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Napoli: svolta per la “Musto e Fedro”

La giunta Comunale, a firma dell’assessore alla Scuola Annamaria Palmieri, ha approvato lo schema di transazione che pone fine alla decennale controversia con la ditta costruttrice del complesso scolastico “Musto e Fedro” e il progetto esecutivo/definitivo per completare impianti ed adeguare alle norme di sicurezza. Eretto a partire dal 2008, bloccato nel gennaio 2010, il complesso scolastico era stato oggetto di sequestro perché il suolo non apparteneva al Comune, ma alla Compagnia dei Gesuiti.

L’amministrazione de Magistris ha perseguito l’obiettivo di restituirlo alla città con determinazione. Prima, chiudendo il contenzioso con la proprietà del suolo che è stato definitivamente acquistato nel 2017, poi avviando una interlocuzione con la ditta costruttrice le cui richieste di danni trovano oggi risoluzione in questo accordo transattivo con una soluzione vantaggiosa per l’Ente.

“Resta da completare l’opera, negli impianti e sul piano anche delle certificazioni, appena sarà approvato il Bilancio abbiamo già previsto i fondi nel Patto per Napoli. Nel prossimo anno scolastico il complesso che si trova in una posizione strategica in V Municipalità a via Sant’Ignazio di Loyola sarà restituito ai cittadini e alle scuole del territorio. Di concerto con la Municipalità e con le scuole stesse se ne darà la destinazione migliore, e in una parte di esso si potrà ospitare anche una scuola dell’infanzia con annesso nido. Ringrazio il Servizio Tecnico Scuole per il grande lavoro che ha fatto”, afferma l’assessore alla scuola Annamaria Palmieri.

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Valutazione periodica e finale degli alunni della scuola primaria, il Ministero incontra le organizzazioni sindacali

Si è svolto in videoconferenza ieri pomeriggio l’incontro tra Ministero dell’istruzione e organizzazioni sindacali, alla presenza del capo dipartimento dott. Marco Bruschi e della delegazione ANIEF, composta dal Segretario Generale Giuseppe Faraci e dal Presidente Regionale Anief Veneto e membro del Consiglio Nazionale Rita Fusinato.

Nel corso della riunione sono state illustrate l’Ordinanza ministeriale e le linee guida sulla formulazione dei giudizi descrittivi nella valutazione periodica e finale della scuola primaria, così come introdotte dal decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, convertito con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2020, n. 41 e in ultimo dalle modificazioni della legge 14 ottobre 2020, n° 126.

“Le linee guida, elaborate da un gruppo di lavoro ristretto coordinato dalla Dott.ssa Elisabetta Nigris, coordinatrice nazionale dei presidenti dei corsi di laurea in scienze della formazione primaria, rappresentano un manuale completo di docimologia”, commenta il segretario generale Giuseppe Faraci. “Dettano, con la piena consapevolezza delle caratteristiche di quel segmento scolastico, le modalità e gli strumenti, sia didattici che tecnici, su come formulare il documento di valutazione finale che dovrà attestare i risultati del percorso formativo di ciascun alunno, mediante la descrizione dettagliata dei comportamenti e delle manifestazioni dell’apprendimento rilevati in modo continuativo”, ha concluso Faraci.

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L’ordinanza ministeriale che ne introduce la piena attuazione, già a decorrere dal corrente anno scolastico, 2020/21, prevede anche delle misure di accompagnamento per le istituzioni scolastiche, le quali prevedono per un biennio, a partire dall’a.s. 2020/21, azioni di formazione finalizzate a indirizzare, sostenere e valorizzare la cultura della valutazione e degli strumenti valutativi nella scuola primaria.

“Via quindi i numeri in pagella per gli alunni della scuola primaria e ben vengano i giudizi descrittivi che consentiranno una più attenta valutazione delle attitudini e specificità che mettono in risalto le caratteristiche del bambino”, conclude il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico.

Il Ministero ha infine rassicurato, su esplicita richiesta di Anief, che verrà sin da subito attivato un piano di formazione sia dei docenti della scuola primaria che dei dirigenti scolastici degli istituti comprensivi, che sin da subito dovranno poi provvedere ad adottare le deliberazioni collegiali necessarie e provvedere al conseguente aggiornamento del PTOF della scuola primaria.

