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G20 Istruzione, la Gilda: “Ok importanza lotta alla povertà educativa, ma assimilare percorsi abilitativi UE”

Rino di Meglio

“Le dichiarazioni dei ministri dell’Istruzione del G20 sull’importanza della lotta alla povertà educativa, che soprattutto nel nostro Mezzogiorno raggiunge livelli inaccettabili, ci trova pienamente d’accordo. Ci auguriamo che in futuro il dialogo, in particolare tra i ministri dell’Istruzione dell’Unione europea, riesca a entrare nel merito di alcune questioni secondo noi cruciali come quella delle abilitazioni”.

Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, che ricorda come la normativa europea preveda il riconoscimento e la spendibilità reciproca in ogni Paese Ue di tutte le abilitazioni professionali, compresa quella all’insegnamento.

“Sarebbe opportuno – dichiara Di Meglio – che si riuscisse ad assimilare quanto più possibile i percorsi abilitativi che oggi sono estremamente differenti, provocando in qualche caso la migrazione verso i Paesi dove sono più brevi e semplici. Se vogliamo davvero essere sempre più europei – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – è necessario che i governi affrontino anche questa problematiche”.

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Concorso ordinario 2020, arriva il ricorso Anief

Il sindacato Anief impugna il DM n. 826/21 di rettifica del bando del concorso ordinario docenti 2020 per le discipline Stem (classi di concorso A020, A026, A027, A028 e A041), principalmente nella parte in cui non riapre i termini per la partecipazione a tutti i candidati con i titoli d’accesso validi, viste le modifiche intercorse del numero dei posti e dello svolgimento delle prove. Lo riporta Adnkronos.

Per aderire all’iniziativa legale, entro il 30 giugno, bisogna inviare lavoro domanda cartacea all’ufficio scolastico della regione di proprio interesse. Adesioni al ricorso aperte fino al 30 giugno.

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “le numerose modifiche al bando, a partire dall’aumento dei posti disponibili e dalla modifica dello svolgimento delle prove, rendono necessaria la riapertura dei termini a beneficio di chi non ha potuto presentare domanda nel 2020 e vuole farlo adesso. D’altronde lo stesso bando prevede la possibilità di poter partecipare alle prove scritte anche in date non simultanee, ragion per cui in caso di accoglimento del ricorso, il ministero sarebbe costretto a prevedere ulteriori sessioni dopo quelle previste per la prima settimana di luglio al fine di assegnare 6129 posti, il doppio di quelli originariamente banditi”, conclude.

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Bucalo e Frassinetti (FdI) contro Bianchi: scuola “vicino alla perfezione” una fantasia

sede Miur Trastevere Roma

“Al G20 di Catania, il Ministro Bianchi ha parlato di una scuola vicina alla perfezione, tranne che per il trasporto degli studenti, che limiterebbe la loro presenza in classe e la sicurezza. Ci spiace disilludere il rappresentante del Governo ma la Scuola necessita di tanto altro”. Duro l’affondo di Fratelli d’Italia attraverso Ella Bucalo e Paola Frassinetti, responsabili dei Dipartimenti Scuola e Istruzione.

“Il Ministro – continuano le due onorevoli – si faccia un giro nelle scuole italiane veda con i suoi occhi le ‘classi pollaio’, e capirà che non sono solo i trasporti l’unica carenza, ma soprattutto l’organico. Un organico per la cui ‘messa a punto’ basterebbe la stabilizzazione dei precari che un giorno sì e uno no, scendono in piazza”.

“Ma saranno piazze, anche quelle come le aule scolastiche assiepate, lontane dagli occhi del ministro Bianchi – rincarano la dose – Lui che continua a parlare di bassa natalità senza aver mai fatto nulla per eliminare provvedimenti lesivi dei diritti sulla famiglia- ne è prova la negata assegnazione provvisoria o la mobilità straordinaria ai docenti – verifichi in prima persona le vere pecche della scuola”.

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Concorsi scuola, c’è il protocollo per lo svolgimento delle prove. Sintesi e considerazioni della FLC Cgil

flc cgil logo

Nelle scorse ore è stato pubblicato il protocollo sulle modalità di svolgimento in sicurezza dei concorsi per il personale scolastico (art. 59, c. 20 DL 73/2021). Lo ricorda la

Le disposizioni regolamentano:

