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Garanzia Giovani: Regione Campania e ODCEC Napoli al fianco dei ragazzi

garanzia giovani campania odcec

“La seconda fase di Garanzia Giovani partirà con un investimento di 221 milioni di euro. Abbiamo previsto nuove misure che riguarderanno i giovani Neet e anche le famiglie Rei. Una misura in particolare riguarderà i giovani Neet figli di famiglie che prendono già la carta Rei: per loro ci sarà un ulteriore tirocinio pari a 12 mesi, così come per svantaggiati e categorie protette. Vogliamo che nella nostra Regione il disagio diventi opportunità”. Lo ha detto l’assessore regionale al Lavoro Sonia Palmeri nel corso del convegno “Lavoro ed incentivi: la nuova Garanzia Giovani”, che si è tenuto presso l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Vincenzo Moretta.

“Questo lavoro – spiega l’assessore – coinvolge fortemente anche i dottori commercialisti nel progetto Ala, Autoimprenditorialità e Lavoro Autonomo. L’esperienza dei professionisti sarà messa a disposizione di tutti coloro, giovani o meno, che vorranno creare un’opportunità di impresa. Questo vuol dire stare insieme, fare rete e aiutare lo sviluppo della regione. Porteremo avanti questi progetti il 6 dicembre, nella zona terremotata di Ischia, per presentare l’iniziativa “100 selfie da Ischia e resto al Sud”.

“L’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli ha lavorato e continuerà a lavorare per supportare i giovani del territorio – ha evidenziato Moretta -. Un’azione che sarà sempre più forte perché forti sono le difficoltà che i ragazzi incontrano sulla loro strada, vivendo un momento di grande crisi economica. Vogliamo dare a tutti una possibilità e credo che per riuscirci sia necessaria una forte sinergia con le istituzioni e le Università”.

Maurizio Turrà, presidente della Commissione Università, scuola e placement, ha sottolineato che “i commercialisti napoletani lavorano al fianco ed a supporto delle istituzioni. Nella sede dell’Ordine abbiamo creato il primo sportello d’Italia di Garanzia Giovani, dove abbiamo fatto incontrare tanti commercialisti con i loro clienti, creando vera occupazione. Tanti ragazzi sono stati assistiti dai nostri colleghi e hanno creato nuove imprese, dando vita ad un circolo virtuoso che speriamo sia destinato a continuare”.

Per Monica Buonanno, assessore al Lavoro del Comune di Napoli, “l’impegno è quello di valutare e analizzare ogni possibile leva utile per favorire l’inserimento e il reinserimento di giovani e meno giovani nel mondo del lavoro. Inoltre vogliamo dare un nuovo corso ai servizi per il lavoro, che devono essere di accompagnamento a ogni misura messa in campo dalle istituzioni”.

Maria Cristina Gagliardi, vicepresidente della Commissione, ha infine rimarcato come “in particolare il selfie-employment è una grande opportunità per tutti i giovani Neet che vogliono avviare un’attività d’impresa. L’Ordine svolge un ruolo importante nell’orientamento dei giovani verso l’utilizzo di questa misura e nel supporto a questi ragazzi che vogliono fare della loro passione un lavoro”.

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“Crescere Insieme in Campania”, una risposta educativa per i bambini

Nell’ambito della due giorni di convegno “L’approccio integrato 0/6 nell’educazione dei bambini” promosso a Salerno dal Gruppo CGM e dal Consorzio La Rada, occasione di approfondimento e di confronto sulle modalità di costruzione sui territori di comunità educanti per la fascia 0-6 anni che siano impegnate a realizzare iniziative volte a favorire forme di partecipazione attiva, verrà presentato il progetto “Crescere Insieme in Campania”.

Il progetto intende, infatti, rappresentare una risposta ai bisogni educativi specifici e circostanziati di bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, con particolare riguardo a situazioni di fragilità, delle loro famiglie e degli educatori che quotidianamente si occupano di loro. Il progetto prevede l’attivazione di percorsi di integrazione tra servizi pubblici e del privato sociale per la prima infanzia in un’ottica di flessibilità e potenziamento dei servizi esistenti in termini sia quantitativi che qualitativi.

Crescere insieme in Campania, attraverso i 7 Poli territoriali, caratterizzati dalla presenza statisticamente significativa del fenomeno della povertà educativa, ubicati nella città di Salerno, nelle Municipalità 3, 6 e 10 del Comune di Napoli, nelle città di Avellino, Benevento, Marcianise, intende accompagnare e supportare le famiglie con bambini in età prescolare e con maggiore fragilità, potenziando la rete dei servizi educativi pubblici e del privato sociale per la prima infanzia. A tal fine il progetto intende attivare comunità educanti che vedono come protagoniste: scuole, famiglie, esperti, terzo settore e associazioni territoriali.  L’intervento intende sia potenziare i servizi presenti sul territorio, sia migliorarne l’accesso, con particolare attenzione ai bambini che presentano “bisogni educativi speciali” (BES).

Nell’ottica del potenziamento dei servizi educativi esistenti in ciascun Polo è stato attivato un Centro bambini e famiglie e il servizio di pre e post accoglienza per i bambini iscritti ai nidi e alle scuole dell’infanzia. Si prevede altresì di potenziare i servizi educativi attraverso la realizzazione di laboratori destinati ai bambini e di iniziative a sostegno della genitorialità.

Inoltre, si intende perfezionare strumenti e metodologie utili per individuare bambini con BES in età prescolare e sperimentare “Gruppi Locali Educativi” a loro rivolti.

L’accesso ai servizi sarà garantito anche attraverso lo “Sportello unico per l’infanzia”, attivato in ciascun polo territoriale per facilitare l’accesso ai servizi sociali, socio-assistenziali, educativi e sanitari, in un’ottica di integrazione delle informazioni.

Elena Palma Silvestri, presidente del Consorzio La Rada illustrerà il progetto promosso dall’Impresa Sociale Con i Bambini, soggetto attuatore del “Fondo per il contrasto della Povertà Educativa Minorile”.

Sono previsti gli interventi di Fortunata Caragliano Dirigente Direzione Generale Politiche Sociali e Socio-sanitarie della Regione Campania, Roberta Ceccaroni – Dipartimento per le politiche di coesione – Presidenza del Consiglio dei Ministri; Alessandro Martina – Coordinatore Attività Istituzionali Impresa Sociale Con i Bambini, Maria Patrizia Stasi Presidente Fondazione Banco di Napoli per l’assistenza all’Infanzia, Annalisa Frigenti – Dirigente I.C. San Tommaso D’Aquino di Salerno, Goffredo Scuccimarra – Direttore Fondazione Istituto Antoniano.

L’appuntamento è per venerdì 30 novembre, alle ore 9,30, presso il Lloyd’s Baia Hotel, in Via Benedetto Croce a Salerno.  

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Europa: solo 1 docente su 5 si sente valorizzato, Italia maglia nera

Si chiude oggi a Lisbona la due giorni di confronto tra “Professionisti e sindacati dell’istruzione: orizzonte 2025”, organizzato sotto l’egida dell’Unione Europea e moderato da Kerstin Born-Sirkel, collaboratore Senior presso l’European Policy Centre: tra i primi a prendere la parola è stato Peter Birch, coordinatore del servizio di analisi delle politiche e dei sistemi d’istruzione della Commissione europea, il quale ha denunciato il fatto che solo il 20% degli insegnanti europei ritiene il proprio profilo professionale adeguatamente valorizzato dalla società.

In pratica, nel vecchio Continente la grande maggioranza degli insegnanti, di ogni ordine e grado, risulta sottostimata e sottopagata, oltre che di età avanzata. Soprattutto in alcuni Paesi, con l’Italia che fa da portabandiera: solo per rimanere all’età anagrafica, se in Portogallo il 38% dei docenti è over 50, nella nostra Penisola la percentuale quasi raddoppia arrivando al 60%.

Quello del reclutamento è un problema serio, denuncia Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, alla vigilia del suo intervento fissato a chiusura del convegno in terra portoghese: “A settembre ci ritroveremo con altri 100 mila posti da assegnare, pur avendo il personale già selezionato e pronto a subentrare”.

Al centro degli interventi che si stanno susseguendo vi è quindi la tendenza a non dare il giusto peso alla professione. Arrivando a produrre norme che la penalizzano, anziché agevolarla, denunciano i sindacati. 

“Fa pensare – afferma l’ANIEF – quanto sta accadendo in Italia, che già possiede la popolazione docente più vecchia al mondo, con un gap altissimo docenti-discenti, dove l’età pensionabile anche dei docenti è passata a 67 anni e dispetto dell’età media dei collegi europei dove si continua a lasciare a 63 anni senza particolari penalizzazioni economiche sull’assegno di quiescenza. E ciò malgrado sia stato scientificamente provato che l’insegnamento comporti un alto stress da lavoro correlato, aprendo quindi le porte al burnout. Inoltre, sempre il nostro Governo si è ostinato, facendo pressioni sulle forze parlamentari, a non dare il consenso ad assumere in ruolo 100 mila docenti selezionati, formati e abilitati e coprire altrettanti posti vacanti, lasciando questo personale nelle graduatorie d’istituto e precludendone l’accesso nelle GaE”.

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Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole 2018

frame video cittadinanzattiva giornata sicurezza nelle scuole

Cade oggi 22 novembre 2018 la Giornata nazionale per la la sicurezza nelle scuole 2018. La data scelta non è casuale: istituzionalizzata nella Buona Scuola nell’anno 2015, nel 22 novembre 2008 – quindi esattamente dieci anni fa – il crollo del soffitto di una scuola, il liceo Darwin di Rivoli, provocò la morte del giovane Vito Scafidi, la cui vita si è interrotta tragicamente ad appena 17 anni.

Con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 27 novembre 2015 n. 914, tale giornata è stata fissata al 22 novembre di ogni anno in ricorso di tutte le vittime degli incidenti avvenuti nelle scuole italiane.
Il Ministero, nei giorni 21,22 e 23 novembre 2018 promuove nelle scuole iniziative didattiche, formative e informative per la diffusione della cultura della sicurezza nelle scuole e per la prevenzione dei rischi.

La Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole è promossa da Cittadinanzattiva, con la collaborazione del Dipartimento nazionale della Protezione Civile e il Miur, e giunta alla sedicesima edizione.

Appuntamenti in numerose scuole, da Bologna a Napoli, da Torino a Licata con eventi dedicati, tra l’altro, ai rischi naturali e ai comportamenti corretti da assumere a scuola e sul territorio. Fra i materiali a disposizione degli studenti e delle famiglie, due manifesti dedicati al rischio sismico e al rischio alluvione e il video tutorial “Prepariamoci”, realizzato con la partecipazione dei ragazzi dell’Istituto comprensivo Radice-Ovidio di Sulmona (L’Aquila), per mostrare come prepararsi e comportarsi a scuola in caso di terremoto.

Il video è disponibile sul canale youtube di Cittadinanzattiva e sarà proiettato anche all’interno della mostra “Terremoti d’Italia” allestita dal Dipartimento della Protezione Civile, nell’ambito del Forum europeo per la riduzione del rischio, in corso a Roma presso il Centro Congressi di Confindustria.

È inoltre disponibile un sondaggio online per conoscere quanto studenti e adulti ne sanno di rischio alluvione e come si sono comportati anche negli ultimi episodi di allerta meteo che hanno coinvolto il nostro Paese e costretto alcuni Comuni a chiudere le scuole.

Il rapporto Legambiente

Quello della sicurezza degli edifici è uno dei problemi maggiori della scuola italiana. Oltre ai casi di cronaca recenti, l’ultimo rapporto utile per descrivere il quadro della situazione è quello di Legambiente, di circa un mese fa, in Ecosistema Scuola.

Una situazione preoccupante dal punto di vista della sicurezza, perché ai minori controlli corrisponde una maggiore fragilità sismica del territorio (al sud tre scuole su quattro sono in area a rischio sismico, con la Sicilia che vede interessate quasi il 98,4% delle scuole, con una percentuale di verifica di vulnerabilità sismica ferma al 2,4%) anche se con alcune eccezioni, come la già citata Cosenza (17º) che oggi ha tutte le scuole con le certificazioni richieste, grazie ad un abile reperimento di fondi nazionali e regionali e Ragusa (48º) che si è dimostrata virtuosa nel recepire e spendere i fondi regionali a disposizione per la manutenzione straordinaria.

[…]

Tornando alla qualità degli edifici e alla sicurezza, nel complesso i dati presentati dall’Ecosistema scuola 2018, relativi all’anno 2017, mostrano un panorama di 5.725 edifici, di cui quasi la metà edificati prima degli anni ’70, ovvero prima dell’entrata in vigore di importanti normative come la normativa antisismica e il collaudo statico, di queste, ben il 46,8% necessita di interventi urgenti di manutenzione.

Al sud, nonostante tre scuole su quattro siano in area rischio sismico, solo una scuola ogni quattro risulta costruita secondo criteri antisismici e non si pratica la necessaria prevenzione.

La verifica di vulnerabilità sismica è stata eseguita solo dal 27,4% degli edifici del sud e dal 2,4% delle scuole delle Isole mentre la percentuale sale al 50,9% al centro e 35,3% al nord. Le indagini diagnostiche dei solai hanno riguardato l’8,6% delle scuole del sud e delle isole, il 31,6% delle scuole del centro e il 25,2% degli istituti del nord. I certificati di agibilità, prevenzione incendi e porte antipanico sono abbastanza diffusi con percentuali però più basse soprattutto nelle isole.

Per sanare questa situazione e assicurare lo stesso grado di sicurezza agli alunni del Belpaese, occorre conoscere lo stato di salute degli edifici scolastici situati nelle aree a rischio sismico maggiore, così da programmare le priorità d’intervento e la messa in sicurezza delle scuole maggiormente esposte.

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Napoli: a Scampia si “ripensa l’educazione” partendo dalle fiabe

la locandina dell'evento

Il 23 novembre alle 16.30, alla Biblioteca di Scampia di via Ghisleri, si terrà l’incontro-dibattito “Ripensare l’educazione. Dalla fiaba alla testimonianza: il potere educativo del racconto“. Ricco il parterre di scrittori, educatori e esponenti delle istituzioni che parteciperanno alla tavola rotonda inserita nell’ambito della kermesse Scampia Storytelling.

Scampia Storytelling è patrocinato dal Comune di Napoli e dal Consiglio Regionale della Campania. Il festival di letteratura per ragazzi si propone di costruire una rete di storie e racconti per favorire l’incontro tra centro e periferia. «Abbiamo scelto di partire da Scampia perché noi scrittori siamo portatori sani di fantasia e non possiamo fare a meno di immaginare orizzonti nuovi, perfino dove nessuno riesce a intravvederli» afferma l’organizzatrice Rosa Tiziana Bruno. Il progetto, già rientrato nel 2014 tra le iniziative della Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile, è ormai una realtà permanente nel panorama delle iniziative per i ragazzi.

Al suo interno, l’incontro “Ripensare l’educazione” mette a confronto insegnanti, ragazzi, istituzioni, giornalisti e autori. Un titolo ambizioso per un concetto tendenzialmente semplice, quasi banale: il racconto come unità base della crescita e dell’educazione del minore.

L’incontro vuole essere un momento di confronto con insegnanti, dirigenti scolastici, educatori e genitori. Come sono cambiate scuola e famiglia? Quali sono le difficoltà dell’educare oggi? Che cosa fare concretamente? È possibile fare formazione con la letteratura per ragazzi?

Secondo gli scrittori dell’ICWA la narrazione è un’opportunità di conoscenza e di formazione e quindi di riscatto dall’oppressione del crimine e dagli stereotipi. Grazie alla narrazione, Scampia può diventare un simbolo di rinascita per tutti.

Sarà anche quest’anno un momento festoso, in compagnia di libri e storie. «Siamo convinti che la lettura debba essere sempre più diffusa, specialmente là dove stenta ad arrivare perché sopraffatta dal disagio economico e sociale» sottolinea Rosa Tiziana Bruno.

Insegnare con la letteratura fiabesca

Sarà anche l’occasione per presentare il volume-guida “Insegnare con la letteratura fiabesca“, proprio a cura di Rosa Tiziana Bruno, anima e motore di questa manifestazione.

“È un progetto ampio e ambizioso – spiegano dal gruppo Raffaello che è editore di questa guida – che apre nuovi orizzonti educativi: si basa sulla dimensione emotiva dell’apprendimento, sulla capacità quindi di far leva sulla sfera emozionale del bambino-ragazzo attraverso la fiaba, che da sempre è strumento privilegiato per veicolare messaggi educativi, per poterla poi applicare a tutte le discipline del curriculum scolastico”.

“Negli incontri che Tiziana Bruno ha svolto fino adesso – continuano – abbiamo avuto modo di toccare con mano quanto la prospettiva offerta dalla guida sia una novità molto interessante”.

La Raffaello si dice “orgogliosa di contribuire, nel limite delle sue possibilità, al miglioramento della vita dei nostri ragazzi anche in territori complicati come a Scampia”.

Ulteriori informazioni al link sul sito ufficiale di Raffaello Scuola.

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Maltempo, il 20 novembre chiuse le scuole a Napoli

Palestre scolastiche

La Protezione civile della Regione Campania ha emanato un “avviso di allerta meteo idrogeologica ed idraulica” valevole a partire dalle ore 17 di oggi e fino alla stessa ora di domani martedì 20.

Per la zona 1 – che comprende la città di Napoli – l’allerta è di codice arancione e prevede “Precipitazioni diffuse, a carattere di rovescio e temporale, puntualmente di forte intensità. Vento localmente forte dai quadranti meridionali, con raffiche nei temporali. Mare localmente agitato, con possibili mareggiate lungo le coste esposte.”

Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, con propria ordinanza, visto anche che gran parte delle alberature radicate sul territorio comunale hanno subito forti danni a seguito dell’eccezionale evento atmosferico del 29 ottobre e che sono ancora in corso le relative attività di verifica e messa in sicurezza degli alberi, ha disposto la chiusura per la sola giornata del 20 novembre di tutte le scuole cittadine pubbliche e private, compresi gli asili nido, di ogni ordine e grado.

L’Amministrazione comunale invita inoltre la cittadinanza a limitare la mobilità ai soli spostamenti strettamente necessari.

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Tartarughe marine: una proposta di lettura per far uscire i bambini… dal guscio

le tartarughe marine libri per bambini

In un panorama vasto e variegato di offerte di lettura didattiche per bambini, irrompe una piccola tartarughina che corre libera verso il mare.

Il simbolismo restituisce immediatamente il valore della metafora: uscire dal guscio, prendere il largo, conquistare la libertà.

La collana “Le tartarughe marine” è l’innovativa idea rivolta ai bambini dai tre anni in su del Gruppo Editoriale Tresei, tra i leader in Italia per quanto riguarda i volumi didattici.

L’obiettivo di questa collana è accompagnare i bambini dall’infanzia alla preadolescenza. Lo fa attraverso storie che affrontano temi importanti, appassionando e incoraggiando a uscire dal guscio simbolico di sé stessi per aprirsi con fiducia al mondo.

Il progetto è composto da:
– ? albi illustrati per i bambini dai 3 anni alle prime letture autonome;
– ? libri di narrativa per i bambini dai 7 anni;
– ? opuscoli per i genitori con suggerimenti e consigli psicopedagogici;
– ? due guide didattiche, una per la Scuola dell’Infanzia e un’altra per la Primaria.

Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito Le Tartarughe Marine, o altrimenti visitare i profili social
Facebook e Instagram.

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La studentessa più brava d’Italia? Si chiama Maria Cristina Fiore e viene da Cosenza

Da un lato i nuovi Cavalieri del Lavoro, dall’altro 25 studenti eccelsi, motivo di orgoglio delle loro scuole e delle loro comunità. Sono gli Alfieri del Lavoro 2018 nominati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nelle scorse ore al Quirinale, al termine di una solenne ed emozionante cerimonia.

I venticinque studenti scelti in una rosa di 2766 nomi segnalati dai dirigenti scolastici di tutta Italia sono:  Roberta Andrea Burz (Taranto), Marco Caldera (Vercelli), Angela D’Angelo (Salerno), Cecilia De Bernardi (Bergamo), Ivan Di Rosa (Ragusa), Maria Cristina Fiore (Cosenza), Serena Gaggi (Trieste), Gianpaolo Gallo (Siracusa), Mihaela Maciuc (Savona), Luca Maisti (Roma), Manuele Maistrello (Ferrara), Davide Marchese (Agrigento), Stefano Milizia (Brindisi), Gabriele Muzzu (Olbia-Tempio), Vittorio Nalbone (Caltanissetta), Marco Parente (Caserta), Alberto Pomari (Verona), Flaminia Quattrini (Viterbo), Caterina Rossi (Forlì – Cesena), Silvio Rossini (Torino), Damiano Scevola (Pescara), Giusy Spacone (L’Aquila), Lisa Valentini (Genova), Marco Paolo Vergani (Varese), Federico Vitillaro (Perugia).

La più brava tra i bravi

Tra questi, spicca Maria Cristina Fiore. Secondo il suo preside intervistato da Orizzonte Scuola la Fiore è l’unica ad aver fatto en-plein di 10 in tutto il percorso superiore di studi.

Al Corriere della Sera, Maria Cristina spiega il segreto del suo successo con queste parole:

«Conoscere sé stessi. Nel mio caso, so quali sono i miei pregi e i miei difetti, e li ho usati per raggiungere i miei obiettivi. Io sono insicura: non mi accontento mai, non sono mai soddisfatta dei miei risultati. Ma uso il mio difetto per migliorare sempre: non essendo convinta di aver fatto bene, insisto finché non supero i miei limiti. Però sono anche curiosa, persino le cose banali mi attirano, i miei “perché” non finiscono mai, come mi dicono spesso gli amici. Questo mi spinge ad approfondire»

Maria Cristina Fiore, calabrese di Cosenza, dopo il diploma conseguito lo scorso anno ora è iscritta alla Facoltà di Fisica dell’Università di Padova.

(foto: Luca Aless – Wikicommons)

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Ecco la classifica delle scuole migliori d’Italia

aula generica esami maturità 2019

Torna l’Eduscopio della Fondazione Agnelli. Anche quest’anno arriva quindi la particolare classifica delle scuole superiori migliori d’Italia valutate attraverso una serie di parametri che quest’anno includono anche la “severità dei professori”.

Criteri di calcolo

Come spiegato sul sito, per la nuova edizione di Eduscopio, i ricercatori della Fondazione Agnelli – Gianfranco De Simone e Martino Bernardi – hanno analizzato i dati di circa 1.260.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (a.s. 2012/13, 2013/14 e 2014/15) in circa 7.000 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie.

Per la prima volta sono presenti i risultati dei Licei scientifici delle Scienze Applicate scorporati da quelli dei Licei scientifici tradizionali, come pure i risultati dei Licei delle scienze umane – opzione Economico sociale scorporati da quelli degli altri Licei delle Scienze Umane: in entrambi i casi sono arrivati a compimento gli esiti del primo ciclo di studenti, che avevano iniziato i nuovi percorsi della riforma Gelmini nel 2010.

Ma la novità forse più rilevante di quest’anno è l’aggiunta di un indicatore chiamato Percentuale di diplomati in regola. Si tratta di un indicatore importante, perché ci dice per ogni scuola quanti studenti iscritti al primo anno hanno raggiunto senza bocciature il diploma 5 anni dopo. Se la percentuale è alta, la scuola è molto inclusiva e si impegna a portare avanti il maggiore numero di studenti, senza praticare una severa politica di scrematura: così gli studenti hanno percorsi più regolari. Se è basso, la scuola è molto selettiva e gli studenti sono incappati in bocciature e/o hanno abbandonato l’istituto.

A livello intuitivo si può credere che in un confronto come quello proposto da Eduscopio le scuole molto selettive siano avvantaggiate, perché mandano all’università solo gli studenti migliori. In realtà, le analisi di Eduscopio rivelano che non vi è alcuna relazione sistematica tra selettività e performance. Anzi vi è una piccola correlazione positiva che lascerebbe credere che, in media, siano proprio gli studenti che provengono dalle scuole più inclusive a ottenere i risultati migliori. È una conferma molto interessante del fatto che efficacia formativa ed equità possono andare di pari passo.

La scuola per te

Sul sito https://www.eduscopio.it puoi avviare una procedura guidata che ti condurrà verso la scelta della scuola su misura per te. Il Sole 24 Ore ha tradotto questi dati in un’infografica per le maggiori città italiane: la potete consultare a questo link.

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Roma, il caso della scuola chiusa da 15 giorni: era stata aperta solo 4 anni fa

vigili del fuoco generica

Nel tragico panorama dell’edilizia scolastica italiana c’è anche questo: una scuola dell’infanzia inaugurata appena 4 anni fa e chiusa ormai da 15 giorni. Lo riporta il Corriere.

Crepe pericolose

Siamo a Roma in via Carlo Gherardini, alla Giustiniana. Qui i genitori degli allievi della scuola dell’infanzia comunale Case e campi hanno chiesto, preoccupati, che venissero visionate crepe e lesioni che sono comparse nei plessi scolastici. Anche i solai sembrano poco stabili. E ne avevano ben da dire, tanto è vero che il 17 ottobre i loro timori vengono confermati in un incontro voluto dall’assessore alla Scuola Pasquale Russo.

“La scuola va sottoposta ad indagini approfondite e probabilmente una ristrutturazione per poter essere sicura per i piccoli alunni”.

La chiusura è datata 22 ottobre, con l’intervento dei Vigili del Fuoco.

La soluzione

Dal 5 novembre due nuove scuole potevano ospitare provvisoriamente i 100 bambini (di età compresa tra i 3 e 5 anni), ma la soluzione non ha trovato il benestare dei genitori: troppo distanti, impensabile perdere un’ora nel traffico o nei mezzi pubblici per accompagnare i figli a scuola. Scuolabus a spese del Comune? Niente, le aziende di trasporto pubblico non hanno disponibilità. Le scuole vicine? Tutte piene. Ed è dura ora per i genitori recriminare sul fatto che nulla è stato fatto fino all’inizio dell’anno scolastico, mentre è dato di fatto che queste indagini sulla tenuta delle strutture erano state già programmata a maggio.

Come è possibile?

Resta la rabbia: la scuola è stata inaugurata appena quattro anni fa. E già rischia di cadere a pezzi.