogni ordine e grado. Restano le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”.

Inoltre, “le riunioni degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche ed educative di ogni ordine grado possono essere svolte in presenza e a distanza, in base alle possibilità di garantire il distanziamento fisico. Il rinnovo degli organi collegiali può avvenire con modalità a distanza, purché venga garantita la segretezza delle operazioni. Le Università, sentito il Comitato Universitario regionale di riferimento, possono organizzare le attività didattiche in presenza e a distanza, in base all’andamento epidemiologico e in funzione delle esigenze formative”.

Viene incentivato lo smart working nella pubblica amministrazione. Infine, il concorso straordinario per docenti della scuola secondaria, “iniziato il 22 ottobre, continuerà il suo iter. Nella bozza di decreto circolata ieri si leggeva uno stop ai concorsi pubblici e privati: questa parte non è più presente nel testo definitivo. Dunque potranno essere svolte anche le prossime prove per il concorso ordinario previsto dopo quello straordinario in corso di svolgimento”.

Il commento di Pacifico (Anief)

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “ha fatto bene il Governo a prendere una decisione nazionale, come avevamo chiesto, adottando quella cabina di regia indispensabile per evitare spiacevoli differenziazioni di trattamento. A questo punto è bene che il contratto integrativo sulla didattica a distanza, in via di pubblicazione, contenga le dovute tutele per il personale coinvolto. Sul concorso straordinario della scuola secondaria, invece, continuiamo ad essere contrari, ancora di più perché i dati dei contagi risultano in crescita, mettendo a repentaglio la salute di oltre 64.000 partecipanti, e perché continuano a non essere previste delle prove suppletive che vanno a danneggiare i diritti dei tanti esclusi perché in quarantena o impossibilitati a partecipare alle prove perché malati”.

Pubblicato il Lascia un commento

Dpcm, la nota del Ministero per l’attuazione inviata ai ds

Il Ministero dell’Istruzione ha inviato ieri ai dirigenti scolastici una nota per accompagnare l’attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri approvato ieri. La nota è stata oggetto di una previa interlocuzione con i Sindacati di settore.

lucia azzolina
Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina

Nulla cambia per la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Le scuole secondarie di secondo grado potranno invece adottare, in caso di situazioni critiche o di particolare rischio comunicate dalle autorità sanitarie o dagli Enti locali, ulteriori forme di flessibilità della loro organizzazione, incrementando, ad esempio, il ricorso alla Didattica Digitale Integrata. Oppure modulando ulteriormente (rispetto a quanto già disposto da settembre) orari di ingresso e uscita delle alunne e degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani. Nell’ambito di questa possibile ulteriore modulazione, le scuole predisporranno che l’ingresso avvenga non prima delle ore 9.00, come previsto dal Dpcm di ieri.

Nessun automatismo, comunque: nuovi interventi sull’organizzazione scolastica avverranno, come già detto, solo in caso di situazioni critiche o di particolare rischio comunicate dalle autorità sanitarie o dagli Enti locali e attraverso la regia dei Tavoli regionali e locali con gli Uffici scolastici. Tavoli, questi ultimi, previsti dal cosiddetto “Piano Scuola” emanato lo scorso giugno e approvato anche dalle Regioni.

Pubblicato il Lascia un commento

Dpcm: Giuseppe Conte conferma didattica in presenza, via libera agli ingressi scaglionati

Con l’ormai iconica conferenza stampa serale il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano Giuseppe Conte ha illustrato le nuove misure previste dall’ultimo Dpcm per il contenimento della pandemia da Covid-19. Attesissime le novità che riguardano il discusso comparto scuola.

DIDATTICA IN PRESENZA

Le attività scolastiche continueranno in presenza, è un asset fondamentale per il nostro Paese“, conferma immediatamente il primo Ministro, confermando così la linea perseguita con forza del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (foto: wikicommons)
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (foto: wikicommons)

ORARI FLESSIBILI PER LE SCUOLE SUPERIORI

La più importante indicazione riguarda licei, istituti tecnici e tutte le scuole di secondo grado. “Per le scuole secondarie di secondo grado – spiega Conte – verranno favorite modalità più flessibili dell’attività didattica, con ingresso degli alunni dalle 9 e con turni pomeridiani se possibile”.

