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Iscrizioni scuola 2019/20 e obbligo vaccinale: come comportarsi

vaccinazione bambini scuola

Dal 7 al 31 gennaio 2019 sarà possibile effettuare le iscrizioni per gli studenti all’anno scolastico 2019/2020. Corre però fare attenzione al tema delle vaccinazioni: secondo l’ultima circolare del MIUR, se non si è già in possesso della certificazione relativa ai vaccini, è necessario che…

  • i dirigenti scolastici (e i responsabili dei servizi educativi, dei centri di formazione professionale e delle scuole private non paritarie) devono trasmettere alle aziende sanitarie locali, entro il 10 marzo, l’elenco degli iscritti di età compresa tra zero e sedici anni, inclusi i minori stranieri non accompagnati, per l’anno scolastico successivo;
  • le ASL, entro il 10 giugno, restituiscono i summenzionati elenchi con l’indicazione dei soggetti che non risultino in regola con gli obblighi vaccinali, che non rientrino nelle situazioni di esonero, omissione o differimento delle vaccinazioni e che non abbiano presentato formale richiesta di vaccinazione;
  • nei dieci giorni successivi all’acquisizione degli elenchi con le indicazioni succitate, i dirigenti scolastici invitano i genitori, i tutori o i soggetti affidatari a depositare, entro il 10 luglio, la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni ovvero l’esonero, l’omissione o il differimento delle stesse, o la presentazione della formale richiesta di vaccinazione all’ASL competente;
  • dopo il suddetto invito, i dirigenti scolastici trasmettono all’ASL, entro il 20 luglio, la documentazione presentata dai genitori o la comunicazione dell’eventuale mancato deposito per gli adempimenti di competenza e, ricorrendone i presupposti, per l’applicazione delle sanzioni.

Per la scuola dell’infanzia e i servizi educativi per l’infanzia la mancata presentazione della documentazione summenzionata comporta la decadenza dall’iscrizione. Non determina, invece, la decadenza dall’iscrizione né impedisce la partecipazione  agli esami, per gli altri gradi di istruzione.

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Stipendi insegnanti, Bussetti: “Meritano di più”

I rappresentanti delle associazioni dei genitori con il ministro Bussetti (foto: ufficio stampa AGESC)

Continua il tour radiofonico di Marco Bussetti. Dopo l’intervento di ieri in “Tutti in classe” il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca è intervenuto nelle scorse ore a “Circo Massimo”, trasmissione di Radio Capital, ed è tornato sul tema dello stipendio degli insegnanti.

“Meritano di più”

Il responsabile del dicastero dell’Istruzione ha parole di encomio per gli insegnanti italiani. “Il corpo docente italiano – afferma – meriterebbe sicuramente un 10. I nostri insegnanti sono bravi e preparati, hanno solo bisogno di motivazioni più forti”.

In termini economici? L’intenzione sembra quella, ma Bussetti frena: “Il tema andrà affrontato nelle sedi opportune con i sindacati, perché dobbiamo ottenere miglioramenti per i professori. Non posso promettere nulla, ma dire che se lo meritano sicuramente sì“.

Gli altri temi affrontati

Bussetti ha risposto anche ad altre domande che confermano la volontà di perseguire una determinata linea politica. Come quella sui controlli antidroga all’esterno delle scuole, tema caro al Ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Fa bene a chiedere più controlli – chiosa Bussetti che conferma anche che le richieste arrivano anche dai presidi – Bisogna prima vedere i risultati, e poi valutare se far diventare strutturali questi interventi“.

Così come resta invariata l’opinione su Alternanza scuola lavoro, uno strumento prezioso ma che Bussetti vorrebbe “più qualificato e attento”.

Il Ministro conferma che sul suo tavolo c’è ancora la questione Invalsi, le prove valutative di fine anno: “Il tema è la valutazione generale, che non può avere riferimenti di tipo oggettivo senza considerare contesti e culture”.

Sui vaccini Bussetti taglia a corto: “Ho vaccinato i miei figli. La legge Lorenzin è in vigore, e io come padre ho rispettato la legge”.

