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Decreto Milleproroghe, più tutele ai lavoratori fragili e precari: lo chiede l’Anief

Prorogare fino al 30 aprile le norme a tutela dei lavoratori fragili, riaprire le GaE a tutti i docenti precari abilitati, trasformare i concorsi riservati in modalità di individuazione non più selettiva, per rispondere al reclamo Anief accolto dal Comitato europeo dei diritti sociali per la violazione della Carta sociale europea, allungare i contratti dei dipendenti-Covid: sono alcune delle richieste emendative al decreto Milleproroghe – il D.L. 31 dicembre 2020 n. 183 – formulate dall’ufficio legale del sindacato Anief e presentate alla I e V commissione della Camera (Affari Costituzionali e Bilancio e Tesoro), che in questi giorni stanno esaminando con modalità congiunta l’Atto n. 2845. “È un momento importante dal momento in cui il Governo non ha una maggioranza di governo assoluta, ma una relativa, nei due rami del Parlamento, il particolar modo in Senato”, ha detto all’agenzia Teleborsa Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato, che in tal modo cerca di “far sentite con maggiore forza le ragioni del personale della scuola e dell’università e ricerca”.

“Abbiamo chiesto – ha dichiarato Pacifico – la proroga delle norme per i lavoratori fragili, che scadono a febbraio, per tutto lo stato di emergenza, almeno fino al 30 aprile. Per quanto riguarda i precari, abbiamo chiesto la proroga della riapertura delle graduatorie ad esaurimento per tutto il personale in possesso del titolo di abilitazione e, di fatto, la proroga dei termini per partecipare ai concorsi straordinari, trasformandoli in concorsi non più selettivi, ma in concorsi per titoli, e cercando così di ottemperare a quanto ci chiede l’Europa”.

Il sindacalista ha detto anche che con gli emendamenti Anief si rivendicano “norme che proroghino la mobilità straordinaria su tutto l’organico per il personale già inserito: proprio a fronte delle limitazioni che abbiamo avuto durante la pandemia”, il sindacato chiede “la proroga anche dell‘utilizzo dei dirigenti negli incarichi degli assistenti e tecnici già utilizzati nelle scuole, l’estensione al 30 giugno dei contratti dell’organico Covid o anche al 31 agosto laddove i posti sono vacanti e disponibili, la trasformazione dei posti da organico di fatto ad organico di diritto per il sostegno, la proroga delle norme sui pensionamenti, anche con la previsione di una finestra, per svecchiare il personale docente ed anche per tutelare il personale più vecchio dal rischio contagio”. .

“Le proposte – prosegue Pacifico – riguardano poi la proroga delle norme per potenziare i posti sull’infanzia, dopo quello che è avvenuto per la primaria e secondaria e per il personale ATA, la proroga dell’utilizzo dei contratti di facente funzioni Dsga, che come sappiamo sono stati chiamati fino al 31 dicembre, poi alcuni di essi sono stati licenziati e sono rientrati ai precedenti servizi, lasciando il posto ai vincitori di concorsi, in un momento in cui la scuola si trova in grande difficoltà per la gestione delle risorse per fronteggiare il Covid. E ovviamente, abbiamo chiesto anche la proroga dei contratti per i posti di sostegno e la partecipazione alle prove suppletive di tutti coloro che, in ragione della quarantena, non hanno potuto partecipare alle prove concorsuali”.

marcello pacifico anief
Marcello Pacifico, leader di Anief

Allo stesso tempo, il sindacato si è fatto da tramite per “la proroga di norme che vadano a riaprire i termini per assumere ricercatori dell’università, anche a tempo indeterminato, e questo è molto importante visto che c’è una causa in corso davanti alla giustizia europea. La stessa anche per la proroga dei termini delle istituzioni Afam. Si tratta di norme che alla fine riguardano cose che devono essere fatte per garantire il rispetto della normativa comunitaria, ma anche per dare delle risposte al personale, che in questo momento – chiosa il presidente Anief – con grande sacrificio sta cercando di portare avanti e garantire il diritto all’istruzione senza mai dimenticare il diritto all’ascolto”.

Anief ricorda che decine di migliaia di insegnanti della scuola pubblica italiana nominati in ruolo dal 2020/21 non hanno alcuna possibilità di trasferirsi dalla sede scolastica dove sono stati collocati in ruolo, nemmeno temporaneamente e neanche qualora abbiano motivazioni valide e vi sia il posto per collocarli nella sede richiesta. Eppure già in passato il sindacato ha cercato di cancellare il vincolo con appositi emendamenti, l’ultima volta con la Legge di Bilancio 2021. Anche su questo aspetto il sindacato ha proposto un emendamento al decreto Milleproroghe. E in attesa che il Parlamento cancelli la norma del vincolo di 5 anni, il sindacato Anief ha attivato la preadesione gratuita al ricorso contro il vincolo quinquennale  che impedisce ai docenti neo assunti addirittura l’avvicinamento di chi assiste un familiare con disabilità grave.

