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Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole 2018

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Cade oggi 22 novembre 2018 la Giornata nazionale per la la sicurezza nelle scuole 2018. La data scelta non è casuale: istituzionalizzata nella Buona Scuola nell’anno 2015, nel 22 novembre 2008 – quindi esattamente dieci anni fa – il crollo del soffitto di una scuola, il liceo Darwin di Rivoli, provocò la morte del giovane Vito Scafidi, la cui vita si è interrotta tragicamente ad appena 17 anni.

Con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 27 novembre 2015 n. 914, tale giornata è stata fissata al 22 novembre di ogni anno in ricorso di tutte le vittime degli incidenti avvenuti nelle scuole italiane.
Il Ministero, nei giorni 21,22 e 23 novembre 2018 promuove nelle scuole iniziative didattiche, formative e informative per la diffusione della cultura della sicurezza nelle scuole e per la prevenzione dei rischi.

La Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole è promossa da Cittadinanzattiva, con la collaborazione del Dipartimento nazionale della Protezione Civile e il Miur, e giunta alla sedicesima edizione.

Appuntamenti in numerose scuole, da Bologna a Napoli, da Torino a Licata con eventi dedicati, tra l’altro, ai rischi naturali e ai comportamenti corretti da assumere a scuola e sul territorio. Fra i materiali a disposizione degli studenti e delle famiglie, due manifesti dedicati al rischio sismico e al rischio alluvione e il video tutorial “Prepariamoci”, realizzato con la partecipazione dei ragazzi dell’Istituto comprensivo Radice-Ovidio di Sulmona (L’Aquila), per mostrare come prepararsi e comportarsi a scuola in caso di terremoto.

Il video è disponibile sul canale youtube di Cittadinanzattiva e sarà proiettato anche all’interno della mostra “Terremoti d’Italia” allestita dal Dipartimento della Protezione Civile, nell’ambito del Forum europeo per la riduzione del rischio, in corso a Roma presso il Centro Congressi di Confindustria.

È inoltre disponibile un sondaggio online per conoscere quanto studenti e adulti ne sanno di rischio alluvione e come si sono comportati anche negli ultimi episodi di allerta meteo che hanno coinvolto il nostro Paese e costretto alcuni Comuni a chiudere le scuole.

Il rapporto Legambiente

Quello della sicurezza degli edifici è uno dei problemi maggiori della scuola italiana. Oltre ai casi di cronaca recenti, l’ultimo rapporto utile per descrivere il quadro della situazione è quello di Legambiente, di circa un mese fa, in Ecosistema Scuola.

Una situazione preoccupante dal punto di vista della sicurezza, perché ai minori controlli corrisponde una maggiore fragilità sismica del territorio (al sud tre scuole su quattro sono in area a rischio sismico, con la Sicilia che vede interessate quasi il 98,4% delle scuole, con una percentuale di verifica di vulnerabilità sismica ferma al 2,4%) anche se con alcune eccezioni, come la già citata Cosenza (17º) che oggi ha tutte le scuole con le certificazioni richieste, grazie ad un abile reperimento di fondi nazionali e regionali e Ragusa (48º) che si è dimostrata virtuosa nel recepire e spendere i fondi regionali a disposizione per la manutenzione straordinaria.

[…]

Tornando alla qualità degli edifici e alla sicurezza, nel complesso i dati presentati dall’Ecosistema scuola 2018, relativi all’anno 2017, mostrano un panorama di 5.725 edifici, di cui quasi la metà edificati prima degli anni ’70, ovvero prima dell’entrata in vigore di importanti normative come la normativa antisismica e il collaudo statico, di queste, ben il 46,8% necessita di interventi urgenti di manutenzione.

Al sud, nonostante tre scuole su quattro siano in area rischio sismico, solo una scuola ogni quattro risulta costruita secondo criteri antisismici e non si pratica la necessaria prevenzione.

La verifica di vulnerabilità sismica è stata eseguita solo dal 27,4% degli edifici del sud e dal 2,4% delle scuole delle Isole mentre la percentuale sale al 50,9% al centro e 35,3% al nord. Le indagini diagnostiche dei solai hanno riguardato l’8,6% delle scuole del sud e delle isole, il 31,6% delle scuole del centro e il 25,2% degli istituti del nord. I certificati di agibilità, prevenzione incendi e porte antipanico sono abbastanza diffusi con percentuali però più basse soprattutto nelle isole.

Per sanare questa situazione e assicurare lo stesso grado di sicurezza agli alunni del Belpaese, occorre conoscere lo stato di salute degli edifici scolastici situati nelle aree a rischio sismico maggiore, così da programmare le priorità d’intervento e la messa in sicurezza delle scuole maggiormente esposte.

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Appello di Legambiente: “Salviamo la scuola media di Ventotene”

liceali generica

L’associazione ambientalista Legambiente si pone a difesa dell’isola pontina, un paradiso marino e terrestre da tutelare anche da un punto di vista sociale: il 28 settembre prossimo si terrà la manifestazione ” Puliamo il Mondo 2018″, evento che vede protagonisti i ragazzi dell’stituto Comprensivo Formia Ventotene e con i quali Legambiente, insieme all’amministrazione locale, lancia un appello: evitare l’imminente provvedimento di chiusura della Scuola Media di Ventotene, intitolata ad Altiero Spinelli.

Le dichiarazione del Circolo Verde Azzurro Sud Pontino di Legambiente sono forti e chiare: “non sarebbe una sconfitta solo per gli isolani ma per tutti quanti hanno creduto e credono nel messaggio di un Europa giusta e solidale che proprio nel pensiero di Altiero Spinelli, illustre ospite della comunità isolana nei giorni tristi del confino, hanno trovato ispirazione. Il manifesto di Ventotene è riconosciuto universalmente , infatti, come la principale fonte di ispirazione per il federalismo europeo. La chiusura della scuola costituirebbe un passo non trascurabile verso un declino anche morale oltre che sociale a cui la comunità nazionale ed internazionale non può assistere indifferente, cinica ed irriconoscente verso un debito storico nei confronti della comunità dell’isola dove sono nate le idee che hanno fatto muovere i primi passi ad una neonata Europa.

L’Amministrazione Comunale e la collettività dell’isola, senza il contributo delle Istituzioni nazionali e regionali non possono da sole proporre e sostenere un progetto complessivo di rilancio che comprenda anche la proposta educativa. Pertanto Legambiente per questo aspetto propone di istituire un biennio di scuole superiori inizialmente con lo scopo di completare la formazione quantomeno fino alla scuola dell’obbligo, oggi stabilita a sedici anni, ma con il fine ultimo di incoraggiare le iscrizioni alla scuola media ora penalizzate da un corso formativo incompleto».