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Alternanza scuola-lavoro, le novità del 2019

studenti liceo esame maturita

Con la Legge di Bilancio 2019 il progetto Alternanza scuola-lavoro cambia look, già a partire dal nome. Si chiamerà, infatti, Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” e la sua durata sarà nell’ultimo triennio di almeno 90 ore nei licei, di 150 ore negli istituti tecnici e di 180 ore nei professionali. Tutti gli studenti del triennio delle Superiori hanno l’obbligo di partecipare a questo progetto.

Entro fine febbraio, un decreto del MIUR definirà le nuove linee guida che saranno da applicarsi da subito. In attesa del decreto rimane certo il carattere obbligatorio dei nuovi percorsi, così come è stato ribadito dallo stesso Ministro dell’Istruzione Bussetti, l’elevato valore strategico attribuito a queste esperienze. La centralità dell’Alternanza è confermata anche dal fatto che alla prova orale del nuovo esame di maturità del prossimo giugno i candidati dovranno esporre le esperienze di Alternanza Scuola-Lavoro svolte. È bene arrivarci preparati.

Il ministro Bussetti ha anche precisato che “Se un istituto vuole fare più ore è libero di farlo”. Non c’è dunque alcun “rompete le righe” sull’Alternanza, ma anzi il richiamo a progettare esperienze di elevata qualità. Ed è consigliabile non aspettare altro tempo, l’anno scolastico in corso va assolutamente sfruttato, per le terze classi che devono avviare i percorsi così come per le quarte e le quinte.

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Legge di bilancio, la soddisfazione di Bussetti: “Misure concrete, getta le basi per il lavoro futuro”

Marco Bussetti Miur Ministro

Un nuovo modello di reclutamento degli insegnanti, pensato per consentire un più rapido accesso alla cattedra ed evitare la lunga trafila del precariato nella Scuola. La revisione dell’Alternanza Scuola-Lavoro, con una riduzione proporzionata delle ore in base agli indirizzi di studio e più garanzie sulla qualità dei percorsi offerti agli studenti. Risorse per incrementare il tempo pieno, soprattutto al Sud, e per l’inclusione scolastica. E poi, nuove assunzioni di ricercatori nelle Università e la creazione di una Scuola Superiore Meridionale per la formazione e la valorizzazione di nuove eccellenze. Non nasconde la soddisfazione il ministro Bussetti per quelli che definisce solo “alcuni” dei provvedimenti contenuti nella Legge di bilancio, approvata oggi alla Camera in via definitiva, per i settori di competenza del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Le dichiarazioni del Ministro Bussetti

In una nota stampa, il responsabile del dicastero dell’Istruzione si mostra fiero dei risultati ottenuti. “Si tratta di misure concrete che si inseriscono nel solco del lavoro che abbiamo avviato fin dal nostro insediamento e che gettano le basi per quello che porteremo avanti nei prossimi mesi”, commenta il Ministro Marco Bussetti. “Siamo riusciti a inserire nella manovra provvedimenti che erano per noi essenziali: il nuovo reclutamento nella Scuola, l’incremento delle facoltà assunzionali negli Atenei, in particolar modo in quelli virtuosi, la nascita della Scuola Superiore Meridionale. Portiamo avanti un percorso coerente per il buon funzionamento del sistema scolastico, dell’Università, della Ricerca, dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica”.

“Con la manovra – dettaglia il Ministro – siamo intervenuti risolvendo questioni importanti, come quella dello stipendio degli insegnanti che rischiava di essere decurtato già a partire dal mese di gennaio. Il precedente Governo non aveva infatti stanziato fondi sufficienti in occasione dell’ultimo rinnovo del contratto collettivo nazionale. Abbiamo recuperato quello che serviva e messo in salvo i salari. Apriamo le porte della Scuola ai giovani che vogliono insegnare: avremo concorsi snelli e banditi regolarmente. Chi vince va in cattedra: niente più anni infiniti di precariato prima del contratto a tempo indeterminato. Nella fase attuativa terremo naturalmente conto anche di chi ha già fatto un percorso di insegnamento che dovrà essere valorizzato”.

