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Personale ATA: “La temporizzatore è alternativa e non obbligatoria nei decreti di ricostruzione di carriera”

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Il Collaboratore Scolastico che passa al profilo di Assistente Tecnico o Amministrativo, può chiedere di vedersi valutato per intero il servizio pre-ruolo nel nuovo decreto di ricostruzione di carriera se più favorevole rispetto all’istituto della temporizzazione. Lo afferma la Corte dei Conti, in sessione plenaria con la Deliberazione n. 4/2019 che fa definitivamente chiarezza e conferma quanto sostenuto dall’Anief. Riscossa la giurisprudenza recente che valuta tutto il servizio precario nella progressione di carriera e il diritto alla parità di trattamento nel rispetto della normativa comunitaria. Il sindacato apre i ricorsi per i Collaboratori Scolastici passati al profilo B (Assistente Amministrativo o Tecnico) in servizio e in quiescenza perché il diritto non è prescritto. Per conoscere e aderire ai ricorsi Anief al giudice del lavoro riservati al personale ATA, clicca qui. 

“Avevamo ragione ancora una volta – dichiara con soddisfazione Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e questa volta è ancora più importante perché lo afferma l’organo di controllo ai conti pubblici su esplicita richiesta della Ragioneria dello Stato, in sessione plenaria, con i consigliere di ogni Corte dei Conti territoriale, vista l’importanza dell’argomento. La sentenza Motter della Corte di giustizia europea non cambia niente in tema dei diritti dei lavoratori ad aver riconosciuto per intero il servizio pre-ruolo se prestato al fine di svolgere le stesse funzioni del personale di ruolo. Questo vale per i docenti come per il personale ATA. Né l’istituto contrattuale della temporizzazione previsto per il personale ATA, che si ricorda essere opzionale, può comprimere il diritto, a domanda, richiesto dai lavoratori di vedersi applicato il trattamento più favorevole nell’inquadramento nel nuovo ruolo cui si è pervenuto a seguito di concorsi interni o passaggi verticali da un profilo all’altro”. Il diritto, inoltre, non può essere prescritto salvo quanto economicamente previsto dal codice civile. Ora l’Anief propone a tutto il personale ATA transitato da un ruolo all’altro, entrato di ruolo con più di quattro anni di servizio pre-ruolo o nel precedente ruolo, di ricorrere al tribunale del lavoro per ottenere quanto spettante, se più favorevole rispetto a quanto riconosciuto nella ricostruzione di carriera. 

“Ancora una volta – conclude il presidente Pacifico – siamo stati profeti: le esigenze economiche non possono giustificare una compressione dei diritti fondamentali dei lavoratori come riconosciuti dall’Unione. Perché l’Europa vuole il pareggio del bilancio, ma è indispensabile anche evitare e contrastare l’abuso dei contratti a termine da parte dei singoli Stati”.