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In Veneto Garanzia Giovani resiste al Covid

‘Garanzia Giovani Veneto’ supera la soglia dei 100mila iscritti che hanno beneficiato di una opportunità di lavoro dopo l’adesione al programma. Questo recita il numero dei “tuttora occupati” aderenti al programma che emerge dal report trimestrale di monitoraggio realizzato da Regione del Veneto e Veneto Lavoro, che presenta dati aggiornati al 31 dicembre 2020, anche se una leggera flessione rispetto alle scorse annualità c’è ed è giustificata secondo gli analisti dalla pandemia da Covid-19.

“Le adesioni sono state complessivamente 14.250, il 26% in meno rispetto al 2019 i patti di servizio stipulati dai Centri per l’impiego della regione circa 9.000 (-37%): segno di una depressione economica ma anche psicologica di coloro che cercano lavoro. La maggior parte dei giovani ha trovato lavoro nei settori del turismo, dell’industria metalmeccanica e del commercio, inizialmente con contratti a tempo determinato o di apprendistato, molti risultano tuttora occupati, con una percentuale crescente di contratti a tempo indeterminato”, così all’Adnkronos l’assessore regionale al Lavoro del Veneto Elena Donazzan.

Secondo i rapporti, al calo hanno contribuito tra gli altri fattori le difficoltà del mercato del lavoro, la chiusura degli uffici pubblici e le limitazioni imposte in occasione del primo lockdown, oltre alla sfiducia dei giovani nella possibilità di trovare un impiego, che riduce la propensione alla ricerca attiva di lavoro. Il Veneto resta, comunque, tra le prime regioni in Italia per efficacia nella presa in carico con il 99% delle adesioni valide che si traduce nella stipula del patto di servizio, necessario per poter usufruire delle attività previste dal programma, con un tempo medio di 6 giorni tra l’adesione e la stipula.

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Federico II: nasce l’Hub “Smart Mobility and Logistics” per la nuova mobilità integrata e sostenibile

Il futuro prossimo della mobilità integrata e sostenibile. Questo, il campo di elezione del nuovo Polo di eccellenza e innovazione Smart Mobility and Logistics, presentato oggi, nato dall’Accordo di collaborazione tra l’Università degli Studi di Napoli Federico II, prestigiosa realtà accademica nel settore della ricerca e formazione, punto di riferimento in Italia per l’ingegneria dei trasporti, e Almaviva, Gruppo leader italiano nell’innovazione digitale.

Il Polo si propone come nodo nevralgico per imprimere slancio concreto alla trasformazione digitale del mondo dei trasporti, delle infrastrutture e dei servizi, con l’obiettivo di disegnare la mobilità del futuro – di terra, mare e aria, di persone e merci – in chiave di sostenibilità ambientale, economica e sociale, sempre più orientata alla sicurezza e all’accessibilità, alla centralità dell’utente e dell’esperienza di viaggio, all’efficienza della gestione.

L’ecosistema della mobilità e delle attività turistiche, duramente penalizzato dalla pandemia, può rappresentare un fondamentale motore di crescita e una leva di ripresa del sistema Paese, questo l’obiettivo dell’Accordo di collaborazione, fondato sulle eccellenze del Mezzogiorno con una visione nazionale che guarda al tessuto sociale e territoriale.

L’intesa tra Ateneo Federico II e Almaviva, aperta alla cooperazione di operatori del settore, associazioni, realtà accademiche e di ricerca, Pubbliche Amministrazioni, nasce all’insegna dell’integrazione dei saperi, del rafforzamento dei processi di trasferimento tecnologico, dello sviluppo di nuove competenze e di nuove opportunità per la filiera produttiva.

Sei le aree tematiche al centro dell’Accordo,individuate come principali filoni di ricerca e sviluppo.

Smart Road, dedicata a soluzioni di mobilità connessa che garantiscano una migliore gestione delle strade e del traffico, in ottica di sicurezza e confort. In questo contesto il Polo sarà nodo nevralgico a supporto di startup e PMI. Smart Terminal Hub, orientata a percorsi di trasformazione digitale di porti, aeroporti e stazioni, secondo requisiti di sicurezza, efficienza e sostenibilità ambientale. Smart on Board Services, sulla qualità dei servizi durante il viaggio e le esperienze a bordo di vettori ferroviari di lunga percorrenza, sistemi di metropolitana, TPL e micromobilità.

