Pubblicato il Lascia un commento

Napoli: la Giunta approva interventi nei plessi scolastici per oltre 3 milioni di euro

La Giunta Comunale di Napoli ha approvato, su proposta dell’Assessore all’istruzione Annamaria Palmieri, 11 delibere per la  messa in sicurezza e l’efficientamento di 24 plessi scolastici cittadini con i  fondi del “Patto per Napoli”.

Gli interventi,  che  superano i 3 milioni di euro totali e e sono di varia natura  (impermeabilizzazioni e rifacimento delle guaine di copertura,  ripristino in sicurezza delle facciate, antisfondellamento dei solai, abbattimento barriere architettoniche) riguardano gli edifici Cimarosa, De Amicis, Villanova e Fiorelli della I municipalità , i plessi Pasquale Scura, Petrarca e Annalisa Durante in II Municipalità, la scuola dell’infanzia Lodoletta e l’IC Mameli Zuppetta in III municipalità, i diversi plessi della VII Municipalità (Rodari Moscati, Parini, Carbonelli, asili nido Pizzorusso e Soave, Scuola d’infanzia Pizzorusso e Pezze’ Pascolato, IC radice-Sanzio), le facciate della palestra dell’IC Minucci in V municipalità, la Virgilio IV a Scampia, le scuole Russolillo, Russo e Troisi in IX Municipalità,  i plessi Solimena, Bordiga e Rodinò in VI municipalità.

Ma non ci fermeremo qui. Sono in via di approvazione anche interventi per  scuole collocate in queste e nelle restanti municipalità, come la Leopardi in X o le scuole della IV; tutti i territori sono stati  coinvolti senza distinzioni nella programmazione messa in campo dall’amministrazione de Magistris per la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica anche antisismica. Il servizio tecnico coordinato dall’architetto Ghezzi, infatti, recependo le richieste dei dirigenti scolastici e le progettazioni dalle municipalità sta svolgendo un lavoro di pianificazione e coordinamento che ha il pregio di superare l’idea di una manutenzione frammentaria  per investire il complesso degli edifici. Devo ringraziare l’infaticabile impegno dei tecnici comunali volto a assicurare spazi più belli e sicuri ai nostri bambini, già tanto colpiti dall’emergenza sanitaria” così l’assessore all’istruzione Annamaria Palmieri.

Pubblicato il Lascia un commento

“Napoli Ville Lumière”, il cinema nelle scuole al tempo della pandemia

La didattica a distanza non ferma l’esperienza di narrazione cinematografica del Liceo Umberto I di Napoli con il progetto “Napoli Ville Lumière”, ideato da Sabrina Innocenti, insegnante da tempo impegnata nella promozione della didattica del cinema a scuola e tra le scuole di Napoli, in collaborazione con Ecole Cinema.

In questo anno scolastico vissuto all’insegna dell’emergenza pandemica, ci si è soffermati in primis su alcuni elementi linguistici caratterizzanti il linguaggio audiovisivo a cura di Afolmet-Bauer. Intanto è ai nastri di partenza il secondo modulo coordinato da Alessandra Augelli, che intende educare al cinema e con il cinema e consentire la lettura del film come spazio e come strumento per esplorare le tematiche socio-culturali. Seguiranno poi la Masterclass con Pietro Mario De Tilla e il workshop per gli studenti a cura di Giuseppe Carrieri, regista che curerà poi la produzione del corto di fine anno.

Tale iniziativa si inserisce in continuità con quella del precedente anno scolastico con il progetto “Diario napoletano, appunti di viaggio dentro la storia di Napoli” premiato dal I Bando “Piano Nazionale Cinema per la Scuola” (Azione 3 – CinemaScuolaLAB).

Tra le azioni messe in campo dall’Istituto nelle precedenti annualità si segnalano inoltre il Cineforum letterario e la partecipazione (anche attraverso le giurie studentesche) alle rassegne “Nazra film festival” e “Cinema del Reale”. Si è inoltre costituita nell’istituto la Commissione Cinema, sono stati attivati corsi di formazione per i docenti e workshop per gli studenti ed è stato già realizzato un cortometraggio diretto da Giuseppe Carrieri e intitolato “In fieri”.