LE UNIVERSITA’

La chiosa è sulle università, per cui è “previsto che attuino piani di organizzazione della didattica in funzione delle esigenze formative e dell’evoluzione del quadro pandemico territoriale”.

Pubblicato il Lascia un commento

Scuole chiuse in Campania, l’assessore Palmieri (Comune di Napoli) si scaglia contro De Luca

“Hanno avuto il tempo per potenziare il trasporto pubblico favorendo anche le categorie dei bus turistici massacrati dalla crisi che avrebbero potuto dar vita a linee di trasporto scolastico dedicato al fianco di quello locale come faticosamente il Comune di Napoli ha fatto con Anm. Hanno avuto il tempo per riflettere su cosa significa il primo giorno di scuola per un bambino delle elementari.Hanno avuto il tempo – invece che discettare dei banchi- di rifornirsi di test e tamponi rapidi per tutta la platea scolastica e per poter venire incontro in questo modo alle urgenze e alle esigenze dei ragazzi e dei docenti della scuola eventualmente colpita da un contagio. Hanno avuto il tempo di potenziare il sistema sanitario, dagli organici degli ospedali a quelli dei distretti territoriali e della medicina di base, per fare i conti con quella seconda ondata che era certa, e per mettere i distretti sanitari territoriali in grado di essere organizzati e tempestivi. Hanno avuto il tempo… per questo e altro, mentre il mondo della scuola ed i poveri enti locali si ammazzavano di fatica in pieno agosto col metro in mano… hanno avuto il tempo… ma lo hanno impegnato in campagne elettorali e questo è il RISULTATO.”

L’assessore all’istruzione del Comune di Napoli Annamaria Palmieri

Così l’assessore all’Istruzione Annamaria Palmieri commentando l’ordinanza della Regione Campania a firma Vincenzo De Luca per la chiusura delle scuole.

Pubblicato il Lascia un commento

Campania: De Luca chiude le scuole fino al 30 ottobre

Scuole e università chuse fino al 30 ottobre: il pugno di ferro del governatore campano Vincenzo De Luca travolge l’istruzione regionale ad horas. La chiusura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado e degli atenei (ad eccezione delle attività per le matricole) per contenere i contagi da Covid-19 è il punto più controverso dell’ultima ordinanza del presidente della Regione Campania.

L’obiettivo, spiegano dalla Regione, è quello di “limitare al massimo le circostanze di assembramenti pericolosi in ogni ambito, privato e pubblico, e con l’obiettivo di ridurre al massimo la mobilità difficilmente controllabile”.

vincenzo de luca regione campania
Il governatore campano Vincenzo De Luca

La scelta solleva inoltre un’infinità di polemiche, dai presidi ai genitori, e provoca finanche lo sdegno del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, in prima linea per garantire anche in questo periodo la didattica in presenza. “È una decisione gravissima – spiega la responsabile del Dicastero dell’Istruzione in un’intervista in Rai – e profondamente sbagliata e anche inopportuna. Sembra ci sia un accanimento del governatore contro la scuola. In Campania lo 0.75% degli studenti è risultato positvo a scuola e di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è 0.80. Se c’è crescita contagi non è di certo colpa della scuola”.

Di contro, De Luca difende la sua scelta affidando le sue valutazioni ai canali social.

“Per il livello di contagio altissimo – si legge nel post che motiva la scelta di chiudere le scuole con l’ordinanza 79 – registrato anche nelle famiglie e derivante da contatti nel mondo scolastico, nelle scuole primarie e secondarie sono sospese le attività didattiche ed educative in presenza dal 16 al 30 ottobre. In tutte le scuole dell’infanzia sono sospese le attività didattiche ed educative, ove incompatibili con lo svolgimento da remoto, e le riunioni degli organi collegiali in presenza. Sono sospese le attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno”.

Pubblicato il Lascia un commento

Concorso straordinario 2020, la Gilda: “Rinvio sarebbe scelta di buon senso”

Per lo svolgimento del concorso straordinario, a partire dal 22 ottobre molti aspiranti titolari di cattedra saranno costretti a spostarsi da una regione all’altra o da un capo all’altro della stessa regione. Molti, forse troppi, considerata la curva dei contagi in crescita. Così, alla vigilia della mobilitazione nazionale unitaria prevista per domani, la Gilda degli Insegnanti evidenzia il rischio che le prove concorsuali, strenuamente volute nei prossimi giorni dal Ministero dell’Istruzione, possano alimentare la diffusione del virus e sottolinea la necessità di rinviare a tempi migliori le procedure concorsuali. Sarebbe inaccettabile – aggiunge il sindacato – se qualche docente precario, da anni in attesa di stabilizzazione, perdesse quest’occasione per motivi sanitari o perché in quarantena.