Mobility as a Services, in una logica in cui i concetti di modo, servizio e operatore e le stesse distinzioni tra mobilità privata e collettiva si integrano in ecosistemi di mobilità tecnologicamente assistiti e in nuovi modelli di business. Logistic & Freight, settore la cui rilevanza strategica è stata ancora più evidente in periodo pandemico e il cui sviluppo consentirà l’evoluzione delle piattaforme nella direzione Logistics as a Service. Asset Management & Predictive Maintenance, chepone l’attenzione sulle infrastrutture come asset strategico e sui relativi processi manutentivi.

“L’accordo rappresenta un’occasione per contribuire alla rivoluzione della mobilità utilizzando il patrimonio di conoscenza dell’Ateneo e la sua capacità di creare innovazione, sviluppo economico e formazione di alto livello nei settori tecnologici e manageriali associati alla sostenibilità – spiega Matteo Lorito, Rettore dell’Università Federico II-. L’iniziativa sarà integrata con la neonata task force di Ateneo SUM – Smart and Sustainable Mobility e parte di una serie di progetti anche in grado di rendere le strutture dell’Ateneo sedi di sperimentazione di nuove soluzioni”.

“Accademia e industria, ricerca scientifica e competenze tecnologiche, un progetto che punta alla condivisione della conoscenza per la trasformazione digitale della mobilità e della logistica: questo il significato della collaborazione tra Almaviva e Università Federico II – sottolinea Alberto Tripi, Presidente di Almaviva -. L’accordo quadro siglato oggi inaugura un percorso di innovazione e crescita per lo sviluppo di un nuovo modello di mobilità e, in prospettiva, di turismo. Con l’ambizione di alimentare un polo di aggregazione, aperto alla partecipazione di realtà pubbliche e private, impegnato a valorizzare investimenti ed obiettivi di modernizzazione per un sistema strategico del Paese”.

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Si riunisce l’Osservatorio per l’Edilizia Scolastica

Si è riunito nella mattina del 24 marzo, in videoconferenza, l’Osservatorio per l’edilizia scolastica, aperto dall’intervento del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

La riunione dell’Osservatorio di oggi è stata l’occasione per presentare lo stato di attuazione delle diverse linee di finanziamento e le novità relative all’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica. È stato infatti completato lo sviluppo di applicazioni web che consentono al Ministero dell’Istruzione di acquisire i dati degli edifici scolastici in tempo reale e di avere informazioni più attendibili e qualitativamente migliori, non solo a fini conoscitivi del patrimonio edilizio scolastico, ma anche per una buona programmazione degli interventi. L’implementazione della nuova Anagrafe sarà accompagnata anche da webinar formativi.

“Il tema della sicurezza nelle scuole è fondamentale, è la misura della nostra civiltà. Parlare di edilizia scolastica significa parlare di benessere del personale, delle studentesse e degli studenti, ma anche di luoghi dell’apprendimento, che dobbiamo ripensare”, ha sottolineato il Ministro, ricordando che, dall’insediamento del governo, sono stati già messi a disposizione 1 miliardo e 125 milioni per la messa in sicurezza delle scuole di secondo grado. “Insieme al Ministero della Famiglia e al Ministero dell’Interno abbiamo stanziato, poi, ​la prima tranche di 700 milioni di euro da assegnare ai Comuni per la ristrutturazione, la riqualificazione, la riconversione e la costruzione di edifici per asili nido e scuole dell’infanzia. È proprio da qui che dobbiamo ricominciare: dobbiamo costruire spazi adeguati, la scuola aperta, inclusiva e affettuosa per la quale stiamo lavorando. La messa in sicurezza del sistema scolastico è il nostro primo mandato. I nostri bambini, i nostri ragazzi devono essere sicuri a scuola, devono trovare ambienti non solo ospitali, ma dove costruire i loro affetti e il rapporto con il territorio”.

(fonte: Miur)

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Università Federico II e accademia Paduano: corso di alta formazione per Assistente al Medico Estetico

Professioniste della telemedicina estetica, oggi più che mai all’avanguardia. Dopo il grande successo riscosso dalla prima edizione del primo corso universitario di Alta Formazione per “Assistente al Medico Estetico” d’Italia, Napoli torna protagonista con la seconda edizione di AME in versione, stavolta, 4.0.