“Rilanciamo l’Alternanza Scuola-Lavoro: riducendo le ore minime obbligatorie avremo percorsi di maggior qualità. Lo avevamo annunciato a scuole, famiglie e studenti. Una promessa mantenuta. Mettiamo risorse per incrementare il tempo pieno. Per la Scuola non ci sono tagli, ma fondi in più. Valorizziamo i giovani laureati di talento: favoriremo la loro assunzione da parte delle aziende”, prosegue il Ministro.

Per l’Università “è prevista l’assunzione di circa 1.500 ricercatori di tipo b, che sarà disposta in deroga al blocco delle assunzioni. Così come non ci sarà alcun blocco alle progressioni di carriera di chi fa ricerca negli atenei, né per scuole e AFAM. Abbiamo voluto e ottenuto un’attenzione particolare su questo punto. Così come abbiamo ottenuto maggiori assunzioni per gli atenei. È una svolta: dobbiamo tornare ad assumere di più nelle università. E voglio anticipare – assicura Bussetti – che non ci saranno tagli alle borse di studio: i risparmi richiesti al bilancio del nostro Ministero saranno conseguiti razionalizzando voci di spesa inefficiente. Non toccheremo il diritto allo studio”.

Chiude Bussetti: “Con la Legge di bilancio aumentiamo, come avevamo promesso di fare, i contratti di formazione per le specializzazioni mediche. E lo facciamo a regime, in modo strutturale. Incrementiamo i fondi per enti di ricerca e atenei. Continuiamo a investire nelle nostre eccellenze”.

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Alternanza scuola-lavoro, Granato (M5S): “Diventerà formazione aggiuntiva non sovrapponibile”

bianca laura granato m5s

Il dicastero è verde, ma il supporto in queste ore è tutto giallo. Al Miur guidato dal leghista Marco Bussetti, difatti, si lavora sulla nuovissima alternanza scuola-lavoro che cambierà nome (“Percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento” probabilmente) e vedrà dimezzarsi (e più) il monte ore destinato a queste attività. Il proclama è sempre lo stesso, da parte degli alleati del Movimento 5 Stelledemolire la Buona Scuola che porta il marchio a fuoco di Matteo Renzi. Più moderato il Ministro dell’Istruzione che invece dal suo insediamento continua a parlare di una rivisitazione, una rimodulazione della Buona Scuola renziana.

Secondo le indiscrezioni di queste ore, invece, sarebbe più corretto dire che l’alternanza scuola-lavoro cambierà. Ma che resiste.

La senatrice a 5 Stelle: dai precedenti esecutivi “smantellamento programmato della scuola pubblica”

La battaglia dell’abbattimento della Buona Scuola è stato cavallo di battaglia, nell’ultima tornata elettorale, del Movimento 5 Stelle più che della Lega di Matteo Salvini. Non è un caso che il vicepremier Luigi Di Maio, leader pentastellato, più volte ha “invaso” il campo del collega Bussetti. E non è un caso che a continuare a parlare di smantellamento della Buona Scuola siano sempre gli esponenti del Movimento. L’ultima, in ordine di tempo, è la senatrice Bianca Laura Granato, che ha affidato a Facebook la sua riflessione sul ruolo della scuola secondo i 5 Stelle.

Nel post della senatrice, gli attacchi agli scorsi esecutivi non sono certo nascosti. Nel mirino della Granato la chiamata diretta e l’alternanza scuola-lavoro.

“Cos’è per il Movimento 5 Stelle la scuola pubblica? Lo strumento principe – si legge nel post – della cittadinanza e della mobilità sociale. C’è chi attenta a questo precetto per favorire le scuole private, ma noi vogliamo restituire la scuola statale alla sua funzione costituzionale di formare cittadini liberi e consapevoli e di garantire anche agli ultimi giustizia sociale. Svilire l’insegnamento con vari pretesti è stato lo strumento di cui le classi politiche e dirigenti che ci hanno preceduto si sono servite per portare avanti il disegno perverso di smantellamento della scuola statale. L’aziendalizzazione della scuola e la marginalizzazione delle conoscenze rispetto alle competenze avevano solo il compito di asservire alla logica dei mercati intere generazioni di individui. La legge 107/2015 (Buona Scuola, ndr) è stata l’ultimo colpo inferto alla scuola statale, in cui l’autonomia si è trasformata in autoritarismo, limitazione della libertà di insegnamento, discrezionalità senza controllo dei dirigenti scolastici”.