Grazie alla guida del Dirigente Scolastico Carlo Antonelli il Liceo tende a stabilizzare i risultati conseguiti in precedenza e a consolidare una comunità scolastica orientata al cinema, una scuola moderna che mantiene tuttavia la sua storia e il suo impianto classico, che ne fanno la sua specificità al livello locale e nazionale.

Partner del progetto “Napoli Ville Lumière” sono l’associazione culturale “Grand Tour en Italie” che promuove la cultura della narrazione per immagini, il Lycée Suger di Saint-Denis (Paris) e il centro di formazione AFOL Metrpolitana. Il progetto è sostenuto per il secondo anno dalla Film Commission Regione Campania e dall’’Institut Francais di Napoli diretto dal Console Laurent Burin des Roziers. La prestigiosa collaborazione con l’institut, che mette a disposizione anche i suoi spazi, ha l’obiettivo di costruire una sinergia culturale tra Parigi e Napoli attraverso il cinema come ponte.

Pubblicato il Lascia un commento

Osanna inaugura l’anno accademico della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio della Federico II

Sarà la lectio sui restauri a Pompei di Massimo Osanna, ordinario di archeologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Direttore generale dei Musei di Stato, a inaugurare il nuovo anno accademico della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell’Ateneo federiciano.

L’evento è in programma oggi 3 marzo 2021, alle 10, presso il Coro della chiesa trecentesca di Donnaregina, in vico Donnaregina, 26.

Il programma prevede, inoltre, un momento di confronto e dibattuto che seguirà la lectio del direttore Osanna.

La Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio (ex Restauro architettonico) dell’Ateneo Federico II è stata istituita ormai da mezzo secolo e ha licenziato, si può ormai dire, migliaia di allievi che svolgono una attività sempre attenta e qualificata, spesso per monumenti di grande rilevanza. Il possesso di questo titolo è ritenuto dirimente per la partecipazione ai concorsi banditi dal Ministero per i Beni Culturali per l’assunzione dei suoi funzionari.

L’iniziativa sarà trasmesso in diretta sui canali Facebook e Youtube della Scuola.

Pubblicato il Lascia un commento

Coronavirus, focolaio alla Tito Lucrezio Caro a Napoli

“L’Amministrazione  Comunale  sta vigilando con particolare attenzione sulla diffusione del contagio COVID all’interno delle comunità scolastiche, per mappare settimanalmente  l’evoluzione, cercando di raccogliere  il maggior numero di dati certi e  valutati su basi scientifiche : per questo, pur non avendo avuto alcuna segnalazione ufficiale al riguardo, il Comune  ha avuto immediata interlocuzione con la Dirigente scolastica del Liceo Tito Lucrezio Caro in via Manzoni per il quale,  organi di stampa, hanno segnalato la presenza di un focolaio.”

L'assessore alla Scuola del Comune di Napoli Annamaria Palmieri
L’assessore alla Scuola del Comune di Napoli Annamaria Palmieri

E’ quanto dichiara l’Assessore alla scuola Annamaria Palmieri che prosegue:” E’opportuno chiarire che  al contrario,  abbiamo appreso che nella scuola Tito Lucrezio Caro un unico alunno frequentante  è risultato  positivo al COVID e la classe di appartenenza è stata come prevede il  Protocollo,  collocata in quarantena. Gli altri ragazzi positivi appartenenti a classi e sezioni diverse,  non hanno mai frequentato gli spazi della scuola  dal 1° febbraio, ovvero dalla data di apertura in presenza della stessa,  e pertanto, come la scuola ufficialmente ha dichiarato anche al Distretto sanitario,  rientrano nei dati relativi a contagi in ambito familiare. Vigiliamo con attenzione – conclude l’Assessore –  per poter isolare ogni situazione preoccupante, e lo facciamo ritenendo che vadano verificate le informazioni ufficiali, in modo certo e circostanziato, proprio per evitare un clima di allarme derivante da  disinformazione oppure, come in questo caso, da semplificazioni approssimative, che purtroppo spesso creano forte disagio nella cittadinanza e danneggiano gli sforzi immensi che le scuole tutte stanno facendo sul piano della prevenzione e della vigilanza”.

