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Presentato il Portale “Superiamo i divari”

Il 14 luglio la Vice Ministra dell’Istruzione Anna Ascani ha presentato, insieme all’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE) e all’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI) e con le Regioni coinvolte nel Piano di intervento per la riduzione dei divari territoriali in istruzione (Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia), il Portale “Superiamo i divari”, realizzato dal MI in collaborazione con l’Impresa sociale “Con i bambini”. Ha partecipato all’incontro anche il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano

Il Portale, che sarà accessibile a partire dal prossimo anno scolastico sul sito del Ministero dell’Istruzione, è uno strumento rivolto alle scuole dei territori in maggiore difficoltà e servirà a coordinare le attività e le proposte progettuali finalizzate al superamento dei divari territoriali nei processi di apprendimento. Lo rende noto il Ministero in una nota stampa.

Attraverso il Portale, Uffici Scolastici Regionali, Assessorati, Enti e soggetti che partecipano all’iniziativa avranno a disposizione materiali informativi, cognitivi e finanziari utili alla realizzazione di iniziative territoriali di potenziamento delle competenze degli studenti e potranno confrontare le progettualità esistenti e da programmare, per intervenire con un approccio sistemico.

Il Portale sarà composto da una parte pubblica e da una parte riservata. Quest’ultima sarà a disposizione delle scuole che potranno condividere le buone pratiche e collaborare per migliorare le competenze degli studenti.

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Piano per i divari territoriali, il commento

aula generica esami maturità 2019

È stato ufficialmente varato un Piano di intervento per la riduzione dei divari territoriali in istruzione: a promuoverlo è il Miur, in accordo con l’impresa sociale “Con i Bambini”. Il Piano parte da un’analisi, svolta con la collaborazione dell’Invalsi, sulle difficoltà di apprendimento degli studenti e ha l’obiettivo di individuare le scuole destinatarie degli interventi e i fattori che influiscono sui divari nei risultati fra Nord e Sud. Gli interventi nasceranno dalla stretta collaborazione tra gli Uffici Scolastici Regionali, gli Enti territoriali e di ricerca. Alle scuole individuate verrà messo a disposizione un Repertorio di interventi, cui le istituzioni scolastiche potranno rifarsi per coniugare al meglio le misure da realizzare in relazione al contesto e alle risorse. Inoltre, gli istituti scolastici potranno usufruire di un ‘Cruscotto’ su piattaforma informatica contenente diversi strumenti di analisi.

IL PIANO D’AZIONE

“La scuola – ha detto la vice ministra Anna Ascani, intervistata anche da Orizzonte Scuola – non può e non deve essere lasciata da sola a fronteggiare divari territoriali e dispersione scolastica che dipendono da una serie di concause. Oggi, insieme, prendiamo un impegno per ridurre in maniera strutturale gli ostacoli all’effettiva creazione di pari opportunità nel nostro Paese”. Il piano parte da un’analisi, svolta dal Ministero dell’Istruzione con la collaborazione dell’Invalsi ed integrata con i dati a disposizione degli enti territoriali, sulle difficoltà di apprendimento degli studenti. Si rivolge a due categorie di scuole – in difficoltà e in forte difficoltà – individuate sempre sulla base delle rilevazioni Invalsi e di ulteriori variabili legate ad altri indicatori.

LA CROCIATA DELL’ANIEF

Anief ritiene positivo l’intento del ministero di affrontare una problematica che porta ogni anno a far rinunciare “600 mila giovani tra i 18 e i 24” al conseguimento del diploma di maturità. Per non parlare delle percentuali ancora troppo alte di dispersione scolastica in età di obbligo formativo, con quasi il 15% dei ragazzi che abbandonano in banchi di scuola, a fronte del 10% indicato come soglia massima dall’Unione Europea. Allo stesso tempo, il sindacato ritiene che occorra attuare una serie di interventi che diano linfa all’azione del ministero dell’Istruzione.

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Ridurre i divari territoriali tra nord e sud: al Miur presentato il Piano di intervento

sede Miur Trastevere Roma

Un Piano di intervento organico e strutturale rivolto alle scuole in difficoltà delle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia per ridurre i divari territoriali tra Nord e Sud e migliorare i risultati negli apprendimenti degli studenti. A presentarlo questo pomeriggio al Ministero dell’Istruzione, la Vice Ministra Anna AscaniFrancesco Profumo, Presidente dell’Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio (ACRI), e Roberto Ricci, Dirigente di ricerca dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI). 

Hanno preso parte all’iniziativa, inoltre, Marco Imperiale, Direttore dell’impresa sociale ‘Con i Bambini’, Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, e Maria Assunta Palermo, Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione.

“L’INVALSI, grazie alle rilevazioni standardizzate, – ha dichiarato la Vice Ministra Ascani – offre ogni anno la fotografia dei traguardi raggiunti dalle scuole in determinati anni di corso e al termine dei due cicli di istruzione. Le prove non valutano in termini ‘punitivi’ gli alunni, sono piuttosto un termometro dello stato di salute del sistema di istruzione. Il Piano che presentiamo oggi dimostra che questo termometro è utile a definire azioni mirate. Diamo il via libera a un piano organico, che coinvolge tutti gli attori in campo. La scuola non può e non deve essere lasciata da sola a fronteggiare divari territoriali e dispersione scolastica che dipendono da una serie di concause. Oggi, insieme, prendiamo un impegno per ridurre in maniera strutturale gli ostacoli all’effettiva creazione di pari opportunità nel nostro Paese”. 

Il piano parte da un’analisi, svolta dal Ministero dell’Istruzione con la collaborazione dell’INVALSI e integrata con i dati a disposizione degli Enti territoriali, sulle difficoltà di apprendimento degli studenti. Si rivolge a due categorie di scuole – in difficoltà e in forte difficoltà – individuate sulla base delle rilevazioni INVALSI e di ulteriori variabili legate ad altri indicatori, tra cui il livello di autovalutazione che la scuola si assegna, i risultati scolastici e le assenze degli studenti, l’entità dei finanziamenti PON e la quantità e tipologia di progetti, le caratteristiche principali della scuola dal punto di vista strutturale (spazi e infrastrutture).

“Con il Piano di intervento per la riduzione dei divari territoriali in istruzione – ha dichiarato Francesco Profumo, Presidente dell’Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio (ACRI) – si promuove un’alleanza tra le scuole e le forze più vive del territorio, Enti Locali, Associazioni del Terzo Settore, Fondazioni di comunità, Parti Sociali, che può favorire con progetti condivisi e di lungo periodo la presa in carico e il successo scolastico dei ragazzi più difficili per permettere loro di affrontare con maggiore sicurezza la vita adulta e la transizione al lavoro. Una prospettiva e un investimento che le Fondazioni bancarie ritengono di grande rilevanza per garantire opportunità di sviluppo equilibrate”. 

“L’INVALSI – ha sottolineato la Presidente dell’INVALSI Anna Maria Ajello – aderisce con convinzione al Piano di intervento per la riduzione dei divari territoriali nell’istruzione. Confermiamo la nostra disponibilità a offrire supporto metodologico e scientifico al Piano e alle iniziative che ne scaturiranno, mettendo a disposizione le nostre competenze per riconoscere capillarmente le situazioni di difficoltà e approfondirne le ragioni”.

Gli interventi nasceranno dalla stretta collaborazione tra gli Uffici Scolastici Regionali (USR), gli Enti territoriali e gli Enti di ricerca (INVALSI, INDIRE). Alle scuole individuate verrà messo a disposizione un Repertorio di interventi, cui le istituzioni scolastiche potranno rifarsi, in autonomia e con piena intraprendenza, per coniugare al meglio le misure da realizzare in relazione al contesto e alle risorse professionali, strutturali ed economiche. Inoltre, gli istituti scolastici potranno usufruire di un Cruscotto su piattaforma informatica contenente diversi strumenti di analisi e reso disponibile dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito dell’Osservatorio sulla Povertà Educativa Minorile.  

“La possibilità di adottare una linea comune di intervento nei territori – ha affermato Marco Imperiale, direttore dell’impresa sociale ‘Con i Bambini’ – riveste per noi la massima importanza, considerando anche il crescente allarme suscitato dai dati sulla povertà educativa, che in Italia è quasi triplicata negli ultimi 15 anni. Grazie al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, in tre anni ‘Con i Bambini’ ha sostenuto oltre 350 progetti in tutta Italia e dato supporto a 500mila minori che vivono in povertà educativa. Tutti questi progetti hanno riservato agli istituti scolastici un ruolo fondamentale, condiviso con tutte le realtà che operano a sostegno dei ragazzi. Investire su bambini e giovani vuol dire un fare un investimento certo sul futuro del Paese”.   
Il Cruscotto darà la possibilità di supportare la scuola nei processi di miglioramento e di leggere in modo integrato il dato di partenza della scuola, le azioni intraprese e i risultati conseguiti. 

(fonte: Ufficio Stampa Miur)

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Ascani: presentazione del Piano di intervento per la riduzione dei divari territoriali

sede Miur Trastevere Roma

Oggi martedì 21 gennaio 2020, la Vice Ministra all’Istruzione Anna Ascani presenterà, alle 16.00, nella Sala “Maria Montessori” del Ministero dell’Istruzione, il Piano di intervento per la riduzione dei divari territoriali in istruzione che il dicastero promuove in accordo con l’impresa sociale “Con i Bambini”.

​​​​​​​Il Piano parte da un’analisi, svolta con la collaborazione dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI), sulle difficoltà di apprendimento degli studenti e ha l’obiettivo di individuare le scuole destinatarie degli interventi e i fattori che influiscono sui divari nei risultati fra Nord e Sud.

(fonte: Miur)