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Grembiule a scuola, affondo della FLC contro Salvini: “Le disuguaglianze si combattono in altro modo”

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini (foto: "© European Union 2017 - European Parliament").

“In questa ininterrotta, aggressiva e spesso irragionevole campagna elettorale, il ministro degli Interni interviene ancora una volta sulle necessità del mondo della scuola, manifestando l’intenzione di reintrodurre l’uso del grembiule per riportare ‘ordine e disciplina’ e combattere le condizioni di disuguaglianza sociale”. Lo afferma la FLC CGIL in una nota in cui si schiera in aperta polemica con il vicepremier leghista Matteo Salvini.

“Ci preoccupa – continua il sindacato – che a farsi portavoce delle istanze del sistema di istruzione sia il ministro degli Interni, dal momento che la scuola non è una caserma, l’educazione non è un problema di ordine pubblico. È principalmente compito della scuola rimuovere le disuguaglianze di partenza, offrire a tutti pari opportunità ed educare alla responsabilità individuale e collettiva i cittadini di domani, ricercando una forte alleanza con le famiglie e la società”.

“Ancora oggi, nonostante i forti tagli subìti, la scuola non ha smarrito la sua funzione originaria di formazione collettiva alla cultura democratica e alla cittadinanza attiva, finalizzata a trasmettere alle nuove generazioni un sistema di valori fondato sulla responsabilità e la consapevolezza delle azioni. Eppure per anni ha subìto la trascuratezza della politica che ne continua a compromettere credibilità e prestigio per l’evidente assenza di un progetto che ne riconosca la centralità. Per arginare la delegittimazione diffusa, di cui certi episodi di violenza fisica e verbale sono l’estrema conseguenza, non servono telecamere né inasprimento delle sanzioni, ma investimenti che valorizzino le professionalità e riconoscano alle istituzioni scolastiche il loro ruolo fondamentale come strutture strategiche per la crescita della cittadinanza democratica e lo sviluppo del Paese”.

La FLC ricorda inoltre a Salvini che “le distanze sociali non si nascondono sotto un ‘grembiulino’, ma si combattono con una scuola più uguale, inclusiva, accessibile a tutti fin dall’infanzia”.

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Autonomia differenziata, l’appello di FLC Cgil: “Il Governo si fermi”

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“Apprendiamo che la maggioranza parlamentare, nella risoluzione che accompagna il Documento di Economia e Finanza (DEF), ha chiesto al Governo l’impegno a portare a termine il percorso di autonomia differenziata a favore delle regioni che ne hanno fatto richiesta”. Così apre la nota stampa della FLC Cgil che, in vista dello sciopero generale del 17 maggio, lancia un appello che si può sottoscrivere online per chiedere un ripensamento al Governo sul tema dell’autonomia differenziata. “Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire”, commentano dal sindacato.

L’appello è qui.

“Abbiamo detto al Ministro Bussetti e all’intero governo, così come ai rappresentanti dei partiti di maggioranza, che la scuola, l’università, la ricerca, l’AFAM, non ci stanno – continua la FLC – Non ci stanno alla disgregazione dell’istruzione nazionale e alla regionalizzazione dei processi pedagogico didattici alla base del progetto di autonomia differenziata. Non ci stanno alla regionalizzazione dei diritti, che non possono essere un bene limitato al luogo dove si vive. Il diritto all’istruzione deve essere garantito in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, cosa che già oggi avviene a fatica. Questa pervicace persistenza nell’errore, in contrasto con il sentire dei lavoratori della Conoscenza del nostro Paese, merita una sola risposta: la lotta. Il 17 maggio 2019, giornata nazionale di sciopero, sarà il primo passo. E non sarà certamente l’ultimo”.

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La FLC Cgil ha una nuova segreteria nazionale

L’assemblea generale della FLC CGIL alla presenza del segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ha eletto oggi, con il 76,58% di voti favorevoli, la nuova segreteria nazionale. Ad affiancare il segretario generale, Francesco Sinopoli, riconfermato alla guida della categoria nello scorso dicembre in occasione del IV Congresso nazionale, i segretari nazionali uscenti Gigi Caramia, Pino Di Lullo e Francesca Ruocco, a cui si aggiungono i nuovi entrati Manuela Calza, Graziamaria Pistorino e Alessandro Rapezzi. Lo comunica la FLC con un comunicato stampa.

