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Napoli, ancora non si rientra a scuola: l’ordinanza del Sindaco

luigi de magistris sindaco

Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha firmato l’Ordinanza che prevede per le giornate del 24, 25 e 26 settembre 2020, la chiusura di tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado insistenti sul territorio del Comune di Napoli che sono stati sede di seggi elettorali per le consultazioni referendarie e le elezioni regionali del 20 e 21 settembre 2020, al fine di garantire la disinfezione dei locali scolastici e il ripristino degli spazi didattici per consentire l’avvio in sicurezza dell’anno scolastico anche alla luce delle prescrizioni per il contenimento del rischio di contagio da COVID–19.

luigi de magistris sindaco
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris (fonte: Wikicommons)

Quindi, per gli studenti napoletani, ancora non si torna sui banchi dopo che l’appena riconfermato governatore Vincenzo De Luca aveva posticipato la riapertura delle scuole al post-elezioni.

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Coronavirus, de Magistris spiega “perché abbiamo riaperto le scuole”

luigi de magistris

“Molti mi chiedono il perché della riapertura delle scuole. Ebbene, nei giorni scorsi abbiamo sospeso le attività scolastiche in via eccezionale per effettuare lavori straordinari di igienizzazione, utili per abbassare la diffusione e il contagio di qualsiasi tipo di batterio (azione utile in un momento complesso come questo per la sanità)”. Lo scrive il sindaco di Napoli Luigi de Magistris su Facebook.

“Abbiamo scelto di muoverci in questo senso per il forte senso di responsabilità, nonostante non fossimo tenuti a farlo, e infatti siamo stati i capofila nella nostra regione”.

“Secondo i protocolli nazionali – continua – e i protocolli scientifici consultati, la situazione al momento non è tale da spingerci ad attuare misure più drastiche, questo sia perché fortunatamente allo stato non ci sono casi gravi e sia perché i casi registrati non sono autoctoni ma circoscritti, legati a persone infette provenienti dalle zone rosse. Chiudere le scuole al momento può voler dire chiuderle fino alla fine dell’anno scolastico. Non solo, vorrebbe dire chiudere anche le metropolitane, gli uffici pubblici e privati, i locali, i cinema, i teatri e vietare qualsiasi mobilità. La paura offusca la ragione. Bisogna mantenere la lucidità, agendo comunque con il massimo scrupolo”.

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Gilda, continua la raccolta firme contro la regionalizzazione

“Esprimiamo viva soddisfazione per l’adesione del sindaco di Bari, Antonio Decaro, alla raccolta firme contro la regionalizzazione: dopo il sostegno da parte del suo collega di Napoli, Luigi de Magistris, si tratta di un’altra presa di posizione importante che ci auguriamo sia da esempio per gli altri primi cittadini”.

Così la Gilda degli Insegnanti commenta l’esito dell’incontro avvenuto a inizio mese nel capoluogo pugliese tra Decaro e i cinque sindacati rappresentativi della scuola.

“La scuola pubblica statale è un bene comune e, in quanto patrimonio dell’intero Paese, chiede che tutte le amministrazioni locali, da Nord a Sud e senza distinzioni di colore politico, si attivino concretamente affinché resti tale e per contrastare ogni tentativo di disgregazione del sistema di istruzione nazionale”. 

Oltre alla petizione, che il sindaco di Bari si è impegnato a promuovere illustrando i rischi insiti nel progetto di Autonomia Differenziata, nel suo ruolo di presidente dell’Anci Decaro ha affrontato con le organizzazioni sindacali anche il tema dell’ampliamento del tempo scuola, affinché i Comuni, soprattutto quelli del Sud, reperiscano le risorse economiche necessarie, e quello dell’edilizia scolastica, in merito al quale i sindacati hanno chiesto che venga istituito un tavolo tecnico nell’ambito delle amministrazioni comunali.