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#Liberedi, il calendario di appuntamenti del Comune di Napoli (anche nelle scuole)

francesca menna assessore comune napoli

“In vista della Giornata contro la violenza sulle donne, prevista il 25 novembre – annuncia la neo Assessora alle Pari Opportunità Francesca Menna – sono lieta di informare che è stato pubblicato online (all’indirizzo http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/39616 ) il calendario degli eventi della della rassegna #Liberedi. Ringrazio tutte e tutti i proponenti per le azioni e relazioni messe in atto per la sensibilizzazione e il contrasto alla violenza di genere”.

Nel ricco calendario di eventi è possibile scoprire che sono coinvolti anche diversi istituti scolastici napoletani.

“Per i prossimi 15 mesi – spiega l’Assessore- impegnerò tutte le mie forze e le mie competenze affinchè si riducano i divari che ancora si registrano nella dicotomia donna/uomo, per gli stigmi esistenti fra le diverse culture e le differenze di genere.

Al centro della mia visione politica e amministrativa c’è la relazione come elemento cardine dell’agire sociale, e la cultura come strumento di arricchimento, inclusione e crescita del patrimonio di conoscenze collettivo. Farò di tutto, inoltre, lavorare in sinergia con gli altri assessorati per far migliorare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne e delle loro famiglie”.

“Credo sia fondamentale – chiarisce la Menna – avere una visione allargata, coordinare tutte le azioni istituzionali con il mondo delle associazioni e del privato, affinchè si possano realizzare politiche di contrasto alla violenza sessuale, di genere e agli atti persecutori, la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e sull’origine etnica e, in generale, la presunta “diversità”.”

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All’Università Federico II tappa del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli dedicato al Clima che Verrà

Venerdì 22 novembre il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, che si terrà nel capoluogo partenopeo dal 20 al 30 novembre, sbarca all’Università.

Alle 9.30 al Dipartimento di Giurisprudenza (via Porta di Massa – aula 28) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II saranno di scena le associazioni Fridays for Future e Teachers for Future di Napoli che racconteranno le loro azioni a sostegno dell’ambiente introdotte dal professor Antonio Cavaliere (docente di Diritto Penale – Univ. Federico II), dalle iniziative antinucleari di Padre Alex Zanotelli, dalle riflessioni scientifiche dell’ingegner Giovanni de Paoli dell’ENEA e del professor Michelangelo Russo, Direttore del DIARC della Federico II. Un intervento molto atteso sarà quello di Tiziana Volta, coordinatrice italiana della II Marcia Mondiale per la Pace. 

La stessa sera si prosegue a Forcella. Alle 19 a Piazza Forcella sarà la volta dell’India che riassume in sé gli aspetti più terribili della crisi ambientale legata allo sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali. Il film “She built a country” illustrerà l’esempio di lotta delle donne indiane che resistono alle violenze dello sfruttamento delle miniere di carbone e all’uso di questa risorsa energetica altamente inquinante. A parlarne saranno le giornaliste Daniela Bezzi e Maria Tavernini in collegamento con la ricercatrice Eleonora Fanari e con l’aiuto del fotografo Andrea de Franciscis.

L’ingresso agli eventi, come tutti quelli del Festival, è totalmente gratuito.

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Al Suor Orsola un museo dedicato alla Dieta Mediterranea

Viaggiare nello spazio e nel tempo per immergersi in un flusso di storie narrate da protagonisti noti e meno noti del mondo agroalimentare alla scoperta dell’arte di mangiar bene per vivere a lungo in buona salute. Sarà una delle suggestioni a cui andranno incontro i visitatori del primo museo digitale al mondo interamente dedicato all’arte della Dieta Mediterranea. Una ‘creazione’ scientifica del MedEatResearch dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, il primo Centro di Ricerca universitario italiano specificamente dedicato alla Dieta Mediterranea fondato e diretto dagli antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola. L’inaugurazione del Museo, progettato insiemecon l’Università degli Studi di Roma “Unitelma Sapienza” e con il finanziamento della Regione Campania, si svolgerà venerdì 15 Novembre alle ore 18 nella Biblioteca Pagliara dell’Università Suor Orsola Benincasa, con la partecipazione del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, come evento conclusivo di due giornate di studio interamente dedicate al nono ‘compleanno’ della Dieta Mediterranea come patrimonio immateriale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco.

