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Minori e alcool, a Napoli il “dialogo possibile” tra adulti e ragazzi

Recuperare il concetto di “dialogo” per parlare dei giovani, con i giovani: è questa l’idea che sottende il convegno “Disagio minorile: un dialogo tra adulti e adolescenti” che si terrà lunedì 21 gennaio dalle ore 09.00 alle 13.00 presso la Sala dei Baroni del Maschio Angioino, organizzato dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli.

“Un’idea” spiega l’Assessore al ramo, Roberta Gaeta “nata per dare una risposta forte e coerente ai fatti di cronaca che si sono susseguiti nelle scorse settimane e che hanno visto come protagonisti gli adolescenti, ripresi e fotografati dopo aver fatto uso di droghe leggere e alcol in serate “brave”.

“Un’idea – continua- che nasce da una considerazione: bisogna parlare con i più giovani, comprendere il perchè delle loro scelte, ascoltarne i bisogni, trovare con loro un terreno di confronto e di dialogo ”.

Oltre alle associazioni genitoriali EMA – Pesciolino Rosso e #31SalvaTutti che spiegheranno i loro percorsi e illustreranno le loro proposte, a prendere la parola saranno i ragazzi che partecipano ai Progetti Adolescenti promossi proprio dall’Assessorato alle Politiche Sociali dell’amministrazione cittadina.

“La giornata di lunedì aprirà, in continuità con le attività che già svolgiamo sul territorio, un momento di confronto per dar loro la parola, lasciarli esprimere e raccontare il modo in cui vivono, i sogni, le speranze, le aspettative” conclude la Gaeta “sono fermamente convinta che ascoltare i bisogni dei diretti interessati, ossia gli adolescenti, e renderli protagonisti e attori del loro tempo, della loro vita, dei loro momenti di svago, dei laboratori a loro disposizione – come stiamo facendo da tre anni con i Progetti Adolescenti – sia una risposta concreta e tangibile alle loro necessità”. 

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Smartphone e inquinamento, a breve campagna informativa che coinvolgerà le scuole

smartphone scuola

Entro sei mesi il Miur, congiuntamente ai ministeri di Salute e Ambiente, dovrà adottare una campagna informativa sull’uso corretto dei telefonini e smartphone e sugli eventuali rischi connessi a un uso improprio.

Più che iniziativa degli organi di Governo, però, si tratta di una decisione suggerita – o meglio dire imposta. Il Tar del Lazio infatti ha chiesto ai tre Ministeri di provvedere ” ad adottare entro sei mesi una campagna informativa sull’uso corretto dei telefonini”, accogliendo un ricorso
dell’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog.

Sei mesi per la campagna

I tre Ministeri recepiscono con favore e accolgono di buon grado la decisione giurisdizionale, “convinti – si legge in una nota stampa del Miur – della necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e di promuovere misure di prevenzione”.

“I ministeri sono già al lavoro per la costituzione di un tavolo congiunto che avrà la finalità di dare seguito a quanto deciso dai giudici amministrativi”. Che, nel caso dell’Istruzione, probabilmente si tradurrà in una campagna informativa nelle scuole.

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Impronte digitali e telecamere per la presenza a scuola, i perché del no

videocamera di sorveglianza scuole

“In totale, nel 2018 si sono registrati nella Pubblica Amministrazione 107 licenziamenti per assenza ingiustificata (lo 0,003%) e 89 per falsa attestazione della presenza in servizio (lo 0,002%), di cui 55 accertati in flagranza. Stiamo dunque parlando di un fenomeno più che marginale: di un pugno di dipendenti ‘infedeli’ contro una maggioranza schiacciante di lavoratrici e lavoratori onesti. La domanda da porsi, allora, è una: ma abbiamo veramente bisogno di spendere 35 milioni di euro per installare nei palazzi e uffici pubblici i lettori di impronte e dell’iride per controllarne la presenza in servizio?”.