La soluzione

“Per fronteggiare questo smantellamento programmato della scuola statale pubblica, stiamo creando gli anticorpi attraverso una classe docente preparata e forte, che operi nella stima e nella considerazione della società civile, nel rispetto di studenti e famiglie che sono i destinatari privilegiati del servizio pubblico di qualità che intendiamo ripristinare”.

“Presto la chiamata diretta sarà un pallido ricordo e l’alternanza scuola lavoro sarà contenuta in un numero di ore che la renda una formazione aggiuntiva non sovrapponibile a qualsiasi ora di altro insegnamento”.

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Alternanza scuola-lavoro, si va verso il dimezzamento (e oltre) delle ore

liceali generica

Se la Buona Scuola di renziano stampo andava demolita, il primo passo sarà la completa rimodulazione dell’alternanza scuola-lavoro. Il ministro Marco Bussetti più volte negli scorsi mesi lo aveva ribadito: no alla demonizzazione di questi percorsi, ma così come sono attualmente non vanno bene. Anzi, così come saranno fino alla prossima Legge di Bilancio, la cui bozza definitiva sarà a breve chiusa per essere sottoposta alle Camere.

E oltre a Bussetti, quello del cambiare l’Alternanza è stato un cavallo di battaglia anche del vicepremier Luigi Di Maio. L’esecutivo aveva messo già mano all’Alternanza con il Milleproroghe che di fatto escludeva il percorso dai criteri valutativi per l’accesso all’esame di maturità. Salvo poi confermare che potrebbe essere argomento di colloquio orale alla terza prova della nuova maturità.

Come cambia l’Alternanza scuola-lavoro

Secondo le prime indiscrezioni, saranno profondi i mutamenti dell’Alternanza. A partire dal nome: “Percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento”. Poi il monte ore annuale: si passerebbe dalle 400 alle 150-180 per gli istituti tecnici e istituti professionali, mentre dalle 200 alle 90 per i licei. Le modifiche potrebbero essere già valide per l’anno scolastico in corso, il 2018-19.

I tempi per i cambiamenti

Volendo abbozzare quindi un cronoprogramma, dall’approvazione della Legge di Bilancio alle Camere alla definizione da parte del Miur delle linee guida possono passare al massimo sessanta giorni. Entro inizio 2019 potremmo quindi già avere la nuova Alternanza.

Il finanziamento

Alle scuole verranno erogati fondi nei limiti necessari per il monte ore minimo. Essendo queste praticamente più che dimezzate, il provvedimento vuol dire anche quindi un notevole taglio ai finanziamenti.

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Toccafondi? La tocca… piano: “Sulla scuola dilettantismo incosciente Lega – 5 Stelle”

gabriele toccafondi

“Non è mica una casualità se il primo movimento di protesta contro il Governo gialloverde sia nato proprio nella scuola, fra studenti e insegnanti: è stata ed è una reazione naturale di fronte a scelte che forse saranno dettate dal dilettantismo incosciente ma certo stanno producendo un effetto perverso sul mondo dell’istruzione pubblica corrodendone alcuni pilastri fondamentali che negli ultimi anni, anche con contraddizioni, erano stati finalmente impiantati”. Parole e musica di Gabriele Toccafondi, ex sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in quota centrosinistra, che non lesina critiche all’operato dell’esecutivo Lega – 5 Stelle sul tema della scuola.

Vaccini e numero chiuso a Medicina: “Almeno Arbore faceva ridere”

Nel mirino dell’ex sottosegretario il modo in cui alcuni temi caldi e delicati siano stati affrontati, o almeno la percezione di come questo sia accaduto dall’esterno: “La scuola è fatta per i ragazzi che hanno bisogno di certezze e serietà, non di annunci e contro annunci come è accaduto sul numero chiuso a medicina: prima l’aboliscono, poi no, poi forse, poi vedremo. Così che migliaia di studenti e migliaia di famiglie oggi non sanno più cosa succederà da qui a qualche settimana. Ma la stessa sceneggiata l’avevano fatta sui vaccini e le iscrizioni alla scuola dell’obbligo”. Poi cita l’indimenticabile Renzo Arbore e uno dei suoi programmi cult: “Siamo a Indietro Tutta ma Arbore faceva ridere”.