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Concorsi per titoli, coprire tutti i posti vacanti, rivedere il reclutamento: i cavalli di battaglia Anief “ripresi dagli altri sindacati”

aula scuola generica

Confermare i precari negli attuali posti e procedere alla stabilizzazione con concorsi riservati per titoli con un esame finale a conclusione dell’anno di formazione e prova, prevedendo tale trattamento a docenti e ATA, compresi i Dsga facenti funzione, che contribuiscono da anni al funzionamento del sistema scolastico; “coprire con personale di ruolo tutti i posti attualmente disponibili e vacanti”, superando le previsioni attuali di 24 mila posti. Solo così si “garantisce continuità e la possibilità di superare questo lungo periodo di epidemia”, mentre “non ci sono le condizioni per bandire concorsi” perché “i tempi del bando e dell’espletamento dei concorsi non consentiranno ai vincitori di essere in cattedra prima di diversi anni”, senza dimenticare che “sarà complicato reperire le risorse necessarie per retribuire i commissari d’esame e, se si vuole veramente fare presto e bene, dovrebbero essere esonerati docenti e presidenti con soldi che non ci sono”. Una volta tornati alla normalità, bisognerà trovare lo spazio per aprire “una discussione seria sul reclutamento e le procedure concorsuali che, fino ad oggi, non hanno dato prova di terzietà e di garanzia, visto che tutti i concorsi sono finiti nel raggio della magistratura. Ultimo quello dei dirigenti scolastici, ancora sub judice”.

aula scuola generica

Anief è su queste posizioni da lungo tempo: avviare selezioni per soli titoli e servizi, valorizzando l’esperienza acquisita e la continuità didattica, come hanno fatto a Trento, ma anche per fornire finalmente una risposta alla Commissione UE che dal 1999, quando ha emanato la prima direttiva, la n. 170, ha chiesto a tutti i Paesi membri di combattere la reiterazione del precariato; l’inutilità dei concorsi pubblici, che a distanza di anni non riescono a portare in ruolo vincitori e pagano i commissari non esonerati con “mance” immorali; la stabilizzazione di docenti, ma anche del personale Ata, che continua ad essere ignorato, dei Dsga facenti funzione, degli educatori e altri ancora: per tutti, indistintamente, deve valere la regola dell’assunzione automatica nel caso abbiano svolto almeno 24-36 mesi di servizio su posti vacanti e disponibili. Diventa fondamentale, infine, scrivere dei bandi di concorso chiari, non più discriminanti e che non prestino il fianco a facili contestazioni, preludio inevitabile dei ricorsi al giudice e di ricorsi seriali.

Qualcuno direbbe che si “combatte” la stessa battaglia. Perché i temi sindacali sono quelli. Come i lavoratori da difendere. Peccato che per anni l’Anief sia rimasta l’unica sigla di comparto a professare certe convinzioni. Mentre gli altri sindacati si ergevano a rappresentanti monopolistici del mondo della scuola, guardando l’Anief dall’alto verso il basso. Adesso, invece, si prende coscienza che quella piccola organizzazione tanto piccola non era: è diventata una realtà nazionale e risulta in progressiva crescita. E si guarda con attenzione anche a quello che dice. Non è un caso, quindi, che quello stesso sindacato si è ritrovato a dispensare i cavalli di battaglia dell’Anief già nel corso della settimana Santa pre-pasquale. Proprio nei giorni in cui l’Anief ha promosso due riuscite petizioni, attraverso cui è stato chiesto pubblicamente alle istituzioni l’aggiornamento urgente delle graduatorie d’istituto e Ata 24 mesi al fine delle immissioni in ruolo e l’avvio dell’anno scolastico 2020/21 con la conferma dei contratti vigenti.

(fonte: Ufficio Stampa Anief)

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Sciopero 6 marzo, il testo integrale delle rivendicazioni dei sindacati

sigle sindacali scuola

Il 6 marzo 2020 ci sarà la prima giornata di sciopero nella scuola incentrata sui temi del precariato e degli amministrativi facenti funzione Dsga. I sindacati uniti, in vista dello sciopero, hanno diffuso una nota stampa comune.

“L’emergenza precari nella scuola ha assunto termini e dimensioni di vera e propria patologia del sistema e va contrastata con decisione; a tale obiettivo vanno aggiunti il rinnovo del Ccnl e l’incremento degli investimenti in Istruzione”.