L’Ordinanza ministeriale e le allegate linee guida verranno inviate al CSPI per le considerazioni e il parere definitivo prima della pubblicazione.

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Campania, riaprono asili e prima elementare

Riaprono da mercoledì 25 novembre prime elementari e asili in Campania. La decisione presa dal governatore Vincenzo De Luca è legata all’andamento della curva dei contagi, spiegano dalla Regione.

L’Unità di Crisi della Regione Campania si è riunita per esaminare i risultati dello screening a campione, su base volontaria, relativo alla popolazione scolastica. Sulla base della percentuale dei positivi riscontrati e della curva dei contagi rilevata nella scorsa settimana a livello regionale con riferimento alle fasce d’età interessate (0-6 anni), è stato deciso che a partire da mercoledì 25 novembre 2020 è consentito il ritorno a scuola in presenza per i servizi educativi e la scuola dell’infanzia, nonché per la prima classe della scuola primaria, fatta salva l’adozione di misure restrittive da parte dei Comuni in relazione all’andamento epidemiologico nel singolo contesto territoriale.

vincenzo de luca regione campania
Il Governatore campano Vincenzo De Luca

Alle ore 16 del 23 novembre sono stati effettuati 10.590 test antigenici nell’ambito dello screening volontario. I test risultati positivi e per i quali viene effettuato l’esame del tampone molecolare, sono 35 (per una percentuale dello 0,33%). La relativa ordinanza è stata poi pubblicata in serata.

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Azzolina: online portale dedicato all’insegnamento obbligatorio dell’Educazione Civica

È online all’indirizzo www.istruzione.it/educazione_civica il portale con informazioni e materiali utili sul nuovo insegnamento dell’Educazione civica, obbligatoria da quest’anno fin dalla scuola dell’infanzia. Lo annuncia il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Tra gli argomenti: Costituzione, Diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà; Sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio; Cittadinanza digitale.

lucia azzolina foto facebook
Lucia Azzolina (foto: Facebook)

“Sono questi – spiega Azzolina – i tre assi su cui si basa il nuovo insegnamento e attorno a cui ruotano i contenuti della pagina dedicata. Come Ministero stiamo cercando di dare al personale, agli studenti e alle famiglie strumenti utili per approfondire i singoli argomenti di interesse. Con questa pagina sull’Educazione civica raccoglieremo in un’unica sezione i materiali utili, ma anche le buone pratiche per dare visibilità al grande lavoro che si fa ogni giorno nei nostri istituti scolastici, su temi fondamentali per crescere come cittadini attivi, consapevoli, capaci di analizzare con spirito critico la realtà e viverla responsabilmente “.

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Il nuovo DPCM: cosa cambia nel mondo della scuola

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (foto: wikicommons)

L’ultimo Dpcm, firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza, contenente le nuove misure restrittive per contrastare la nuova ondata di contagi da Covid19, include nuove indicazioni rivolte al mondo della scuola.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (foto: wikicommons)
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (foto: wikicommons)

Nel testo integrale e definitivo, in vigore fino al 24 novembre prossimo, si legge che la didattica a distanza sarà impartita almeno per una quota oraria del 75%. Mentre l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e l’infanzia continua a svolgersi in presenza. Tra le novità per la scuola c’è l’entrata posticipata, sempre nelle superiori, lo stop dei viaggi d’istruzione, le riunioni degli organi collegiali solo con modalità a distanza. Le procedure concorsuali, come la selezione straordinaria per 32.000 posti avviata questa settimana, vanno avanti.

Sempre tra le disposizioni approvate per la scuola, si legge che le istituzioni scolastiche di secondo grado potranno modulare “ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e uscita degli alunni, anche con turni pomeridiani”, ma con ingressi che non potranno “ogni caso avvenire prima delle 9”. Come riporta Orizzonte Scuola, vengono “sospesi i viaggi di istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche, programmate dalle scuole di ogni ordine e grado. Restano le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”.