Alternanza scuola – lavoro: “Il governo del cambiamento… in peggio”

Ma, durante il suo intervento a Didacta, Toccafondi si scaglia contro l’esecutivo per le scelte sull’alternanza scuola-lavoro: “Dal Governo dicono che l’alternanza scuola-lavoro è utile, utilissima, fondamentale, che orienta i ragazzi e che quindi deve essere fatta bene. Ci credono talmente tanto che quest’anno l’hanno abolita per l’esame di maturità cambiando le carte in tavola a migliaia di maturandi. Per tutti gli altri studenti ne hanno più che dimezzato le ore nel triennio. Per aumentarne la qualità? Magari, purtroppo la risposta è più misera: perché avevano bisogno di 100 milioni e quindi sono andati a prenderli alla scuola e più specificatamente al fondo per migliorare l’alternanza. E’ un governo che rischia davvero di essere il governo del cambiamento, ma in peggio“.

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Alternanza scuola – lavoro, Unioncamere boccia Bussetti: “Non diminuire le ore”

Firenze, Galleria degli Uffizi (foto: Wikipedia)

Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti lo aveva annunciato, come intenzione più che altro, durante un question-time alla Camera. “Diminuiremo le ore di Alternanza scuola – lavoro“, auspicava il responsabile del dicastero dell’Istruzione. Citando quanto avevamo scritto lo scorso 20 settembre:

L’idea del Ministro, in sintesi, è quella di prevedere un numero minimo di ore di alternanza scuola lavoro differenziato tra istituto e istituto. Questo minimo potrà però essere ritoccato verso l’alto da parte della scuola stessa in funzione di valutazioni interne.

Nelle scorse ore, invece, è arrivata una secca bocciatura a questa idea. Si tratta di quella di Unioncamere.

La presa di posizione di Unioncamere

A definire un errore l’idea di ridurre le ore di Alternanza scuola – lavoro è Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenzevicepresidente di Unioncamere.

“Secondo noi – chiosa Bassilichi – è un grande errore. Abbiamo chiamato il ministro a Didacta e vorremmo che chiarisse bene cosa fare dell’alternanza. Noi dimostriamo che l’alternanza, se fatta bene, con delle idee chiare, con degli interlocutori seri e affidabili, può essere uno strumento valido”.

Alternanza, Unioncamere e Uffizi

La dichiarazione a margine della presentazione di un importante accordo che porta Alternanza scuola – lavoro nella Galleria degli Uffizi, il celebre museo fiorentino.

Come riporta l’Ansa, gli studenti potranno visitare le aziende che si occupano di attività collegate a quelle dei musei visitati, e il prossimo anno saranno ospitati in alternanza a imprese dell’artigianato artistico, in modo da poter approfondire tecniche come l’intarsio e il mosaico e conoscere meglio i materiali utilizzati in questo ambito. Si tratta di un progetto di Alternanza di 140 ore che vedrà impegnate in via sperimentale sette scuole del territorio di Firenze.

“L’artigianato è una forma di conoscenza”

A favore della posizione di Unioncamere si schiera anche Eike Schmidt, il direttore degli Uffizi, che ha dichiarato ai giornalisti: “L’artigianato non è una forma minore di conoscenza e l’apprendimento delle tecniche metterà gli studenti in condizione di apprezzare e riconoscere l’arte che li circonda”.

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Maturità 2019 inizia a delinearsi: date e modalità di svolgimento

studenti liceo esame maturita

In attesa di informazioni ufficiali inizia a delinearsi la nuova maturità 2019, la prima di impronta gialloverde e con Marco Bussetti alla guida del Ministero del’lstruzione, dell’Università e della Ricerca. Tra grandi smentite e importanti novità. Andiamo a vederle insieme.

La cancellazione della terza prova

La più sostanziale novità che verrà introdotta nella prossima sessione di esami di maturità è l’abolizione della terza prova, il famoso quiz multidisciplinare. Dopo quindi il tema della prima prova e la seconda prova sulla materia scelta per la propria tipologia di liceo – istituto superiore si passerà direttamente all’orale.