“Finora, da parte di tutti i governi che si sono susseguiti negli ultimi anni, non abbiamo visto un solo provvedimento che abbia messo nero su bianco un piano di investimenti consistente per far uscire l’istruzione e la formazione dallo stato di abbandono in cui si trovano, contrastando la precarizzazione del lavoro e garantendo retribuzioni adeguate agli insegnanti”. 

“Invece, leggiamo ancora una volta che la Ministra Azzolina indica nel taglio del cuneo fiscale e nei fondi stanziati per il rinnovo del Ccnl le condizioni per riconoscere un aumento di 100 euro mensili netti al personale della scuola“.

“Non è così. Ad oggi, queste condizioni non ci sono affatto. Il taglio del cuneo fiscale è una misura di equità sociale che riguarda tutti i lavoratori: nel caso specifico della scuola, peraltro, non tutti potranno beneficiarne. Il Contratto ha un altro scopo: è finalizzato, da un lato, a recuperare la perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni, dall’altro a riconoscere l’impegno professionale di tutti i dipendenti. Sommare impropriamente i benefici del taglio del cuneo fiscale agli aumenti del Ccnl significa giocare con la realtà dei fatti”.

“Il punto è che finora i fondi stanziati per gli aumenti contrattuali nel triennio 2019/2021 comportano un aumento di 80 euro medi mensili lordi, elemento perequativo compreso. Come si può sostenere che si tratti di aumenti dignitosi per una categoria su cui grava la responsabilità di formare le future generazioni, che tutti riconoscono di importanza fondamentale per il futuro del Paese, ma che continua ad essere schiacciata e pervicacemente tenuta, sul piano stipendiale, sulla dimensione di un lavoro impiegatizio, peraltro ai livelli iniziali?”

“La scuola, dopo il piano che accompagnò alla fine degli anni novanta il varo dell’autonomia scolastica, ha dovuto registrare soprattutto tagli, pseudo riforme, blocchi dei Ccnl, aumento delle pastoie burocratiche. Basti ricordare che in quegli anni i finanziamenti per i piani dell’offerta formativa erano di circa 196 milioni di euro mentre oggi si sono ridotti a 30 milioni”.

“L’attuale Presidente del Consiglio il 24 aprile 2019 in un testo con noi sottoscritto si è impegnato a stanziare risorse per avvicinare gli stipendi del personale scolastico a quella della media europea”.

“E cultura di Governo vuole che chi assume l’incarico di Ministro dell’Istruzione si senta investito della responsabilità di onorare quegli impegni istituzionali che appartengono alla precedente e all’attuale maggioranza e al medesimo Presidente del Consiglio. Da qui parte la nostra piattaforma rivendicativa: 16 miliardi di investimenti in più anni – il punto di Pil che ci separa dall’Europa – per dire basta al lavoro precario, per superare il divario tra organico di diritto e situazioni di fatto, per aumentare il tempo scuola, per rinnovare il contratto con aumenti a tre cifre che vadano ben oltre i 100 euro mensili. Se il Governo continuerà a fare orecchie da mercante non ci fermeremo con lo sciopero del 6, ma proseguiremo con altre iniziative di mobilitazione per rivendicare più scuola, stipendi più alti e più ampi spazi negoziali”.

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DSGA, Anief: “Scoperta una sede su quattro di direzione delle scuole autonome”. E punta il dito contro Bussetti

I problemi della scuola, a poche settimane dalla prima campanella d’ingresso, non vanno in vacanza: tra precariato e altre beghe, anche la questione del personale Ata conosce le sue grane.

Come riporta la rivista specializzata Orizzonte Scuola, infatti, per quanto riguarda le assunzioni Ata a.s. 2019/20, “il Miur ha pubblicato il Dm n. 725 del 7 agosto 2019, con relativa ripartizione del contingente per profilo e provincia. È una certezza il fatto che il 1° settembre 2019 non ci saranno nuove assunzioni in ruolo di DSGA. Il contingente autorizzato per le immissioni in ruolo è pari a 7.759 posti di cui: 7.646 immissioni in ruolo; 226 trasformazioni a tempo pieno di contratti a tempo parziale al 50%, relative alla procedura di stabilizzazione dei CO.CO.CO. nei profili di assistente amministrativo e tecnico, corrispondenti a 113 posti interi”

Inoltre il Miur segnala che “con l’avvio del concorso per l’assunzione di 2004 DSGA, le cessazioni relative a tale profilo professionale sono state certificate ma accantonate per l’utilizzo cumulativo all’esito delle relative procedure concorsuali. Non è pertanto possibile procedere alla compensazione delle immissioni in ruolo autorizzate, ma non effettuate, per il profilo professionale in questione, con quelle di altri profili professionali del personale ATA. I posti vacanti sono 2.907 (di cui 760 per pensionamenti)”.

La posizione del sindacato Anief

“Certamente il sindacato non plaude all’operato del ministro Marco Bussetti, che invece è ritenuto responsabile dell’inghippo”. Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, infatti, afferma che la questione doveva essere gestita in modo diverso: “È colpa del ministro dell’istruzione Marco Bussetti che non ha voluto attivare i passaggi verticali dopo nove anni per accedere dal profilo B a quello D né i corsi di formazione per quelli selezionati nel 2010. Avrebbe potuto anche fare un corso riservato per i tanti reggenti facenti funzione come chiesto da Anief, ma non ci ha ascoltato. E ore le scuole piomberanno nel caos”.

Per quanto riguarda il concorso Dsga, conclusasi la fase preselettiva, la prova scritta si svolgerà in autunno. Le assunzioni avverranno dal 1° settembre 2020.

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Intesa: la FLC Cgil fa il punto sulle trattative per DSGA e mobilità ATA

flc cgil logo

Giovedì 20 giugno 2019, alle ore 10.30, è proseguito il confronto tra il Miur, rappresentato dal dottor Chinè, vice capo di Gabinetto del Ministro, e i sindacati per affrontare un altro punto dell’Intesa del 24 aprile 2019 tra governo e sindacati e riguardante il personale ATA.

L’incontro era rivolto a mettere a fuoco due importanti questioni per trovare le possibili soluzioni alla luce della normativa vigente:

  • assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA
  • valorizzazione, tramite mobilità professionale, del personale ATA.

Lo rende noto la FLC Cgil che riassume così le posizioni di amministrazione e sindacato.

La posizione dell’Amministrazione

L’Amministrazione ha posto subito all’attenzione del tavolo che, per quanto riguarda i facenti funzione, ci sono alcuni ostacoli di ordine giuridico da superare. La normativa vigente (Legge Madia), secondo il Dott. Chiné non consentirebbe un salto di doppia area (dall’area B all’area D, né permetterebbe di prescindere dal titolo di studio specifico e la procedura prevista del concorso interno stabilisce che tutti debbano aver prima superato un concorso pubblico. A ciò si aggiungono numerose sentenze della Corte Costituzionale che in passato hanno messo in questione i concorsi riservati agli interni.

Altro punto da tenere in considerazione è che, avendo corrisposto il 30% dei posti riservati ai facenti funzione nel concorso ordinario, ora non si può superare il 50% come prevede la legge Brunetta.

E in ogni caso un’eventuale norma ad hoc deve avere il necessario sostegno politico per essere approvata in Parlamento anche se non manca la volontà di trovare una soluzione condivisa con il sindacato”.

La posizione di FLC Cgil

La FLC CGIL, pur trovando positivo l’approccio tenuto dall’Amministrazione nel voler individuare concretamente delle soluzioni all’annosa questione dei facenti funzioni con l’esperienza di DSGA, ha ribadito che occorre fare uno sforzo per superare tutti gli ostacoli, analogamente a quanto è già stato fatto al tavolo per i docenti.
Il punto due dell’Intesa, firmata a Palazzo Chigi il 24 aprile scorso, ci viene in sostegno perché indica in maniera puntuale e precisa che va trovata una soluzione per dare uno sbocco di carriera sia ai facenti funzione, che in generale a tutto il personale ATA.
Finora la questione ATA è rimasta al margine della trattativa, ma adesso che è stata chiusa la partita docenti è necessario concentrarsi per dare stabilità alle scuole con DSGA finalmente titolari della funzione e far ripartire gli istituti contrattuali legati alla valorizzazione delle professionalità Ata rimaste bloccate per precise responsabilità politiche.

La FLC CGIL ha perciò fatto presente che, sui facenti funzioni, abbiamo, innanzitutto, un’emergenza che va affrontata al più presto. Al prossimo avvio dell’anno scolastico ci saranno circa 3.000 scuole scoperte senza DSGA e il concorso ordinario – che abbiamo rivendicato per anni – non può dare soluzioni nell’immediato circa la funzionalità di queste scuole. Sussiste, perciò, ancora la necessità di rivolgerci ai facenti funzione (se saranno disponibili). È necessaria un’operazione di giustizia nei confronti di questi colleghi. Essi per anni hanno garantito il servizio in condizioni di estrema difficoltà. È mancato il supporto dell’amministrazione in termini di formazione e hanno subito in diversi casi la decurtazione dello stipendio percepito come assistenti amministrativi.  
L’argomentazione del salto di due aree come impeditiva al passaggio dall’Area B all’area D non può essere utilizzata, dal momento che questi colleghi stanno già operando da tempo nelle scuole firmando atti ufficiali la cui validità non è stata mai messa in discussione.