Ad ideare e promuovere il corso per la preparazione di una figura professionale di assistente specializzato per il supporto al medico estetico è ancora una volta il management dell’Accademia Liliana Paduano, azienda di formazione leader nel campo nell’estetica, in convenzione  con l’Università di Napoli “Federico II”, che garantisce con la sua tradizione secolare una preparazione seria e di prestigio. 

A spiegare i dettagli dell’iniziativa, domani a partire dalle ore 11, saranno il professore ordinario di Chirurgia Plastica dell’Università “Federico II” Francesco D’Andrea, il medico Paola Tarantino ed il direttore dell’Accademia Liliana Paduano Carlo Matthey

La presentazione sarà trasmessa in diretta su facebook.com/lpbeautyque 

Per ulteriori informazioni : https://accademialilianapaduano.it/corsi/corsi-master-estetica-avanzata/corso-universitario-in-fad-assistente-al-medico-estetico-in-collaborazione-con-l-universita-federico-ii

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Seconda edizione della 5G Academy, come partecipare alla presentazione digitale

Taglio del nastro per la seconda edizione della 5G Academy, che vede insieme l’Università degli Studi di Napoli Federico II, Capgemini, leader mondiale nel supportare le aziende nel loro percorso di trasformazione digitale e di business, Nokia, leader mondiale nella innovazione e creazione di reti e tecnologie cruciali per connettere l’intelligence globale attraverso imprese, città, supply chain e società, e TIM, tra le principali realtà ICT in Europa e leader di mercato in Italia.

La famiglia della 5G Academy si allarga e con essa si amplia l’offerta formativa e si moltiplicano i percorsi, con l’obiettivo di formare nuove figure di elevata professionalità nell’ambito della digital transformation con specifico riferimento al potenziale rivoluzionario del 5G. I partecipanti acquisiranno competenze tecniche, gestionali e di consulenza di settore, contribuendo con esse allo sviluppo di business case specifici e innovativi. Un percorso che, quindi, favorirà il potenziamento del loro mindset digitale e spirito imprenditoriale.

La cerimonia inaugurale del percorso dedicato ai postgraduate è prevista per il 16 marzo 2021, alle 16. A dare inizio ai lavori saranno i saluti di Matteo Lorito, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Le successive parole di Leopoldo Angrisani, Direttore del CeSMA, Centro federiciano cui fa capo l’Academy, e Antonia Maria Tulino, docente federiciana di telecomunicazioni e coordinatore didattico della 5G Academy, introdurranno l’Academy, i percorsi e gli obiettivi.

In programma una tavola rotonda dal titolo ‘Sinergia tra l’università e imprese: il modello San Giovanni’ che vedrà partecipare Gaetano Manfredi, docente di tecnica delle costruzioni della Federico II, già Ministro dell’Università e della Ricerca e Rettore dell’Ateneo federiciano, Valeria Fascione, Assessore Ricerca, Innovazione e Startup Regione Campania, Giorgio Ventre, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione della Federico II, Alessandro Puglia, Future of Technology Director di Capgemini in Italia, Sergio Fasce, VP Head of People Services Nokia, Andrea Laudadio, Responsabile TIM Academy and Development.

Gli interventi conclusivi di Gea Smith, Telecoms, Media & Technology Director di Capgemini in Italia, Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Vice Presidente Nokia Italia, Carlo Nardello, Chief Strategy, Business Development and Transformation Officer TIM, daranno il benvenuto ai nuovi talenti della Academy e il via ufficiale alle lezioni che termineranno il 30 settembre.

La cerimonia sarà moderata dal giornalista Nicola Saldutti e vedrà gli studenti, i docenti e i partner aziendali, che con la Federico II hanno dato vita al progetto, collegati da remoto.

“Con la seconda edizione della 5G Academy inauguriamo un percorso di straordinaria valenza in un momento storico nel quale connettività avanzata e transizione digitale sono i temi su cui investire anche in termini di alta formazione – dichiara il Rettore dell’Ateneo federiciano Matteo Lorito -. Di particolare interesse, anche per le idee e le prospettive che saranno discusse, sarà la tavola rotonda che vede la partecipazione dei rappresentanti della Regione e delle importanti aziende coinvolte, oltre a quella di illustri colleghi federiciani”.