I punteggi

La cancellazione della terza prova comporta necessariamente una rimodulazione dei punteggi assegnati a ogni singola prova, che passano dai 15 del passato ai 20 attuali, per un totale di 60 punti realizzabili in seduta d’esame. Gli altri 40 verranno dal percorso didattico dell’allievo nel corso del triennio che lo ha portato all’esame di Stato.

Le date della Maturità 2019

Fissate anche le date della sessione degli esami di maturità del 2019: il 19 giugno 2019 alle 8.30 (è un mercoledì) avrà inizio la prima prova. Per la seconda non ci sono ancora indicazioni ufficiali ma, come accade da anni, il giorno dovrebbe essere quello immediatamente successivo, ossia il 20 giugno.

Come si viene ammessi alla maturità?

I requisiti per accedere all’esame di Maturità 2019 restano invariati rispetto al 2018:

  1. Sufficienza in condotta;
  2. Sufficienza in tutte le materie; *
  3. Presenza superiore al 75 percento del monte ore.

* Il consiglio di classe può decidere con adeguata motivazione di ammettere alla maturità anche chi non raggiunge la sufficienza in una sola disciplina, con ripercussioni però sui crediti.

La commissione d’esame

Anche questa dovrebbe restare praticamente invariata rispetto al 2018.

  • Tre commissari interni;
  • Tre commissari esterni;
  • Il presidente di commissione.

Per la nomina bisognerà aspettare almeno fino a maggio 2019.

Invalsi propedeutico per l’accesso alla Maturità?

I test Invalsi non saranno propedeutici per l’accesso all’Esame di Stato. Sebbene originariamente l’ipotesi era più che una voce, si è deciso al momento di rinviare di un anno questa eventuale scelta. Ciò non toglie che le prove Invalsi restano anche quest’anno, quindi iniziate a prepararvi al test Invalsi!

E l’Alternanza scuola-lavoro?

Stesso discorso vale per i percorsi di alternanza scuola-lavoro al momento oggetto di una animata discussione istituzionale, con lo stesso Bussetti che più di una volta ha manifestato la volontà di rimodulare il programma e nello specifico il monte – ore.

Ad ogni modo, sebbene non propedeutica per l’Esame di Maturità, l’alternanza scuola lavoro continua a esistere e a dover essere svolta.

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Alternanza scuola-lavoro, Bussetti: “Diminuiremo le ore”

sede Miur Trastevere Roma

Riduzione del numero di ore di alternanza scuola – lavoro e calibrazioni specifiche a seconda del tipo di liceo / istituto professionale lo studente affronti. Questa in sintesi la volontà politica del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti.

Il question time alla Camera

Il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti
Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti

Il Ministro Bussetti è intervenuto alla Camera su domanda di Alessandro Fusacchia (+Europa, gruppo misto). L’intenzione è la seguente:

“Prevedere un numero minimo di ore da svolgere, in misura diversificata nei vari istituti poi ciascuna scuola potrà decidere la durata dello stesso”

L’idea del Ministro, in sintesi, è quella di prevedere un numero minimo di ore di alternanza scuola lavoro differenziato tra istituto e istituto. Questo minimo potrà però essere ritoccato verso l’alto da parte della scuola stessa in funzione di valutazioni interne.

Il futuro di Alternanza scuola-lavoro

Bussetti non ha mai fatto mistero di “non voler cestinare” tutto il passato dell’istruzione, anche quello targato Pd. E su Alternanza scuola-lavoro vale questo discorso. Più di una volta il Ministro è intervenuto “lodando” lo strumento di alternanza ma auspicando “cambiamenti” per renderlo più utile. In primis, l’idea è di intervenire sui percorsi stessi per renderli maggiormente professionalizzanti e di qualità.

I lavori sono in progresso. Al momento il Milleproroghe ha rinviato di un anno il provvedimento che voleva la partecipazione ai percorsi di alternanza come requisito di ammissione all’esame di Maturità già dal corrente anno scolastico 2018/19. Probabilmente, al Miur lavorano per una rivisitazione più profonda dell’intera alternanza scuola-lavoro.