Inoltre, “le riunioni degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche ed educative di ogni ordine grado possono essere svolte in presenza e a distanza, in base alle possibilità di garantire il distanziamento fisico. Il rinnovo degli organi collegiali può avvenire con modalità a distanza, purché venga garantita la segretezza delle operazioni. Le Università, sentito il Comitato Universitario regionale di riferimento, possono organizzare le attività didattiche in presenza e a distanza, in base all’andamento epidemiologico e in funzione delle esigenze formative”.

Viene incentivato lo smart working nella pubblica amministrazione. Infine, il concorso straordinario per docenti della scuola secondaria, “iniziato il 22 ottobre, continuerà il suo iter. Nella bozza di decreto circolata ieri si leggeva uno stop ai concorsi pubblici e privati: questa parte non è più presente nel testo definitivo. Dunque potranno essere svolte anche le prossime prove per il concorso ordinario previsto dopo quello straordinario in corso di svolgimento”.

Il commento di Pacifico (Anief)

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “ha fatto bene il Governo a prendere una decisione nazionale, come avevamo chiesto, adottando quella cabina di regia indispensabile per evitare spiacevoli differenziazioni di trattamento. A questo punto è bene che il contratto integrativo sulla didattica a distanza, in via di pubblicazione, contenga le dovute tutele per il personale coinvolto. Sul concorso straordinario della scuola secondaria, invece, continuiamo ad essere contrari, ancora di più perché i dati dei contagi risultano in crescita, mettendo a repentaglio la salute di oltre 64.000 partecipanti, e perché continuano a non essere previste delle prove suppletive che vanno a danneggiare i diritti dei tanti esclusi perché in quarantena o impossibilitati a partecipare alle prove perché malati”.

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Napoli, nasce al 36mo circolo didattico “We take care of you”

Autorizzato dall’Unità di Crisi della Regione, dall’Assessorato all’Istruzione della Regione Campania, dall’Ufficio Scolastico Regionale e, condiviso con l’Assessorato alla Scuola del Comune di Napoli, nasce dal 36mo Circolo Didattico Vanvitelli, “WE TAKE CARE of YOU”, un progetto laboratoriale in presenza rivolto ai bambini con bisogni educativi speciali frequentanti la “Vanvitelli” attivo dal 20 al 30 ottobre.

Un progetto propositivo, creativo e visionario quello dei docenti di sostegno del 36° circolo – che hanno raccolto le esigenze delle famiglie dei bambini disabili – che sono proprio quelli che non possono avvalersi in modo proficuo della Didattica a Distanza, per le particolari patologie di cui sono affetti.

lungomare napoli

I Laboratori didattici in presenza, si svolgeranno nella loro scuola, insieme alle loro docenti di sostegno e di base e con i compagni di classe collegati in Piattaforma da casa.

Alla riuscita dell’iniziativa contribuirà, in particolare, l’Unità Operativa Complessa della Neuropsichiatria Infantile della ASL Napoli 1 Centro con la dott.ssa Luisa Russo e la sua equipe, e saranno impegnati anche gli Osa di Napoli servizi, con il favore dell’assessorato alle Politiche sociali e del Servizio Inclusione sociale del Comune.

“La dirigente scolastica Ida Francioni coglie un bisogno, lo condivide con la sua comunità scolastica, sorregge le famiglie in difficoltà, rassegna allo spazio scuola una delle sue funzioni essenziali: essere dalla parte dei bambini sempre e comunque”,  così l’Assessore alla scuola Annamaria Palmieri.

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Recovery plan e scuola: ecco cosa accadrà con i fondi in arrivo

È pronto il documento-base contenente linee guida generali predisposte dal Governo italiano per l’accesso ai fondi del Recovery Plan: i contenuti, con la scuola ad avere una parte preponderante – assieme ad altri settori come l’ambiente, le infrastrutture, la digitalizzazione e la sanità – sono stati annunciati nei giorni scorsi ed ora cominciano a prendere corpo.

ccnl comparto scuola soldi

I PRIMI TEMI DELLA PROPOSTA

Secondo Orizzonte Scuola, la proposta dell’Italia per l’ambito scolastico ed universitario riguarderà “il cablaggio con fibra ottica delle infrastrutture scolastiche e universitarie da riqualificare anche in chiave di efficienza energetica e antisismica, ma anche l’arrivo di infrastrutture per e-learning e il potenziamento degli asili e i nidi tra zero e sei anni. Tra i ‘capitoli’” previsti c’è “anche il potenziamento della ricerca, la riqualificazione e formazione del personale docente, la digitalizzazione dei processi e degli strumenti di apprendimento. Si punta anche a nuovi strumenti digitali per la tutela del patrimonio culturale”.

