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Speciale didattica per l’infanzia: Scuola Futura

Continua, con la collaborazione di Promozioni Editoriali Matacena, il nostro focus sui libri didattici della scuola per l’infanzia. Ci rivolgiamo ai maestri e agli educatori, oggi, con un titolo sempre della società di ancona Tresei: Scuola Futura.

A questo link ulteriori informazioni.

Il set si compone di guida didattica + fascicolo di programmazione + 2 CD di audio e racconti + poster.

Scuola Futura, che si avvale di Come Fiori, è una guida didattica aggiornatissima che guarda al raccordo con l’educazione civica e che non dimentica il complesso momento che abbiamo vissuto tutti con la pandemia. Quindi, anche i nostri bambini che stanno per affrontare un ritorno a scuola che può essere difficoltoso.

Un’organizzazione metodica basata sui giorni e i mesi fa il resto.

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Speciale didattica per l’infanzia: Come Fiori (Tresei)

Da oggi, con la collaborazione di Promozioni Editoriali Matacena, apriamo una piccola finestra in capitoli per quanto riguarda i libri didattici della scuola per l’infanzia.

I volumi didattici pensati per i più piccoli tra gli studenti italiani sono frutto di un lavoro meticoloso svolto in maniera certosina con l’ausilio della pedagogia più recente.

Il gruppo editoriale Tresei, che si è distinto negli ultimi anni per la sua proposta didattica, ha elaborato un vero e proprio percorso didattico che si ispira alla natura. Si chiama Come Fiori e trovate a questo link alcuni estratti.

“Il percorso didattico Come Fiori – spiega la Tresei sul proprio portale – accompagna la naturale predisposizione dei bambini alla crescita e alla curiosità verso le nuove scoperte, in un contesto sereno, ricco di fiducia e di entusiasmo per il futuro. Le schede, che si contraddistinguono per la semplicità e l’immediatezza dei contenuti, tengono conto dei diversi ambiti tematici e sono mirate all’acquisizione delle COMPETENZE.

Arricchiscono il progetto:

  •  le PAGINE “SPECIALI”, dedicate alle STAGIONI, per imparare a osservare e amare la NATURA;
  •  simpatiche CANZONCINE inerenti al percorso didattico;
  •  i biglietti “TRIDIMENSIONALI” PER LE FESTE, da comporre e regalare”.

Integrano la proposta i volumi LE PAROLE VERDI e CON LE MANI PULITE. Per un bambino più consapevole, orientato all’educazione civica e responsabile. Ma sempre bambino.

Le attività didattiche sono mirate all’acquisizione delle competenze chiave e agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 anche attraverso gli allegati.

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Azzolina: “Mai detto che la didattica a distanza sostituirà quella in presenza”

«Nessuno ha mai affermato che la didattica digitale possa o debba sostituire la didattica in presenza. La configurazione concettuale e concreta dell’attività a distanza rappresenta una sfida e al contempo un’opportunità, complementare alla didattica in presenza. Nel mese di settembre 2020, le attività didattiche riprenderanno in presenza e in sicurezza su tutto il territorio nazionale».

Lo ha dichiarato la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in audizione al Senato, davanti alla Commissione Istruzione.

lucia azzolina

Resta negli intenti del ministro la digitalizzazione della scuola come priorità del suo Dicastero. “L’emergenza ha fatto anche riemergere con forza problematiche decennali del sistema di Istruzione che ci hanno spinti a interventi immediati, per reagire alla crisi, e che ora ci sollecitano ulteriori interventi che guardino già al futuro”, spiega la Azzolina che poi ribadisce “Abbiamo stanziato oltre 400 milioni di euro, aumentandoli dagli iniziali 200, per potenziare la connettività delle scuole”.

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Riforma dei cicli scolastici, Anief commenta la “prospettiva” di Scuola Democratica

È sempre aperto il dibattito sulla riforma dei cicli scolastici, ferma in Italia da decenni. E ciò nonostante diversi governi abbiano prodotto dei tentativi di cambiamento. Vediamo quali sono le prospettive percorribili dalla rivista Scuola democratica, riassunte da Orizzonte Scuola.