“La nuova squadra – commenta il segretario FLC Sinopoli – metterà a disposizione competenze specifiche e capacità di integrazione, nella ricerca di un’espressione unitaria della nostra categoria. Nel prossimo futuro ci troveremo davanti molteplici sfide, il primo impegno è quello in cui siamo coinvolti, assieme ad un fronte ampio di organizzazioni sindacali ed associazioni, contro il progetto di regionalizzazione del sistema Istruzione. L’autonomia differenziata è per la nostra organizzazione non negoziabile, è un processo che va assolutamente fermato”.

“Il rinnovo del Contratto – prosegue il segretario – è un altro punto fondamentale. Ci batteremo per un rinnovo di qualità che riporti i salari delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro Comparto ai livelli europei e per l’eliminazione di ogni forma di precariato nei nostri settori. La sfida, infine, è quella di tornare nelle piazze per dimostrare l’importanza che il sindacato ha per il lavoro e i lavoratori. Uguaglianza, solidarietà, integrazione, rifiuto della xenofobia, antifascismo, erano e restano i nostri valori fondanti e il lavoro che abbiamo davanti è quello di rilanciarli nel Paese”.

I nuovi membri

Manuela Calza, nata nel 1963 a Stresa (VB) è una docente di scuola primaria, RSU nella scuola dal 2003, entra nella segreteria provinciale della FLC di Piacenza nel 2009 e riveste poi il ruolo di segretaria provinciale dal 2010 al 2018.

Graziamaria Pistorino, docente di scuola secondaria superiore, è nata a Messina nel 1968, nel 2004 entra nella segreteria della FLC CGIL Messina di cui sarà segretaria dal 2008 al 2016. Dal 2016 ad oggi, ha rivestito il ruolo di segretaria regionale della FLC siciliana. 

Alessandro Rapezzi, fiorentino, classe 1966, è un docente di scuola primaria dal 2007 al 2011 è stato segretario generale della FLC a Firenze, dal 2011 segretario regionale FLC in Toscana. Dal 2016 al 2017 ha presieduto la Camera del Lavoro CGIL del capoluogo Toscano, mentre dal 2017 al 2019 è stato segretario regionale FLC in Campania rivestendo dal 2017 al 2018 anche la carica di segretario generale FLC a Napoli.

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Conto annuale Ragioneria dello Stato: l’Europa è lontana per i docenti italiani

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Comunicato stampa della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza CGIL – Nel conto annuale 2017 pubblicato dalla Ragioneria Generale dello Stato si legge della perdita che hanno subito i salari del personale della scuola e del fatto che essi siano tra i più bassi della Pubblica amministrazione.

La muta eloquenza dei numeri non ha bisogno di alcun commento e denuncia la grave responsabilità della politica che sottopaga la classe intellettuale che ha la responsabilità di formare le future generazioni. Un fatto indegno di un paese civile.

A questo proposito le denunce sindacali sono state poste da tempo alle controparti e con i conti alla mano: a parità di lavoro, i docenti italiani guadagnano in media 8000 euro l’anno in meno rispetto ai colleghi europei.

Il tempo è ormai scaduto. Il Governo crei le condizioni per aprire le trattative per il rinnovo di un Contratto nazionale di lavoro che ci avvicini all’Europa, abbandonando l’insano progetto della regionalizzazione del sistema di istruzione che porterebbe con sé la territorializzazione dei diritti e delle retribuzioni.

Al rinnovo del CCNL si dovrà necessariamente accompagnare il rilancio di una politica di investimenti in istruzione, formazione e ricerca, che riallinei il nostro Paese al resto d’Europa.

Questo il terreno su cui incalzeremo la politica con un’azione forte, puntuale e costante a partire dalla mobilitazione indetta unitariamente con tutti gli altri sindacati della scuola.

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Aggiornamento Piano dei conti, il MIUR trasmette il nuovo regolamento della contabilità delle scuole

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La circolare 2348 emanata il 6 febbraio dal MIUR, ha trasmesso alle Istituzioni scolastiche un aggiornamento del Piano dei conti, con la quale si legge che sono state apportate delle modifiche ed integrazioni alla sezione delle spese, tenuto conto delle esigenze manifestate da alcune scuole. Di conseguenza, la funzione SIDI Bilancio resterà chiusa il giorno 8 febbraio dalle ore 7:00 alle ore 13:00 per le attività di manutenzione.

