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Concorsi scuola, Bussetti annuncia assunzioni per 70mila cattedre

Marco Bussetti Miur Ministro

Nelle scorse ore al Miur, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, si è tenuta una riunione tra il Ministro Marco Bussetti, il Sottosegretario Salvatore Giuliano e i parlamentari di Lega e M5S delle Commissioni VII di Camera e Senato. Durante l’incontro sono stati toccati tutti i principali temi dell’agenda di governo relativa alla scuola, comprese le nuove procedure di reclutamento.

A tal proposito, il Ministro ha comunicato il prossimo avvio di concorsi per circa 70.000 cattedre nei vari ordini di scuola che si sommano a quelli già avviati in questi mesi. Lo comunica lo stesso Miur attraverso una nota stampa.

La prossima settimana è previsto un nuovo incontro per mettere a punto ulteriori misure sul reclutamento, in particolare l’eliminazione della prova preselettiva e l’aumento della quota di riserva per i docenti di III fascia che avranno maturato più di 36 mesi di servizio alla data del prossimo concorso per la Scuola secondaria.

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Concorso docenti e domicilio professionale: è scontro Pittoni – Pacifico

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

Botta e risposta tra il presidente della VII Commissione del Senato e quello dell’Anief sulle nuove regole per il concorso a cattedra a rischio di incostituzionalità. Una sola certezza, saranno ancora una volta i tribunale a decidere per colpa di una politica irresponsabile, mentre sale la protesta contro la Regionalizzazione della scuola 

Per il senatore leghista, presidente della VII Commissione Istruzione, coloro che vorranno partecipare al reclutamento non dovranno cambiare la residenza, circostanza su cui si potrebbe invocare l’incostituzionalità ma solo “sostituire la residenza con il domicilio professionale, di ispirazione europea, che è indipendente dalla residenza. Si può infatti eleggere nella regione preferita in libertà, e rappresenta una scelta di vita e un primo fattore di equilibrio”. Replica del leader dell’Anief: Costringere un insegnante a rimanere fermo per cinque anni, pur in presenza di posti liberi, cozza con la Costituzione, nelle parti che tutelano il diritto alla famiglia e al lavoro, punti centrali per ‘il pieno sviluppo della persona umana’. Non è casuale che il Quirinale e il Senato abbiano già detto no alle modifiche che si volevano introdurre al decreto semplificazioni. 

Mentre la Lega spinge il Governo per approvare la regionalizzazione, nella scuola si sta cercando di realizzare più di una fuga in avanti attraverso iniziative legislative. Come la volontà di associare il “domicilio professionale” alla regione dove un aspirante docente ha intenzione di concorrere per essere selezionato e immesso in ruolo. Il bizzarro progetto leghista – con cui si vorrebbe dire basta ai trasferimenti forzosi – prevede che il candidato scelga la regione in cui svolgere il concorso e si impegni anche a rimanervi per un periodo predefinito di tempo. È una decisione preliminare che l’insegnante potrebbe fare rispetto ad una serie di variabili: il proprio grado di preparazione, la media degli iscritti, i posti probabilmente disponibili. 

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Docenti religione: concorso ad hoc per precari cancellato

ora di religione scuola

Si complica il percorso dei docenti precari di religione cattolica verso la stabilizzazione, dopo anni ed anni di supplenze: alla vigilia dell’approdo in Aula del Senato del decreto-legge 135/18 Semplificazioni, il cui esame è previsto a partire da queste ore, si scopre che la parte del testo as 989 a/bis, licenziato dalla I e dalla VIII Commissione di Palazzo Madama, riguardante questa categoria di insegnanti non sarà nemmeno valutata: l’emendamento 10.0.3. al ddl 989 – a firma dei senatori Pittoni, Barbaro, Nisini, Rufa, Augussori, Saponara, Campari, Faggi, Pepe, Pergreffi – è stato infatti ritirato.

Attraverso l’emendamento leghista, il reclutamento degli insegnanti di religione cattolica nella scuola statale si sarebbe dovuto realizzare assegnando la metà dei posti ai vincitori dei concorsi ordinari e l’altra metà ai vincitori dellesessioni riservate ai precari con almeno 36 mesi di servizio svolti, dopo comunque avere assorbito tutti gli idonei del concorso del 2004. Con la decisione di introdurre la sessione riservata rientrava nell’idea del Fit transitorio per la scuola secondaria previsto dal decreto legislativo 59/2017.

Sul ripensamento del partito di maggioranza non si hanno spiegazioni ufficiali: di sicuro, sulla decisione finale hanno avuto la loro influenza le proteste dei tanti insegnanti precari esclusi dal “paletto” imposto dai proponenti dell’emendamento della Lega con cui si pretendeva che i 36 mesi di servizio fossero stati svolti negli ultimi dieci anni. Ma anche la cervellotica decisione di impedire ai candidati di trovare posto nella propria provincia.