INNOVATIVA

La riforma Innovativa dovrebbe prevedere un ciclo unico di base con sei sub-cicli: tre anni dell’infanzia; i primi due anni dell’attuale primaria; i secondi due anni; il quinto anno insieme al primo dell’attuale secondaria di primo grado; l’attuale secondo e terzo anno della secondaria di primo grado; il primo biennio della secondaria di secondo grado. Nel primo sub-ciclo insegnerebbero i maestri della scuola dell’infanzia; nei due successivi sub-cicli i maestri della primaria, nel quarto i maestri con specifiche competenze più gli insegnanti della media; nel quinto gli insegnanti della media; nel sesto gli insegnanti delle secondarie di secondo grado. In questo modo, secondo gli estensori del progetto, si andrebbe a rafforzare il curricolo verticale e addolcire le attuali transizioni fra i cicli, in particolare quella fra primaria e secondaria.

INTERMEDIA

La costituzione della riforma dei cicli di tipo intermedio prevede invece la realizzazione di tre ambienti scolastici generali: 3+5+5. Ai tre anni di scuola dell’infanzia e ai cinque anni della primaria ne seguirebbero cinque di scuola secondaria inferiore, dove potrebbero insegnare sia gli attuali docenti delle secondarie di primo grado sia gli attuali docenti delle secondarie di secondo grado.

CONTINUISTA

La riforma dei cicli continuista sarebbe invece così composta: 3+5+3+2. Si andrebbero a evitare gli shock di cambiamenti strutturali in cui sono coinvolti anche status istituzionali degli insegnanti. Tutti i percorsi della secondaria superiore avrebbero la durata di tre anni. Attualmente in Italia il percorso scolastico dura 13 anni, uno dei più lunghi se rapportato al resto dell’Europa.

insegnanti docenti immissione in graduatoria

IL COMMENTO DELL’ANIEF

Secondo il sindacato Anief una riforma della scuola in chiave moderna non può in ogni caso prescindere dall’anticipo scolastico obbligatorio, quindi già nella scuola dell’infanzia: la volontà è stata qualche mese fa espressa anche dal Governo, che ha detto di avere intenzione di permettere a tutti i bambini dai 3 ai 6 anni di frequentare la scuola dell’infanzia, alle quali sono iscritti 524.000 bambini delle paritarie a fronte dei 900.000 frequentanti gli istituti statali. “È noto – ha detto la viceministra Anna Ascani – che i bambini che partono dalla scuola dell’infanzia hanno meno difficoltà negli studi ed escono meglio dal percorso formativo”. L’Italia – ha ricordato Orizzonte Scuola – allo stato attuale copre questa fascia d’età con la scuola d’infanzia per il 95% ed è oltre il 70% della media europea di bambini frequentanti.

Anief ritiene corretta l’intenzione espressa dal Governo di anticipare a tre anni la scuola dell’obbligo: il sindacato su questo punto ha da tempo presentato formale proposta per l’anticipo dell’obbligo scolastico a 5 anni, prevedendo una classe ‘ponte’ che preveda la presenza in contemporanea dei maestri dell’infanzia con quelli della scuola primaria, all’interno di una rinnovata programmazione e organizzazione degli spazi d’aula. Inoltre, l’organizzazione autonoma ha più volte ribadito la necessità di procedere all’anticipo dell’età di avvio della scuola anche nell’ultima manovra di bilancio, assieme alla cancellazione degli organici di fatto, in modo da utilizzare il personale su posti effettivi e utili per le operazioni di mobilità e di reclutamento.

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Scuola, arriva il Piano del Governo per rilanciarla

Una bambina che va a scuola il primo giorno

Promuovere il diritto allo studio contrastando la dispersione scolastica; introdurre misure per ridurre il sovraffollamento delle classi; rafforzare il “tempo scuola”; formazione del personale e valorizzazione delle competenze, con formazione permanente del personale finalizzata al potenziamento delle competenze digitali dei dipendenti pubblici. Sono questi gli obiettivi che il Governo vuole attuare per il rilancio della scuola pubblica, messa in ginocchio dal coronavirus e però subito rimessa in sesto dallo spirito di abnegazione del personale docente e Ata che, anche da casa, ha continuato a svolgere attività didattica e di supporto ai propri alunni.

L’Esecutivo ha anche presentato un piano per rimettere in carreggiata l’ambito accademico. Questo, prevede la necessità di innovare il dottorato di ricerca; costruire la formazione professionalizzate valorizzando gli Istituti Tecnici Superiori e le lauree professionalizzanti; attuare un piano straordinario di reclutamento dei ricercatori; incentivare gli scambi europei anche per le scuole superiori, nell’ambito del progetto European Classroom; sviluppare gli ecosistemi dell’innovazione al Sud; incrementare le borse di studio per l’ingresso all’Università.