Per questi motivi, le scuole sono esentate dalla trasmissione del Programma Annuale e dei relativi flussi gestionali dell’esercizio finanziario 2019. Il Ministero fornirà successivamente, con apposita comunicazione, delle indicazioni specifiche al riguardo.

Questo aggiornamento arriva in corso d’opera della predisposizione, da parte delle scuole, del Programma Annuale 2019, quindi col bilancio già impostato sul Piano dei conti trasmesso a dicembre 2018.

Forte la protesta di FLC CGIL che dichiara “Ora le scuole, che non sono state preparate ad applicare tutte novità contenute nel Regolamento, dovranno nuovamente mettere le mani ai propri bilanci per fare le opportune correzioni con il nuovo Piano dei conti” – e prosegue – “Abbiamo protestato con l’Amministrazione che, inoltre, ha lasciato le Organizzazioni Sindacali prive di una informativa adeguata e del confronto che sarebbe utile anche a facilitare il lavoro delle scuole”.

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Sindacati e mobilità ATA, chiesto incontro alla P.A.

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Il 31 gennaio FLC CGIL, assieme a CISL Scuola e UIL RUA, ha inviato una lettera unitaria per la richiesta di un incontro urgente al Capo di Gabinetto del Ministro della Pubblica Amministrazione, ai fini di un confronto in merito all’attivazione delle procedure selettive di mobilità professionale per quanto riguarda le aree e i profili del personale ATA della scuola.

“Per la FLC CGIL – si legge in una nota stampa – questo è un atto doveroso nei riguardi di tutte le aree e i profili del personale ATA e degli Assistenti amministrativi che da molti anni stanno svolgendo la funzione di DSGA”.

Il testo della lettera

Il decreto legislativo 25 maggio 2017 n. 75, recante modifiche e integrazioni al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, all’art. 22, comma 15 consente di attivare, al fine di valorizzare le professionalità interne, procedure selettive di mobilità professionale riservate al personale delle Pubbliche Amministrazioni.
Alla luce di quanto sopra, le scriventi organizzazioni sindacali chiedono un incontro urgente in merito all’applicazione di tali disposizioni anche per quanto riguarda le aree e i profili del personale ATA della scuola.
In attesa di riscontro, porgono distinti saluti

FLC CGIL, Francesco Sinopoli
CISL FSUR, Maddalena Gissi
UIL SCUOLA, Giuseppe Turi

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MIUR cambia le prove a metà anno scolastico. FLC CGIL: “un errore farlo ora”.

“Nonostante i tanti appelli di docenti e intellettuali, il MIUR ha marciato dritto con la cancellazione del tema di storia, l’eliminazione della terza prova multidisciplinare e ora con l’accorpamento di matematica e fisica nella seconda prova dei licei scientifici”. È quanto si legge in una nota della FLC CGIL. 

“È ora che il MIUR cominci ad ascoltare i tanti insegnanti che hanno sollevato forti perplessità sulla nuova prova multidisciplinare di matematica e fisica: l’appello per cambiarla in pochi giorni ha raccolto quasi 15.000 adesioni”; continua la nota di FLC CGIL, il quale esterna le sue preoccupazioni su una non-corrispondenza tra le simulazioni proposte dal Ministero, la realtà scolastica e le stesse indicazioni nazionali.

Infatti, continua la nota: “L’esame di Stato deve basarsi sul lavoro svolto nel quinquennio di studi da insegnanti e studenti, con una coerenza tra prove e percorsi di apprendimento. I tempi di applicazione della riforma devono essere distesi, non si può calare dall’alto la nuova prova a metà anno scolastico. Il Ministro ascolti la scuola – conclude la nota – e dia un segnale di inversione di tendenza rispetto al fenomeno di costante delegittimazione e scollamento del MIUR dalla scuola reale e dal lavoro degli insegnanti”.

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RSU, Cisl capofila. Ed entra ANIEF

aula scuola generica

L’ARAN ha reso noti i dati relativi al 2018 delle elezioni delle RSU della scuola. CISL si conferma capofila con 168mila deleghe circa, pari al 25,58 percento del monte totale. Seguono FLC che fa capo a CGIL (21 percento) e poi il sindacato di categoria della UIL (14,58 percento).