Questo è uno dei passaggi più chiari della nota stampa a firma Anief e Udir sulla possibilità di rilevare le presenze di docenti e Ata con impronte digitali ed installazione di telecamere nei complessi scolastici. La misura è prevista dal DDL Concretezza in discussione in queste ore alle Camere e fortemente voluto dal ministro della P.A. Giulia Buongiorno.

Non è la prima volta che l’attenzione si sposta sull’utilizzo delle telecamere di videosorveglianza a scuola, ma finora nel dibattito emergevano necessità di sicurezza. In questo caso, invece, si parla di lotta all’assenteismo e ai furbetti del cartellino.

DDL Concretezza e tutela della privacy

Tali misure devono fare il conto anche con la questione – per nulla scontata – della tutela della privacy.

“Rimangono tutti da verificare – spiegano Anief e Udir – i profili di possibile violazione della normativa sulla protezione dei dati personali, nonché del dettato costituzionale e comunitario in tema di diritti umani per una modalità di rilevamento della presenza oggettivamente invasiva. Insomma, un provvedimento, come detto, destinato a far discutere ancora molto. Senza dimenticare che più volte il Garante dell’Infanzia si è detto pubblicamente contrario a qualsiasi tipo di telecamera installata all’interno degli istituti scolastici, a meno che non si tratti di telecamere a circuito chiuso accessibili solo su autorizzazione dell’autorità giudiziaria e in presenza di una segnalazione. Anche il Garante della Privacy ha posto diversi paletti, ritenendo fondato l’utilizzo della videosorveglianza solo per l’esigenza di tutela dei bambini (in particolare in età di nido) e per agevolare la ricostruzione probatoria rispetto a reati commessi nei confronti dei minori: lo stesso Garante ha posto dei dubbi sull’eventuale impiego delle telecamere in modo sistematico e generalizzato, visto che la tutela dei soggetti fragili può avvenire efficacemente anche con mezzi meno invasivi”.

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Grembiulino a scuola, la proposta di Salvini che in realtà non è nulla di nuovo

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini (foto: "© European Union 2017 - European Parliament").

Su Tg2 Italia, nelle scorse ore, il vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini tra i tanti argomenti ha toccato quello dei grembiulini alla scuola elementare. Secondo il leader leghista, infatti: “[…] almeno alle scuole elementari, rimettere il grembiule farebbe bene ai bambini ed eviterebbe simboli di diversità. Rimetterlo sarebbe infatti un’occasione di parità”. Eviterebbe, a dire del Ministro, differenze tra chi indossa “felpe da 400 euro” e chi invece “golfini da 20 euro”.

Grembiulino, i precedenti

In realtà, Salvini non dice nulla di nuovo. Non solo perché poco prima di Natale a favore di questa soluzione si è già schierato l’attuale Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, ma perché già in precedenti esecutivi la proposta è stata avanzata da forze politiche del centro-destra. Più precisamente – come ricorda il Messaggero – con il governo Berlusconi, da parte dello stesso Cavaliere e del Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.

Nel 2011 arrivarono in parlamento due diverse proposte di legge, proprio per la reintroduzione del grembiulino tra i banchi di scuola primaria, a firma dell’allora deputata del Pdl Isabella Bertolini e dell’allora deputato dell’Udc Luca Volontè: in entrambi i casi l’obiettivo era quello di azzerare le differenze sociali tra i bambini, almeno in classe. Ma per obbligare le famiglie ad adottare, di fatto, una divisa, le proposte d legge quantificarono uno stanziamento alla copertura delle spese pari a 15 milioni di euro l’anno. Non se ne fece niente.

(il Messaggero)

I presidi: “Rientra nell’autonomia decisionale

Sull’argomento, a mettere una pietra tombale, interviene il presidente dell’Associazione nazionali dei presidi di Roma e del Lazio, Mario Rusconi, ricordando che l’uso del grembiule o della divisa, adottata dal consiglio di istituto, è una decisione che rientra nell’autonomia scolastica.