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Vaccini, un enorme giro per tornare al punto di partenza

L’annuncio in anteprima lo ha dato Paolo Siani, eletto in Parlamento col Pd e noto medico pediatra napoletano: “Una prima battaglia per adesso l’ho vinta. Mi sono molto battuto per far capire ai miei colleghi in parlamento che sospendere l’obbligo vaccinale era sbagliato. Il governo adesso in commissione sanità ci comunica che ritira il decreto sui vaccini. Ecco ora per me ha un senso stare in Parlamento”.

Seguono poi le dichiarazioni di Vittoria Baldino e Giuseppe Buompane, delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio, relatori in quota 5 stelle. L’emendamento che rinviava di un anno l’obbligo di presentare la documentazione che attestasse le fatte vaccinazioni per l’ammissione del proprio figlio a scuola viene cancellato dal Milleproroghe con un altro emendamento presentato in queste ore.

Conclusione della storia: si torna a quanto indicato dalla legge Lorenzin.

Già nella giornata di ieri il preside dell’Associazione Nazionale Presidi aveva auspicato per la cancellazione dell’emendamento.

La pezza a colori?

Si giustifica così la stessa Baldino:

«L’obiettivo è trattare le politiche vaccinali con un provvedimento normativo ad hoc: il ddl che abbiamo già depositato al Senato e di cui si inizierà l’esame nel più breve tempo possibile. Sui vaccini il nostro Paese ha bisogno di una disciplina organica e razionale. Per questo motivo si è deciso di affrontare questo lavoro nello strumento del ddl liberando il Milleproroghe, che assolve a funzioni diverse, da questa incombenza. In questo modo potremo definitivamente superare il Decreto Lorenzin, un testo di carattere emergenziale, causa dei malfunzionamenti e del caos che abbiamo dovuto affrontare fino ad oggi»

Insomma, non sarebbero state le polemiche provenienti da più parti (mondo politico, scientifico, associazionistico) a dettare il dietrofront della maggioranza gialloverde (in questo caso più gialla che verde) ma la necessità di affrontare diversamente il problema delle vaccinazioni obbligatorie. Non come la stessa maggioranza ha fatto, in pratica, con la fretta di inserire questo rinvio nel Milleproroghe.

Nas nelle scuole

Giulia Grillo (foto: Facebook)

Intanto, i Carabinieri del Nas già questa mattina hanno iniziato ispezioni in tutta Italia proprio per verificare che quanto stabilisce la legge Lorenzin sia applicato, in barba alla circolare firmata Grillo – Bussetti che avrebbe permesso ai genitori di autocertificare le vaccinazioni senza ricorrere all’Asl. Da nord a sud si leggono casi di tensione e proteste.

L’azione dei militari dell’Arma di fatto mette un punto al dibattito su quanto una circolare ministeriale possa modificare quanto dettato dalla legge.

Un’enorme, immensa perdita di tempo

Diciamocelo senza fronzoli: dal suo insediamento il Governo gialloverde e la sua maggioranza hanno fortemente puntato sulla questione vaccini strizzando l’occhio al movimento no-vax. Quanto accaduto in queste ore dimostra che invece tanto lavoro è stato fatto in maniera caotica, finendo in vortici di inapplicabilità o smentendo sé stessi. Una enorme perdita di tempo per tornare esattamente al punto di partenza.

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Scuola al via, è guerra tra i presidi e il Governo sui vaccini

vaccinazione bambini scuola

Oggi parte ufficialmente il nuovo anno scolastico in Italia, i primi a tornare in aula sono i ragazzi della provincia autonoma di Bolzano. Ma è un rientro burrascoso: a tenere banco è la questione vaccini, tornata alla ribalta dopo che nelle scorse ore c’è stata la dura presa di posizione dei presidi durante l’audizione alla Camera del presidente dell’Associazione Antonello Giannelli.

“Quest’anno a rischio la salute dei nostri allievi”

antonello giannelli
Antonello Giannelli, presidente Associazione Nazionale Presidi (fonte: YouTube)

Giannelli non usa mezzi termini:

“Va ritirato l’emendamento che rinvia l’applicazione dell’esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati: se passa, abbiamo per questo anno scolastico un rischio di insicurezza per la salute”

Nel Milleproroghe infatti è presente l’emendamento che de facto rinvierebbe l’obbligo vaccinale di un anno. Nel frattempo resta il caos sul da farsi: a quanto disposto dalla legge Lorenzin sull’obbligo di presentare dichiarazioni certificate Asl si contrappone la circolare a firma Bussetti – Grillo (ministri dell’Istruzione e della Salute) che prevede la stessa possa essere sostituita con un’autocertificazione (rimandiamo a questo articolo sul rinvio dell’obbligo vaccinale per maggiori informazioni).

