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ATA 24 mesi, il TAR dà ragione ad Anief

tar del lazio foto flickr

Il TAR del Lazio ha dato piena ragione all’Anief sul diritto del personale ATA nella domanda di aggiornamento/inserimento delle graduatorie “24 mesi” a vedersi riconosciuto, per il servizio svolto nelle scuole paritarie, il medesimo punteggio attribuito al servizio svolto nelle scuole statali. Marcello Pacifico (Anief) dichiara: “Abbiamo nuovamente dimostrato in tribunale di saper correttamente interpretare la normativa e il Miur non ha più scuse. La pubblicazione dei nuovi bandi “24 mesi” con il permanere dell’illegittima discriminazione nei confronti di chi ha svolto servizio nelle paritarie sarà nuovamente impugnata da noi in tribunale con l’apposito ricorso che abbiamo promosso anche quest’anno”. Anief ricorda ai propri iscritti che l’adesione al ricorso scade il prossimo 15 aprile

Il TAR Lazio, infatti, dopo aver già concesso l’Ordinanza cautelare lo scorso anno che aveva permesso ai ricorrenti Anief di ottenere già l’intero punteggio per il servizio svolto nelle scuole paritarie, ha emanato nei giorni scorsi la relativa sentenza confermando in toto quanto sostenuto dall’Avv. Elena Boccanfuso e ribadendo come “In armonia col delineato sistema equiparativo il D.L. n. 255 del 3.7.2001, convertito con L. n. 333/2001, ha stabilito l’equiparazione nella valutazione del servizio prestato nelle scuole paritarie e nelle scuole statali nei termini e limiti temporali che seguono: “I servizi di insegnamento prestati dal 10 settembre 2000nelle scuole paritarie di cui alla legge 10 marzo 2000, n. 62, sono valutati nella stessa misura prevista per il servizio prestato nelle scuole statali”. I provvedimenti del Miur, dunque, nella parte in cui attribuiscono al servizio prestato presso scuole paritarie un punteggio pari alla metà di quello attribuito allo stesso servizio prestato, invece in scuole statali, sono stati dichiarati dal Tribunale Amministrativo del Lazio “illegittimi per violazione della l. n. 62 del 2000, della l. n. 107 del 2015, del d. m. n. 94 del 2016 e inosservanza dei principi di parità di trattamento e divieto di ingiusta discriminazione”.

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Concorso docenti 2016: TAR scioglie riserva ai laureati, ma le graduatorie scadono

tribunale giustizia martelletto

Paolo Russo (FI): “Il TAR dà ragione ai docenti non abilitati. Ora il Miur provveda”. Il comunicato sulla recente sentenza del TAR Lazio.

“Ancora una volta la giurisdizione amministrativa toglie le castagne dal fuoco alla politica risolvendo questioni che ministero dell’istruzione e uffici scolastici regionali si sono rimpallati. Il TAR del Lazio ha accolto il giudizio presentato dai docenti non abilitati che hanno partecipato e superato il concorso 2016 per il reclutamento del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado e ha disposto l’inserimento a pieno titolo nelle graduatorie di merito”: è quanto afferma il deputato e responsabile nazionale del dipartimento Sud di Forza Italia, Paolo Russo a proposito della sentenza della giustizia amministrativa pubblicata il 22 febbraio scorso.

“Ora con un atto, seppur tardivo, il Ministero dovrebbe immediatamente allungare la validità della graduatoria e – aggiunge il deputato – comunque considerare questi docenti in una graduatoria ad esaurimento con opzione della loro immissione in ruolo anche in altre regioni in cui vi siano cattedre disponibili, per poter così risarcire questi valorosi docenti che hanno dovuto ricorrere alla giustizia per veder legittimate le proprie aspettative”.

“Prima che intervenga un altro tribunale amministrativo sia la politica a risolvere questa piaga di precarietà e contenziosi. Subito pronta una proposta di legge per garantire a questi vessati e tartassati docenti un percorso di stabilizzazione”, conclude Russo.

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Smartphone e inquinamento, a breve campagna informativa che coinvolgerà le scuole

smartphone scuola

Entro sei mesi il Miur, congiuntamente ai ministeri di Salute e Ambiente, dovrà adottare una campagna informativa sull’uso corretto dei telefonini e smartphone e sugli eventuali rischi connessi a un uso improprio.

Più che iniziativa degli organi di Governo, però, si tratta di una decisione suggerita – o meglio dire imposta. Il Tar del Lazio infatti ha chiesto ai tre Ministeri di provvedere ” ad adottare entro sei mesi una campagna informativa sull’uso corretto dei telefonini”, accogliendo un ricorso
dell’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog.

Sei mesi per la campagna

I tre Ministeri recepiscono con favore e accolgono di buon grado la decisione giurisdizionale, “convinti – si legge in una nota stampa del Miur – della necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e di promuovere misure di prevenzione”.

“I ministeri sono già al lavoro per la costituzione di un tavolo congiunto che avrà la finalità di dare seguito a quanto deciso dai giudici amministrativi”. Che, nel caso dell’Istruzione, probabilmente si tradurrà in una campagna informativa nelle scuole.