Pubblicato il Lascia un commento

Tre Stolpersteine per i bambini napoletani vittima di Shoah, domani le celebrazioni a Piazza Carlo III con gli studenti della IV Municipalità

Domani mercoledì 3 febbraio alle ore 11.00 in Piazza Carlo III la IV Municipalità celebrerà la Giornata della Memoria. Verranno poste, in una delle piazze simbolo della Resistenza e delle Quattro Giornate di Napoli, tre pietre di inciampo (Stolpersteine) realizzate dall’artista Gunter Demnig in memoria di tre bambini partenopei vittime della Shoah. Verrà inoltre svelata una targa commemorativa per ricordare ai passanti il significato di questa installazione.

Alla cerimonia, che si svolgerà in forma ridotta per ottemperare alle misure di contenimento Covid-19, prenderanno parte, oltre al Presidente della Municipalità 4 Giampiero Perrella e ad altri rappresentanti istituzionali della Municipalità, il Presidente dell’ANPI Napoli Antonio Amoretti, Mario De Simone (fratello di Sergio De Simone) e una piccola rappresentanza di bambini delle scuole elementari e medie del territorio.

All’iniziativa ha aderito anche la Comunità Ebraica di Napoli con la Presidente Lydia Schapirer, che tuttavia non potrà essere presente per ragioni precauzionali dettate dal Covid ma che ha inviato un messaggio di adesione che sarà letto durante la cerimonia.

“Le Pietre d’inciampo servono a non dimenticare – dichiara il Presidente della Municipalità 4 Giampiero Perrella – e a onorare la memoria di tutte le vittime delle persecuzioni nazifasciste che il passare del tempo rischia di far dimenticare. La Municipalità 4 in tal senso da ormai cinque anni ha avviato con le scuole elementari e medie del territorio, e quindi con i nostri bambini e la nostra più grande eredità, un importante percorso per il recupero della memoria e per l’affermazione di una cultura della libertà e della tolleranza. Ed è proprio per questo che il nostro percorso oggi culmina col ricordo dei tre bambini napoletani vittime della Shoah: Sergio De Simone, Luciana Pacifici e Paolo Procaccia, i cui nomi saranno impressi sulle pietre di inciampo che mercoledì prossimo poseremo in piazza Carlo III, luogo simbolo della resistenza durante le Quattro Giornate. Le tre Stolpersteine in una piazza così importante saranno quindi un invito quotidiano alla riflessione affinché le orribili pagine del nostro passato non vengano più ripetute e siano da costante e quotidiano monito per noi e le generazioni future”.

La cerimonia assume maggior valore da un punto di vista simbolico perché segue di qualche giorno il caso esploso nella sede municipale di Gianturco, con una torta di Mussolini per festeggiare un pensionamento in un luogo istituzionale, e vuole essere anche una risposta fattiva e concreto all’accaduto. Spiega Perrella: “Le recenti manifestazioni fasciste sono la dimostrazione di quanto ancora c’è da fare e di come i simboli, che raccontano il sacrificio di milioni di vittime della Shoah e della Resistenza e che tengono viva una memoria fragile e troppo spesso negata, non siano mai abbastanza. Una cosa è certa: al di là di ogni singola esternazione, polemica o strumentalizzazione, la Quarta Municipalità è e resterà antifascista”.

Pubblicato il Lascia un commento

I gradini Suor Orsola diventano museo a cielo aperto: la firma della convenzione

Un percorso museale a cielo aperto per raccontare la storia e le storie di una delle istituzioni culturali più antiche della città di Napoli: la cittadella monastica di Suor Orsola Benincasa, oggi moderno campus universitario con numerosi settori di eccellenza nell’alta formazione. È questa l’idea progettuale alla base della convenzione siglata stamane tra il Comune di Napoli e l’Università Suor Orsola Benincasa per la riqualificazione e la valorizzazione dei “Gradini Suor Orsola”, l’antico sentiero che da oltre cinque secoli cinge la cittadella Monastica di Suor Orsola muovendosi per circa trecento metri, alternando in modo particolarmente suggestivo ampie gradinate a tratti in piani, da Via Suor Orsola al Corso Vittorio Emanuele.

Una strada pubblica abbandonata da anni che viene restituita alla città e ai cittadini proprio in una zona che ‘spacca’ orizzontalmente la città tra il Colle Sant’Elmo e il Golfo di Napoli nelle quale si intersecano già numerose scalinate che come raccontano molte guide “aprono scorci di rara amenità e bellezza” (dai gradini del Petraio alla Pedamentina di San Martino).

