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Diplomati magistrale, il concorso entro fine anno

Marco Bussetti Miur Ministro

Il concorso per i diplomati magistrale e per i laureati in Scienze della formazione primaria sarà bandito entro fine 2018 e le prove si svolgeranno nel 2019. Lo garantisce Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione, durante un videoforum organizzato da Repubblica TV.

L’affermazione, in linea con quanto già dichiarato negli intenti del Miur, conferma la volontà del Governo di accelerare sulla regolarizzazione del comparto scuola e dei concorsi di ingresso ad esso.

Entro l’anno anche il concorso per gli insegnanti di sostegno

Diecimila posti da assegnare in due tornate anche per gli insegnanti di sostegno, un ruolo che secondo il responsabile del dicastero dell’Istruzione: “non può essere affidato a tappabuchi”. Anche questo concorso è atteso entro fine anno.

Basta concorsi straordinari

Nelle intenzioni di Bussetti c’è però un “grande piano di semplificazione” con un ritorno ai concorsi ordinari “quando ce ne sarà la necessità e su base provinciale”.

Normalizzare i concorsi senza entrare in complesse situazioni da gestire, fatte anche di ricorsi e sentenze, è l’obiettivo finale. Tornare, insomma, al concorso ogni tot anni (probabilmente due) in cui o passi e vai subito a insegnare o riprovi al successivo. È anche questa la via indicata dal Miur per perseguire l’obiettivo di ringiovanire il parco docenti attualmente a disposizione della scuola pubblica, altro grande risultato che questo Governo vuole raggiungere.

Bonus cultura e premio di valutazione verrà esteso anche ai precari

Un altro annuncio d’intenti molto importante è legato ai precari della scuola. Bussetti ha infatti affermato di voler estendere oltre al premio di valutazione anche il bonus Cultura (Carta del Docente) di 500 euro anche agli insegnanti precari. Ma al momento resta solo una dichiarazione a cui vedremo nei prossimi giorni cosa seguirà in termini di fatti concreti.

Università Medicina: aumentare gli accessi

C’è anche un passaggio sull’università, o meglio sulla facoltà di Medicina il cui numero chiuso “attualmente non può essere abolito” ma “dobbiamo avere università in grado di ospitare un numero elevato di studenti, e sono proprio gli stessi atenei che fanno presente il problema”. Una via può essere sicuramente quella di aumentare le borse di specializzazione”.

il videoforum integrale qui

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Scuola: slitterà il concorso per docenti con tre anni di servizio e 24 CFU

consiglio dei ministri

I concorsi previsti dall’ultimo esecutivo per i docenti con tre anni di servizio e 24 CFU sono destinati a slittare. E a cambiare, in linea con l’idea che il Ministro alla Scuola, all’Università e alla Ricerca Marco Bussetti ha preventivato già qualche giorno fa. “I concorsi […] sono in stand-by”, le parole allora di Bussetti che già anticipava la volontà di cambiare le carte in tavola rispetto a quanto messo in campo da chi l’ha preceduto, Valeria Fedeli, che ne aveva disposto l’esecuzione con la legge 107.

Per ora salvi gli altri concorsi destinati ad altre tipologie del comparto scuola.

Nulla di non detto

La volontà del ministro dell’esecutivo gialloverde era già stata abbondantemente palesata nelle scorse ore. In primis, c’è la necessità auspicata dal Miur di “effettuare una ricognizione” dei posti disponibili in modo da avere un quadro più chiaro dell’attuale stato delle cose.

L’idea territoriale leghista

L’altro grande tema è che nella visione del comparto scuola di Bussetti c’è la volontà di tornare a una gestione dei concorsi nazionali da parte degli Uffici Scolastici Regionali. Insomma, il docente meridionale che vorrà partecipare al concorso per le scuole settentrionali dovrà individuare (molto brevemente) la Regione in cui esercitare la professione, la stessa del domicilio professionale indicato. Cancellata anche la chiamata diretta dei docenti. da parte dei dirigenti scolastici, e ridotta a una l’indicazione della scuola volontaria da parte del candidato, in pratica il docente è a disposizione dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Il vincolo di tre anni

L’altro importante tema tirato in ballo da Bussetti è il vincolo triennale di cattedra, atto a “evitare le migrazioni” dei docenti che decidono di partecipare ai concorsi al nord per poi chiedere il trasferimento verso il sud.

Salvate le maestre col diploma magistrale

Nelle stesse ore in cui si ridiscute del concorso, arriva la tanto agognata notizia dell’accordo in Consiglio dei Ministri per le diplomate magistrali, che nonostante siano state retrocesse in seconda fascia dal Consiglio di Stato resteranno in ruolo. Anche in questo caso, il ministro Bussetti aveva anticipato la volontà politica: l’esponente leghista le ha difatti definite “necessarie” per il “corretto avvio del prossimo anno scolastico”. Per le inserite nelle GaE (Graduatorie a esaurimento) tutto rinviato di 4 mesi.