“Non c’è alcuna preclusione ideologica – spiega Rusconi – per il grembiule delle scuole materne ed elementari […] Siamo anche favorevoli alla divisa o alle tute per le medie e superiori, purché la cosa non venga normata da una legge ma sia presa come decisione dal Consiglio d’istituto, sentiti i genitori, e dal collegio dei docenti così come sancisce l’autonomia scolastica. E nei fatti è già così”.

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Iscrizioni anno scolastico 2019/2020: fino al 31 gennaio

aula generica esami maturità 2019

Si avvicina la data di scadenza delle iscrizioni online per l’anno scolastico 2019/2020. Sarà possibile registrarsi al sito ed effettuare l’iscrizione alle classi della scuola primaria e secondaria soltanto fino al 31 gennaio 2019 alle ore 20.00. Si tratta di una tappa obbligatoria per le scuole statali e facoltativa per le scuole paritarie. La fase di avvio all’iter digitale è attiva dal 7 gennaio, come anticipato dalla notizia sull’apertura delle iscrizioni.

Come si effettuano le iscrizioni?

Prima di tutto bisogna registrarsi al portale. La registrazione deve essere effettuata da un genitore o da chi esercita la potestà genitoriale. Chi è già registrato non deve effettuare di nuovo l’operazione. Poi, bisogna accedere con l’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Culturale) al portale http://www.istruzione.it/iscrizionionline/ e scegliere le preferenze fino a un massimo di tre. Ad ognuna va associato un codice che è possibile trovare attraverso Scuola in Chiaro.

Scuola in Chiaro

Come riportato in precedenza, il Miur ha messo a disposizione il portale Scuola in Chiaro per trovare facilmente le informazioni sulla scuola scelta e confrontarle con quelle di altri istituti del territorio. Tra i criteri di selezione più importanti bisogna tenere conto di vari fattori, come sottolinea GreenMe. Ecco i più importanti: distanza, attività extra scolastiche, lingue, diversità, rapporto alunni/insegnanti e partecipazione familiare.

Informazioni sulle Iscrizioni

Mondo Docenti ha seguito attentamente le varie fasi del percorso. Per chi se le fosse perse e necessita di maggiori informazioni riportiamo di seguito i link:

di Titti Pentangelo

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La V Edizione della Notte dei Licei Classici: un tuffo nel passato greco-romano

Promossa dal Miur e giunta alla V Edizione, la Notte dei Licei Classici d’Italia ritorna questa sera in quattrocentotrentatrè scuole. Dalle 18:00 alle 24:00 porte aperte per studenti, genitori e visitatori, in un tour alla riscoperta della cultura greco-romana. Tante le attività in programma: letture di Catullo e Saffo, esposizioni di arti plastiche e visive, concerti, presentazioni di libri, cineforum e degustazioni a tema.

«La Notte dei Licei Classici è un momento di cultura e gioia»

«La Notte dei Licei Classici – spiega il professor Rocco Schembra, ideatore dell’iniziativa – è un modo alternativo di veicolare contenuti. Si vuole puntare su una formazione che non va a sostituire quella tradizionale, ma che le si affianca». Si tratta di un cammino lungo mesi, durante il quale la scuola diventa un ambiente ludico. «Cultura – continua il professor Schembra – vuol dire gioia, piacere di condivisione, rispetto dei tempi e delle parti, nell’ideale di difesa, promozione e salvaguardia delle nostre radici greco-romane».

Riflettori accesi sui Licei Classici di Roma

All’edizione 2019 della Notte dei Licei Classici hanno aderito ben ventisei licei in più rispetto allo scorso anno. Grande protagonista della serata la città di Roma. Rai Cultura e Rai Scuola, infatti, effettueranno un collegamento in diretta con il Liceo Classico Giulio Cesare, all’interno del quale sono in programma, tra le altre attività, il concerto classico-moderno “Woodstock” e una “maratona metamorfica” con letture tratte da testi di Ovidio, Apuleio, Collodi e Kafka. Riflettori accesi anche sul Francesco Vivona, con un percorso ispirato al viaggio di Ulisse per promuovere il tema dell’integrazione.