COSA NE PENSA L’ANIEF

Anief reputa i temi indicati sicuramente appropriati, perché eleverebbero in modo deciso il livello dell’offerta formativa nazionale. Tuttavia, vi sono anche altri ambiti – sacrificati negli ultimi 12 anni per fare spazio al dimensionamento – altrettanto importanti e che non possono essere anche in questa occasione dimenticati: stiamo parlando del recupero dei 15 mila i plessi scolastici cancellati dal 2008, di 4 mila istituti autonomi, con relativi presidi e Dsga, del reintegro di 200 mila nuovi docenti e 50 mila Ata con il contestuale abbattimento dell’organico di fatto, del recupero delle ore-scuola cancellate, nonché della riduzione, attraverso una modifica dell’attuale vigente, del numero di alunni per classe.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “fa bene l’esecutivo a progettare la realizzazione di interventi strutturali mirati appositamente per stoppare la politica-vergogna dei tagli e del dimensionamento sfrenato prodotti negli ultimi anni, non solo per mano dell’ultimo Governo Berlusconi che li ha ideati e legiferati, ma anche dai successivi che non hanno mosso un dito per ritornare allo stato di offerta formativa precedente alla Legge 133 del 2008. Riteniamo, tuttavia, che il raggio di azione debba allargarsi ad altri obiettivi, come l’ampliamento degli organici e delle scuole autonome, la cancellazione delle classi pollaio e della supplentite e l’introduzione di tutte quelle figure professionali previste per legge ma mai attuate. Sono punti fondamentali: non tenerne conto nemmeno in questa occasione sarebbe grave”.

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Educazione civica, il resoconto Anief dell’incontro col MI

Si è svolto venerdì 10 luglio l’incontro a distanza col MI per le comunicazioni riguardanti la formazione dei docenti di Educazione Civica. Ha preso parte la delegazione ANIEF, composta dal Prof. Giovanni Portuesi, componente della segreteria generale nazionale, e l’Avv. Rodrigo Verticelli, presidente regionale Anief Abruzzo e Marche, che preliminarmente ha ribadito le forti perplessità già sollevate da ANIEF durante l’iter legislativo della contestata L. 92/2019. L’amministrazione nell’illustrare la legge 92 e linee guida emanate sul finire di giugno ha annunciato che a breve sarà pubblicata la circolare operativa.

Per la formazione dei docenti di Educazione civica, che come ribadito dal MI avrà natura trasversale e coinvolgerà tutte le discipline curriculari, saranno stanziati circa 4 milioni di euro per il primo anno di sperimentazione.

La somma, già in essere nei fondi previsti per la formazione annuale dei docenti, sarà destinata in primis all’attivazione di 1250 percorsi formativi di cui 607 al I ciclo e 643 al II ciclo. I percorsi formativi saranno di 40 ore cadauno di cui almeno 10 destinate alla formazione diretta e 30 in modalità formazione on the job.

Le attività formative saranno demandate alle scuole polo per la formazione le quali avranno a disposizione circa 3.200 euro per attuarla in autonomia o con l’ausilio di enti di formazione esterni. All’interno di ogni istituzione dovranno essere individuati dei coordinatori della materia e anche dei referenti in base alle necessità logistiche ed educative delle scuole.

insegnanti docenti immissione in graduatoria

I soggetti individuati e formati, a cascata poi, coordineranno la formazione dei colleghi interessati dall’insegnamento della materia trasversale. I coordinatori e i referenti riceveranno un minimum, che però ad oggi sembrerebbero non rientrare nei 4 milioni di euro e che probabilmente saranno rimandati all’autonomia scolastica. Gli USR avranno un ruolo di coordinamento e monitoraggio di queste attività che, ricordiamo, partiranno in modo sperimentale per poi passare a regime nel triennio successivo.