La FLC CGIL ha ribadito ancora una volta i contenuti della proposta unitaria, che è quella di un concorso straordinario riservato con procedura semplificata, al pari di quello dei docenti. Tre anni di esperienza come DSGA, compreso quello in corso, possono essere considerati in via straordinaria come sostitutivi del titolo di studio.
La questione giuridica delle norme si può superare, dal momento che vanno messe in sequenza le due norme – la legge Madia che ha modificato il 165 e il comma 605 della legge di bilancio 2018 che ha introdotto una deroga al possesso del titolo di studio per i facenti funzione. Pertanto, per effetto di una legge ordinaria entrata in vigore successivamente, i facenti funzione possono partecipare ad un concorso riservato anche in assenza del titolo di studio specifico.
È ora di dare un segnale di distensione alle scuole e alla categoria. Nella sola regione Lombardia il prossimo anno le scuole senza DSGA saranno il 55%. Pertanto ancora una volta gli amministrativi dovranno prendere in carico la copertura di queste sedi vuote e garantire il funzionamento del servizio.

Sulla valorizzazione (mobilità professionale e posizioni economiche) per tutto il personale ATA abbiamo chiesto un tavolo specifico, in modo da approfondire in momento successivo questa materia.

L’Amministrazione si è riservata di fare un approfondimento e di riconvocare quanto prima il tavolo.

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Preselettive DSGA: la FLC organizza i corsi di formazione

In attesa della pubblicazione delle date e delle sedi della prova preselettiva del concorso per il profilo di DSGA – chiusosi lo scorso 28 gennaio con un totale di 102.900 domande pervenute al MIUR – sulla G.U. del 15 marzo 2019, la FLC CGIL ha promosso e organizzato con Proteo Fare Sapere dei corsi di preparazione in presenza e on line.

Per preparare al meglio i partecipanti, la FLC CGIL e Proteo Fare, si avvarranno di esperti DSGA e Dirigenti per le materie tecniche, di Professori universitari per le materie giuridiche, di componenti del Dipartimento contrattazione della FLC CGIL Nazionale per la conoscenza sul contratto.

L’indizione di questo concorso nazionale rappresenta la prima grande opportunità professionale per gli aspiranti DSGA, dopo venti anni dall’ultimo bando, ai fini della copertura di 2.004 posti, che si prevede risulteranno vacanti e disponibili nel triennio 2018-2021, le cui graduatorie, compilate su base regionale, saranno utilizzate annualmente ai fini dell’assunzione nel profilo e resteranno in vigore sino al loro completo esaurimento.

Questa la suddivisione regionale delle domande, inoltrate tramite istanze online:

Sede Nr. posti concorso Posti riserva 30% Nr. domande pervenute
Abruzzo 13 4 2.023
Basilicata 11 3 1.331
Calabria 33 10 6.534
Campania 160 48 20.143
Emilia-Romagna 209 63 7.524
Friuli-Venezia Giulia lingua italiana 64 19 1.451
Friuli-Venezia Giulia
lingua slovena
10 3 n.p.
Lazio 162 49 9.833
Liguria 53 16 1.259
Lombardia 451 135 12.885
Marche 49 15 2.346
Molise 3 1 474
Piemonte 221 66 4.813
Puglia 29 9 6.876
Sardegna 45 13 2.884
Sicilia 75 23 10.695
Toscana 171 51 5.233
Umbria 45 13 1.678
Veneto 200 60 4.918
TOTALE DOMANDE 102.900

I corsi saranno funzionali, ai fini di una completa preparazione, sia al percorso ordinario sia a quello riservato.

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Concorso DSGA, i testi per prepararlo

Scuola concorsi documenti scrittura uomo

Sono 2004 i posti a disposizione per DSGA, Direttori dei servizi generali e amministrativi, da immettere nei ruoli provinciali presso le istituzioni scolastiche statali. Uno dei concorsi più attesi dell’intero comparto scuola, volto a coprire parte dei posti tragicamente vacanti di DSGA, si terrà a breve. In base alla bozza di regolamento diffusa dal Miur ad ottobre 2018, il concorso si articolerà in due prove scritte di cui una a carattere teorico-pratico ed una prova orale su varie materie giuridiche e attinenti alla professione, precedute da una prova preselettiva volta all’accertamento delle capacità psico-attitudinali

Se sei un candidato o vuoi esserlo, ti conviene subito iniziare a studiare. Su Oceanon trovi uno dei volumi più interessanti per la preparazione al concorso DSGA, ossia “Il manuale del concorso. 2004 DSGA” di P&C (Professioni & Concorsi). A meno di 60 euro puoi portarti a casa un manuale completo per la preparazione al concorso in essere.