La dolorosa Notte dei Licei Classici a Senigallia

Sarà invece una Notte dei Licei Classici di silenzio e riflessione al Giulio Pertinari di Senigallia. Durante la serata, si ricorderà Emma Fabini, la ragazzina morta nella discoteca di Corinaldo. «Il sentimento di dolorosa impotenza di fronte a una tragedia insensata – ha spiegato il dirigente Francesco Maria Orsolini – ha spinto la comunità di docenti e studenti al raccoglimento e alla riflessione».

La virtuosa Notte dei Licei Classici di Cosenza

Locandina colorata e una serata a tema sogno, infine, per la Notte dei Licei Classici del Bernardino Telesio di Cosenza, una delle centocinquanta scuole presenti fin dalla prima edizione dell’iniziativa. Un programma che non trascura nessuna forma d’arte. Tra le varie attività, la visione di Midnight in Paris e di Vanilla Sky e la lettura di brani della Divina Commedia e delle Odi di Leopardi.

(di Michela Curcio)

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Miur: presentate le finali dei Campionati Studenteschi

presentazione campionati studenteschi frame video miur

Dal sito del Miur:

Gubbio (PG) per la corsa campestre (20-22 marzo), Catania per la danza sportiva (10-13 aprile), Bari per la pallavolo (7-11 maggio), Terni per il tennis da tavolo (13-16 maggio), Giulianova (TE) per il calcio a 5 (14-18 maggio), Maracalagonis (CA) per il badminton (20-24 maggio), Treviso per il basket 3×3 (27-30 maggio). Sono queste le città che ospiteranno le finali dei Campionati Studenteschi 2018/2019, rivolti ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado.

L’annuncio è stato dato nella mattina del 9 gennaio 2019 al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dal Ministro Marco Bussetti nel corso di un evento al quale hanno partecipato anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Giancarlo Giorgetti, il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) Giovanni Malagò, il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico (CIP) Luca Pancalli e il Segretario Generale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Veronica Nicotra.

Sono 5.154 gli istituti partecipanti ai Campionati Studenteschi e 1.417.762 le iscrizioni a oggi.

Durante l’incontro sono state annunciate anche le città in cui si terranno i Campionati Mondiali: Castel di Sangro (AQ) per il tennis (2-9 giugno) e San Vito Lo Capo (TP) per il beach volley (3-10 ottobre). Sarà invece Marina di Massa (MS) ad accogliere gli studenti delle scuole secondarie di primo grado per la Festa Nazionale dello Sport dal 20 al 24 maggio. I ragazzi si sfideranno nelle seguenti discipline: vela, rugby, corsa campestre, basket 3×3, ultimate frisbee, volley S3.

“I Campionati Studenteschi e la Festa dello Sport – ha dichiarato Bussetti – sono momenti importanti, di gioia e di condivisione, per proseguire e sviluppare il lavoro che i docenti di educazione fisica svolgono nell’insegnamento curricolare. Il nostro obiettivo è avere più sport a scuola, già a partire dalla primaria. E siamo passati dalle parole ai fatti. Abbiamo avviato l’iter legislativo per inserire Scienze motorie nel curriculum di scuola primaria. La disciplina sarà insegnata da docenti di educazione motoria, provvisti di titolo idoneo, almeno per due ore a settimana per ciascuna classe. Il maestro di educazione fisica sarà equiparato in tutto e per tutto ai suoi colleghi. È una vera e propria rivoluzione culturale. Sono molto contento del coordinamento che le istituzioni presenti oggi sono riuscite a realizzare: operare in unità e in modo sinergico è la strada giusta per evidenziare la determinante funzione culturale ed educativa che lo sport riveste nella nostra società”.