Per una Università che da sempre investe con passione e dedizione nella sua ‘terza missione’ di azione culturale, sociale ed economica sul territorio, è un motivo di grande orgoglio e nel contempo di grande responsabilità l’affidamento per la conservazione e la valorizzazione di un bene pubblico così intriso di storia della città. Un impegno per il quale metteremo in campo quella fusione di energie tra la nostra secolare tradizione umanistica e la nostra moderna vocazione alle nuove tecnologie che rappresentano oggi il perno di una valorizzazione interattiva dei beni culturali in cui il ruolo dei cittadini sia anche attivo”. Così Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, anticipa le linee guida del progetto dei Gradini Suor Orsola.

In questi ultimi anni Napoli – evidenzia il sindaco, Luigi de Magistrisè diventato un laboratorio esemplare del coinvolgimento delle forze produttive e culturali della città nella valorizzazione del suo territorio e questo nuovo progetto riflette anche il solido legame di collaborazione fattiva che abbiamo avuto come amministrazione comunale in questi anni con le Università che rappresentano un grande patrimonio della città”. Un impegno questo curato in modo particolare da Alessandra Clemente,  assessore al patrimonio, ai lavori pubblici e ai giovani del Comune di Napoli, che sottolinea come “questo progetto possa portare nuove opportunità per il territorio e realizzi l’idea che uno spazio pubblico possa diventare ancora più di tutti se specificamente dedicato alla città, ai giovani e alla cultura”.

Un percorso museale a cielo aperto tra giardini, chiese e archivi storici

Il primo passo del progetto curato in prima istanza da Giovanni Coppola, professore ordinario di Storia dell’Architettura del Suor Orsola ed attualmente da Alessio D’Auria, docente di Economia dei Beni Culturali del Suor Orsola, saranno pulizia, ripristino e riqualificazione della strada. Cinquantamila euro di investimento iniziale tutto a carico del Suor Orsola anche con l’installazione di nuovi sistemi di arredo urbano (panchine, fioriere e lampioni) collocati lungo la rampa per consentire l’accesso e l’esplorazione del futuro percorso museale che sarà realizzato con le moderne tecniche di valorizzazione dei beni culturali che rappresentano uno dei settori di eccellenza dell’Università Suor Orsola Benincasa che nel 1992 è stato il primo Ateneo italiano ad avviare un percorso di studi specificamente dedicato alla conservazione ed al restauro dei beni culturali.

I Gradini Suor Orsola andranno ad inserirsi in un sistema più ampio di percorsi culturali che l’Università Suor Orsola Benincasa ha costruito negli anni proprio nel cuore della città a ridosso dell’antica strada delle Colline, oggi corso Vittorio Emanuele attraverso il Complesso di Santa Caterina da Siena (oggi sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche) e il Convento di Santa Lucia al Monte (oggi sede del Dipartimento di Giurisprudenza) che affiancano la storica cittadella monastica di Suor Orsola che al suo interno ospita già tre musei (il Museo delle Scienze, il Museo Pagliara e il Museo dell’Opera Universitaria), tre chiese, numerosi giardini (tra cui lo splendido giardino botanico dei “Cinque Continenti”) una pinacoteca, biblioteche antiquarie, archivi storici, collezioni di sete, di spartiti musicali, di porcellane e di stampe.

Pubblicato il Lascia un commento

Napoli, presentazione di ANM for School

Il 21 gennaio presso lo stazionamento ANM di Piazza Garibaldi angolo Corso Novara, gli assessori alla Scuola, al Commercio, al patrimonio ed al trasporto pubblico Annamaria Palmieri, Rosaria Galiero, Alessandra Clemente e Marco Gaudini insieme al Consigliere delegato al trasporto pubblico non di linea Ciro Langella ed all’Amministratore Unico di ANM Nicola Pascale, illustreranno alla stampa il programma: “ANM for School”.

spaccanapoli napoli centro storico insegnanti
Spaccanapoli vista dall’alto (foto: Pixabay)

Il programma permetterà l’attivazione di 8 collegamenti di trasporto pubblico su Napoli finalizzati alla mobilità studentesca che impegneranno complessivamente 30 bus per un totale di 350 corse giornaliere integrative rispetto all’offerta ordinaria.   