A questa situazione si aggiunge il paradosso legislativo che si è venuto a creare e che come spiega all’Ansa da Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio, attribuisce:

“[…] enormi responsabilità, che si sarebbero potute evitare, ai dirigenti scolastici. Che, paradossalmente rischiano denunce sia se il bambino viene ammesso a scuola solo con l’autocertificazione sia se non viene ammesso”

La voce dei medici

Si unisce al coro anche la Federazione nazionale medici chirurghi e odontoiatri. Il presidente Filippo Anelli, anche lui in audizione alla Camera, spiega:

“Per noi medici i vaccini sono uno strumento fondamentale di tutela della salute pubblica. L’eliminazione dell’obbligo potrebbe essere interpretata come un atteggiamento antiscientifico. Auspichiamo un’offerta vaccinale attiva, in cui siano escluse tutte le possibili barriere sia organizzative sia economiche alla vaccinazione”

La richiesta: “Si impedisca l’ingresso a scuola dei non vaccinati”

La soluzione dovrebbe essere una, in pratica: non far entrare a scuola i bambini non vaccinati. Riprendendo un passaggio di Antonello Giannelli:

“Ci sono 10 mila bambini che non possono vaccinarsi per varie ragioni. E assegnare questi bambini a classi particolari non è possibile sia dal punto di vista organizzativo sia perché significa una forma di segregazione che ripugna”

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Obbligo vaccinale rinviato di un anno: cosa accade ora

vaccinazione bambini scuola

Nel Milleproroghe in discussione al Senato compaiono e vengono approvati due emendamenti identici, a firma Movimento 5 Stelle e Lega, che di fatto rinviano di un anno l’obbligo a dimostrare le avvenute vaccinazioni all’atto dell’iscrizione a scuola. Nella Camera alta i due emendamenti hanno ottenuto 149 voti a favore contro 110 a sfavore (un astenuto).

Il Milleproroghe cancellerebbe l’ultima circolare firmata Grillo

Argomento sentitissimo da gran parte della base del Movimento 5 Stelle, quello dei vaccini è stato uno dei primi interventi del nuovo esecutivo gialloverde e del Ministro della Salute Giulia Grillo. Tanto è vero che all’incirca un mese fa una circolare a firma della stessa Grillo e di Marco Bussetti, a capo del Miur, stabiliva che l’obbligo vaccinale restava invariato ma – anziché presentare documentazione ufficiale delle Asl – si poteva autocertificare.

Laddove il Milleproroghe, dopo la votazione di tutti gli emendamenti e quella finale, passasse anche alla Camera, questa circolare viene de facto cassata.

Cosa dicono gli emendamenti?

In estrema sintesi, gli emendamenti rinviano di un anno l’obbligo vaccinale. Per l’anno scolastico 2018/19 insomma non c’è bisogno di presentare documentazione di alcun tipo (né delle Asl, né autocertificazioni) per poter iscrivere il proprio figlio a scuola.

Un’inutile complicazione

Ci sono due aspetti da tenere in conto riguardanti questa vicenda.

Giulia Grillo (foto: Facebook)
Giulia Grillo (foto: Facebook)

Il primo riguarda le tempistiche: non è detto, infatti, che il Milleproroghe diventi legge entro settembre, ossia entro l’iscrizione a scuola. In quel caso – e in assenza di decreti d’urgenza – resta in vigore come “regolamento” la circolare Grillo-Bussetti e, quindi, l’obbligo di presentare certificazione e/o autocertificazione delle avvenute vaccinazioni. Anche se la stessa già di per sé era oggetto di critiche e analisi: la circolare andrebbe a modificare quanto stabilito da una legge approvata e questo non è assolutamente scontato sia lecito.