“Grazie a questo Governo – ha affermato Giorgetti – l’educazione fisica torna ad avere l’attenzione che le spetta. A partire dalla scuola. Perché è a scuola che tutti noi incontriamo per la prima volta lo sport. Stiamo mettendo in campo tante azioni, dall’introduzione degli insegnanti specializzati già dalla primaria agli investimenti sull’impiantistica sportiva negli edifici scolastici, che in questo momento versa in una situazione drammatica. Siamo a un punto di svolta. Se c’è la collaborazione di tutti, possiamo diventare un Paese non solo di tanti tifosi, ma anche di tanti sportivi in attività”.

“Ringrazio il Ministro Bussetti per aver coinvolto direttamente l’ANCI, i comuni e i territori nell’organizzazione dei Campionati Studenteschi – ha dichiarato Nicotra -. In questo modo, le gare saranno anche occasione per fare conoscere ai ragazzi l’importante offerta culturale dei territori. Sarà un momento di crescita anche in questo senso. Insieme al Ministro abbiamo lavorato per accelerare gli investimenti e la messa in sicurezza dell’impiantistica sportiva e coordinato le tante risorse statali a disposizione per migliorare l’edilizia scolastica. C’è ancora molto da fare ma il nostro impegno è costante”.

L’iniziativa è stata anche l’occasione per fare il punto sulla sperimentazione didattica “Studenti-Atleti”, che il MIUR porta avanti insieme al CONI, alla Lega Serie A e al Comitato Italiano Paralimpico (CIP), per permettere a studentesse e studenti impegnati nello sport agonistico di rimanere al passo con gli studi. Sono 20 le regioni coinvolte nel progetto per l’anno scolastico 2018/2019 e 7.611 i giovani iscritti al programma. Nel 2017/2018 gli studenti che hanno preso parte alla sperimentazione sono stati 1.505.

Si è parlato, inoltre, delle azioni in campo per promuovere lo sport a scuola, anche con riferimento agli alunni con disabilità.

“Sarebbe bello e importante se lo Stato italiano, nella sua Costituzione inserisse la parola sport – ha dichiarato Malagò -. Ho apprezzato dal primo giorno la fortissima sensibilità del Ministro Bussetti nel trattare il tema dello sport. La collaborazione tra la scuola e il CONI ha dato risultati concreti. Il progetto ‘Studenti-Atleti’ presenta numeri impressionanti e sarebbe importante estenderlo allo studio universitario. Prosegue in modo soddisfacente il progetto ‘Sport di classe’, ma siamo consapevoli che occorre fare sempre di più. Anche il progetto ‘Scuole aperte’ vede una collaborazione perfetta tra MIUR, CONI e Federazioni. Siamo orgogliosi di fare parte di questa sinergia”.

“La scuola italiana è di tutti e con tutti. Anche lo sport – ha aggiunto Pancalli– deve essere interpretato alla luce di questa considerazione. Perché è partecipazione e formazione anch’esso. Valorizza le differenze. Attraverso il sistema di istruzione e l’attività sportiva tiriamo fuori le speranze dei ragazzi. E li aiutiamo a prendere consapevolezza di sé. Ed è così che realizziamo effettivamente l’integrazione e l’inclusione”.

“Il Governo ha il chiaro obiettivo di ridare dignità allo sport all’interno del sistema educativo, insistendo sul ruolo decisivo che riveste nello sviluppo della personalità individuale di ciascun giovane. La scuola sarà un punto di riferimento chiave, affinché l’attività motoria di base sia al centro delle prospettive di crescita dei ragazzi”, ha concluso il Ministro Bussetti.