  • requisiti dell’area e delle aule concorsuali con la previsione di una fascia di protezione individuale che permetta il distanziamento interpersonale di almeno un metro e la disponibilità di un locale autonomo per accogliere ed eventualmente isolare i soggetti sintomatici;
  • l’organizzazione dell’accesso, della seduta e dell’uscita dei candidati con le prescrizioni dirette a prevenire e a contenere il diffondersi del contagio dal virus COVID-19: igienizzarsi frequentemente le mani, indossare obbligatoriamente, a pena di esclusione dalla procedura concorsuale, le mascherine FFP2 (non consentite le mascherine chirurgiche e di comunità), non presentarsi se sottoposti a quarantena o isolamento fiduciario o se affetti da uno o più sintomi riconducibili al virus COVID-19, sottoporsi alla rilevazione della temperatura corporea, presentare un referto relativo a test antigenico rapido o molecolare, effettuato in data non antecedente a 48 ore o un certificato vaccinale che attesti il completamento del percorso di vaccinazione. Sarà, pertanto, necessario produrre un’apposita autodichiarazione ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR 445/2000. I candidati dovranno compilare l’apposito modulo, scaricabile dal sito web del Ministero nella sezione dedicata alla specifica procedura concorsuale;
  • le misure di sicurezza per la commissione, per il comitato di vigilanza e per il personale presente nell’aula concorsuale;
  • gli adempimenti dei responsabili dell’aree concorsuali che provvederanno ad attrezzare le postazioni e tutte le aree dei necessari dispositivi (termoscanner o termometro manuale, mascherine FFP2 per i candidati, per la commissione, per il personale di vigilanza e per tutte le figure presenti all’interno dell’area concorsuale, penne monouso per i candidati, dispenser di gel igienizzante). Sarà cura dei responsabili delle aree concorsuali, inoltre, individuare ed allestire un apposito locale dedicato all’accoglienza e all’isolamento dei soggetti che presentano sintomi riconducibili al virus COVID-19, garantire l’aerazione di tutti i locali, oltre alla pulizia e disinfezione giornaliera dell’area concorsuale ed, infine, provvedere al coinvolgimento delle autorità sanitarie locali, sia per il dettaglio delle misure da adottare negli specifici contesti, sia per il controllo dell’applicazione di tali misure;
  • il piano operativo specifico della procedura concorsuale che dovrà essere pubblicato sul sito web dell’Ufficio scolastico regionale dedicato entro tre giorni precedenti lo svolgimento della prova.

Permangono per il sindacato alcune criticità:

  • la sanzione dell’esclusione dalla procedura per i candidati che togliessero per qualsiasi motivo la mascherina;
  • lmancanza di moduli cartacei per le autodichiarazioni da mettere a disposizione dei candidati;
  • la mancata previsione di prove suppletive per i candidati che dovessero essere sottoposti a quarantena o isolamento fiduciario o manifestare sintomatologia riconducibile al virus COVID-19.
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La Gilda torna sulle classi pollaio dopo le dichiarazioni di Bianchi: “Cortina di fumo attorno al problema”

Rino di Meglio

“Pensare di risolvere l’annosa questione delle classi pollaio ripensando l’attuale modello della classe, che andrebbe superato per fare largo a una diversa organizzazione, significa creare soltanto una cortina fumogena intorno al problema”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, interviene in merito alle dichiarazioni rese dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, durante un videoforum di Repubblica.it.

“Vale la pena ricordare al ministro – afferma Di Meglio – che l’organizzazione delle lezioni per gruppi o gruppi di livello è una metodologia nota agli insegnanti da 40 anni e, in ogni caso, si tratta di una scelta didattica che rientra nella libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione. Forse è anche opportuno rammentare uno dei capisaldi dell’aritmetica, la proprietà invariantiva secondo cui in una sottrazione, se aggiungiamo o togliamo la stessa quantità al minuendo e al sottraendo, il risultato finale (cioè, la differenza) non cambia. Non è, dunque, distribuendo gli alunni in classi o gruppi che si può ridurne il numero affidato ai docenti, ma – conclude il coordinatore nazionale – soltanto aumentando gli organici e gli spazi dove svolgere le lezioni, come la Gilda ha sempre sostenuto e chiesto con forza al ministero”.

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Il 22 giugno a Catania la Riunione Ministeriale Istruzione G20

Quale è stato l’impatto dell’emergenza sanitaria sui sistemi d’istruzione? Quale sarà il futuro della scuola e, soprattutto, terrà conto delle esperienze maturate nei mesi della pandemia? Sarà possibile strutturare percorsi più agevoli di transizione dalla scuola al mondo del lavoro? Saranno questi alcuni dei temi che verranno affrontati il prossimo 22 giugno, a Catania, nel corso della Riunione Ministeriale dedicata all’Istruzione, nell’ambito della Presidenza italiana del G20. Sarà il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, a presiedere i lavori.

Durante la Sessione Ministeriale Istruzione, che si terrà a partire dalle 10.30 al Monastero dei Benedettini, i Ministri dell’Istruzione del G20 avranno l’opportunità di condividere interventi e strategie messi in campo durante l’emergenza pandemica, per favorire una maggiore resilienza dei sistemi di Istruzione, garantendo a ogni studentessa e a ogni studente un’educazione di qualità, con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno.