Anief pronta a supportare i docenti esclusi

“A questo punto – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – saltando l’emendamento che avrebbe autorizzato l’ennesima procedura riservata, ai docenti di religione cattolica precari in possesso dell’idoneità diocesana ignorati dalla politica, è chiaro che non rimane altro che ricorrere ai tribunali del lavoro: in quella sede, sarà possibile finalmente chiedere la loro stabilizzazione e il giusto risarcimento per l’abuso dei contratti a terminecome previsto da precise disposizioni e direttive dell’Unione Europea”.

“Tra l’altro, a nostro avviso, questi docenti vanno considerati titolari nella scuola dove stanno facendo il FIT dal 1° settembre 2018, accantonando il posto nella mobilità già accantonato per i docenti individuati prima del 31 dicembre sempre per il FIT visto che è stato abolito” conclude il presidente nazionale Anief.

Tutti coloro che sono interessati a ricorrere con Aniefcontro la mancata assunzione a tempo indeterminato del personale abilitato e per il risarcimento per abuso reiterato dei contratti a termine possono cliccare qui.

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Concorso straordinario infanzia e primaria, oltre 42mila domande

sede Miur Trastevere Roma

Si è conclusa la fase di candidatura al concorso straordinario per posti comuni e di sostegno nella scuola dell’infanzia e primaria. Sono 42.708 le domande di partecipazione presentate. Lo afferma il Miur in una nota stampa.

Lombardia, Lazio e Piemonte sono le regioni con il numero più alto di iscrizioni con 8.955, 3.815 e 3.747 candidati.

Le istanze totali, considerando chi ha presentato la propria candidatura sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria, sia per i posti comuni che per il sostegno, sono 48.472.

Il concorso per il reclutamento a tempo indeterminato di docenti per la scuola dell’infanzia e primaria porterà alla formazione di graduatorie di merito straordinarie su base regionale.

I candidati hanno potuto presentare la domanda di partecipazione, esclusivamente on line, attraverso il sistema POLIS, dalle ore 9 del 12 novembre alle ore 23.59 del 12 dicembre 2018.

Sono ammessi a partecipare al concorso: docenti in possesso di diploma magistrale, conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002, che abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni scolastici (dal 2010/2011 al 2017/2018) almeno due annualità, anche non continuative, di servizio specifico; docenti in possesso di laurea abilitante in Scienze della Formazione primaria, che abbiano svolto, nel corso degli ultimi otto anni scolastici (dal 2010/2011 al 2017/2018) almeno due annualità, anche non continuative, di servizio specifico. Per i posti di sostegno, oltre ai requisiti del titolo di studio e delle due annualità di servizio, è richiesto anche il titolo di specializzazione sul sostegno. I docenti immessi in ruolo saranno sottoposti, per la conferma dell’assunzione, al periodo di formazione e di prova.

Così come previsto dall’art. 2, comma 2 del bando, nella Gazzetta Ufficiale – IV Serie Speciale, Concorsi ed Esami del 18 dicembre 2018, verranno pubblicate le aggregazioni territoriali delle procedure concorsuali per le quali è stato acquisito un esiguo numero di domande.

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Concorso straordinario infanzia e primaria, ricorso sulla validità dell’esperienza in sezioni primavera

studenti scuola primaria generica

Tra i requisiti richiesti per la partecipazione al concorso “straordinario” riservato alla scuola primaria e infanzia, il Miur ha inserito due anni di servizio prestato presso scuole statali, ma non ritiene utile il servizio svolto da molti docenti nelle cosiddette “sezioni primavera” istituite dalla legge 296/2006 come iniziativa per favorire la continuità del percorso formativo 0-6.

“Per far fronte alla necessità di servizi educativi per i bambini al di sotto dei tre anni – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – sono stati attivati ormai da un decennio questi progetti che la norma ha voluto per favorire quell’ampliamento qualificato dell’offerta formativa rivolta a bambini dai 24 ai 36 mesi che fosse improntato su criteri di qualità pedagogica. Le sezioni “primavera” sono state istituite come sezioni sperimentali aggregate alla scuola dell’infanzia e vi prestano servizio educatrici qualificate e abilitate all’insegnamento nella scuola Infanzia. Non si capisce per quale motivo, ora, il Miur non ritenga utile tale servizio di insegnamento al fine dell’accesso al concorso per la scuola Infanzia quando lo stesso servizio è ritenuto utile ai fini del punteggio nelle Graduatorie e le educatrici che vi lavorano sono abilitate all’insegnamento proprio nella scuola infanzia”.

