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Scuola, firmato Protocollo d’intesa Camera – Miur -Giustizia: incontri sulla legalità e la Costituzione negli istituti penali minorili

sede Miur Trastevere Roma

Una serie di incontri con gli studenti negli istituti penitenziari minorili, per promuovere i valori e i principi della democrazia e della Costituzione. Questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa sottoscritto oggi, presso l’Istituto Penale per i Minorenni “Nicola Fornelli” di Bari, dal Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti e dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Il Protocollo rinnova l’intesa siglata lo scorso anno. Camera dei Deputati, MIUR e Ministero della Giustizia promuoveranno l’educazione alla legalità, il contrasto della devianza e il reinserimento sociale, tramite incontri e iniziative negli istituti minorili e nelle scuole, dedicati all’approfondimento e allo studio della nostra Carta Costituzionale.

“È dall’istruzione che cominciamo a ricostruire questo Paese e dobbiamo iniziare soprattutto dai luoghi dove si vivono le maggiori difficoltà, dove incontriamo coloro che devono avere una seconda possibilità – ha dichiarato il Ministro Lorenzo Fioramonti -. Partire da chi ha commesso degli errori, da chi si è trovato a vivere in realtà più svantaggiate rispetto agli altri, ha un valore simbolico per il resto del Paese. Abbiamo il dovere di portare qui la presenza della Stato e degli operatori della scuola”.

“Dobbiamo sostenere i ragazzi che hanno fatto uno sbaglio, che hanno commesso dei crimini – ha proseguito il Ministro -. Soltanto se forniamo le condizioni e gli strumenti per il riscatto dei nostri giovani, senza esclusioni, soltanto se, attraverso la scuola, aiutiamo a colmare i divari insostenibili e inaccettabili di una società profondamente ingiusta, rispettiamo gli elementi principali della nostra Costituzione e della democrazia partecipativa. L’istruzione è un grande volano di sviluppo e questo accordo serve a fare in modo che non sia più dimenticato il suo ruolo rivoluzionario e radicalmente emancipatorio”.

Le attività dell’intesa saranno pianificate e coordinate, nel rispetto dell’autonomia scolastica,  da un comitato paritetico composto da due rappresentanti della Camera dei Deputati e due di entrambi i Ministeri.

(fonte: Miur)

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Orientale – Ministero della Giustizia: un percorso per riconoscere il radicalismo islamico in carcere

università orientale sede

Si apre martedì 24 settembre alle 9.00 nella sede dell’Orientale a palazzo du Mesnil (via Chiatamone 62) la due giorni di convegno internazionale “Riconoscere il radicalismo islamico in Italia: analisi, strategie e pratiche alternative”. L’obiettivo dell’incontro è quello di comprendere il fenomeno della radicalizzazione, valutandone i rischi, e allo stesso tempo di rispondere correttamente alle richieste di godimento dei diritti religiosi all’interno degli istituti di pena italiani.

Il convegno è il risultato della collaborazione istituita tra l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e il Ministero della Giustizia, nel quadro del progetto Train Training (transfer radicalisation approaches in training), finanziato dal Justice Program (2014-2020) dell’Unione Europea e finalizzato allo studio e al contrasto della radicalizzazione negli istituti di pena europei.

Punto centrale del progetto Train Training, è il corso di formazione pilota pensato per il personale penitenziario. Nell’ambito di questo progetto, e delle proprie attività di apertura e di interazione con la società civile (terza missione), il Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo (DAAM) de “L’Orientale” contribuirà alla formazione degli operatori sociali e degli agenti di custodia del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria (DAP).

Un gruppo di docenti e giovani ricercatori del Dipartimento dell’Orientale, coordinati dal direttore Michele Bernardini, dopo alcune esperienze pregresse condividerà con chi opera negli istituti di pena i propri “saperi” teorici e concreti, attraverso lezioni frontali e incontri. Da questa esperienza e dalla collaborazione con i professionisti che lavorano a stretto contatto con i detenuti, è nata l’idea di elaborare il sillabo “Conoscere l’islam per contrastare il radicalismo”, destinato alla formazione del personale carcerario e che sarà presentato durante la due giorni napoletana.

Il 24 e il 25 settembre dunque, il mondo accademico, quello degli istituti di pena, e un’importante rappresentanza del mondo politico e della società civile si incontreranno per discutere dei processi di radicalizzazione e de-radicalizzazione, nonché dei diritti relativi all’esercizio della fede negli istituti di pena.

Si inizia con la firma dell’accordo quadro fra l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, e si prosegue con una tavola rotonda per discutere con soggetti istituzionali e della società civile una nuova figura di mediatore culturale in Italia.

Si continua, entrando nel vivo del dibattito, ragionando su analisi, strategie e pratiche alternative di gestione del fenomeno con esperti del DAP e accademici. Saranno presenti due keynote speaker di rilievo: Farhad Khosrokhavar, sociologo dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi, uno dei massimi conoscitori del radicalismo islamico a livello mondiale, e Claudio Lo Jacono, già Professore di Islamistica presso l’Università di Cagliari e “L’Orientale” di Napoli, oggi direttore della rivista Oriente Moderno e Presidente del prestigioso Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino di Roma.