Una bambina che va a scuola il primo giorno

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “quella dell’inclusione sociale è una partita fondamentale per il rilancio della scuola pubblica, in modo così da vincere la dispersione scolastica. Questa, va affrontata prevenendo la condizione di drop out e fenomeni di Early School Leavers e Neet, anche con piani straordinari per i territori in difficoltà, attraverso l’attuazione di organici potenziati in rapporto alle esigenze del territorio per apertura scuola anche in orario extracurriculare e l’anticipo dell’obbligo scolastico a 5 anni con estensione fino alla maggiore età”.

Sempre secondo Pacifico, il precariato rimane una delle emergenze da risolvere: parliamo di 200 mila posti sono stati ridotti tra docenti e Ata negli ultimi sei anni per effetti dei piani di razionalizzazione. A seguito del “dimensionamento” attuato a partire dalla Legge 133/08 si è assistito alla cancellazione di un sesto dell’organico di diritto, a fronte di 75 mila posti ridotti nei restanti due terzi dei comparti pubblici: ciò ha portato la scuola a collezionare il 75% dei tagli adottati dalla Spending Review. È stato ridotto di un sesto anche l’orario scolastico, tanto che nel 2013 l’Italia è scesa a 4.455 ore studio nell’istruzione primaria rispetto alle 4.717 dell’Ocse e 2.970 in quella superiore di primo grado rispetto alle 3.034 sempre dell’Ocse con un tasso di NEET tra i 15 e i 29 anni del 23,2% rispetto al 15,8% dell’Ocse.

(fonte: Ufficio Stampa Anief)

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Concorso infanzia – primaria 2020, tutti i ricorsi per la tabella valutazione titoli di Anief

Anief avvia ricorsi, al Tar del Lazio, avverso la tabella valutazione titoli del concorso ordinario 2020 infanzia/primaria. Per visionare tutti i ricorsi, clicca qui

Il ricorso sarà presentato, al Tar del Lazio, avverso la tabella valutazione titoli per ottenere la valutazione del servizio prestato nelle sezioni primavera.

Per aderire, clicca qui.  

Il ricorso sarà presentato, al Tar del Lazio, avverso la tabella valutazione titoli per ottenere la valutazione del servizio militare prestato non in costanza di nomina.

Per aderire, clicca qui.  

Il ricorso sarà presentato, al Tar del Lazio, avverso la tabella valutazione titoli per ottenere la valutazione del servizio aspecifico prestato su posto di grado diverso.

Per aderire, clicca qui.  

Il ricorso sarà presentato, al Tar del Lazio, avverso la tabella valutazione titoli per ottenere la valutazione del servizio prestato su posti di sostegno anche nella procedura concorsuale per il posto comune.

Per aderire, clicca qui.

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Maturità 2020 e Esami di Stato, arrivano le ordinanze: ecco come sarà

sede Miur Trastevere Roma

La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato nelle scorse ore le tre ordinanze sugli Esami di Stato e sulla valutazione finale delle studentesse e degli studenti, che sono visionabili sul sito del Ministero dell’Istruzione.

“Le tre Ordinanze – rende noto il Miur in una nota – tengono conto di quanto previsto dal decreto scuola, approvato in Consiglio dei Ministri ad aprile, e dell’emergenza coronavirus. Sono state firmate dopo essere state presentate ufficialmente alle Organizzazioni sindacali e sottoposte al parere del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, organo consultivo del Ministero, come previsto dalla normativa vigente”.

sede Miur Trastevere Roma
Sede Miur Trastevere Roma

La Ministra ha presentato i contenuti dei provvedimenti nelle scorse ore in conferenza stampa. “Con le Ordinanze – sottolinea la Ministra Azzolina – forniamo alle scuole indicazioni precise e condivise per affrontare la chiusura di un anno scolastico certamente straordinario. Non dobbiamo mai dimenticare che questa emergenza non era prevedibile e che la nostra scuola ha saputo reagire ad una pandemia che ha completamente rivoluzionato le abitudini di milioni di cittadini e studenti nel mondo. Nel corso delle settimane abbiamo seguito l’evolversi dello scenario epidemiologico, costruendo il quadro delle norme che accompagneranno le scuole in chiusura d’anno e nell’avvio del prossimo. Abbiamo scelto una linea precisa: affidarci alle indicazioni della scienza. Questo ha richiesto scelte dolorose come la chiusura delle scuole, ma abbiamo così contribuito alla tutela della salute di tutti”.