Rivolto a quanti intendono prepararsi al concorso per DSGA (Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi), questo manuale è un completo ed aggiornato compendio delle competenze giuridiche, amministrative, finanziarie e gestionali richieste agli aspiranti DSGA. Le nozioni teoriche di base per affrontare le prove della selezione sono state articolate all’interno di cinque Parti generali:

  • competenze giuridiche;
  • competenze amministrative;
  • profili professionali;
  • l’autonomia delle istituzioni scolastiche;
  • il sistema dell’istruzione

Il testo è aggiornato alle ultime novità normative intervenute (in particolare il decreto 28 agosto 2018, n. 129, Nuovo regolamento di contabilità delle istituzioni scolastiche) e non solo è in grado di offrire una qualificata preparazione generale ai fini del superamento del concorso, ma è anche un utile strumento di consultazione per i Direttori nella loro quotidiana attività. A completare la proposta, la possibilità di accedere a materiali didattici integrativi disponibili online.

Sul nostro shop invece abbiamo due importanti volumi atti ad aiutarvi nel concorso. I test per il concorso DSGA direttore dei servizi generali e amministrativi. Nozioni teoriche e test di carattere psicoattitudinale e di logica. Con software di simulazione“, sempre edito da P&C, è rivolto a quanti intendono prepararsi al concorso per DSGA (Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi. Il testo riporta le nozioni teoriche di base e centinaia di quesiti a risposta multipla per affrontare al meglio la prova preselettiva volta all’accertamento delle capacità psico-attitudinali dei candidati. Il volume contiene nella prima parte le nozioni teoriche di base per affrontare le diverse tipologie di quesiti a risposta multipla di carattere psicoattitudinale e di logica ed offre una sintetica descrizione delle tecniche, dei ragionamenti e dei metodi più efficaci per risolverli correttamente. Al termine di ciascun capitolo le esercitazioni finali, risolte e commentate, favoriscono la verifica delle competenze acquisite. La seconda parte del testo contiene invece 5 batterie di test, che consentono di allenarsi in vista della prova. Il volume è completato da un software online accessibile gratuitamente nell’area riservata, previa registrazione, mediante il quale effettuare infinite esercitazioni e simulazioni della preselezione.

Ancora, “Concorso DSGA Direttore dei servizi Generali e Amministrativi. 4100 quiz psicoattitudinali per la prova preselettiva. Con espansione online“. Edito da Gruppo Editoriale Simone,
utile per iniziare a prepararsi alla prova preselettiva, il volume presenta una raccolta di 4100 quiz di logica psicoattitudinale, tutti commentati, e di varia tipologia: dalla grammatica ai sinonimi e contrari, dalle analogie figurali ai sillogismi, dai quesiti aritmetici al problem solving, dalle deduzioni semplici alle serie numeriche ecc. Alcuni quiz sono inediti, altri, invece, sono stati presi da banche dati ufficiali utilizzate nei concorsi più recenti, ciò per fornire una panoramica molto ampia su ciò che potrebbe essere somministrato in sede d’esame. Ogni quesito è corredato di risposta commentata, in modo da guidare il lettore nella risoluzione. Inoltre, per tipologie di quiz simili, sono state proposte chiavi di risoluzione diverse, in modo da permettere di scegliere quella per ciascuno più “intuitiva” e congeniale. Ogni tipologia di quiz è poi preceduta da una scheda teorica che introduce i criteri logici che sono alla base di una certa categoria di quiz, fornendo le chiavi di risoluzione generali. Completano il volume un per la simulazione delle prove e tre videolezioni di logica utilissime per la preparazione e scaricabili con il QRcode allegato.

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Concorso DSGA, pronti i ricorsi di ANIEF

Anief Sciopero

Nella serata di venerdì, il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato l’atteso bando di concorso per Direttori dei servizi generali e amministrativi, subito dopo che il testo è stato recepito in Gazzetta Ufficiale, sulla base del decreto ministeriale 863 del 18 dicembre 2018. Il concorso, organizzato dopo circa 20 anni, riguarda un profilo professionale che affianca il dirigente scolastico nella conduzione amministrativa della scuola: la procedura si svolgerà a livello regionale e si concorrerà per 2.004 posti complessivi, anche estendibili, con i vincitori che saranno immessi nei ruoli provinciali presso le istituzioni scolastiche statali.

Per arrivare sino in fondo, i candidati dovranno svolgere un test preselettivo computer based (100 quesiti a risposta multipla a cui rispondere in 100 minuti), due prove scritte (sei domande a risposta aperta e verifica teorico-pratica, ciascuna di 180 minuti) e una prova orale (dalla durata massima di 30 minuti). Potranno partecipare alla procedura tutti i laureati con titolo attinente; in deroga anche gli assistenti amministrativi che abbiano maturato almeno tre interi anni di servizio negli ultimi otto, ma prima del 1° gennaio 2018, proprio nelle mansioni di Dsga.