Pubblicato il Lascia un commento

Università, il ministro Manfredi: “Rilancio attraverso Recovery Fund”

“Il nostro obiettivo è di rilanciare ricerca e università attraverso il Recovery Fund promuovendo un piano di investimenti e riforme che favorisca l’ingresso di giovani, potenziando le collaborazioni tra le istituzioni di ricerca e le imprese, creando luoghi di contaminazione tra ricerca, formazione, cultura, mondo produttivo e società, rafforzando il diritto allo studio, aumentando l’attrazione internazionale della nostra ricerca. Un maggiore protagonismo della ricerca è la direzione verso la quale dobbiamo andare. Nei momenti di difficoltà ci si affida a chi ha le competenze e in questo senso la conoscenza acquista un ruolo centrale, con ricadute anche nelle scelte politiche. Il porto non deve essere visto solo come un luogo legato al trasporto, ma allargando le visioni il porto rappresenta il luogo ideale di incontro tra università, ricerca e impresa per diventare il luogo di creazione di idee, un vero incubatore”. Lo ha detto Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca a margine dell’incontro “La ricerca va in porto: arte, scienza ed economia del mare per la città e il territorio” promosso da Iriss-Cnr, International Propeller Clubs Nazionale e Comune di Napoli durante la “Naples Shipping Week”.

ministro gaetano manfredi

“Il Covid ha avuto un duro impatto sui trasporti e il comparto deve essere sostenuto dal governo, lo abbiamo già fatto e cercheremo di farlo ulteriormente. Verrà chiesta la proroga dello stato di emergenza – ha aggiunto Manfredi -, dobbiamo gestire ancora una situazione molto complessa e gli strumenti sono indispensabili per poter prendere i provvedimenti che tutelino la salute dei cittadini”.

Secondo Massimo Clemente, direttore dell’Iriss-Cnr e direttore scientifico di ‘Rete’ “l’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche è impegnato sul tema del Covid per analizzare l’impatto che ha avuto sulla società e sulle infrastrutture. In un quadro più ampio di ricerca sul porto di Napoli, come volano di sviluppo del territorio, abbiamo individuato Arte e Scienza come elementi fondamentali di sviluppo e riqualificazione. La pandemia ci ha insegnato quanto sia importante investire in ricerca anche nei progetti di sviluppo del porto. Si è creata una sinergia molto forte con le università campane, l’Autorità portuale, la Città Metropolitana e la Regione Campania – ha rimarcato Clemente – che ci spingono a lavorare ancora di più per la realizzazione di un vero e proprio Polo di attrazione”.

“Il porto deve vivere di strategie pensate assieme alla città e credo che serva una visione nazionale della logistica per questo sono molto felice della presenza quest’oggi del ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi. Il progetto è maturato nel clima più aperto e inclusivo possibile, il porto va visto sia come un’infrastruttura essenziale per lo sviluppo economico, ma anche come infrastruttura culturale e creativa. Lo sviluppo viene da politiche di condivisione e il mare deve essere al centro del rilancio di Napoli” – ha concluso il direttore dell’Iriss-Cnr.

In apertura dei lavori il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha parlato della sinergia mesa in atto tra gli stakeholder del Porto di Napoli: “Tutto ciò che abbiamo fatto e le proposte presentate nascono da un confronto costante, reale, franco e corretto tra le istituzioni cittadine e tutti gli attori coinvolti”.

Rilancio che sarà possibile attraverso l’innovazione e la digitalizzazione della logistica che è stata la salvezza durante i mesi del lockdown e sarà il motore per la ripresa secondo tutti gli stakeholder protagonisti della sessione Pandemic Shipping: impatti, resilienza e ripartenza. 

Nel pomeriggio l’attenzione si spostata sulla ripartenza del settore Cruise che durante il lockdown ha registrato un calo passeggeri del 95%. Il corto raggio, fatta eccezione per il mese di agosto, continua a registrare un meno 60%. 

Pubblicato il Lascia un commento

Napoli, atti vandalici nelle scuole: l’ira dell’assessore Palmieri

Mentre si lavora faticosamente a trovare la quadra per la riapertura delle scuole e dopo che nei giorni di Capodanno sono state devastate da un atto vandalico le vetrate della scuola materna del plesso Baccini dell’IC Oberdan, in via Ventaglieri, l’altra notte ignoti si sono introdotti nella sede di via Provinciale 121 dell’ Istituto Comprensivo Troisi di Pianura ed hanno asportato gli infissi, entrando poi nella scuola per rubare non solo le finestre stesse ma anche LIM, videoproiettori, computer e materiali didattici.