Il secondo riguarda direttamente il ministro Giulia Grillo. Travolta dalle critiche, la Grillo ribadisce: “I bambini dovranno continuare a essere vaccinati e i genitori dovranno ancora presentare le certificazioni“. Se questa è la volontà politica, non si comprende proprio perché incartarsi da soli su un emendamento che strizza l’occhio agli anti-vax oltre ogni ragionevole interpretazione di sorta. Non solo, ma rispondendo a chi la contesta, il ministro Grillo rassicura: “Insieme al ministro dell’Istruzione garantiremo a tutti i bambini immunodepressi, quelli che non possono scegliere se vaccinarsi o meno, l’adeguata collocazione in classi in cui è assicurata la copertura vaccinale. In questo modo dando la priorità a chi non può scegliere rispetto a chi può scegliere di vaccinarsi e decide comunque di non farlo”. Insomma, come incartarsi da soli.

Lo scontro politico e la presa di posizione delle Regioni

L’emendamento non è andato giù nemmeno a due esponenti pentastellati: parliamo della senatrice ed ex biologa Elena Fattori che ha votato contro (“Rispetto la scelta del mio gruppo ma per mia storia personale, professionale e dolorosamente di madre non posso fare altro che dissociarmi dal mio gruppo e esprimere un indignato voto contrario”) e del deputato ed ex chirurgo Giorgio Trizzino (“Non si ritenga che per garantire l’accesso agli asili nido ed alle scuole materne si possa immaginare qualsiasi forma di deroga sull’obbligo a vaccinare i bambini”).

Critiche sono arrivate anche da Pd e Forza Italia, mentre netta è la presa di posizione delle Regioni guidate dall’opposizione.

Più di una Regione – opponendosi a quanto prevede il Milleproroghe – si è già messa all’opera per verificare se esistano i presupposti per aggirare l’eventuale legge nazionale: l’Umbria di Catiuscia Marini…

… e la Campania di Vincenzo De Luca.

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Iscrizioni scuola 2018/19 e vaccini: come funziona?

vaccinazione bambini scuola

Il Ministero della Salute guidato da Giulia Grillo, in sinergia con il Miur di Marco Bussetti, ha de facto messo mano alla Legge Lorenzin in qualche modo ammorbidendola. Per l’anno scolastico 2018/19 (e solo per questo) l’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola potrà essere autocertificato dai genitori.

Come funzionava prima?

Il d.l. 73/2017, convertito poi in legge 119/2017, imponeva ai genitori la presentazione di una documentazione ufficiale dell’Asl sull’avvenuta vaccinazione dei figli al momento dell’iscrizione a scuola.

La legge ha sortito l’effetto di aumentare sensibilmente la copertura dei vaccini nella popolazione dei bambini; di contro, ha stressato le Asl che sono andate in sovraccarico di lavoro.

Come funziona ora?

A questa certificazione, ora, può essere sostituita un’autocertificazione realizzata direttamente dai genitori. Più precisamente, la circolare diffusa dal Ministero spiega che per i ragazzi compresi tra i 6 e i 16 anni che non sono alla prima iscrizione e che non devono fare nuovi vaccini e richiami vale la documentazione già presentata. Per i bambini fino ai sei anni invece l’autocertificazione è necessaria.

Le polemiche

Il ministro Grillo ha subito dichiarato che non si tratta di un provvedimento a favore dei “no-vax“, coloro che sono contrari alle vaccinazioni obbligatorie per i propri figli, in quanto l’autocertificazione resta un atto ufficiale e, quindi, in caso di non veridicità dello stesso comporta ripercussioni legali.

Non è stata stabilita, però, alcuna modalità di controllo della veridicità di tali dichiarazioni, il ché lascia qualche dubbio sulla bontà delle dichiarazioni stesse e sulla possibilità di individuare quelle false.

… e per il futuro?

Si tratta, come dicevamo in apertura di articolo, di una soluzione che dovrebbe essere temporanea. Il ministro Grillo ha difatti già messo insieme un gruppo di esperti capitanato da Vittorio De Micheli incaricato di analizzare a tutto tondo il tema vaccini (non solo da un punto di vista medico ma anche e soprattutto da un punto di vista sociale).

L’obiettivo finale del team è quello di fornire utili indicazioni per la revisione della c.d. legge Lorenzin che – comunque – dovrebbe essere uno dei temi dei prossimi mesi di Governo.