Il titolo necessario è di laurea in giurisprudenza, scienze politiche, sociali o amministrative, economia e commercio; diplomi di laurea specialistica (LS) 22, 64, 71, 84, 90 e 91; lauree magistrali (LM) corrispondenti a quelle specialistiche ai sensi della tabella allegata al D.I. 9 luglio 2009. Inoltre, potranno partecipare, in deroga, gli assistenti amministrativi che, alla data di entrata in vigore della legge 27 dicembre 2017 n. 205, abbiano maturato almeno tre anni di servizio (anche non continuativi) negli ultimi otto, proprio nelle mansioni di Dsga. La domanda dovrà essere presentata in una regione, tramite il sistema telematico Istanze On line ed entro trenta giorni dalla pubblicazione del bando.

Dopo avere analizzato il testo in Gazzetta Ufficiale, considerando gli attuali 2.178 posti vacanti che continuano ad andare a reggenza, Anief ribadisce la volontà di ricorrere per far accedere al concorso DSGA tutto il personale ATA precario in possesso del solo diploma che ha stipulato contratti annuali come “facente funzione” DSGA, escluso dalla partecipazione al concorso; il personale ATA che ha svolto funzioni di DSGA a partire dall’a.s. 1999/2000 e non dal 2009/2010, come richiesto dal bando; il personale che ha sostituito il DSGA per almeno 180 giorni per anno scolastico e per un totale di 3 anni anche non consecutivi, il personale ATA in possesso di soli 2 anni interi di servizio come facente funzione DSGA e, ancora, il personale ATA che raggiunge le annualità intere richieste dal bando computando gli ultimi 2 anni scolastici. Prevista un’azione legale anche per quanti, in possesso di diploma e delle 3 annualità richieste dal bando, vogliono rivendicare il diritto all’accesso diretto alle prove scritte senza sottoporsi alla preselettiva. Aperte, inoltre, le procedure di preadesione gratuita ai ricorsi che saranno proposti avverso l’esclusione dalla prosecuzione del concorso di quanti conseguiranno un voto compreso tra 18/30 e 20/30 alla prova scritta (esclusi dal bando dalla possibilità di poter vedere corretta la propria prova tecnico-pratica) o raggiungeranno una votazione complessiva di 42/60 nella somma tra prova scritta e tecnico-pratica ma non il punteggio singolo di 21/30 nella singola prova, esclusi dal Miur dalla possibilità di sottoporsi alla prova orale.

Nel frattempo, Eurosofia conferma la sua offerta formativa per prepararsi e superare le prove del concorso pubblico utile a diventare Dsga.

Indispensabile, per quanti sono esclusi dalla possibilità di partecipare al concorso, inviare entro il 28 gennaio all’USR di proprio interesse la domanda cartacea predisposta dall’Ufficio Legale Anief, seguendo le istruzioni di ogni singola tipologia di ricorso.

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Concorsi scuola: concorso DSGA pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Tutte le informazioni utili

libero professionista scuola

Concorso DSGA: al via la selezione per il reclutamento di 2004 Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) per le scuole statali di ogni ordine e grado. Lo comunica il Miur con una nota stampa. Il bando è disponibile sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e sulla Gazzetta Ufficiale.

Il concorso per i DSGA è una selezione per titoli ed esami  bandita su base regionale per la copertura dei posti che si prevede risulteranno vacanti e disponibili negli anni scolastici 2018/19, 2019/20 e 2020/21. Alla procedura concorsuale è dedicata un’apposita sezione del sito www.miur.gov.it, accessibile tramite la fascia “Mondo MIUR” e l’apposito banner “Concorso DSGA”.

La domanda di partecipazione potrà essere presentata esclusivamente online, attraverso l’applicazione POLIS, da domani, 29 dicembre 2018, fino a tutto il 28 gennaio 2019. Sarà possibile presentare domanda per una sola Regione.

Come è strutturato il concorso

Riportiamo quanto pubblicato sul sito del Miur:

La prova preselettiva

Qualora, a livello regionale, il numero dei candidati sia superiore a quattro volte il numero dei posti disponibili, le prove di esame saranno precedute da una prova preselettiva nazionale. Computer based, unica su tutto il territorio nazionale, la prova preselettiva, della durata massima di 100 minuti, si svolgerà nelle sedi individuate dagli USR e consisterà nella somministrazione di 100 quesiti relativi alle discipline previste nel bando. Ogni quesito consisterà in una domanda seguita da quattro risposte, delle quali solo una sarà esatta. La valutazione della prova preselettiva sarà effettuata assegnando 1 punto a ciascuna risposta esatta, zero punti alle risposte non date o errate. Il punteggio della prova preselettiva sarà restituito al termine della prova stessa. All’esito della preselezione, accederà agli scritti un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti messi a concorso per ciascuna Regione.

