La burocrazia sta danneggiando i lavoratori Covid della scuola, docenti e Ata assunti annualmente in aggiunta all’organico tradizionale per fronteggiare l’emergenza pandemica e garantire il distanziamento sociale: lo ha denunciato ieri Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di un’intervista radiofonica rilasciata ad Italia Stampa: “poiché il loro contratto prevede la scadenza in corrispondenza del termine delle lezioni, e non fino al 30 giugno o al 31 agosto del 2021, lo stipendio assegnato a questa fetta di personale precario non prevede l’assegnazione di un’importante indennità accessoria: si tratta di contributi aggiuntivi mensili, individuati con la ‘voce’ RPD per i docenti e CIA per il personale Ata, ovvero il Compenso individuale accessorio”, che vengono inopinatamente sottratti.
Il sindacato Anief si oppone alla sottrazione delle indennità accessorie negli stipendi dei docenti e Ata cosiddetti Covid. “È una retribuzione professionale aggiuntiva che Anief – spiega il suo presidente nazionale – fa assegnare da anni anche ai cosiddetti supplenti brevi: va conferita, non certo negata. Anche perché si tratta di una cifra non indifferente: a fine anno corrisponde a circa uno stipendio in più. È importante per chi è in organico Covid non perdere questi soldi”. “Ecco per quale motivo – continua il leader dell’organizzazione sindacala rappresentativa nel comparto Scuola – questo personale farebbe bene a rivolgersi a nostri legali Anief, perché possano chiedere quella parte stipendiale accessoria che gli è dovuta e spettante. È l’ennesima battaglia che il nostro sindacato porta avanti, perché a tutti in precari possano essere garantiti gli stessi diritti del personale di ruolo”.
Anief ricorda che il personale docenti aggiuntivo cosiddetto ‘Covid’ è stato finanziato in parte dal decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 e precedentemente dal decreto-legge n. 34 del 2020. L’inquadramento dei docenti-Covid è stato introdotto dalla lettera b) dell’articolo 231 bis del decreto-legge n. 34 del 2020, con la quale si dispone di “attivare ulteriori incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) a tempo determinato dalla data di inizio delle lezioni o dalla presa di servizio fino al termine delle lezioni, non disponibili per le assegnazioni e le utilizzazioni di durata temporanea. In caso di sospensione dell’attività in presenza, i relativi contratti di lavoro si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo”. Una modalità di assunzione, che l’Anief ha definito da subito “usa e getta”: vinta questa battaglia, c’è ora da affrontare quella dei compensi ridotti in modo illegittimo.