L’anno appena trascorso ha dimostrato come la trasformazione digitale sia anche uno schermo contro potenziali crisi economiche: il cloud, l’AI, la blockchain, l’IoT hanno permesso alle aziende che avevano già iniziato un percorso di digitalizzazione di ridurre gli impatti della pandemia e per questo motivo tutto il sistema Paese ha fatto un salto di 5 anni in digitalizzazione – sottolinea Alessandro Puglia, Capgemini Future of Technology Director in Italia –. Il 5G sarà un acceleratore delle attuali trasformazioni digitali abilitando tutte le principali tecnologie ad andare in scala e quindi permetterà di comprendere quali profonde trasformazioni nei modelli operativi e di business potremmo applicare alle digital enterprise. La 5G Academy si rinnova con spirito ancor più sentito per supportare il sistema Italia nel produrre i talenti che saranno in grado accelerare la ripresa e al tempo stesso disegnare le 5G Enterprises in termini di evoluzione tecnologica e di business”.

“Nokia Italia vuole essere non solo fornitore leader di tecnologia innovativa ma anche protagonista nel nostro Paese dell’alfabetizzazione digitale. Infatti stiamo lavorando in Italia a programmi di diffusione delle competenze digitali, tramite iniziative e collaborazioni con Ministeri, Università e Scuole – evidenzia Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Vice Presidente Nokia Italia -. E’ questo un mio impegno personale, che perseguo con la massima energia. Il lancio della 5G Academy rappresenta per Nokia Italia il primo sviluppo concreto del Protocollo D’Intesa siglato con il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica nell’ Agosto 2020 per favorire l’espansione delle competenze digitali specialistiche che rappresentano il futuro della nostra società e che la pandemia Covid-19 ha reso evidentemente necessarie. Metteremo a disposizione le conoscenze più avanzate sulle opportunità di business, i principi fondamentali ed i pilastri tecnici per realizzare in pieno le potenzialità del 5G”.

“La nostra presenza alla 5G Academy conferma l’impegno del Gruppo allo sviluppo della rete mobile di nuova generazione e a favorire le competenze e le professionalità necessarie per la crescita dell’ecosistema digitale del Paese. Agevolando un rapporto sinergico tra Università e imprese vogliamo dare il nostro contributo al progresso economico e sociale, alimentato dalla diffusione delle competenze digitali. Proprio per questo siamo impegnati su tutto il territorio nazionale anche con il progetto Operazione Risorgimento Digitale, uno dei più imponenti programmi di divulgazione e formazione digitale mai attuato in Italia, con l’obiettivo di ridurre il gap delle competenze nell’utilizzo dei servizi digitali abilitati dalla rete a banda ultra larga”, afferma Carlo Nardello, Chief Strategy, Business Development and Transformation Officer TIM.

Numerose le candidature pervenute, nonostante il periodo di pandemia, che hanno visto un imponente e complesso lavoro da parte della commissione per selezionare i 30 migliori studenti di cui il 50% vengono da lauree STEM, 30% da lauree economico-giuridiche e il 20% giuridico-sociale. Figure e competenze eterogenee, quindi, compongono la classe della seconda edizione dell’Academy, tutti pronti ad ampliare le proprie conoscenze e a scrivere insieme il futuro.

Gli studenti selezionati affronteranno una prima fase preliminare dedicata all’acquisizione di soft skills, Foundational Courses, il percorso formativo si sviluppa attraverso due momenti: una fase di formazione generale, Hard and Sector-Specific Skills Courses, ed una di formazione settoriale, Deep Dives Course, per poi dedicarsi ai project work. Dieci settimane in cui i partecipanti, suddivisi in gruppi con competenze eterogenee, lavoreranno allo sviluppo di business case concreti e relativi prototipi.

Ulteriore novità di quest’anno è che alla già nota “5G Academy postgraduate”, dedicata ai neolaureati e laureandi, si aggiunge, il nuovo percorso “5G Professional”, per i professionisti del settore che hanno l’ambizione di arricchire le proprie skill, che sarà presentato ad aprile.