Seguono i testi delle ordinanze.

Le Ordinanze

Valutazione finale e recupero degli apprendimenti
L’Ordinanza sulla valutazione punta a valorizzare al meglio il percorso delle studentesse e degli studenti, tenendo conto della particolarità di questo anno scolastico e guardando anche al prossimo, con apposite misure di recupero degli apprendimenti. Molta attenzione viene posta agli alunni con bisogni educativi speciali, in particolare a quelli con disabilità.

La valutazione avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto nel corso dell’anno, in presenza e a distanza. Gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche con voti inferiori a 6 decimi, in una o più discipline. Ma per chi è ammesso con insufficienze o, comunque, con livelli di apprendimento non pienamente raggiunti sarà predisposto dai docenti un piano individualizzato per recuperare quanto non è stato appreso. L’integrazione degli apprendimenti partirà da settembre e potrà proseguire, se necessario, durante tuttol’anno scolastico 2020/2021.

La possibilità di non ammettere all’anno successivo è prevista solo in casi molto specifici, individuati dall’Ordinanza. 

Esami del primo ciclo
L’esame di Stato delle studentesse e degli studenti coincide, quest’anno, con la valutazione finale da parte del Consiglio di Classe e terrà conto anche di un elaborato prodotto dall’alunno, su un argomento concordato con gli insegnanti.

L’elaborato è uno strumento per valorizzare il percorso degli studenti: sarà consegnato e poi discusso, per via telematica, prima dello scrutinio finale. Per lo svolgimento di tutte le operazioni (consegna, discussione, scrutini) ci sarà tempo fino al 30 giugno. La valutazione finale terrà conto di tutto il percorso fatto dallo studente. Sarà possibile conseguire la lode.

Esami del secondo ciclo
Gli Esami del secondo ciclo avranno inizio il 17 giugno alle ore 8.30. Previsto, per quest’anno, il solo colloquio orale. I crediti e il voto finale si baseranno sul percorso realmente fatto dagli studenti.

Per dare il giusto peso al percorso scolastico, il credito del triennio finale è stato rivisto: potrà valere fino a 60 punti, anziché 40, come prima dell’emergenza. Al colloquio orale si potranno conseguire fino a 40 punti. Il voto massimo finale possibile resta, infatti, 100/100. Si potrà ottenere la lode.

La prova orale si svolgerà in presenza (a meno che le condizioni epidemiologiche non lo consentano e con specifiche deroghe per casi particolari) davanti a una commissione composta da sei membri interni e un Presidente esterno.
Ciascun candidato discuterà, in apertura di colloquio, un elaborato sulle discipline di indirizzo, trattando un argomento concordato che sarà assegnato dai docenti di quelle discipline a ogni studente entro il 1° giugno. Seguirà la discussione di un breve testo studiato durante l’ultimo anno nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana. Saranno poi analizzati materiali, coerenti con il percorso fatto, assegnati dalla commissione. In chiusura, saranno esposte le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento e accertate le conoscenze relative a “Cittadinanza e Costituzione” secondo quanto effettivamente svolto dalla classe.

Le misure di sicurezza per gli Esami
Oggi è stato anche presentato il documento con le misure organizzative, di prevenzione e protezione per lo svolgimento in sicurezza degli Esami di Stato predisposto dal Comitato tecnico-scientifico. Documento che sarà poi inviato alle scuole dopo la firma di un apposito Protocollo condiviso con le Organizzazioni sindacali.

Sarà assicurata la pulizia quotidiana di tutti gli spazi che dovranno essere utilizzati. Le aule dove si tengono le prove saranno pulite anche alla fine di ogni sessione d’esame (mattina/pomeriggio). Ci saranno percorsi predefiniti di entrata e uscita. I locali dovranno essere ben areati. Previsto il distanziamento di 2 metri fra candidati e commissari e fra gli stessi commissari. Sarà necessario indossare la mascherina. Gli studenti potranno abbassarla nel corso del colloquio, ma restando a distanza di sicurezza, 2 metri. Non sono necessari i guanti: negli istituti ci saranno prodotti igienizzanti. Ogni candidato potrà portare con sé al massimo un accompagnatore, che dovrà anche lui rispettare le misure di distanziamento e indossare la mascherina.