Lo rende noto l’Assessorato alla Scuola del Comune di Napoli.

Una azione eseguita in tempi di certo non brevi, che non può non sollevare sconcerto e indignazione.

L’assessore all’istruzione del Comune di Napoli Annamaria Palmieri

“La città ha bisogno di scuola, i bambini e le bambine hanno bisogno di spazi loro e di stare insieme ai coetanei e mentre li si tiene fuori c’è chi ne approfitta per usare lo spazio scolastico come terra di nessuno.Un gesto vile e che mi auguro smuova le coscienze più sensibili di questa città, per aiutare la scuola che al momento è resa inservibile ed esposta a rischi per i quali si renderà necessaria una vigilanza che la scuola non ha, e che richiama tutto il territorio ad una responsabilità. Faremo di tutto per ripristinare con urgenza le condizioni di sicurezza, ma dobbiamo tutti insieme sdegnarci per il disvalore che questo terribile gesto rappresenta: Napoli ha bisogno di una scuola forte, e c’è invece chi in modo criminale si impegna ad indebolirla e sfiancarla”, così ha commentato l’Assessore Annamaria Palmieri.

Pubblicato il Lascia un commento

TNBC, a Napoli scoperto un meccanismo molecolare che causa le metastasi polmonari

Il carcinoma mammario triplo negativo (TNBC) rappresenta il 20% dei tumori al seno ed è anche il sottotipo più aggressivo, a causa delle sue caratteristiche clinico-patologiche, tra cui la giovane età all’esordio e la maggiore propensione a sviluppare metastasi. Le pazienti con il triplo negativo metastatico hanno prognosi peggiore rispetto a quelli diagnosticati con altri sottotipi di cancro alla mammella metastatico: oggi non ci sono bersagli molecolari riconosciuti per la terapia.

Lo studio sviluppato nei laboratori del centro di ricerca di Napoli CEINGE-Biotecnologie avanzate in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche (Università di Napoli Federico II) e l’Unità di Patologia dell’Istituto Nazionale dei Tumori IRCS Fondazione Pascale ha dimostrato che la proteina Prune-1 è iper-espressa in circa il 50% dei pazienti con carcinoma mammario triplo negativo ed è correlata alla progressione del tumore, alle metastasi a distanza (polmonari) ed anche alla presenza di macrofagi M2 (presenti nel microambiente tumorale del TNBC e correlati ad un rischio più elevato di sviluppare metastasi).

I ricercatori hanno anche identificato nel modello murino una piccola molecola non tossica, che è in grado di inibire la conversione dei macrofagi verso il fenotipo M2 e di ridurre il processo metastatico al polmone.

Un traguardo importante, raggiunto da un team guidato da Massimo Zollo, genetista, professore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Principal Investigator del CEINGE, del quale fanno parte, tra gli altri, due giovani ricercatrici della Federico II e del CEINGE Veronica Ferrucci e Fatemeh Asadzadeh (dottoranda SEMM).

La prima fase della ricerca ha riguardato lo studio di un modello murino geneticamente modificato di TNBC metastatico, caratterizzato dall’iper-espressione dei geni PRUNE1 e WNT1 nella ghiandola mammaria. «Il modello murino da noi studiato – spiega Veronica Ferrucci – genera non solo tumore primario di tipo triplo negativo, ma anche metastasi polmonari. Il modello murino ci ha consentito di identificare la presenza di macrofagi di tipo M2 sia nel microambiente del tumore primario che nel microambiente metastatico polmonare».

«Attraverso l’utilizzo di database di carcinoma mammario invasivo – aggiunge Fatemeh Asadzadeh –., abbiamo avuto la conferma che quando questi geni sono iper-espressi, si verificano prognosi peggiori. Il processo scoperto nel modello murino può essere lo stesso anche nella donna».

«Per noi un’ulteriore “prova” è stata l’aver riscontrato la presenza di alcune varianti genetiche identificate nel modello murino in campioni di carcinoma mammario TNBC umano presente in banche dati ma di funzione sconosciuta ora rese note grazie agli studi ottenuti nel modello murino», chiarisce Massimo Zollo.