La delegazione Anief ha ribadito che l’istituzione di questa disciplina doveva generare una materia autonoma, con un minimo di 33 ore per la scuola primaria e 66 ore per la secondaria e che per quest’ultimo grado di istruzione era necessaria una preparazione specifica dei docenti ergo gli appartenenti alla classe di concorso A046 con utilizzo prioritario di tanti colleghi in sovrannumero o che si trovano su potenziamento.

“Va rivisto il concetto di formazione permanente e risolto il contrasto tra quanto previsto dal CCNL, norma madre, e la L. 107/15” ha fatto rilevare il Prof. Portuesi “la formazione così come prevede il CCNL va effettuata in orario di servizio e ove prevista al di fuori, retribuita. Anief non condivide tale riforma ma lavorerà affinché essa sia perfezionata e porti a una sua autonomia” ha concluso il segretario generale.

“Una maggior trasparenza della procedura con compiti ben definiti e tempi certi” quanto affermato e richiesto dal Prof Verticelli “è importante soprattutto nell’individuazione dei coordinatori e dei referenti, anche e soprattutto uno per classe. Non è pensabile un individuazione oltre il mese di ottobre anche per garantire la prima valutazione al termine del primo trimestre o quadrimestre che sia. Auspicabile in futuro la sua autonomia e una concreta rivalutazione dei tanti docenti di diritto”

“Risultano troppo generiche le linee guida” afferma il Prof. Pacifico presidente Anief “si rischia confusione nelle scuole su chi effettivamente dovrà insegnare le 33 ore annue di educazione civica in tutte le classi a partire dalla primaria: non trattandosi di una disciplina aggiuntiva, le ore rischiano di essere semplicemente inglobate all’interno di altre come accadeva in passato”.

“E’ impensabile nel 2020” conclude il presidente del sindacato, Marcello Pacifico, “continuare a proporre riforme a costo zero affidandosi sempre e solo al buon senso dei docenti”. Tutte le nostre proposte sono state formalizzate nella giornata di lunedì 13 luglio al fine di una pronta visione e considerazione da parte del Ministero dell’Istruzione nell’emanazione della circolare con le indicazioni operative.

(fonte: u.s. Anief)

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Speciale didattica per l’infanzia: ecco l’offerta de “Il Capitello”

Chiudiamo, sempre con la collaborazione di Promozioni Editoriali Matacena, il nostro piccolo dossier sull’offerta di libri didattici della scuola per l’infanzia per il prossimo, delicatissimo anno scolastico. Lo facciamo con un’altra casa editrice di altissimo livello: parliamo del Gruppo Capitello che, per presentare le sue proposte per il 2020/21, si affida a una presentazione web davvero accattivante che potete trovare a questo link.

Il portale si presenta meticoloso e ben organizzato, con tutta l’offerta didattica che Il Capitello ha messo in campo per la “stagione” 20/21.

L’offerta è ampia e variegata, si va da tomi come “Mondobimbo a scuola” alla novità “Insieme per il mondo”, che guarda all’Agenda 2030 e all’interculturalità.

Il tutto a portata di click con demo e descrizioni.

Non vi resta che andare a scoprire di persona la vasta, completa e qualitativamente eccelsa offerta didattica a disposizione del docente e dei piccoli allievi!

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Speciale didattica per l’infanzia: le proposte Raffaello Scuola

Eccoci, sempre con la collaborazione di Promozioni Editoriali Matacena, il nostro focus sui libri didattici della scuola per l’infanzia. Oggi passiamo a uno dei maggiori gruppi in Italia: Raffaello, e la sua proposta per i 3, 4 e 5 anni.

I quaderni operativi Raffaello, a cura di M. Elisabetta Giordani e Giovanna Cremona, presentano le attività ai bambini in modo semplice e intuitivo con un focus sugli obiettivi dell’Agenda 2030 per educare i bambini alla cittadinanza attiva e allo sviluppo sostenibile. 

Completano l’offerta didattica gli allegati:

  • DECALOGO per proteggere il mondo: Dieci piccoli gesti quotidiani per diventare protagonisti della salvaguardia dell’ambiente 
  • PATENTE Scacciavirus: Un piccolo manuale per trasformarsi in Supereroi Scacciavirus 

Ai seguenti link gli estratti: