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Concorso DSGA, a novembre gli scritti

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Le prove scritte del concorso per Direttori dei servizi generali e amministrativi del personale Ata della Scuola, con 2.004 posti a bando, si svolgeranno il 5 e 6 novembre prossimi: lo si apprende dalla Gazzetta Ufficiale n. 75. La prova della procedura selettiva, organizzata su base regionale e nel rispetto di quanto stabilito dal decreto ministeriale 863 del 18 dicembre 2018, seguirà i test pre-selettivi svolti alcuni mesi fa e si svolgerà nell’arco temporale di 180 minuti.

“L’elenco delle sedi con la loro esatta ubicazione, l’indicazione della destinazione dei candidati distribuiti in ordine alfabetico, nonchè l’orario di inizio delle operazioni di riconoscimento dei candidati e le ulteriori istruzioni operative – scrive Orizzonte Scuola -, saranno comunicate almeno quindici giorni prima della data di svolgimento delle prove tramite avviso pubblicato sul sito internet del Ministero (www.miur.gov.it) e degli USR competenti. Tale pubblicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti”.

Il Miur ha affrontato con leggerezza il problema, perché, ha scritto qualche giorno fa Tuttoscuola, “in diverse Regioni si sta profilando il rischio di un’interruzione di pubblico servizio. Molte scuole hanno, infatti, già esperito le procedure previste dal CCNI e anche gli interpelli fuori regione sono andati evasi. È, quindi, diventato di estrema urgenza intervenire a livello ministeriale per dare delle indicazioni di riferimento chiare ed omogenee da assumere su tutto il territorio nazionale”.

“Serviva una soluzione che – sottolinea Pacifico – dando anche seguito a quanto previsto dal Ccnl, che prevede di ricollocare coloro che ricoprono una funzione superiore, prevedendo lo sblocco immediato dei concorsi riservati sui passaggi verticali. Ci si è volutamente dimenticati di valorizzare i tanti che si sono prodigati in questi anni per gestire le scuole, affiancando i dirigenti scolastici, in cambio di somme risibili che hanno anche permesso di far risparmiare tantissimi soldi all’erario. La logica della loro esclusione è la stessa che ha portato quest’anno a 40 mila posti Ata da coprire con supplenze, senza prevedere la stabilizzazione del personale con 36 mesi, come chiede da tempo la Commissione europea”.

Anief ricorda che nella piattaforma di 25 punti da perseguire per salvare la scuola, consegnata nei giorni scorsi nelle mani del nuovo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, ci sono due passaggi dedicati proprio a queste situazioni irrosolte e che stanno producendo diversi disservizi alla macchina scolastica pubblica: “Stabilizzazione del personale ATA, educativo, dei facenti funzioni DSGA, degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione con 24 mesi di servizio”. Più “attivare i passaggi verticali per il personale ATA con concorsi riservati e per titoli ai facente funzioni e prevedere negli organici i profili as) e c) mai attivati come posti ulteriori su potenziamento”.

Infine, il giovane sindacato ha denunciato da tempo nei tribunali, con tanto di notifica, il decreto interministeriale del personale Ata, laddove prevede l’accantonamento dei posti per la stabilizzazione del personale dei servizi esternalizzati (togliendo 12 mila posti aggiuntivi per collaboratori scolastici essenziali per la scuola dell’autonomia), ignora dopo 25 anni purtroppo l’esistenza e l’esigenza dei profili dei coordinatori amministrativi e tecnici nonché dei collaboratori dei servizi scolastici (altri 20 mila posti in organico).