Un convegno di studi di rilievo internazionale, dedicato al tema “La cultura della Dieta Mediterranea. Ieri oggi domani” che ospiterà a Napoli (programma completo su www.unisob.na.it/eventi e diretta streaming su www.facebook.com/unisob), nella Biblioteca Pagliara del Suor Orsola, alcuni dei più importanti studiosi ed esperti del settore enogastronomico italiano come Pier Luigi Petrillo, Andrea Segrè, Alessandro Bonfiglioli, Antonio Limone e Matteo Lorito insieme con alcuni degli chef ambasciatori delle eccellenze enogastronomiche della Campania, da Livia Iaccarino a Rosanna Marziale.

Il convegno, che si inserisce tra le attività del progetto “Opere e vite. Salvaguardia e promozione digitali dell’oralità e delle tradizioni legate al patrimonio immateriale della dieta mediterranea in Campania e nelle comunità emblematiche UNESCO” finanziato dalla Regione Campania, sarà aperto giovedì 14 novembre alle ore 16 dalla FICO Mediterranean Lecture 2019, la lezione magistrale annuale ideata a partire dal 2016 dal MedEatResearch insieme con la Fondazione FICO di Bologna, per celebrare in maniera dinamica il riconoscimento UNESCO della Dieta Mediterranea come modello alimentare più ecocompatibile e più sano del mondo. Una lezione magistrale che quest’anno sarà dedicata al tema “L’arte di mangiar bene per vivere bene” e sarà affidata ad Elisabetta Moro, condirettore del MedEatResearch, autrice del celebre volume “La dieta mediterranea. Mito e storia di uno stile di vita” (Il Mulino Editore) e condirettore del Mediterranean Diet Virtual Museum insieme con Marino Niola.

Presentazione del Mediterranean Diet Virtual Museum

“Con un colpetto di mouse si potrà vedere un grande esperto di olio, di pasta, di vino o di pomodoro che ci dice tutto quello che avremmo sempre voluto sapere su cultivar, formati, annate, aree di eccellenza. Le virtù della dieta mediterranea saranno raccontate da scienziati di fama mondiale come Jeremiah Stamler, Antonia Trichopoulou, Henry Blackburn, Mario Mancini, Daan Kromhout, Alessandro Menotti e Anna Ferro-Luzzi, tutti allievi e collaboratori di Ancel e Margaret Keys, gli scopritori di questo regime alimentare che porta alla longevità”. Così Elisabetta Moro, condirettore del Mediterranean Diet Virtual Museum, presenta l’essenza del nuovo Museo che racconterà l’universo della Dieta Mediterranea anche attraverso conversazioni scientifiche e antropologiche con chef stellati come Alfonso Iaccarino o uomini di spettacolo come Ugo Gregoretti e Peppe Barra.

“Possa campare cent’anni” sarà uno dei primi viaggi antropologici offerti dal Mediterranean Diet Virtual Museum (già disponibile su www.mediterraneandietvm.com/possa-campare-centanni-la-ricerca-sulla-longevita-2/). Un progetto di ricerca del MedEatResearch ideatoper testimoniare con una nutrita schiera di centenari della Campania (dalle colline dell’alta Irpinia con Villanova del Battista al litorale del Cilento con Pioppi) la proverbiale longevità della Dieta Mediterranea. 

Il Museo metterà in mostra preziose testimonianze, frutto di attente ricerche etnografiche, di produttori, chef, artigiani, scienziati, contadini, artisti, pescatori e testimonial d’eccezione allo scopo di contribuire in maniera rilevante alla promozione del territorio campano, alla valorizzazione culturale delle sue tradizioni, vocazioni e produzioni, nonché al plusvalore simbolico delle filiere enogastronomiche di qualità campane sul mercato globale. I contenuti saranno disponibili in open source e raggiungibili anche tramite QRCode.