La prova scritta

I candidati dovranno affrontare due prove scritte, ognuna con un tempo di 180 minuti: una prova costituita da sei domande a risposta aperta, relative agli argomenti indicati nel bando;  una prova teorico-pratica, consistente nella risoluzione di un caso concreto attraverso la redazione di un atto su uno degli argomenti indicati nel bando. La commissione assegnerà alle prove scritte un punteggio massimo di 30 punti ciascuna. Ciascuno dei sei quesiti a risposta aperta riceverà un punteggio compreso tra zero e 5 che sia multiplo intero di 0,5. La prova teorico-pratica riceverà un punteggio compreso tra zero e 30. Accederanno alla prova orale i candidati che avranno conseguito, in ciascuna delle prove, un punteggio di almeno 21/30.

La prova orale

La prova orale sarà composta da un colloquio sulle materie d’esame, che accerterà la preparazione professionale del candidato e la sua capacità di risolvere un caso riguardante la funzione di DSGA; da una verifica della conoscenza degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione più comuni; da una verifica della conoscenza della lingua inglese. La commissione assegna alla prova orale un punteggio massimo complessivo di 30 punti. La prova sarà superata dai candidati che conseguiranno un punteggio non inferiore a 21 punti.

Link utili

Infografica DSGA
Il Bando

Le dichiarazioni del ministro Bussetti

“Il reclutamento dei nuovi DSGA era atteso da tempo ed era una delle nostre massime priorità. Avevamo promesso di sbloccare il bando: abbiamo agito rapidamente e con grande concretezza”, dichiara il Ministro Marco Bussetti. “I DSGA sono figure essenziali per il buon funzionamento del sistema e delle nostre scuole. Dall’ultimo concorso sono trascorsi quasi venti anni: un tempo infinito. Non deve più accadere. Troppo spesso il ruolo del personale amministrativo, tecnico e ausiliario è sottovalutato. Su questo punto va invertita la rotta con assunzioni, formazione, valorizzazione di questi profili. Il concorso è un primo importante passo soprattutto per colmare le lacune di personale che rendono difficile l’amministrazione quotidiana delle scuole”.

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DSGA, Bussetti: “A breve il bando di concorso”

libero professionista scuola

Buone notizie per gli aspiranti Direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA): il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti ha infatti dichiarato che “in tempi molto brevi è in programma il concorso”.

“Concentrati per il prossimo anno”

Le affermazioni di Bussetti seguono una domanda a margine di un evento in cui il Ministro è stato interrogato sull’intervento di dirigenti provinciali per superare la carenza di personale scolastico. “Questo è già avvenuto – spiega Bussetti – per avviare l’anno scolastico 2018-19. Adesso siamo già concentrati per il prossimo. Sappiamo quali sono le mancanze, cominciamo ad intervenire per un reclutamento più massiccio e più distribuito e razionale per il personale amministrativo e non solo quello docente o dirigenziale”.

UDIR: “Istituti verso il collasso”

Ad anticipare il Ministro sull’argomento poche ore prima è stato l’UDIR, che in una nota stampa sottolineava i gravi problemi che i dirigenti scolastici si sono trovati ad affrontare in avvio di anno scolastico.

“In tantissime scuole – si legge – l’’anno scolastico è iniziato senza DSGA e alcuni istituti sono stati dati nuovamente a reggenza”.

L’emergenza sarda

La situazione, fanno notare, è critica soprattutto in provincia di Cagliari: “Numerosi istituti si avviano purtroppo al collasso, mentre i Dirigenti versano già in uno stato di prostrazione, preoccupati per una gestione impossibile e avviliti dal disinteresse e dall’inerzia totale dell’Ufficio Scolastico e Regionale e del Ministero che risultano informati della situazione. In una riunione di Ambito tenutasi due giorni fa, i Dirigenti delle scuole prive di DSGA, dopo avere evidenziato pure l’inattività dell’Amministrazione Regionale e del Ministero, hanno preso l’iniziativa di redigere una seconda nota da inviare al Direttore dell’USR e al Ministero per chiedere un incontro e una soluzione”.

Marcello Pacifico, presidente nazionale UDIR, afferma: “Siamo pronti a mandare ufficiale diffida all’USR Sardegna, all’AT di Cagliari e al Miur affinché provvedano all’individuazione ed alle nomine dei DSGA negli istituti della provincia di Cagliari che ne sono sprovvisti, nel rispetto dell’art. 14 del CCNI. Non è ammissibile questa situazione e ancora una volta siamo a fianco dei dirigenti scolastici e dei lavoratori della scuola tutti”.