Gioia è espressa da Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola: “Grande soddisfazione per un risultato che è frutto in primo luogo della grande capacità di lavoro delle nostre strutture territoriali, punto di riferimento sicuro e affidabile per il personale della scuola, dell’Università e AFAM e della Ricerca in ogni angolo del Paese”.

“Un rapporto – continua la Gissi – diretto, costante, quotidiano, quello della nostra dirigenza; non virtuale ma concreto, con tantissime persone, sui luoghi di lavoro e nelle nostre sedi, spesso affollate all’inverosimile. Un lavoro faticoso, ma è una fatica ripagata dalla consapevolezza dell’importanza, del significato e del valore che può avere l’azione del sindacato nella nostra società”.

La prima volta di ANIEF

Quasi al 10 percento la Gilda degli Insegnanti che si conferma quarto sindacato mentre, con il 6,24% (corrispondente a circa 41mila deleghe) come avevamo già anticipato diventa rappresentativa ANIEF, il giovane e agguerrito sindacato che per la prima volta siederà al tavolo delle trattative.

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Regolamento di contabilità, emanata la circolare

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Il MIUR ha emanato la circolare applicativa 74 del 5 gennaio 2019 sul nuovo Regolamento di contabilità. La circolare arriva dopo il confronto con i sindacati dello scorso 27 dicembre.

I contenuti della circolare

Secondo l’Amministrazione, il nuovo Regolamento di contabilità porterà a una fase “più serena e razionale nelle scuole”. Il Ministero ha altresì sottolineato come l’entrata in vigore del Regolamento sia stata supportata da una serie di azioni e di misure di accompagnamento, tra le quali la presente circolare applicativa. Inoltre, il MIUR ha aggiornato i sindacati sugli altri strumenti di supporto che sono stati approntati:

  1. l’Help Desk amministrativo-contabile che ora è funzionante ed è un servizio utile a formulare quesiti che consentono di tenere aperto un canale di comunicazione con le scuole, per non lasciare soli Dirigenti e DSGA nell’applicazione del Regolamento.
  2. La documentazione sul servizio di cassa con le indicazioni alle scuole sulle procedure per l’affidamento di questo servizio, che prevede l’utilizzazione della rete di scuole come canale ottimale.
  3. Il Quaderno n. 1 sugli acquisti, che è quasi terminato, e sarà a disposizione delle scuole dal mese di gennaio 2019. Esso consiste in una guida operativa, una sorta di vademecum sugli acquisti e sulle problematiche concrete e quotidiane delle scuole, che sarà scaricabile dal sito. Sempre al fine di semplificare il lavoro delle scuole, sarà approntato anche un Quaderno n. 2 da pubblicare nei mesi successivi.
  4. La nuova modulistica con la nuova versione del Piano dei conti da utilizzare, già inviata alle scuole.
  5. È in via di lavorazione l’adeguamento necessario del sistema operativo centrale SIDI, con tutti i nuovi modelli che saranno visibili dalla seconda settimana di gennaio (dall’1 al 6 gennaio ci sarà la manutenzione) per consentire alle scuole di poter programmare correttamente in linea col nuovo Regolamento di contabilità. È stato, inoltre, previsto un restyling di SIDI Bilancio, che è oramai un prodotto obsoleto e dovrà essere aggiornato e che dovrà prendere il posto di tutti i software oggi utilizzati dalle scuole. A questo scopo il MIUR ha avviato una riprogrammazione per creare un prodotto più moderno, rispondente alle esigenze operative delle scuole.
  6. Sta per prendere il via un terzo modulo di formazione sul progetto “Io Conto” incentrato sul nuovo Regolamento di contabilità, a partire da mese di gennaio 2019. I formatori dovranno, a loro volta, fare la formazione a cascata sul territorio.

Secondo il Ministero, la circolare applicativa va ad inserirsi appieno nel quadro di queste misure di accompagnamento, messe in atto per rispondere anche alle esigenze interpretative delle scuole. Il MIUR si è reso disponibile a raccogliere questioni, che dovessero pervenire dalle scuole, inerenti all’applicazione del Regolamento ai fini della riformulazione di ulteriori chiarimenti che si renderanno necessari.

Lo rende noto la FLC CGIL che ha inviato le sue osservazioni al MIUR.