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“Orientamenti 2019”, a Genova ci sarà anche il Miur

sede Miur Trastevere Roma

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è presente anche quest’anno al Salone “Orientamenti” di Genova. La manifestazione, giunta alla 24esima edizione, si tiene al Porto Antico di Genova. Per tre giorni nello spazio attrezzato del capoluogo ligure sarà allestito un “Villaggio dell’Orientamento” dove studenti, famiglie ed educatori potranno incontrarsi e confrontarsi. 

Lo slogan scelto per l’edizione 2019 del Salone è “Saper fare: Scuola, Lavoro, Società”. Attorno alle tre parole chiave ruoteranno gli appuntamenti. Il Salone sarà l’occasione per presentare le opportunità formative e professionali del futuro e per orientare i ragazzi nelle scelte dei percorsi di studio. Ci sarà spazio anche per le attività di orientamento precoce per i più piccoli.

Il Salone “Orientamenti 2019”  è organizzato dalla Regione Liguria in collaborazione con Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ufficio Scolastico Regionale per la  Liguria, Università agli Studi di Genova, Camera di Commercio di Genova, Unioncamere, Città Metropolitana di Genova, Comuni di Genova, La Spezia, Chiavari, Savona, Albenga, Imperia, Sanremo e Ventimiglia, Festival della Scienza, Guardia Costiera, Accademia Italiana della Marina Mercantile, GNV S.p.A.

Il MIUR parteciperà mettendo in mostra le eccellenze scolastiche del Paese: nei venti stand riservati alle scuole saranno ospitate le esperienze più innovative d’Italia avviate da altrettante scuole del territorio. Nel corso della tre giorni, inoltre, si terranno convegni, laboratori, presentazioni e incontri promossi dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e curati dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria.

(fonte: Miur)

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Il ministro Amendola al Suor Orsola, il rettore: “A Napoli il più grande polo nazionale di ricerca nel campo dei beni culturali”

lucio d'alessandro amendola suor orsola

“A Napoli può nascere il più grande polo nazionale di ricerca, formazione e investimento nel campo dei beni culturali e delle sue tecnologie più avanzate”.  Lo ha annunciato il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro, aprendo, al fianco del Ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, il convegno dedicato al tema “La Brexit e le nuove sfide dell’Unione Europea”. Unariflessione ideata dal Suor Orsola ad un anno dall’inaugurazione del suo Centro per gli Affari Internazionali di Bruxelles.

“Ho illustrato questa ipotesi al Ministro Amendola in un incontro preliminare al convegno – ha evidenziato d’Alessandro – ed ho colto con soddisfazione la sua disponibilità ad una riflessione anche perché, come ci ha spiegato, sul piano europeo ci sono grandi possibilità di sviluppo per questo tema e una grande considerazione verso il nostro Paese nel settore dei beni culturali”.

L’idea ha già un suo progetto embrionale perché a Bruxelles proprio la valorizzazione del patrimonio culturale italiano attraverso le nuove tecnologie è uno dei pilastri del lavoro del Centro per gli Affari Internazionali dell’Università Suor Orsola Benincasa che coordina, in questo settore, il lavoro internazionale del Cluster Tecnologico Nazionale TICHE (Technological Innovation in Cultural Heritage) che ha già aggregato ben 45 soggetti giuridici pubblici e privati costituendo una rete formata da ben 30 Università italiane (da Milano a Palermo), tre Distretti tecnologici regionali, alcuni dei più prestigiosi Centri di ricerca nazionali (dal CNR all’Enea) ed importanti imprese del Paese che operano nel settore dell’innovazione tecnologica.

“L’Università Suor Orsola Benincasa – ha sottolineato il Ministro Amendola – ha fatto un investimento intelligente ed importante non solo per l’Ateneo ma per i giovani del Sud in generale, perché scegliere di investire su Bruxelles e sulle grandi opportunità progettuali dell’Unione Europea significa provare a rendere più forte il nostro territorio della Campania e del Mezzogiorno e sviluppare possibilità concrete per costruire un futuro migliore per le giovani generazioni”.