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Tar del Lazio accoglie ricorso Anief: il personale educativo ha diritto all’inserimento in GaE

tar del lazio foto flickr

Il Tar del Lazio, accogliendo senza riserve il ricorso Anief volto all’inserimento nelle Graduatorie ad Esaurimento per la scuola primaria del personale educativo abilitato, segna un punto importante nella battaglia del sindacato di categoria. La sentenza, difatti, apre al personale educativo abilitato l’inserimento nelle GaE.

Il Ministero dell’Istruzione nei decreti annuali di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento non ha mai considerato il Personale Educativo tra le categorie dei docenti abilitati per la scuola primaria e, di conseguenza, non ha mai consentito loro di essere inclusi nelle GaE di III fascia riservate ai docenti muniti di abilitazione e utilizzate per le assunzioni a tempo determinato e indeterminato. “Il Miur invece – come sostenuto in udienza dall’avvocato Fortunato Niro dell’Anief – avrebbe potuto e dovuto concedere ai ricorrenti la possibilità di inserimento nella III fascia delle graduatorie ad esaurimento e il TAR Lazio, rilevata la fondatezza delle ragioni sostenute dal nostro legale in favore dei ricorrenti, ha accolto il ricorso”, spiegano dal sindacato.

La sentenza ottenuta dall’Anief presso il TAR Lazio, dunque, dichiara senza riserve il diritto dei ricorrenti, nella qualità di docenti in possesso dell’abilitazione all’insegnamento nelle istituzioni educative conseguita in virtù di procedura concorsuale, ad essere inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento valide per la classe di concorso EEEE (scuola primaria). Il Miur, ora, dovrà provvedere a inserire gli iscritti Anief che avevano promosso ricorso nelle graduatorie d’interesse anche per la scuola primaria, come sarebbe stato loro diritto sin dalla pubblicazione dei decreti di aggiornamento delle graduatorie utili per le immissioni in ruolo. Tutti i ricorrenti Anief interessati dalla sentenza emanata dal TAR Lazio, riceveranno nelle prossime ore precise istruzioni da parte dell’Ufficio Legale Anief per poter finalmente rivendicare l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento per la scuola primaria cui da sempre aspiravano.

(foto tratta da https://www.flickr.com/photos/ilquotidianodellapa/14063015247)

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Dislessia, il Tar Piemonte sospende la bocciatura di un allievo

Matematica Discalculia DSA 170 2010

La clamorosa storia arriva dalla Val di Susa ed è stata raccontata da Repubblica.it: il Tar del Piemonte ha difatti trovato “profili di parziale fondatezza” nel ricorso dei genitori di un ragazzo con disturbo specifico d’apprendimento (DSA) e ne ha sospeso la bocciatura alla quarta di liceo.

I fatti

Il ragazzo protagonista di questa storia destinata a fare giurisprudenza è discalculico. La discalculia, nota anche come disturbo dell’aritmetica, è un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) legato alla comprensione di numeri e manipolazione degli stessi.

Il giovane studente è arrivato a fine anno con quattro insufficienze: scienze, inglese, latino e matematica appunto. Quindi l’esito degli scrutini è bocciatura, per una sola materia. Con tre insufficienze, difatti, si veniva semplicemente ammessi all’anno successivo con debito.

L’assenza del Piano Didattico Personalizzato

Ma i genitori dello studente non hanno accettato ciò e hanno portato il caso alla giustizia amministrativa. Il collegio di giudici, presieduto da Domenico Giordano, ha esaminato il ricorso della famiglia e la difesa del dirigente scolastico dell’istituto, e infine ha sancito che esistono profili di parziale fondatezza che darebbero ragione al ricorrente. Più nello specifico:

“[…] rilevando, a un primo esame, profili di parziale fondatezza del ricorso con particolare riferimento alla disciplina matematica, rispetto alla quale sembrerebbero trovare fondamento le censure dedotte dal ricorrente in ordine alla mancata integrale applicazione delle misure di ausilio previste dal Piano Didattico Personalizzato”

In pratica, si afferma che il docente di matematica non abbia previsto per il ragazzo con discalculia un piano didattico personalizzato e meno gravoso in termini di difficoltà. Che si può tradurre in meno compiti, utilizzo della calcolatrice o consultazione dei formulari.

La legge 170/2010

Nel 2010 infatti in Gazzetta Ufficiale veniva pubblicata la legge 170/2010 che:

riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana

Nello stesso testo (articolo 5) il Miur garantisce agli studenti con DSA:

a) l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro
scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo,
adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate;
b) l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le
tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini
della qualità dei concetti da apprendere;

Inoltre, agli studenti con DSA sono “garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e
universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di
Stato e di ammissione all’università nonché gli esami universitari”.

La decisione

Così, il Tar ha sospeso la bocciatura del ragazzo annullandone l’insufficienza in matematica e ha disposto una nuova riunione straordinaria del consiglio di classe per ridiscutere la situazione dell’allievo con DSA, ma stavolta senza il docente di matematica.