L’Anief, dunque, ha attivato lo specifico ricorso cui è già possibile aderire per dare la possibilità alle docenti abilitate nella scuola infanzia con diploma di scuola magistrale, di istituto magistrale o con la Laurea in SFP che hanno svolto la loro attività educativa presso le sezioni primavera di partecipare al concorso per la scuola ifanzia; possono partecipare al ricorso coloro che non hanno le due annualità di servizio svolto nelle scuole statali, ma che raggiungerebbero tale requisito computando il servizio svolto nelle sezioni primavera (il servizio deve essere svolto con  almeno 180 giorni per ogni anno scolastico, anche non continuativo, oppure con servizio continuativo dal 1° febbraio fino al termine delle attività didattiche).

Per partecipare al ricorso è necessario inviare all’USR di proprio interesse il modello cartaceo predisposto dall’Ufficio Legale Anief entro il 12 dicembre, termine ultimo fissato dal bando per la proposizione della domanda di partecipazione, e aderire allo specifico ricorso entro la medesima data, seguendo le istruzioni fornite dall’Ufficio Legale Anief per l’invio di tutta la documentazione utile ai fini dell’effettiva proposizione dell’azione legale.

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Concorso docenti Trento, ANIEF annuncia ricorso

Anief Sciopero

Un ricorso contro il bando per l’assunzione di docenti a Trento. Il sindacato ANIEF ha difatti deciso di ricorrere contro il bando di concorso per titoli per docenti del I e II grado della Provincia autonoma.

Il bando trentino – secondo ANIEF – discostandosi significativamente dalle norme adottate a livello nazionale esclude in modo illegittimo dall’ammissione al concorso i docenti di ruolo e coloro che hanno due anni di servizio e non tre, come richiesto nella PAT. 4

Anief, inoltre, intende impugnare l’esclusione dei diplomati ISEF nonché quella dei laureati non abilitati e degli ITP con tre anni di servizio, da stabilizzare come previsto dalla normativa comunitaria. Previsto anche un ricorso per chi ha prestato servizio in tutto o in parte prima degli ultimi otto anni e per la valutazione, ai fini dell’accesso, dei servizi prestati negli aa.ss. 2017/18 e 2018/19.

Anief invita tutte le categorie escluse a inviare entro il 17 dicembre lo specifico modello di domanda cartaceo per Trento. Adesioni ai ricorsi aperte sul portale Anief fino alla stessa data.

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Trento: concorso per insegnanti di scuola secondaria statale

aula scuola generica

Occasione di lavoro per docenti a Trento: è stato infatti bandito un concorso per insegnanti di scuola secondaria.

Il concorso sarà per l’assunzione straordinaria di docenti a tempo indeterminato nella scuola secondaria di I e II grado e posti di sostegno nella scuola statale in provincia di Trento. La scadenza per la presentazione delle domande è prevista per il 17 dicembre 2018 alle ore 12.00.

L’invio è in via telematica. Le graduatorie sono ad esaurimento e saranno utilizzate per le assunzioni a tempo indeterminato a partire dall’anno scolastico 2019/2020.

Requisiti di ammissione

a) abilitazione
b) diploma di specializzazione sostegno se si concorre per i posti di sostegno
c) servizio di almeno tre anni nelle istituzioni scolastiche e formative provinciali o nelle istituzioni scolastiche paritarie (dall’anno scolastico 2009/2010 all’anno scolastico 2016/2017).

Per il computo dei tre anni di servizio di insegnamento è considerato anche quello prestato nelle istituzioni formative paritarie del sistema educativo trentino a partire dall’anno scolastico 2014/2015.

d) essere iscritti nelle graduatorie di istituto della provincia di Trento valide per il triennio 2017/2020;
e) non essere già assunti a tempo indeterminato nelle scuole statali e nelle istituzioni scolastiche provinciali a carattere statale nella medesima figura professionale.

Presentazione domanda

La domanda di partecipazione al concorso deve essere compilata e presentata con modalità online, collegandosi al portale tematico VivoScuola.it della scuola trentina nell’area dedicata: “CONCORSI Personale della scuola”.

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Concorso scuola dell’infanzia e primaria: Radamante prepara il ricorso

Una bambina che va a scuola il primo giorno

Radamante, associazione europea, in seguito alla pubblicazione del bando in Gazzetta Ufficiale del Concorso straordinario per il reclutamento a tempo indeterminato di personale docente per la scuola dell’infanzia e primaria su posto comune e di sostegno, conferma i ricorsi per far accedere al concorso coloro che sono stati “tagliati fuori” dal Miur. In particolare, Radamante ha attivato il ricorso per la partecipazione al concorso riservato 2018 Diplomati Magistrale ante 2001/2002 senza anni di servizio o che, comunque, non possiedono le 2 annualità da 180 giorni come richieste dal bando.