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New Design 2019, i vincitori

Arrivano da Verona, Castelli (Teramo), Padova, Potenza e Napoli i giovani campioni del design. Gli studenti dei licei artistici italiani selezionati per la fase finale del concorso New Design 2019 sono stati premiati oggi a Roma al MAXXI, il Museo delle Arti del XXI secolo. A scegliere i vincitori della sfida di creatività promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è stato il comitato tecnico-scientifico del MIUR che ha valutato l’originalità, l’aderenza al tema proposto e la validità dei progetti.

Tema ispiratore delle opere di design realizzate dai ragazzi dell’ultimo triennio di 55 licei artistici italiani era “Da Cosa Nasce Cosa, forma e funzione del passato nell’ottica del presente”. Così gli studenti si sono cimentati con la progettazione e la realizzazione di opere ispirate al passato ma declinate in versione innovativa.

Al primo posto nella gara dei talenti si è piazzato il Liceo artistico “Nani-Boccioni” di Verona con il progetto “Tempo perduto” di Emma Lucia Guarnieri. Si tratta di un orologio a pendolo da tavolo, ispirato al designer Alessandro Mendini, “un divertente palinsesto di forme geometriche – è la motivazione del premio – intersecate dai colori brillanti, giusto per essere notato”.

Due, invece, i premiati al secondo posto. Ex aequo ci sono il Liceo “Pietro Selvatico” di Padova con una spilla in argento e plexiglass “estremamente originale nella sua concezione, versatile nella modalità d’uso” ispirata a Le Corbusier e il Liceo artistico “Grue” di Castelli (Teramo) che ha riproposto in chiave contemporane una lampada da tavolo, vincitrice al Concorso Internazionale di Faenza nel 1971, “aggiornandone i meccanismi e la funzionalità con l’impiego di un’ottima tecnica esecutiva”.

Al terzo posto sono arrivate le opere del Liceo “Gropius” di Potenza e del Liceo “SS. Apostoli” di Napoli. La prima, ispirata alle esperienze di Riccardo Dalisi, è il progetto di una stazione per Matera, premiato per “la particolare attenzione alle necessità del territorio e dei suoi abitanti” e per le “soluzioni architettoniche alla ricerca di una possibile integrazione visiva con il paesaggio dei Sassi”. La seconda, invece, è una progettazione di arredi per l’infanzia ispirata a Enzo Mari, selezionata dal comitato tecnico-scientifico per “l’adozione di forme elementari colorate che alludono a figure di animali e si prestano, come in un gioco di costruzioni, a incastri e composizioni diverse”.

Menzioni speciali all’Istituto d’Istruzione Superiore “San Nilo” di Rossano (Cosenza), al Liceo artistico “Fausto Melotti” di Lomazzo (Como), al Liceo Artistico “Sabatini-Menna” di Salerno, al Liceo artistico “Enzo Rossi” di Roma e al Liceo artistico “Vittoria” di Trento.

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Dal contrasto al cyberbullismo all’insegnamento con i new media: le nuove sfide pedagogiche della Scuola italiana nei Master dell’Università Suor Orsola Benincasa

I disturbi specifici dell’apprendimento, il contrasto al bullismo e al cyberbullismo e l’utilizzo dei new media all’interno delle istituzioni educative. Ci sono alcune delle grandi sfide pedagogiche della contemporaneità tra gli obiettivi formativi dei Master del ‘comparto scuola’ ideati dal Centro di Lifelong Learning dell’Università Suor Orsola di Napoli diretto da Fabrizio Manuel Sirignano, professore ordinario di Pedagogia sociale e presidente del corso di laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria dell’Ateno napoletano. “In una fase di profonde trasformazioni sociali e culturali i docenti assumono un ruolo fondamentale nel percorso educativo degli adolescenti di oggi che saranno la classe dirigente di domani – evidenzia Sirignano – e l’Università Suor Orsola Benincasa, con la sua tradizione ultra secolare nel settore degli studi pedagogici, ha scelto di adeguare la sue attività di formazione continua alle nuove esigenze che il mondo della scuola si trova ad affrontare in particolare in un territorio difficile come quello meridionale”.