La posizione di FLC CGIL

“Abbiamo, innanzitutto, ribadito la nostra netta contrarietà all’impostazione autoreferenziale del nuovo Regolamento, ai tempi ristretti di applicazione (avevamo chiesto di rimandarlo di un anno), che trova le scuole impreparate ad applicare tempestivamente tutte le novità introdotte dallo stesso, e alle misure che hanno scaricato, ancora una volta responsabilità sulle scuole, come quella in materia di manutenzione e riparazione degli edifici scolastici (avevamo chiesto una conferenza di servizi con gli enti locali) e sul potere eccessivo dei revisori dei conti. Il Ministero ha recepito parzialmente, nel testo definitivo della nota applicativa inviata alle scuole, le nostre osservazioni e che hanno in parte mitigato, con i chiarimenti introdotti, la portata degli effetti su alcuni aspetti cruciali del nuovo Regolamento”. 

Eccole, in sintesi:

  • il punto più significativo è la riscrittura delle norme in materia di procedure per la fornitura di beni e servizi, con i chiarimenti in ordine alla possibilità per le scuole (previa delibera del Consiglio di Istituto) di allinearsi alla normativa più generale relativa al Codice degli Appalti.
  • Sul piano degli interventi di piccola manutenzione e riparazione, la circolare ha sottolineato l’ambito degli interventi che debbono essere urgenti e indifferibili “nella misura strettamente necessaria a garantire lo svolgimento delle attività didattiche, rapportandoli alle loro realistiche e concrete possibilità di azione, sia sul piano tecnico, sia sul piano economico”. Sono stati, inoltre, tolti dalla possibilità delle scuole alcuni interventi manutentivi, come il ripristino di pannelli e controsoffitti.
  • È stato chiarito il passaggio relativo al ruolo dei revisori dei conti in rapporto alle loro competenze e la loro valutazione di coerenza tra Programma annuale e Ptof, che ritenevamo inaccettabile, specie alla luce dell’esperienza degli ultimi anni che ha visto aumentare i casi di invasività dell’attività di questi in campi che non sono di loro stretta competenza. È stato, dunque, precisato, che l’attività di revisione debba essere svolta senza interferire nelle valutazioni di competenza di altri organi della scuola, inerenti alle attività didattiche.
  • È stato puntualizzato che la circolare illustrativa da allegare al Programma annuale, deve essere predisposta dal Dirigente con la collaborazione del DSGA. Lo stesso Dirigente dovrà poi corredare da apposita relazione illustrativa anche il Conto consuntivo.
  • È stato specificato che, in caso di attività finanziate con Fondi europei, che vengono impegnati anche prima della loro effettiva disponibilità, è importante che risulti che la scuola sia in possesso di una formale attestazione a ricevere lo stanziamento previsto.
  • Sono stati tolti i riferimenti agli obblighi di ricorso agli strumenti Consip, perché non erano stati preceduti da una attenta analisi sulle tipologie e quantità di acquisti delle scuole, onde evitare di introdurre obblighi che avrebbero complicato la rapidità e fluidità degli approvvigionamenti rispetto alle esigenze dei beni.

Ciò nonostante resta il nostro dissenso su alcuni nodi critici che il MIUR non ha recepito e che sono i seguenti:

  • Bilancio di cassa. Questo, seppur affiancato a quello per competenza, in assenza di adeguata formazione rivolta a Dirigenti e DSGA, rischia di creare ulteriore confusione e lavoro nelle scuole. Pur riconoscendo che la circolare rimanda ad un successivo provvedimento di armonizzazione dei sistemi contabili, riteniamo che, prima di procedere con il bilancio di cassa, sarebbe opportuno trovare soluzione puntuale a due questioni: la definitiva sistemazione dei residui attivi per quelle scuole che ancora ne soffrono (dando seguito a quanto già fatto negli ultimi anni) e la problematica delle anticipazioni di cassa che, in particolare per i PON, gli ERASMUS, il PNSD, coinvolgono somme consistenti rispetto alle quali anche l’ultima circolare sull’affidamento del servizio di cassa demanda al rapporto singolo istituto/banca la definizione degli interessi (cioè oneri a carico delle scuole) per le aperture di credito anche in presenza di lettere autorizzative dei vari progetti.
  • Individuazione “Commissari ad acta“. Nella circolare è previsto che i Dirigenti potrebbero essere individuati a tale scopo. Questa soluzione non ci appare condivisibile, dal momento che tale figura è componente di diritto dell’organo (Consiglio di Istituto) inadempiente e, quindi, si potrebbero creare conflitti di interesse derivanti dalla sovrapposizione di ruoli e funzioni, anche se ciò sarebbe limitato a “casistiche particolari”.
  • Interventi di piccola manutenzione. Questa norma indurrà alcuni Enti Locali a sentirsi liberi a non intervenire ed apre a problematiche circa il fattivo recupero dei crediti anticipati con la cassa. Resta sempre, il quesito con quali fondi le scuole anticiperanno le spese (a proposito del bilancio di cassa).
  • Limite dei 200 euro per i beni da iscrivere in inventario. Crediamo che questo limite, dati i costi odierni e la rapidissima svalutazione dei beni, debba essere elevato ad almeno 2.000 euro.
  • Abbiamo, infine, sollecitato il MIUR ad adottare le proprie linee guida e a produrre un modello di regolamento per la gestione del patrimonio e degli inventari, da mettere a disposizione delle scuole. Sulla definizione dei nuovi schemi e sulle linee guida per la corretta gestione della contabilità abbiamo incalzato il Ministero per un ulteriore confronto sindacale. Principio che vale per gli schemi di gara e per le linee guida per la semplificazione delle attività di acquisto che dovranno essere attenti a semplificare, concretamente, il lavoro delle scuole.
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World Teachers’ Day 2018, FLC Cgil: “Chiediamo alla politica un riconoscimento del lavoro dei docenti”

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In occasione del World Teachers’ Day 2018, la FLC Cgil ha rilasciato una nota stampa con cui approfitta della ricorrenza per fare un punto sulla situazione degli insegnanti in Italia oggi.

“The right to education means the right to a qualified teacher” è il tema dell’appuntamento 2018 che si celebra, il prossimo 5 ottobre, con l’affermazione di un principio centrale nella missione dell’agenzia intergovernativa: è il lavoro qualificato e valorizzato dei docenti che porta in tutti i luoghi del mondo il seme della libertà, attraverso gli strumenti della conoscenza e dell’apprendimento.

Che sia stato proprio l’UNESCO a dar vita al World Teachers’ Day, Giornata mondiale dell’insegnante, deve accompagnare ad una importante riflessione: l’istituzione mondiale che difende i diritti universali e la cultura della pace e della giustizia, inserisce il ruolo strategico dei docenti e degli educatori nel dialogo tra i popoli, in ogni società e per lo sviluppo di tutti i paesi.

Ogni anno, dal 1994 la declinazione di un tema coniuga la ricorrenza, perché se è vero che l’insegnante è il fulcro del sistema educativo, è la scuola intera a sostenere il processo formativo delle giovani generazioni e ogni governo è chiamato ad impegnarsi per generalizzare e rendere sicure le opportunità di accesso a tutti le bambine e i bambini del mondo.

Solo un’istruzione di livello, capillare e diffusa può veicolare il progresso di uno stato sociale, il benessere dei suoi cittadini, la consapevolezza di un futuro rispettoso e sostenibile, la responsabilità diretta nella partecipazione democratica: si tratta di messaggi di grande rilievo, valori massimi dell’umanità, affidati all’impegno e al lavoro di chi sa custodirli facendoli crescere e maturare nelle generazioni di domani.

La valorizzazione della funzione docente deve diventare un obiettivo affinché possano concretizzarsi questi valori, soprattutto adesso che politiche intransigenti, conflittuali, prevaricatorie, minacciano la capacità di fiducia delle persone e chiudono al confronto, restringendo l’orizzonte dell’insegnamento e dell’integrazione.

Alla nostra politica chiediamo un alto riconoscimento dell’impegno quotidiano di maestri e professori che caparbiamente sfidano la quotidianità di un sistema spesso inadeguato, a partire dalla questione salariale: non portano la lavagna in spalla come nel bellissimo film iraniano (1) ma, comunque, compensano con mille strumenti materiali e immateriali le carenze di decenni e decenni di disinvestimento. Per il loro lavoro e per il diritto ad una istruzione di qualità delle bambine e dei bambini ricordiamo che non basta la buona volontà e lo spirito di adattamento, ma servono decisioni mirate e nuove risorse per dare dignità e rispetto alla professione e nuova speranza al progetto di sviluppo che porta con sé.