A seguire, nel pomeriggio, dalle 14.30 i Ministri dell’Istruzione e del Lavoro si riuniranno in sessione congiunta per affrontare il tema della transizione dall’istruzione al lavoro, con particolare attenzione ai giovani, alle donne e ai gruppi vulnerabili.

La Riunione Ministeriale Istruzione si concluderà con una conferenza stampa con le dichiarazioni del Ministro Patrizio Bianchi, nell’Auditorium del Monastero dei Benedettini a partire dalle 17.20.

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Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie 2021/2022, FLC Cgil: “Positive aperture ampliano la platea dei destinatari”

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L’incontro in videoconferenza che ha aggiornato la discussione sulle prossime operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria del personale docente, educativo e ATA, si è svolto “in un clima di maggiore condivisione rispetto a quanto prospettato nella riunione del 10 giugno 2021“. Lo afferma in una nota stampa la FLC Cgil.

“Nei contenuti rivisti della nota, il ministero ha acquisito diverse richieste di modifica e di integrazione che come FLC CGIL abbiamo posto: l’esito è una soddisfacente apertura su punti di tutela importanti, ma anche una maggiore definizione di alcuni passaggi che avrebbero costituito interpretazioni ambigue. Sono state superate le posizioni iniziali che tendevano ad escludere dai movimenti alcune categorie di destinatari, a sostegno delle quali abbiamo rappresentato istanze forti e motivate”, spiega il Sindacato.

Se in possesso dei requisiti previsti dal CCNI partecipano alle operazioni, oltre a tutto i personale già destinatario, anche:

  • i docenti del DDG 85/2018 immessi in ruolo nel 2019/2020 come già lo scorso anno
  • i DSGA neo-assunti 1 settembre 2020
  • il personale ATA ex LSU transitato a tempo pieno trasferito d’ufficio soprannumerario e/o in esubero.

In deroga al vincolo triennale accedono i docenti beneficiari di garanzie di legge:

  • genitori con figli minori di tre anni legge 151/2001 art.42 bis
  • coniuge convivente di militare trasferito d’autorità legge 266/1999.

Ancora non definitivo ma in via di accoglimento la deroga sull’assegnazione provvisoria per i docenti con legge 104/92 art.33 commi 3 e 6.

“Il nucleo di contrasto – spiega la FLC Cgil – è rimasto quello in merito all’applicazione del vincolo di permanenza per i neo-assunti dal 1 settembre 2020, sul quale il capo dipartimento ha ribadito la non-fattibilità di un intervento in conflitto con le disposizioni di legge che, su questo aspetto, sono puntuali ed esplicite. Da parte nostra c’è stata la massima insistenza per sollecitare una soluzione al blocco, anche transitoria, tale da consentire, a tutti e senza distinzione, la facoltà di presentare domanda di assegnazione provvisoria. A fronte del rigore dell’amministrazione, da un lato confermiamo il nostro impegno insieme alla CGIL affinché siano accolti gli emendamenti al DL sostegni-bis in fase di conversione e dall’altro daremo tutela legale agli iscritti danneggiati dall’esclusione”.  

“La nota, di cui non conosciamo ancora il testo definitivo, verrà pubblicata a breve e il periodo utile alle operazioni per i docenti si collocherà verosimilmente dal 15 giugno al 5 luglio 2021, termini sui quali il ministero non ha voluto recedere per non sforare il cronoprogramma concordato per il regolare avvio dell’anno scolastico”, conclude.

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Appello della Gilda: “La Formazione va retribuita”

Rino di Meglio

“La formazione costituisce servizio a tutti gli effetti e come tale, dunque, va retribuita. È evidente che le continue incursioni sul lavoro operate dal governo sul lavoro dei docenti provocherà un contenzioso destinato a risolversi nelle aule di tribunale e creerà nelle scuole un clima conflittuale”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta l’incontro che si è svolto oggi tra sindacati e ministero dell’Istruzione in merito alla decreto sulla formazione dei docenti senza specializzazione di sostegno.

Il decreto ministeriale prevede per l’anno scolastico 2021/2022 l’obbligo di formazione di tutti i docenti che hanno nelle proprie classi alunni disabili, in totale circa 700.000 insegnanti. L’unità formativa è costituita da 25 ore e non è consentito l’esonero dal servizio.

“Si tratta di una norma che, come avevamo già denunciato al momento dell’emanazione della legge di bilancio 2021, è in contrasto con il CCNL 2016/2018 che definisce la formazione come diritto/dovere e non come obbligo. Inoltre, sempre in base a quanto sancito dal contratto nazionale, si configurano due possibilità per le attività di formazione: o rientrano nelle 40 ore o devono essere retribuite. Nessun ministro né dirigente scolastico – conclude Di Meglio – può imporre ai docenti la formazione al di fuori dell’orario di servizio”.