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Iscrizioni anno scolastico 2019/20, le 10 cose da tenere in considerazione secondo GreenMe

Una bambina che va a scuola il primo giorno

In queste ore centinaia di genitori si sono riversati sulla piattaforma apposita per procedere con l’iscrizione per l’anno scolastico 2019/20 dei propri figli (ne parliamo approfonditamente in questo articolo). La paura di scegliere per il proprio pargolo una scuola non ideale a lui è uno dei maggiori motivi d’ansia dei tutori, chiamati a destreggiarsi in queste ore tra identità digitali e Scuola in Chiaro. Insomma, il rischio di andare in palla è molto elevato. Per questo, il portale GreenMe dedica un bello spazio con i suggerimenti su cosa tenere bene a mente per i genitori che si apprestano a iscrivere il proprio figlio a scuola.

Iscrizione a.s. 2019/20, le cose da non sottovalutare

Ecco una breve sintesi sul cosa ricordare al momento di compiere l’importante passo per la vita del proprio piccolo.

  • Distanza: può sembrare scontato, ma spesso in funzione del blasone o meno di un istituto rispetto a un altro sacrifichiamo la comodità per raggiungere la scuola. Il luogo dove i nostri figli passeranno la maggior parte del tempo per un intero anno. Evitare levatacce o viaggi della speranza per raggiungere il plesso scolastico è invece fondamentale per il loro benessere e la capacità di concentrazione.
  • Attività extrascolastiche: le scuole si candidano ormai a diventare un luogo aperto tutto il giorno, ad assolvere un ruolo ben diverso rispetto a quello di qualche decennio fa. L’offerta extracurricolare, in linea con le inclinazioni e le passioni dei propri figli, può essere un’importante discriminante nella scelta della scuola migliore.
  • Lingue: uno dei punti più importanti. Universalmente riconosciuta l’importanza dell’apprendimento di lingue straniere già in tenera età, è fondamentale comprendere come l’istituto in questione approcci al tema dell’insegnamento della lingua straniera (CLIL, scuole bilingue etc.etc.).
  • Diversità: la scuola è pronta a prendersi carico dei desideri specifici del tuo ragazzo? Confrontarsi con esperienze simili è fondamentale soprattutto nel caso in cui le necessità di tuo figlio siano ben delineate.
  • Insegnanti e rapporto alunni/insegnanti: chiaramente, GreenMe sottolinea che un buon insegnamento è alla base di ogni discorso. Ma anche che in scuole particolarmente richieste, il rischio di penalizzare il rapporto diretto tra allievo e insegnante è più alto. E in questa fase della vita rischia di essere davvero un bel grattacapo.
  • Partecipazione familiare: vero tallone d’Achille dei tempi che corrono, la partecipazione familiare allo sviluppo armonioso del bambino è qualcosa che la scuola deve saper gestire con metodi, tempi e modi adatti.
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(VIDEO) Burnot insegnanti, il videomessaggio del prof. Lodolo D’Oria al ministro Bussetti

prof lodolo d'oria

Aggressioni, tutela della salute, riconoscimento burnout e stipendi adeguati. Tutti fattori che stanno rendendo impossibile la vita degli insegnanti. E che non sono più trascurabili, devono anzi entrare nell’agenda del Ministero come termini cardine da affrontare.

Lo afferma il professor Vittorio Lodolo D’Oria, tra i massimi esperti nazionali sulle malattie professionali, studioso di burnout da lavoro e particolarmente attento al lato insegnanti, che si rivolge attraverso a un video pubblicato su Facebook direttamente al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.

