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Decreto scuola, per Di Meglio (Gilda) “irrisolto il dramma del precariato”

Rino di Meglio

“Il decreto approvato in via definitiva alla Camera non servirà a diminuire il numero dilagante dei precari, che si avvia a raggiungere quota 200mila, né ad avviare e a snellire le procedure concorsuali, i cui tempi di svolgimento si annunciano biblici come sempre”.

Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta il provvedimento che questa mattina è stato convertito in legge con il voto finale dell´Aula di Montecitorio, attraverso una nota stampa pubblicata sul sito della Gilda.

Rino di Meglio
Il coordinatore della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio

“La situazione del precariato è drammaticamente più grave di quanto appaia: da un´elaborazione effettuata dal nostro Dipartimento Precari sui dati forniti ai sindacati dal ministero dell´Istruzione per il confronto sui nuovi concorsi, – spiega Di Meglio – si desume che, sulla base della distribuzione geografica e professionale delle attuali graduatorie, su più di 60.000 posti vacanti e disponibili per l´immissione in ruolo della scuola secondaria, solo 14.500 sono le nomine effettivamente realizzabili. Le altre sono impraticabili per mancanza di graduatoria, o per mancanza di posti per quelle classi di concorso dove ci sono ancora candidati. Ed è difficile credere che questi posti saranno assegnati con la cosiddetta ‘chiamata veloce´ che presupporrebbe un esodo massiccio di docenti da una regione a un´altra. Uno scenario – evidenzia il coordinatore nazionale della Gilda – che non sembra plausibile anche in virtù del vincolo quinquennale”.

“Quanto, poi, ai poteri commissariali conferiti ai sindaci in materia di edilizia scolastica – conclude Di Meglio – temiamo che non saranno affatto risolutivi perché senza le necessarie risorse economiche i cantieri da autorizzare saranno ben pochi”.

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Di Meglio (Gilda): “Anche la scuola in questo momento è malata”

Rino di Meglio

“Anche la scuola in questo momento é  un grande malato: ma, al contrario delle aziende, in questo tempo nella scuola non abbiamo fatto nessun passo per prepararci non dico per la ripresa a settembre ma neppure per la maturità; c´è solo una sovraesposizione del Ministro ma la scuola è la grande azienda del Paese, è una macchina complicatissima che va da bambini dai 3-6 anni fino ai diciottenni. I problemi non si risolvono con le trovate televisive stravaganti: la scuola ha bisogno di elasticità e investimenti. Abbiamo sofferto la totale mancanza di ascolto a parte del ministro, ci ha detto che siamo cattivi e poi le relazioni sono state troncate”.

Rino di Meglio
Il coordinatore della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio

Lo ha detto il coordinatore della Gilda degli insegnanti Rino Di Meglio, alla recente conferenza stampa dei sindacati.

Di Meglio ha ricordato che i plessi scolastici sono oltre 42 mila: “ci saranno i termoscanner? E chi lo gestisce?”, si è chiesto. “Insomma, bisogna fare meno propaganda e metterci insieme a lavorare per soluzioni concrete”, ha concluso Di Meglio.

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Rino Di Meglio (Gilda) sui concorsi scuola: “Non usare toni da guerra”

Rino di Meglio

“Usare toni da guerra santa e assumere posizioni fideistiche è sbagliato e controproducente. Bisognerebbe, invece, armarsi di buon senso, sedersi attorno a un tavolo e ragionare insieme. La posta in ballo non è la verità assoluta da difendere a ogni costo, e che tra l’altro nessuno detiene, ma il bene della nostra Scuola”.

Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, interviene in merito alle aspre polemiche politiche riguardanti i bandi dei concorsi pubblicati nelle scorse ore in Gazzetta Ufficiale.

Rino di Meglio
Il coordinatore della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio

“L’esperienza storica – afferma Di Meglio riferendosi al concorso ordinario – ci dice che le procedure, alle quali non è stata apportata alcuna modifica per semplificarle, sono farraginose e richiedono nei fatti tempi molto più lunghi di quelli prefissati. I motivi dei ritardi, tra cui le difficoltà nella formazione delle commissioni a causa dei miseri compensi riservati ai componenti e l’esonero dall’insegnamento che viene loro negato, sono noti a chiunque lavori nella scuola. A un quadro non ottimale già in tempi ordinari, si aggiungono le innegabili difficoltà imposte dall’emergenza sanitaria e l’approssimarsi dei mesi estivi che molto probabilmente saranno caratterizzati da condizioni climatiche non favorevoli all’organizzazione delle prove concorsuali”.

