Al Sud scuole sfavorite: classi pollaio, niente tempo pieno e tanti precari. A sostenerlo è l’assessore regionale all’istruzione della Regione Puglia, Sebastiano Leo, che in occasione della richiesta di fiducia del nuovo Governo ha messo in evidenza le difficoltà che il personale della scuola “deve affrontare quotidianamente per la costante penalizzazione del Mezzogiorno”, annunciando che “con l’insediamento del nuovo Governo” riproporrà “in Commissione istruzione l’impellenza di dare risposte a problemi ormai troppo datati”, ha detto in un messaggio di auguri per l’avvio del nuovo anno scolastico.
“La didattica delle scuole del Sud ha la stessa valenza della proposta formativa attuata nelle regioni del Centro-Nord: la differenza è nel diverso apporto che gli agenti culturali e territoriali riescono a dare nelle diverse zone. Ad incidere negativamente nelle competenze degli alunni, certificata dagli ultimi dati Invalsi, pubblicati ad inizio estate, possono essere anche altri fattori. Come il numero di alunni per classe, che quando superiore ad una certa soglia non permette al docente di incidere nella formazione con la stessa efficacia, la mancanza quasi totale di tempo pieno nel primo ciclo, oltre che l’alto numero di docenti precari, soprattutto sul sostegno agli alunni disabili”.
L’INTERVENTO DELL’ASSESSORE DELLA REGIONE PUGLIA
“Siamo consapevoli – ha detto l’assessore pugliese all’Istruzione Sebastiano Leo, nell’augurare un buon ritorno in classe ai 572 mila alunni pugliesi – delle difficoltà che devono affrontare quotidianamente per la costante penalizzazione del Mezzogiorno. Il rapporto docente-numero di alunni per classe – scrive Orizzonte Scuola – più alto rispetto alle regioni del Nord; il tempo pieno rappresenta ancora una percentuale minima dell’offerta scolastica; tra i docenti e il personale Ata i precari sono in numero rilevante”.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
Anief ritiene condivisibili le parole dell’assessore all’Istruzione della Puglia, perché rappresentano l’esatta fotografia di quello che sono oggi le scuole del meridione. “Pensare di introdurre la regionalizzazione della scuola in questa situazione – commenta Marcello Pacifico, leader del sindacato autonomo Anief – rappresenta un oltraggio al diritto allo studio di milioni di alunni. Perché l’idea secessionista, rilanciata in questi giorni dal governatore della Lombardia Attilio Fontana, si rivelerebbe come un affossamento delle scuole già indietro. Sostenere i cittadini in difficoltà, invece, è un compito supremo dello Stato: lo dice la Costituzione”.
“Il nuovo Governo – conclude Pacifico – farebbe allora bene a dare seguito al programma esposto solo ieri dal premier Giuseppe Conte, il quale ha fatto riferimento alla necessità di ridurre il numero di alunni per classe, ampliare il tempo pieno laddove scarseggia, abbattere la precarietà. Riteniamo doveroso agire in questo modo, a patto però che si dia seguito alle richieste dell’Anief, che proprio in vista della formazione del nuovo esecutivo ha predisposto un decreto salva scuola ad hoc, per arrivare a formare finalmente quella scuola giusta di cui da troppi anni si sono perse le tracce”.