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La scuola si paga online: disponibile “Pago in Rete”

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Il Ministero dell’Istruzione mette a disposizione delle scuole il sistema centralizzato “Pago In Rete”, collegato alla piattaforma PagoPA che, dal prossimo 30 giugno, sarà utilizzata per l’erogazione di tutti i pagamenti verso le Pubbliche Amministrazioni.

Tutti gli adempimenti sono già stati svolti dal Ministero e non è prevista nessuna attività formale a carico delle istituzioni scolastiche per l’adesione alla piattaforma. Tramite “Pago in rete” sarà possibile gestire per via telematica oneri e tasse a favore delle scuole o del Ministero.

“Pago In Rete” è già integrato con le principali soluzioni software di fornitori privati in uso presso le scuole e interagisce direttamente con PagoPA, come spiegato dalla nota n. 1125 dell’8 maggio 2020

Per gli istituti la piattaforma vuole essere un mezzo per gestire i versamenti e monitorarne con efficacia il flusso, con risparmio di tempo e risorse. Il servizio consente di notificare i pagamenti per i servizi scolastici erogati e garantire un quadro aggiornato in tempo reale della situazione dei pagamenti stessi.

Tramite “Pago in Rete” le famiglie potranno effettuare tutti i versamenti per le tasse scolastiche, i viaggi di istruzione, le visite guidate, e ancora per la quota assicurativa annuale, le mense, le attività extracurriculari e i contributi volontari. Tutto a portata di pc, tablet o smartphone, in qualsiasi momento della giornata. Dopo la prima registrazione si potrà utilizzare il servizio anche con Spid.

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Con un unico strumento sarà possibile emettere il titolo di pagamento e notificarlo alle famiglie, che attraverso la piattaforma procederanno al versamento da smartphone o altro dispositivo. La transazione effettuata entrerà immediatamente nelle scritture contabili della scuola, senza la necessità di tempi aggiuntivi.

La piattaforma permetterà anche a tutti i cittadini di effettuare versamenti destinati al MI, ad esempio tasse per partecipare ai concorsi del Ministero dell’Istruzione e il bollo per il riconoscimento dei titoli di studio esteri.

Sono previsti già dal mese di maggio webinar per illustrare la piattaforma e fornire le prime istruzioni per configurare e gestire le procedure telematiche. Inoltre è attivo il numero verde di assistenza 800 903 080 (lunedì-venerdì ore 8:00-18:30, sabato ore 8:00-13:00) ed è possibile inviare richieste via web attraverso il link https://sidi.pubblica.istruzione.it/sidi-web/assistenza. A breve sarà anche disponibile una piattaforma di collaborazione su cui poter condividere contenuti, commenti, suggerimenti e informazioni accessibili a tutti.

L’intervento rientra nelle attività di coordinamento strategico dello sviluppo del sistema informativo affidate, nell’ambito del Codice dell’Amministrazione Digitale, al Responsabile della Transizione al Digitale del Ministero dell’Istruzione (RTD) con l’obiettivo di promuovere la trasformazione digitale dell’Amministrazione.

Lo rende noto il Miur in una nota stampa.

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Il Decreto Rilancio dimentica infanzia e primaria? Anief: “16mila posti in più tutti alla secondaria”

Con la pubblicazione della bozza del Decreto Legge Rilancio, si delinea l’assegnazione dei 16 mila posti aggiuntivi nei concorsi scuola: si tratta di 8.000 posti in più per il concorso straordinario secondaria già bandito il 28 aprile scorso per 24.000 posti e 8.000 posti in più per quello ordinario secondaria già bandito per 25.000 posti. “E la scuola primaria? E quella dell’infanzia?”. A chiederlo è il sindacato Anief, il quale lamenta la grave dimenticanza dopo che per il segmento scolastico rivolto ad alunni dai 3 agli 11 anni non è stato nemmeno attivata la procedura riservata, come invece per la secondaria di primo e secondo grado.

marcello pacifico anief
Marcello Pacifico, leader di Anief

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “va benissimo avere incrementato le cattedre di medie e superiori, dove vi sono tantissimi vuoti da colmare, ma allo stesso tempo servivano altrettanti e più posti anche per i cicli scolastici precedenti: stiamo parlando degli alunni che a settembre dovranno ricevere maggiori attenzioni e non potranno nemmeno alternare la didattica a distanza con quella in presenza. Siccome la scuola non è un baby parking, con l’esempio del Piemonte che non può di certo andare oltre l’attuale sperimentazione,perché gli allievi vanno affidati sempre e solo ai docenti, diventa a questo punto ancora più indispensabile che le commissioni del Senato approvino la nostra richiesta di formare classi da massimo 15 alunni per classe, così da dare certezza al rientro in presenza dei bambini fino a 11 anni, come pure chiesto nei giorni scorsi al premier Giuseppe Conte da alcuni senatori del M5S della commissione Cultura con un documento ufficiale”.