Per seguire l’evento collegarsi al seguente link  https://youtu.be/Z89wYAzGRYo

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Università, le richieste Anief al neo ministro Messa

marcello pacifico anief

Si è concluso l’incontro tra la ministra dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa e il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, e i capi dipartimento Anief Ricerca, Università e Afam.

Il leader dell’Anief – docente di Lettere di scuola superiore di primo grado e docente di Storia medievale e Storia del cristianesimo e delle chiese presso università pubbliche e private, con un dottorato di ricerca e molte pubblicazioni scientifiche alle spalle – ha parlato dunque “non solo da presidente di un sindacato che rappresenta 50mila iscritti, di cui circa mille riguardanti il mondo dell’università, della ricerca e Afam. Chiediamo di partecipare ai tavoli anche in virtù degli iscritti che rappresentiamo. Da quando ad Anief è stata certificata la rappresentatività, il 19 novembre 2019, abbiamo partecipato a 21 incontri con il Direttore generale, col Capo di gabinetto e con il ministro che l’ha preceduta, presentando anche dei documenti. Per quanto riguarda il Recovery plan, abbiamo inviato un file di 12 pagine alla VII Commissione Cultura della Camera dei deputati sulla precedente proposta. Non sappiamo cosa il Governo voglia cambiare ad oggi rispetto a quel piano. Come confederazione Cisal, a cui Anief aderisce, sappiamo che siamo stati convocati al Senato la prossima settimana in Commissione Lavoro sul Recovery plan: siamo disponibili a continuare con quel piano o a lavorare a probabili variazioni. Concludo dicendo che in quel lavoro si percepiva l’attenzione che si voleva dare alla ricerca, speriamo che con lei possa aumentare questa attenzione. Parlo di ricerca perché è alla base di tutto: Federico II diceva a suo figlio Corrado IV che bisogna studiare per la passione di farlo. Avere passione rispetto alla crescita dell’Uomo in tutte le sue conoscenze è fondamentale per far ripartire il nostro Paese. A questo devono corrispondere riserve adeguate, revisione dei profili professionali, revisione degli organici, lotta alla precarietà e rivalutazione della ricerca. Da parte nostra ci sarà sempre il dialogo aperto”.

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Marcello Pacifico, leader di Anief

Il presidente Pacifico ha continuato affermando che “abbiamo come Anief una causa in corso presso la Corte di giustizia Europea che si pronuncerà quest’anno e il problema non era tanto stabilizzare i ricercatori di tipo A o B, ma il fatto che con la legge n. 240 si è messo in esaurimento il ruolo di ricercatore. È l’unico caso in cui il ricercatore a tempo determinato non può diventare ricercatore tout court”.

Altro problema che il presidente Anief ha fatto notare è che “dal 2004 esiste una Carta europea dei ricercatori che in Italia non è stata adottata”. Importante poi anche, per quanto riguarda il sapere umanistico, “la revisione dei criteri di valutazione”.

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Federico II – Fondazione Intesa Sanpaolo: 155mila euro per 98 studenti

Sono 98 gli studenti della Federico II che beneficeranno dei 155.000 euro messi a disposizione dalla Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus.

Destinatari dello stanziamento dell’ente, assegnato attraverso bando di concorso per l’anno accademico 2019-2020, sono gli studenti universitari iscritti ai corsi di laurea e ai corsi di laurea magistrale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II che si trovano in svantaggio fisico, psichico, sociale o familiare o in difficoltà economica (con indicatore ISEE del nucleo familiare non superiore a 20.000 euro).

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La sede centrale dell’Università Federico II di Napoli (foto: Wikicommons)

I 98 giovani selezionati percepiranno contributi di importo compreso tra 1.500 e 3.000 euro.

Impegnativo è stato il lavoro della commissione e delle strutture dell’Ateneo che hanno lavorato, nelle varie fasi e in piena emergenza sanitaria, per individuare gli studenti con maggiori difficoltà a cui destinare il contributo. Al bando di concorso hanno partecipato, infatti, 1650 studenti.

Le quote saranno erogate a breve.

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Scuola, concluse le prove del concorso straordinario

Si sono concluse lo scorso 19 febbraio, venerdì, le prove del concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Lo rende noto il Ministero dell’Istruzione che cita anche I numeri: i candidati presenti sono stati 56.101, pari all’84,9% di quelli previsti.