Da un’analisi fatta sulla base dei numeri forniti dallo stesso ministero, risulta che su circa 66.000 candidati, 13.500 dovranno andare a svolgere la prova in altra regione. A titolo di esempio: nella giornata del 28 ottobre la Campania, la cui situazione sanitaria è in piena evoluzione, dovrà accogliere 831 candidati provenienti da 5 regioni diverse (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Molise).

Oltretutto, è da evidenziare quanto scriteriata si stia rivelando la scelta di affidare le sedi d’esame alla libera candidatura di tutte le scuole del territorio, senza privilegiare le sedi più prossime ai collegamenti delle aree urbane, portando ad esempio il 27 ottobre candidati provenienti da Puglia e Basilicata a doversi spingere fino a Caltagirone, nell’entroterra della provincia di Catania, o a Randazzo sul versante nord dell’Etna, per sostenere le prove del concorso.

Rino di Meglio
Il coordinatore della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio

“Se il Ministro non farà marcia indietro – afferma la Gilda – chiediamo che almeno le prove si svolgano nella regione di residenza, così da limitare al massimo gli spostamenti, l’uso di mezzi pubblici e la presenza contemporanea dei candidati nello stesso luogo. Sempre nell’ipotesi di mancato rinvio, riteniamo inoltre che sia assolutamente indispensabile prevedere una prova suppletiva per tutti coloro che, per motivi di salute legati al Covid-19, non potranno partecipare a questa procedura straordinaria. Non farlo – conclude la Gilda – sarebbe molto grave e contribuirebbe a inasprire ulteriormente una situazione già fin troppo tesa”.

Pubblicato il Lascia un commento

Coronavirus, la lettera degli specializzandi Tfa Sostegno del Suor Orsola al presidente De Luca

vincenzo de luca regione campania

Chiedono di poter continuare il percorso di specializzazione Tfa Sostegno a distanza “così come fatto finora”, evitando di seguire lezioni in presenza, così da ridurre il rischio di un eventuale contagio da covid-19. Sono gli specializzandi del Tfa Sostegno del V ciclo sovrannumerari del “Suor Orsola Benincasa” che, come informa l’Ansa, scrivono direttamente al presidente della Giunta regionale Campania, Vincenzo De Luca, esprimendo la preoccupazione che le lezioni in presenza possano rappresentare un pericolo di diffusione del virus, nel momento in cui, proprio in Campania, si registra un’impennata di contagi.

“Da tre mesi – si legge nel dispaccio – frequentiamo, grazie alla didattica a distanza, insieme a circa 300 colleghi, le lezioni organizzate dall’Università. Ci viene chiesto, dal 12 ottobre, di continuare la specializzazione, per ordinanza ministeriale, in presenza, a Casoria, nel Napoletano, dove ovviamente verranno messe in atto tutte le misure adeguate e necessarie all’emergenza sanitaria e al contenimento del contagio”.

vincenzo de luca regione campania
Il governatore campano Vincenzo De Luca

“Malgrado questo non possiamo nascondere la preoccupazione crescente che si sta diffondendo tra le fila dei nostri gruppi di studio – sottolineano – Dover seguire dei corsi che dovrebbero assicurarci laboratori cooperativi che non si verificheranno a causa del distanziamento sociale, ci sembra andare a un inutile massacro”.
“La stessa ordinanza ministeriale gia’ prevede il tirocinio diretto a scuola di 150 ore + 25 in presenza – aggiungono – ma andare a Casoria a frequentare laboratori che non saranno organizzati, come si dovrebbe per logica di tutela sanitaria, ci risulta davvero eccessivo e rischioso da chiedere a noi specializzandi vista la crescita di contagi negli ultimi giorni”.

Gli specializzandi evidenziano di aver scritto anche al Ministero, ma di non aver avuto alcuna risposta.