Per quanto concerne il concorso straordinario, poi, il coordinatore nazionale della Gilda sottolinea che “il principio del concorso resta sempre la via maestra per accedere al ruolo, ma che, data l’attuale contingenza, dovrebbe prevalere il buon senso al quale è improntata la nostra proposta di procedere ad una selezione per titoli e di posticipare la prova concorsuale al termine del prossimo anno scolastico”.

“Per il bene della Scuola, che rappresenta il motore del nostro impegno, ci auguriamo che le decisioni ostinatamente portate avanti dal ministero dell’Istruzione non si rivelino un pasticcio fallimentare. In caso contrario – conclude Di Meglio – il governo dovrà assumersene la piena responsabilità”.

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Concorsi, il leader della Gilda Di Meglio attacca: “Niente confronto e niente ascolto”

Rino di Meglio

“La riunione che si è svolta tra le delegazioni sindacali e il Ministero dell’Istruzione per l’informativa sui bandi di concorso si è conclusa con un nulla di fatto. Non avendo ricevuto risposta alle richieste di un incontro politico preliminare a quello tecnico, abbiamo troncato sul nascere il dibattito, chiedendo di inviarci le bozze dei bandi di concorso e l’apertura del confronto, come previsto dal contratto nazionale”. A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, attraverso una nota stampa.

Rino di Meglio
Il coordinatore della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio

“La totale chiusura nei confronti di chi rappresenta un milione di lavoratrici e lavoratori del mondo della scuola ci lascia sorpresi e dispiaciuti. Se proseguirà questa cieca ostinazione nel rifiutare un rapporto dialettico con i sindacati, che in un sistema democratico sono interlocutori e non meri uditori, l’Amministrazione si assumerà la piena responsabilità del contenuto dei bandi di concorso e della loro praticabilità nella situazione di emergenza che stiamo vivendo”.

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Maturità 2020 e emergenza, la Gilda: “No al bypass per il confronto democratico”

Rino di Meglio

“Non è possibile rimanere in silenzio di fronte a un comportamento istituzionalmente inaccettabile: la grave emergenza che il Paese tutto sta affrontando non può costituire un pretesto per bypassare il confronto democratico con i docenti e il personale scolastico”.

Lo scrive il coordinatore della Gilda degli insegnanti Rino Di Meglio in una nota stampa diffusa sul Web a proposito della bozza del decreto che riguarda la scuola “non inviata” – scrive – ai sindacati che rappresentano un milione di lavoratrici e lavoratori del mondo della scuola”.

Rino di Meglio
Il coordinatore della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio


“L’emergenza richiede coinvolgimento delle parti sociali,  collaborazione ed unità di intenti, cioè il modus operandi che stanno attuando il Presidente del Consiglio e tutta la Pubblica Amministrazione, ad eccezione della Scuola, dove si prefigurano anche interventi che toccheranno il contratto e l’ordinamento giuridico degli organi collegiali”, conclude il sindacalista.

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Concorso riservato per i precari, la Gilda chiede più valore per l’esperienza didattica maturata

Rino di Meglio

Riequilibrare i pesi dei punteggi assegnati alla prova e ai titoli, per valorizzare maggiormente l’esperienza didattica già maturata dai candidati. A chiederlo è la Gilda degli Insegnanti alla luce delle tabelle di valutazione dei titoli per il concorso riservato ai precari con 36 mesi di servizio.

“Secondo quanto stabilito dal ministero dell’Istruzione – afferma il coordinatore nazionale, Rino Di Meglio – l’80 per cento del punteggio complessivo sarà destinato all’esito delle prove concorsuali e il restante 20 per cento ai titoli, compreso il servizio al quale sarà riconosciuto 1 punto per ciascuno anno prestato. Riteniamo che la distribuzione del punteggio sia sbilanciata e che l’esperienza già svolta in aula dai precari debba essere tenuta in maggiore considerazione nel computo dei titoli posseduti”.

“Inoltre – aggiunge Di Meglio – chiediamo con forza che i precari con i tre anni di servizio senza titolo sul sostegno possano partecipare alle procedure riservate per la propria classe di concorso. I docenti impiegati sul sostegno – spiega il coordinatore nazionale della Gilda – sono nominati sulla base della graduatoria delle proprie discipline per le quali risultano in possesso del titolo di studio richiesto. È fondamentale sottolineare, infatti, che non esiste la classe di concorso per il sostegno. Ciò che chiediamo, dunque, non è una sanatoria ma il legittimo riconoscimento del servizio prestato” conclude Di Meglio.