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“Il tempo delle chiacchiere è finito”, la Gilda annuncia un autunno caldo

Rino di Meglio

“Il tempo delle chiacchiere è scaduto, a settembre si parte con lo stato di agitazione e le iniziative di mobilitazione di tutta la categoria”. Ad annunciarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, nel corso dell’assemblea online che si è svolta ieri per denunciare i gravi ritardi accumulati finora su tutti i fronti, dall’avvio del prossimo anno scolastico con tutti i docenti necessari in cattedra all’apertura del tavolo per il rinnovo contrattuale.

L’iniziativa è stata l’occasione per ribadire la contrarietà della Gilda al Patto per la Scuola: “La nostra decisione di non sottoscriverlo – rivendica Di Meglio – è stata dettata dall’assoluta vacuità di quel documento che fin dal primo momento abbiamo definito come un elenco di buone intenzioni non sostenuto da alcun impegno concreto. Accettarlo, considerate anche le premesse non favorevoli contenute nella legge di Bilancio, sarebbe equivalso a firmare una sorta di cambiale in bianco. E i fatti ci hanno dato ragione, come dimostrano gli articoli del Decreto Sostegni Bis riguardanti la scuola che sono in palese contraddizione con quanto stabilito nel Patto”.

“Purtroppo i provvedimenti volti a ridurre il precariato sono insufficienti per aprire nel migliore dei modi il prossimo anno scolastico. Nessuna buona notizia – rincara il coordinatore nazionale – anche sul fronte contrattuale dove non è stato fatto neanche il minimo passo avanti con l’atto di indirizzo. Al momento, abbiamo soltanto quello generale dell’ex ministra Azzolina in cui si fa riferimento al cosiddetto middle management, ovvero le solite chiacchiere sulla carriera dei docenti che stonano sonoramente con la mancanza delle risorse necessarie per recuperare almeno l’inflazione. E a fronte di stipendi al palo ormai da anni, ha quasi il sapore di una provocazione la richiesta di un aumento di impegni a titolo gratuito da parte degli insegnanti mentre si impiegano fondi per le attività di un Piano Estate che sa già di flop annunciato. Intanto – conclude Di Meglio – nessun intervento concreto è stato attuato per la valorizzazione della professione docente e per la riduzione del numero di alunni per classe”.

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Retribuzione Professionale Docenti: a Napoli l’Anief vince e tutela i supplenti temporanei 

Continuano le vittorie in tribunale targate Anief per far riconoscere il diritto dei supplenti temporanei a percepire la Retribuzione Professionale Docenti (RPD) – o il Compenso Individuale Accessorio (CIA) per il personale ATA – anche in caso di contratti stipulati per supplenze “brevi e saltuarie”.

Stavolta la vittoria arriva da Napoli, Tribunali del Lavoro di Napoli e Napoli Nord, che danno pieno accoglimento alle tesi patrocinate dal nostro sindacato. Anief ricorda ai propri iscritti che sono aperte le adesioni agli specifici ricorsi per docenti e ATA. Arrivano dal capoluogo partenopeo le ultime due soddisfacenti sentenze che confermano il successo targato Anief per far riconoscere al personale precario che svolge supplenze brevi e temporanee il diritto a percepire la Retribuzione Professionale Docenti (RPD). I Tribunali del Lavoro di Napoli e Napoli Nord, infatti, in pieno accoglimento dei ricorsi patrocinati dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Giovanni Rinaldi e Michele Speranza, non hanno dubbi sulle ragioni sostenute dai nostri legali e confermano come “tale emolumento rientra nelle “condizioni di impiego” che, ai sensi della clausola 4 dell’Accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE, il datore di lavoro, pubblico o privato, è tenuto ad assicurare agli assunti a tempo determinato i quali non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato, a meno che non sussistano ragioni oggettive”. Tutto il personale docente e ATA, infatti, a prescindere dalla durata o dal tipo di contratto a termine stipulato, ha pieno diritto all’assegno mensile – da 164 euro a 257,50 Euro – per tutta la durata della supplenza, rivalutato dal 1° marzo 2018 con gli incrementi previsti dal CCNL 2016-2018.

Per questa ragione, lo specifico ricorso promosso dal sindacato Anief è stato esteso anche al recupero del Compenso Individuale Accessorio (CIA) per le fasce A, AS, B, C del personale ATA, da 58,50 euro a 64,50 Euro, anch’essi da rivalutare, rivolto a quanti hanno stipulato contratti per supplenze brevi e saltuarie nella scuola pubblica in modo da sanare questa ulteriore illegittimità posta in essere dal Ministero dell’Istruzione e recuperare le somme stipendiali mai percepite. Necessario proporre ricorso per evitare la prescrizione delle somme dovute: il principio vale anche per il personale di ruolo, relativamente agli anni di precariato svolti con supplenze brevi e temporanee.