Il bando richiede le due annualità di servizio prestate per almeno 180 giorni anche non continuativi o con servizio continuativo dal 1° febbraio fino agli scrutini finali presso scuole statali come requisito imprescindibile per la partecipazione al concorso riservato Primaria/Infanzia. Radamante è certa di poter allargare la partecipazione anche a quanti tale servizio non lo hanno mai prestato o lo hanno prestato solo parzialmente o non raggiungono i 180 giorni per due anni scolastici, puntando sul valore del diploma abilitante posseduto.

Il ricorso, presso il Tar del Lazio, mira a ottenere l’accesso al concorso riservato 2018 dei docenti abilitati con diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 senza i due anni di servizio richiesti come ulteriore requisito d’accesso. Sarà predisposto, inoltre, specifico ricorso per i docenti che siano risultati idonei ai precedenti concorsi o che abbiano usufruito del decreto “Salvaprecari” anche in uno solo degli anni scolastici dal 2009/2010 al 2011/2012.

RICORRI CON RADAMANTE: la scadenza per l’adesione al ricorso rivolto a quanti sono esclusi dal bando del concorso Primaria e Infanzia per mancanza dei requisiti di servizio e l’invio del modello cartaceo agli UU.SS.RR. e della documentazione per avviare il contenzioso è il prossimo 12 dicembre.

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Scuola, il concorso non ammette i non abilitati

flc cgil logo

Una nuova fumata nera sul concorso per i docenti non abilitati: secondo quanto denunciato dal sindacato Flc-Cgil scuola, il Consiglio di Stato ha chiuso le porte ai numerosi ricorrenti senza il titolo di abilitazione (laureati, insegnanti tecnico-pratici, dottorati di ricerca etc…). Non potranno, quindi, partecipare al concorso riservato ai docenti abilitati, indetto con il Decreto Direttoriale 85 del 1° febbraio 2018.

La sentenza dei giudici

Il sindacato ha ricostruito l’iter: “Il 3 settembre scorso – si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale della FLC -CGIL- il Consiglio di Stato (attraverso l’ordinanza n. 05134/2018) aveva già rimesso alla Consulta la questione della legittimità della disciplina che regola lo svolgimento del concorso con particolare riferimento all’esclusione degli aspiranti senza abilitazione. Pertanto, in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, il concorso potrà procedere regolarmente’. In altre parole, i giudici hanno attuato una misura di tipo cautelare, considerando che il contenzioso avrebbe potuto condizionare la procedura concorsuale già avviata”.

La FLC-CGIL ha commentato il giudizio del Consiglio di Stato, sottolineando come “le procedure di reclutamento debbano dare certezze a chi intraprende un percorso nella scuola, garantendo regolarità nell’indizione dei concorsi. Ai laureati va assicurato l’accesso ai percorsi abilitanti, che vanno avviati con cadenza regolare. Contemporaneamente, ai docenti abilitati va assicurato un percorso concorsuale che – conclude la nota del sindacato – in tempi brevi porti all’immissione in ruolo, senza i ritardi e le lentezze a cui abbiamo assistito con la procedura riservata del 2018”.

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Concorso straordinario infanzia e primaria, decreto per il bando entro il 10 ottobre

studenti scuola primaria generica

Si infittisce l’agenda per dare alla luce l’ormai imminente bando di concorso straordinario destinato ai docenti di infanzia e scuola primaria previsto dal Decreto Dignità dello scorso agosto, e volto a risolvere in parte l’incresciosa questione dei diplomati magistrale.

Nelle scorse ore Miur e sindacati di categoria si sono di nuovo incontrati per discutere del concorso straordinario. Il bando deve ancora essere trasmesso al Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI). Ma l’iter è urgente e – nonostante i tempi necessari – sembra che il decreto contenente il bando possa essere pubblicato prima del 10 ottobre.

Monitoraggio dei posti liberi

Sempre nell’ottica di una procedura il più veloce possibile, entro il 30 settembre il Miur dovrebbe effettuare il monitoraggio dei posti liberi. Utile tanto per il concorso straordinario che per i successivi (e necessari) ordinari.

Chi può accedere al concorso straordinario?

Il bando di concorso straordinario è destinato ai diplomati magistrale che hanno acquisito il proprio titolo entro l’anno scolastico 2001/2001 e i laureati in Scienze della formazione primaria a patto che abbiano almeno due annualità di servizio specifiche nelle scuole statali per il posto per cui ci si candida.