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

Per lo svolgimento delle procedure concorsuali sono state utilizzate 5.832 aule, pari a una media di 9,6 candidati per aula, che hanno tutti seguito uno specifico protocollo di sicurezza. Le classi di concorso coinvolte sono state 109. Le giornate di prove sono state in tutto 13. Il concorso ha preso il via lo scorso 22 ottobre.

La procedura straordinaria per titoli ed esami per le immissioni in ruolo di docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado è stata bandita a livello nazionale per l’assegnazione di 32.000 posti. Le commissioni hanno già iniziato le correzioni delle prove scritte che dovranno essere completate in tempo per l’avvio del prossimo anno scolastico.

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Maturità 2021, il commento di Anief: “Bene non cambiare”

Secondo Anief la conferma sostanziale del modello d’esame dello scorso anno scolastico, a seguito del lockdown e comunque in condizioni di contagi non molto diverse dalle attuali, è una precauzione che va a tutela della salute degli studenti e di tutto il personale scolastico.

“Bene ha fatto il nuovo ministro Patrizio Bianchi – ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – a mantenere la struttura del 2020, perché chiedere agli studenti di realizzare anche delle verifiche scritte o pratiche avrebbe comportato il rischio di discriminare coloro che, loro malgrado, sono risultati danneggiati dalla mancata fruizione delle lezioni in presenza e dalle oggettive difficoltà ad accedere alla didattica a distanza anche per i noti problemi legati al digital divide solo in parte risolti con i finanziamenti stanziati dal passato Governo”.

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Marcello Pacifico, leader di Anief

“Ci trova anche d’accordo la decisione di non posticipare le date di svolgimento delle prove, poiché avrebbe comportato problemi notevoli alla programmazione delle attività scolastiche di fine anno, nonché all’inizio del prossimo. Ora ci attendiamo, però, decisioni importanti sul fronte del potenziamento degli organici, del tempo pieno e tempo scuola, dell’allargamento dell’obbligo scolastico, nonché sul reclutamento dei precari, che andranno a coprire oltre i 200 mila posti senza titolare, quasi la metà dei quali di sostegno, sul quale il nuovo ministro dell’Istruzione ha già detto che occorre mettere mano con procedure aggiuntive di assunzione snelle e integrative rispetto al canale dei concorsi tradizionali”.

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Maturità 2021, confermata la formula: ecco come sarà

Viene confermata la formula dell’Esame di Stato con esame unico orale omnicomprensivo. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha detto che alle superiori “deve essere concepito come il diritto di tutte le studentesse e tutti gli studenti ad essere valutati sulla base delle attività scolastiche svolte nell’arco di tutto il loro percorso. Tenendo conto delle difficoltà vissute durante l’emergenza sanitaria”. L’elaborato “potrà essere un testo, ma anche una prova pratica o un prodotto multimediale, potranno dimostrare ciò che hanno appreso e compreso, la loro capacità di pensiero critico e di esprimersi.  La commissione sarà interna, con il Presidente esterno”.

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Sempre alle superiori, la sessione d’Esame avrà inizio il prossimo 16 giugno. La prova orale prevedrà anche l’analisi di un testo già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento della lingua e letteratura italiana. Saranno poi analizzati, come lo scorso anno, dei materiali (un testo, un documento, un problema, un progetto) predisposti dalla commissione. All’interno dell’elaborato o nel corso del colloquio saranno esposte le esperienze svolte nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Nella conduzione dei colloqui si terrà conto delle informazioni contenute nel curriculum dello studente.

L’Esame del primo ciclo, invece, prevede una prova orale a partire dalla discussione di un elaborato su una tematica che i Consigli di classe assegneranno, tenendo conto delle caratteristiche personali di ciascuna studentessa e di ciascuno studente, entro il prossimo 7 maggio. L’elaborato sarà trasmesso alla commissione entro il 7 giugno. La partecipazione alle prove nazionali Invalsi, che comunque si terranno, non sarà requisito di accesso. Quanto al requisito della frequenza, previsto per i tre quarti dell’orario individuale, saranno, come previsto dalla normativa, i collegi docenti a introdurre le eventuali deroghe, tenuto conto delle specifiche situazioni anche dovute all’emergenza pandemica.