(fonte: Ufficio Stampa Gilda degli Insegnanti)

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Edilizia scolastica, Gilda: allarme crolli, intervenire subito

Rino di Meglio

“I nostri studenti rappresentano il più grande patrimonio dell’Italia e, come dimostrano le tragedie sfiorate di questa mattina a Massa Carrara e a Sassari, è urgente un piano straordinario di investimenti per metterlo in sicurezza e ristrutturare gli edifici scolastici”.

Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, interviene in merito ai crolli dei solai avvenuti oggi in una classe del liceo pedagogico ‘Giovanni Pascoli’ di Massa e in una scuola dell’infanzia di Sassari.

“Un ritorno sui banchi – commenta Di Meglio – che ha rischiato di trasformarsi in dramma e che si aggiunge ad altri episodi analoghi verificatisi con allarmante frequenza nei nostri edifici scolastici. Da molto tempo, ormai, denunciamo l’inadeguatezza strutturale di tante scuole italiane che, oltre all’incolumità di alunni e docenti, compromette anche l’aspetto didattico”.

“Un intelligente piano di investimenti dedicato alla ristrutturazione e all’adeguamento funzionale degli edifici scolastici può essere un volano importante per lo sviluppo economico del Paese, soprattutto se libero dai vincoli di bilancio imposti dall’Unione europea. Occorre che la politica – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – trovi la modalità adatta per superare due tradizionali grandi barriere che in Italia spesso ostacolano i processi di rinnovamento: le pastoie burocratiche e il rischio corruzione”.

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Gilda, Di Meglio commenta la Legge di Bilancio: “Cambiare rotta immediatamente”

Rino di Meglio

“Se davvero il Governo ritiene che l’istruzione sia un comparto strategico per il nostro Paese e che le retribuzioni degli insegnanti debbano essere adeguate alla responsabilità che ricoprono, come affermò il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo la firma dell’accordo con i sindacati il 24 aprile scorso, mantenga fede agli impegni assunti e reperisca nella legge di Bilancio le risorse necessarie a un congruo incremento degli stipendi.
Ci auguriamo che il dibattito parlamentare imprima un cambiamento di rotta netto che noi solleciteremo senza tregua con ogni forma di mobilitazione possibile”.

È quanto scrive Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, in un post pubblicato sul suo profilo Facebook.

(fonte: Ufficio Stampa Gilda)

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Educazione civica a scuola, la Gilda: “Rinviamo al 2020”

Rino di Meglio

Le scuole non sono pronte per introdurre l’insegnamento di Educazione Civica previsto dalle recenti riforme, quindi arriva la richiesta di rinviare all’anno scolastico 2020/2021 la partenza, per “dare a scuole e docenti il tempo necessario per predisporre le indispensabili attività di formazione”.

È la richiesta avanzata da Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della FGU – Gilda degli Insegnanti, al ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti.

“In sede di audizione presso le Commissioni parlamentari, – scrive Di Meglio nella lettera indirizzata al titolare di viale Trastevere – la nostra organizzazione sindacale ha espresso molte osservazioni critiche, segnalando, in particolare, la totale mancanza di risorse per attuare l’insegnamento dell’Educazione civica, che scarica sulle scuole e sugli insegnanti tutte le procedure e i relativi carichi di lavoro senza prevedere adeguati compensi”.

“L’entrata in vigore del provvedimento ad anno scolastico iniziato, inoltre, renderà molto complessa per le scuole l’attivazione della nuova disciplina, con ricadute non positive sulla qualità di tale insegnamento”.

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Sanzioni per gli allievi, la Gilda: “Un errore abolirle”

aula generica esami maturità 2019

“Per quanto poco utilizzate e previste da norme molto datate, le sanzioni disciplinari costituivano un deterrente per arginare le intemperanze degli alunni. Abolirle è stato un grave errore che rischia di legittimare condotte scorrette e ad alimentare ulteriormente il fenomeno delle aggressioni ai danni dei docenti”.

Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, interviene in merito alla soppressione di due articoli del regio decreto del 1928 stabilita dalla legge sulla reintroduzione dell’Educazione civica a scuola.

Sulle misure che sostituiranno quelle cassate dalla Camera dei Deputati, Di Meglio si dimostra scettico: “Probabilmente le stesse sanzioni disciplinari verranno reintegrate nei regolamenti adottati dalle singole scuole, ma ciò comporterà una grande confusione e disomogeneità perché ogni istituto potrà decidere autonomamente se e quali provvedimenti mettere in campo. Senza considerare, poi, che quasi tutte le scuole primarie fanno parte di istituti comprensivi e che ciò provocherà ulteriori difficoltà. Sarebbe opportuno, e dunque chiediamo, che si torni ad un sistema di sanzioni educative nazionali”.