E allora “Psicopedagogia scolastica”, “Docente esperto nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento”, “Docente esperto nel Disturbo da Deficit d’Attenzione/Iperattività e nella prevenzione e contrasto al bullismo e cyberbullismo”, “Animatore digitale”, “Specialisti in problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza” e “Formazione e management teatrale in ambito scolastico ed extrascolastico” sono alcuni dei Master (con iscrizioni aperte fino al 28 novembre 2019) della rinnovata offerta formativa del Centro di Lifelong Learning del Suor Orsola che verrà presentata a studenti, laureati, insegnanti e dirigenti scolastici giovedì 7 Novembre alle ore 14.30 nella Biblioteca Pagliara dell’Ateneo.

Un’offerta formativa post laurea quella del Suor Orsola, arricchita anche da convenzioni con altri Atenei su scala internazionale, che segue nel suo complesso un’impostazione fortemente professionalizzante come dimostrano gli obiettivi formativi anche degli altri master con i bandi aperti in queste settimane: “Management per le funzioni di coordinamento nell’area delle Professioni sanitarie”, “Criminologia clinica e scienze forensi” e “Mestieri della scrittura e dell’editoria” (che avrà venerdì 8 novembre alle ore 11 nella Biblioteca Pagliara una specifica giornata di presentazione con il direttore scientifico Antonella Cilento).

Percorsi formativi che sono il frutto anche di un consolidato rapporto di collaborazione fra l’Università Suor Orsola Benincasa e le varie Istituzioni scolastiche, educative e del terzo settore della Campania e sono quindi stati ideati e progettati per rispondere alle tante sollecitazioni individuate di concerto con i diversi attori di questi specifici contesti professionali anche e soprattutto per andare incontro alle nuove esigenze del mercato del lavoro

 Fiore all’occhiello dell’offerta formativa post laurea del Suor Orsola è il Master in Formazione e Gestione delle Risorse Umane, organizzato in collaborazione con la l’Associazione Italiana per la Direzione del Personale (AIDP), che giunge quest’anno alla sua quindicesima edizione.

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Numeri da record per il Mese dell’Educazione finanziaria

ccnl comparto scuola soldi

La seconda edizione del “Mese dell’Educazione Finanziaria”, organizzato dall’1 al 31 Ottobre dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, si chiude con numeri da record: 602 appuntamenti all’attivo e la partecipazione di tutte le Regioni d’Italia.

Lo rende noto il Miur in una nota stampa comparsa sul sito ufficiale del Ministero, che definisce quello conseguito “un risultato notevole, che testimonia il crescente interesse sia da parte dei cittadini che dei tanti soggetti, pubblici e privati, che quest’anno hanno organizzato eventi per contribuire a far crescere e diffondere l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale nel nostro Paese”.

Il ‘Mese’ – che ha visto il debutto della prima Giornata Nazionale sull’Educazione Assicurativa, il 9 ottobre, e che diventerà un appuntamento fisso dei prossimi anni – si è chiuso in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio. Nel dettaglio, il calendario 2019 del ‘Mese’ ha fatto registrare ben 252 appuntamenti in più rispetto ai 350 dello scorso anno (+72%), organizzati in tutte le Regioni d’Italia, anche se Lombardia (143), Lazio (89) e Veneto (42) da sole hanno fatto registrare quasi la metà degli eventi.

La gran parte degli appuntamenti ha riguardato l’educazione finanziaria (510), seguita da quella previdenziale (64) e assicurativa (28).
Tante le modalità con cui si è fatta informazione: incontri, workshop, seminari, lezioni, ma anche giochi, quiz, cacce al tesoro, cineforum, rappresentazioni teatrali. E tante sono state anche le categorie coinvolte. Il maggior numero di eventi è stato pensato per gli studenti delle Scuole secondarie di primo e secondo grado e delle Università (310), seguiti dagli adulti (120). Non sono mancati però appuntamenti rivolti alle famiglie, ai professionisti ed alle imprese, ai bambini, alle donne e ai migranti.
Il successo dell’edizione 2019 del Mese dell’educazione finanziaria si misura, quest’anno, anche sulla base della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini attraverso le campagne informative messe in campo sui media tradizionali e sui social network. La neonata pagina Facebook del Comitato – a poche settimane dal debutto – conta oltre 18.000 nuovi fan; ottimi risultati arrivano anche dal canale YouTube del Comitato.