Il video del professor Lodolo D’Oria

Quattro i punti attorno a cui si sviluppa il pensiero dell’esperto:

  • Aggressioni e di violenza verso gli insegnanti. A questo proposito, il medico sostiene che non è piùpossibile continuare ad assistere all’indifferenza istituzionale dinanzi ai docenti che vengono aggrediti e picchiati dai genitori o dagli studenti.
  • Salute degli insegnanti: il problema è che non è ancora possibile identificare le malattie professionali, cosa poasibole ottenendo i dati dell’ufficio III del Ministero dell’Economia e Finanze, al fine di realizzare uno studio nazionale per quelle che sono le inidoneità all’insegnamento per motivi di salute. Solo che questi dati, dice il medico, lo stesso ufficio III lo scorso mese di maggio li ha negati addirittura ai sindacati, come l’Anief. Il problema è che si tratta di informazioni appartenenti ai lavoratori e non al Mef. E quindi, a ragione, i lavoratori esigono questi dati: il Ministero dell’Istruzione dia seguito a questo appello, la richiesta, anche mettendosi d’accordo con il dicastero di Grazia e Giustizia su come arginare le aggressioni agli insegnanti.
  • Previdenza della categoria: molti parlano della rivisitazione della riforma pensionistica Fornero. Ma non si possono fare le riforme previdenziali se non si conoscono le malattie professionali degli insegnanti, le quali nell’80 per cento dei casi sono di tipo psichiatrico. Perché stiamo parlando, al contrario di tutti gli stereotipi e dei luoghi comuni, di una professione psico-fisicamente usurante.
  • Rinnovo del contratto: la scuola italiana chiede da tempo l’adeguamento agli standard europei e le forze politiche che sono oggi al governo, le quali hanno avuto un forte sostegno dagli insegnanti, devono rispondere a questo appello: altrimenti, per loro sarà un dramma.
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7 gennaio, aperte le iscrizioni per l’anno scolastico 2019/20

studenti scuola primaria generica

Come avevamo anticipato quando abbiamo dato la notizia dell’apertura delle registrazioni al portale, è da oggi possibile procedere con l’iter digitale per iscrivere i propri figli e/o minori di cui si ha tutela a scuola per l’anno scolastico 2019/20.

Per chi è obbligatoria l’iscrizione online?

Le iscrizioni on line sono obbligatorie per le scuole statali e facoltative per le scuole paritarie; riguardano anche i corsi di istruzione e formazione dei Centri di formazione professionale di Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto.

Escluse dall’iter digitale (valido ancora il cartaceo) le iscrizioni alla scuola dell’infanzia.

Chi deve registrarsi al portale?

La registrazione – sottolinea il Miur – deve essere effettuata dal genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale. Chi si fosse già registrato nel corso dell’anno non dovrà ripetere tale operazione.

Chi ha un’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) non ha bisogno di fare preventivamente la registrazione e può accedere al servizio a partire da oggi 7 gennaio 2019.

E poi?

Poi bisogna accedere con lo SPID al portale http://www.istruzione.it/iscrizionionline/ e segnalare le preferenze del percorso prescelto. Se ne possono indicare fino a 3, e si possono alternare (nel caso di istruzione superiore) anche scelte di scuola o centri di formazione professionale.

Come spiega il Miur sul portale apposito, per accedere alla domanda di iscrizione occorre conoscere il codice della scuola o del Centro di Formazione Professionale (CFP) prescelto. Puoi trovare il codice della scuola/CFP attraverso Scuola in Chiaro.

Poiché è possibile indicare nella domanda, elencandole in ordine di preferenza, fino a tre scuole o percorsi di istruzione – che, nel caso di istruzione superiore, possono indifferentemente riguardare l’istruzione statale e/o l’istruzione e la formazione regionale – i codici da conoscere potrebbero essere tre.

Scuola in Chiaro

Per semplificare la scelta, il Miur mette a disposizione il portale Scuola in Chiaro dove sarà possibile accedere alle informazioni principali sulla scuola e confrontare alcuni dati già presenti nel sistema informativo con quelli di altre scuole del territorio.

Informazioni sulle iscrizioni

Mondodocenti ha già dedicato nelle scorse settimane alcuni focus relativi all’iscrizione al prossimo anno scolastico. Per chi se li fosse persi e ha bisogno di maggiori informazioni, riportiamo di seguito i link:

Scadenza

Il termine per le iscrizioni online è fissato al 31 gennaio alle ore 20.00.