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Adozione libri di testo, incontro Amministrazione – Sindacati: le novità

libreria scuola primaria

Il giorno 14 maggio 2020, alle ore 11.00, si sono riunite in videoconferenza le delegazioni dell’Amministrazione (DG-Ordinamenti dott.ssa Palermo e dott. Lombardo) e dei sindacati per discutere l’ordinanza in materia di adozioni dei libri di testo (art. 2, comma 1, lett. d) DL n. 22 del 2020.

L´incontro è stato convocato dall´Amministrazione, che ha ravvisato l’urgenza dell´informativa, nella serata del 13 maggio 2020. Le OO.SS. hanno preso atto dell’urgenza e hanno chiesto che su ogni ordinanza prevista dal decreto 22/2020 sia fornita da parte del ministero una puntuale informazione anche con l’invio delle bozze.

In particolare sono state definite due specifiche procedure:
– I libri vengono confermati con atto unilaterale dopo la ricognizione effettuata dal D.S. (atto dichiarativo) nel rispetto delle competenze degli organi collegiali (non è prevista alcuna discrezionalità del Ds);
– Le nuove adozioni, là dove sono necessarie per nuovi indirizzi, libri fuori catalogo, ecc., dovranno seguire la procedura ordinaria: consigli di classe – Collegio dei Docenti per la delibera da effettuarsi entro il giorno 8 giugno.

libreria scuola primaria

In concreto l´adozione dei nuovi libri di testo, a detta del’Amministrazione, dovrebbe essere consentita per il triennio dei professionali, per i libri fuori catalogo e per le attivazioni di nuovi indirizzi. Il Collegio dei Docenti, sempre secondo l´Amministrazione, potrebbe essere convocato anche su richiesta di un terzo dei componenti, come stabilito ordinariamente, in caso di inerzia o provvedimento unilaterale del DS.

La delegazione della FGU-Gilda degli Insegnanti ha espresso la necessità di specificare nel dettaglio le procedure garantendo le prerogative degli organi collegiali. Inoltre, essendo la scelta dei libri di testo espressione dell’autonomia didattica e della libertà di insegnamento la delegazione della FGU-Gilda degli Insegnanti ha chiesto di garantire, attraverso il Consiglio di classe, la possibilità ai docenti che vogliono effettuare una nuova adozione la possibilità di esercitare tale diritto.

Per questo la modalità di richiesta del Collegio docenti non può essere limitata alla raccolta firme di un terzo dei componenti, ma deve essere anche estesa alle richieste dei Consigli di classe, altrimenti il rischio è di affidare alla discrezionalità del DS la possibilità di confermare automaticamente i libri di testo.

Si è proposto pertanto di integrare l’OM con la possibilità di verificare nei singoli consigli di classe, anche per vie brevi con l’intermediazione del coordinatore di classe, se vi è necessità di modificare le adozioni dei libri di testo per il prossimo a.s. e, nel caso i consigli esprimano l´opportunità di modifiche, si debba convocare il collegio dei docenti per la delibera. Ciò è ancora più plausibile di fronte alla necessità di convocazione dei Collegi dei Docenti a distanza anche per altre deliberazioni concernenti la fine dell’anno scolastico (valutazione, esami, ecc.).​

La delegazione ha chiesto all’Amministrazione di avere al più presto il testo della bozza dell’O.M. per esprimere in tempi rapidissimi le osservazioni per le eventuali modifiche.

La Dott.ssa Palermo ha convenuto sulla necessità di garantire la libertà di insegnamento, attraverso la scelta dei libri di testo, e la centralità agli organi collegiali, ma esprimendo la sua preoccupazione circa i tempi delle procedure da attivare.

In merito al testo richiesto sarà il Gabinetto del Ministro a decidere se e quando trasmetterlo alle OO.SS..

Lo rendono noto le sigle sindacali in una nota congiunta.