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Stipendi insegnanti, Bussetti: “Meritano di più”

I rappresentanti delle associazioni dei genitori con il ministro Bussetti (foto: ufficio stampa AGESC)

Continua il tour radiofonico di Marco Bussetti. Dopo l’intervento di ieri in “Tutti in classe” il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca è intervenuto nelle scorse ore a “Circo Massimo”, trasmissione di Radio Capital, ed è tornato sul tema dello stipendio degli insegnanti.

“Meritano di più”

Il responsabile del dicastero dell’Istruzione ha parole di encomio per gli insegnanti italiani. “Il corpo docente italiano – afferma – meriterebbe sicuramente un 10. I nostri insegnanti sono bravi e preparati, hanno solo bisogno di motivazioni più forti”.

In termini economici? L’intenzione sembra quella, ma Bussetti frena: “Il tema andrà affrontato nelle sedi opportune con i sindacati, perché dobbiamo ottenere miglioramenti per i professori. Non posso promettere nulla, ma dire che se lo meritano sicuramente sì“.

Gli altri temi affrontati

Bussetti ha risposto anche ad altre domande che confermano la volontà di perseguire una determinata linea politica. Come quella sui controlli antidroga all’esterno delle scuole, tema caro al Ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Fa bene a chiedere più controlli – chiosa Bussetti che conferma anche che le richieste arrivano anche dai presidi – Bisogna prima vedere i risultati, e poi valutare se far diventare strutturali questi interventi“.

Così come resta invariata l’opinione su Alternanza scuola lavoro, uno strumento prezioso ma che Bussetti vorrebbe “più qualificato e attento”.

Il Ministro conferma che sul suo tavolo c’è ancora la questione Invalsi, le prove valutative di fine anno: “Il tema è la valutazione generale, che non può avere riferimenti di tipo oggettivo senza considerare contesti e culture”.

Sui vaccini Bussetti taglia a corto: “Ho vaccinato i miei figli. La legge Lorenzin è in vigore, e io come padre ho rispettato la legge”.

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Alternanza scuola-lavoro, il Ministro: “Lavoriamo a nuove linee guida”

generica pallottoliere

Si può dire che Marco Bussetti, attuale Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, abbia detto dal primo giorno del suo insediamento nell’esecutivo gialloverde che “non tutto è da buttare”.

Una sorta di risposta a chi, soprattutto tra chi ha votato Movimento 5 Stelle e Lega Nord, avrebbe volentieri smantellato tutto il lavoro dei due precedenti esecutivi (quelli Pd guidati da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, per intenderci). Tra questi, la tanto criticata Buona Scuola.

Già in audizione al Senato il ministro Bussetti ha ribadito la sua volontà di non cancellare la Buona Scuola dove “c’è qualcosa di buono” e, dalle pagine del quotidiano Prealpina, ribadisce il concetto rispondendo a una domanda sull’Alternanza Scuola-Lavoro. Che, proprio nell’audizione al Senato, veniva commentata così dal responsabile del Dicastero:

“Uno strumento che può essere utile ma se visto come un’opportunità”

Le criticità di Alternanza scuola-lavoro

Perché non è visto come un’opportunità secondo Bussetti? Perché così come si è tradotta è un sistema inefficiente. Per garantirne invece il corretto funzionamento, bisogna puntare su standard di qualità superiori, e un sistema di controlli che permetta di verificare la bontà delle proposte lavorative che possano realmente migliorare la formazione dello studente. Combattere, insomma, l’idea di percorsi che “garantiscano” manovalanza a costo contenuto è una delle priorità di questo Ministero, se vogliamo leggere tra le righe.

Il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti
Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti

Nell’intervista a Prealpina, ribadendo quanto già detto a margine di un intervento alla Reggia di Portici dove Bussetti è stato invitato dall’Università Federico II di Napoli, il Ministro afferma difatti:

“L’alternanza è una forma d’orientamento che mette in contatto i giovani con le realtà del mondo del lavoro e delle imprese. In diversi casi è stata snaturata e si sono perse di vista le finalità formative e la qualità dei percorsi”.

La soluzione?

L’Alternanza scuola-lavoro di renziana creazione quindi resterà, almeno queste sono le intenzioni di Bussetti. Che però annuncia:

“Stiamo lavorando alla revisione delle Linee guida allo scopo di fornire un quadro di regole più definito per tutti gli attori coinvolti”.

Insomma, rivedere le regole per fissare dei paletti. E riprovarci.