(fonte: Miur)

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Istituti professionali, la denuncia della Gilda degli Insegnanti: “Docenti costretti a lavorare gratis”

aula generica esami maturità 2019

Il nuovo assetto organizzativo e didattico degli istituti superiori professionali individua ulteriori incarichi per i docenti tutor senza prevedere per queste figure alcuna formazione e caricando su di loro lavoro aggiuntivo non retribuito. La Gilda degli Insegnanti dice no all’ennesima riforma in ambito scolastico improntata all’improvvisazione, che svilisce la professionalità dei docenti, all’aumento della burocratizzazione e dei carichi di lavoro.

“Dopo un iter legislativo lungo e spesso confuso – spiega la Gilda – negli istituti superiori a indirizzo professionale è stato introdotto il PFI, ovvero il Progetto Formativo Individuale, che si aggiunge ai PEI e a i PDP, strumenti già numerosi nella realtà di questi istituti. La revisione dei percorsi di istruzione professionale prevede, inoltre, la ridefinizione dei quadri orari, in un’ottica che predilige maggiormente le attività di laboratorio, e la didattica per competenze scandita in Unità di Apprendimento (UdA). Tutte innovazioni che relegano il lavoro degli insegnanti ad atti formali e non sostanziali e che spingono la scuola verso una burocratizzazione sempre più asfissiante”.

“Non stiamo chiudendo la porta a nuove metodologie, a una nuova didattica o a nuovi strumenti in grado di abbattere discriminazioni ed emarginazioni – sottolinea la Gilda – ma chiediamo al Miur di riconoscere e valorizzare l’impegno professionale, stanziando risorse aggiuntive per retribuire i docenti tutor sulle cui spalle grava una mole di lavoro perlopiù impiegatizio, fatto di inutili scartoffie da compilare che sottraggono tempo prezioso alle attività didattiche e, quindi, alla formazione concreta degli studenti”.

“In alternativa – propone la Gilda – si potrebbe aumentare l’organico degli istituti professionali, così da permettere ai tutor di avere ore a disposizione da dedicare alla personalizzazione dell’insegnamento”.

“Senza questi interventi, da mettere in campo in breve tempo, – conclude il sindacato – la riforma rischia di fallire”.

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Staffan de Mistura per l’inaugurazione dell’anno di Scienze Politiche della Federico II

Una lectio magistralis del diplomatico Staffan de Mistura inaugurerà le attività didattiche dell’anno accademico, 2019/2020 del Dipartimento di Scienze Politiche, mercoledì 30 ottobre alle 11, nella Chiesa dei Santi Marcellino e Festo, a San Marcellino.

Sursum corda. Esperienze di diplomazia operativa in zone di conflitto’, il titolo della Lectio in cui de Mistura analizzerà le molte e difficili missioni che ha svolto in quasi mezzo secolo di attività diplomatica. Negli ultimi anni, l’Ambasciatore ha ricoperto il ruolo di rappresentante speciale delle Nazioni Unite per l’Iraq dal 2007 al 2009, di rappresentante speciale per l’Afghanistan nel 2010 e di inviato speciale del segretario generale dell’ONU in Siria dal 2014 fino a pochi mesi fa.

La sua esperienza rappresenta l’occasione per accogliere gli studenti del Dipartimento di Scienze Politiche che intraprendono gli studi universitari che, in tutti i percorsi offerti, sono caratterizzati dalla acquisizione di conoscenze socio-economiche, geo-politiche, storiche, demografiche e statistiche.

Tali conoscenze sono fondamentali per maturare senso critico e per, contestualmente, comprendere una realtà nazionale ed internazionale sempre più complessa, addivenendo ad una capacità di sintesi e di elaborazione di soluzioni ai problemi del mondo globalizzato attraverso la via del dialogo.

La giornata sarà aperta dai saluti istituzionali del Rettore della Federico II Gaetano Manfredi, e del Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, Vittorio Amato.