È stato prorogato al 30 ottobre 2020 il termine per l’assunzione dei ricercatori.
La scadenza per la presa di servizio dei ricercatori di cui all’art. 24, co. 3, lett. b), della legge n. 240 del 2010, a valere sulle risorse del piano straordinario 2019 attribuite con D.M. 8 marzo 2019 (prot. n. 204) era fissata al 30 aprile 2020.
Il Decreto Ministeriale 27 marzo 2020 (prot. n. 2), trasmesso agli Organi di controllo per la registrazione, è pubblicato nella sezione Argomenti e servizi – Università – Programmazione e finanziamenti – Finanziamenti.
Tornano a crescere le assunzioni nelle Università. Gli Atenei, in particolare quelli virtuosi, potranno andare ben oltre il normale turn over grazie alle misure previste dal decreto sui punti organico per il 2018, firmato nelle ultime ore dello scorso anno dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti, e grazie alle nuove norme contenute nella legge di bilancio.
“Siamo davanti ad una svolta fortemente voluta e sostenuta dal governo: dopo molti anni si inverte la rotta. Le assunzioni torneranno a crescere e non ci si limiterà al solo ripristino del turn over”, dichiara il Ministro Bussetti. “Consentire nuove assunzioni è importante per garantire la qualità dell’offerta formativa delle nostre Università: abbiamo un rapporto docenti/studenti che è inferiore a quello di molti atenei stranieri, bisogna cambiare. Questo è solo l’inizio di un percorso di cambiamenti positivi che vogliamo portare avanti”.
Cosa dice il decreto
Con il decreto firmato il 29 dicembre, che mette a disposizione complessivamente 2.038 punti organico, le Università virtuose (quelle con una spesa di personale inferiore all’80% e un indicatore di sostenibilità economico-finanziaria superiore a 1) potranno superare il tetto massimo del 110% delle proprie cessazioni nell’attribuzione dei punti organico. In particolare il meccanismo previsto dal provvedimento è il seguente: dopo aver assicurato a tutti gli atenei il 50% delle proprie cessazioni, il restante 50% di sistema è stato ripartito esclusivamente in proporzione al livello di virtuosità dei bilanci. Dunque già da quest’anno le Università con i bilanci più sani potranno incrementare in misura maggiore i propri punti organico.
Tra gli Atenei che trarranno maggiore beneficio da questa novità (ovvero più del 110% delle cessazioni del 2017) ci sono Bergamo (310%), Politecnico di Milano (237%), Milano Bicocca (186%), Varese Insubria (143%), Milano Statale (121%), Catanzaro (191%), Parthenope di Napoli (137%), Chieti Pescara (194%), Urbino (195%), Politecnico di Torino (138%), Torino (117%), Politecnico di Bari (129%), Piemonte Orientale (129%), Verona (132%), Venezia Ca’ Foscari (127%).
A quanto previsto dal decreto punti organico si aggiunge, per l’anno 2019, quanto stabilito nella legge di bilancio che recepisce una precisa proposta del MIUR: si incrementano le ordinarie facoltà assunzionali del sistema (100% del turn over) con ulteriori 220 punti organico nel 2019. E altri 220 nel 2020. Dopo più di dieci anni di vincoli e limiti, finalmente si supera il muro del turn over e l’università torna a crescere, dunque. Questi punti si aggiungeranno al piano straordinario per l’assunzione di circa 1.500 ricercatori tipo b previsto in manovra.
I complessivi 440 punti organico saranno riservati alle Università con un indicatore di spesa di personale inferiore al 75% e un indicatore di sostenibilità economico-finanziaria superiore a 1,1. Si tratta quindi di un intervento aggiuntivo rispetto all’ordinario turn over nazionale.
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