Meno quindicimila unità: lo dice il Miur riferendosi alla Campania in cui oggi suona ufficialmente la campanella dell’anno scolastico 2018/19. Incrociando tutti i dati certi relativi allo stato dell’arte dell’istruzione al Sud, il quadro non è certamente dei migliori.
Lo fa magistralmente, sull’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno, il giornalista Luca Marconi.
Napoli maglia nera d’Italia per dispersione scolastica
Tra i dati snocciolati per dipingere la situazione all’ombra del Vesuvio quello dell’ultimo rapporto Svimez sulla dispersione scolastica. Il report “Fotografia dell’abbandono scolastico e formativo” presentato a Roma parla chiaro e senza altre interpretazioni possibili: a Napoli oltre 60mila allievi lasciano la scuola dopo le medie, circa il doppio che nella Capitale (30mila) che è la città più grande d’Italia.
Csm e osservatorio Napoli
Nelle scorse ore intanto il Consiglio Superiore della Magistratura ha redatto una risoluzione al termine di un plenum straordinario nel Palazzo di Giustizia partenopeo. Il documento porta le firme di Balducci, Ardituro e Cananzi, membri della VI commissione del Csm, partendo dal case study Napoli come caso lampante della fenomenologia delle baby-gang.
La dispersione scolastica è individuata dalla commissione come campanello d’allarme per i fenomeni di devianza minorile. Fenomeni che nascono anche dalla responsabilità genitoriale esercitata «in maniera pregiudizievole» ma anche dalla mancanza di comunicazione, per esempio tra scuola e Tribunali per i Minori.
Più sport e inclusione
La soluzione secondo i relatori non è l’abbassamento dell’età perseguibile. Al contrario, sebbene le sanzioni vadano in qualche modo irrigidite bisogna spingere sulla leva del reinserimento in società.
La dispersione scolastica è quindi il primo segnale d’allarme. Di contro, secondo la relazione della VI Commissione del Csm, bisogna combatterla con più assistenti sociali ma anche con più attività tese al coinvolgimento dei giovani stessi. Come ad esempio le attività sportive e quelle inclusive.
Pronti comunque a partire
Dal punto di vista organizzativo tutto sembra filare liscio, in generale, per l’avvio dell’anno scolastico all’ombra del Vesuvio. L’assessore alla Scuola del Comune di Napoli Annamaria Palmieri ieri ha rivolto il suo personale “in bocca al lupo” agli studenti.
“Rivolgo a tutta la comunità scolastica, dai docenti al personale tutto, dai genitori agli allievi, i miei auguri più sinceri di un buon anno scolastico.
Le nostre scuole sono da sempre orgogliosamente rappresentative di una cultura pedagogica dell’inclusione e della relazione che altri ci invidiano, e insieme dobbiamo collaborare per migliorarne anche gli aspetti organizzativi e per evitare le sofferenze in cui siamo incorsi a causa delle ristrettezze finanziarie degli ultimi anni.
Sono certa che, con un buon clima relazionale, in questo momento storico difficile in cui sembra che la cultura dell’urlo e dell’odio prevalga su quella del pensiero critico e della condivisione gioiosa, le scuole saranno in prima linea per presidiare un’altra narrazione del mondo nella quale accoglienza, democrazia, dialogo tra diversi, rispetto dei diritti della persona umana sono valori imprescindibili”
Dall’Assessorato al Welfare guidato da Roberta Gaeta garantiscono il regolare avvio del servizio di trasporto per allievi con disabilità, il cui numero a Napoli è in aumento rispetto allo scorso anno (circa mille allievi in più), come comunicato dalla Napoli Servizi che ne è responsabile.