Pubblicato il Lascia un commento

Università: in arrivo 4000 assunzioni e 1,4 miliardi per la ripartenza

Gaetano Manfredi miur

Nel decreto legge Rilancio, il Governo ha stanziato un finanziamento specifico per i comparti Università e Ricerca che prevede anche l’assunzione in ruolo di migliaia di nuovi ricercatori pure per gli enti di ricerca grazie ad ulteriori 250 milioni: l’iniziativa è stata confermata durante la conferenza stampa sul tema tenuta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sono anche previsti “165 milioni sul Fondo di finanziamento ordinario per allargare l’area no tax degli studenti, poi 40 milioni in più sulle borse di studio, 15 milioni per i dottorati, 62 milioni per l’Alta formazione musicale. Il Fondo per la ricerca First sale di 300 milioni. Secondo le anticipazioni della stampa, è previsto “un miliardo e 400 milioni in due anni, più di quello che lo stesso ministro Gaetano Manfredi aveva chiesto”.

Gaetano Manfredi miur
Gaetano Manfredi, Ministro dell’Università

LE ESIGENZE

Come per la scuola, anche il settore universitario necessita di un graduale ritorno alla normalità: superato il momento di emergenza e considerato che molti docenti e studenti stanno apprezzando gli aspetti positivi della didattica online con modalità sincrona, è necessario poter dare la possibilità, a partire dai territori dove i pericoli di contagio sono maggiori, di continuare a praticare almeno parte delle lezioni con tali sistemi. Come sarebbe utile avviare la sperimentazione di nuovi modelli didattici e nuove condotte di insegnamento. È inoltre bene che i finanziamenti siano destinati a coprire eventuali carenze tecnologiche sia dei docenti sia degli studenti. A questi ultimi potrebbe inoltre essere utile mantenere la sospensione delle tasse.

SI RIPRENDA LA CONTRATTAZIONE

È sempre bene, inoltre, che l’innovazione tecnologica venga sempre gestita con la contrattazione sindacale, guardando anche al rinnovo del contratto, scaduto da oltre un anno. Vi ricordato, a questo proposito, che la modalità smartworking penalizza non poco tutti coloro che percepiscono normalmente, in presenza, le indennità del salario accessorio previste dal contratto integrativo.

Il confronto con l’amministrazione pubblica si rende inoltre necessario per chiarire una volta per tutte che i finanziamenti alla ricerca non devono essere considerati dei costi, come accaduto negli ultimi decenni con tagli lineari al settore, come a quello universitario, ma veri investimenti per l’economia del paese:i finanziamenti ordinari, si potrebbero anche rilanciare progetti con ricadute immediate.

I PROVVEDIMENTI PER L’AFAM

Per l’Afam, infine, va detto che i finanziamenti previsti non coprono le esigenze del settore, le cui esercitazioni di gruppo e collettive, come quelle orchestrali, sono da due mesi e mezzosospese. Per attuare modalità didattiche alternative è necessario agire a livello di ricerca nei Conservatori e potenziare le infrastrutture informatiche negli istituti. Anche in questo ambito, serve dare il là, a sperimentazione di nuovi modelli didattici e rinnovate condotte di insegnamento. Oltre che prevedere l’assegnazione di un bonus per gli studenti e il personale per l’acquisto di strumenti, come per il bonus di 500 euro del personale.

Anief ha già espresso queste necessità nel corso del recente incontro tenuto con il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, al quale sono state indicate le linee per far ripartire il settore accademico e della ricerca in piena sicurezza.

(fonte: Ufficio Stampa Anief)

https://www.mondodocenti.com/prodotto/leopard-and-his-spots/
Pubblicato il Lascia un commento

Ricercatori: prorogata fino al 30 ottobre l’assunzione

università federico II monte sant'angelo napoli

È stato prorogato al 30 ottobre 2020 il termine per l’assunzione dei ricercatori.

La scadenza per la presa di servizio dei ricercatori di cui all’art. 24, co. 3, lett. b), della legge n. 240 del 2010, a valere sulle risorse del piano straordinario 2019 attribuite con D.M. 8 marzo 2019 (prot. n. 204) era fissata al 30 aprile 2020.

Il Decreto Ministeriale 27 marzo 2020 (prot. n. 2), trasmesso agli Organi di controllo per la registrazione, è pubblicato nella sezione Argomenti e servizi – Università – Programmazione e finanziamenti – Finanziamenti.

Lo rende noto il Miur, pubblicando inoltre il decreto sul portale istituzionale.

Pubblicato il Lascia un commento

Venerdì torna la “Notte dei ricercatori”

notte dei ricercatori 2019

Centosedici città in Italia, 200 eventi in Europa. Torna la “Notte dei ricercatori”, appuntamento coordinato da Frascati Scienza con l’ambizioso obiettivo di avvicinare ricercatori e cittadini di ogni età, che si svolgerà venerdì 27 settembre. 

Saranno oltre 100 le città che ospiteranno circa 400 eventi, tra laboratori aperti, spettacoli, conferenze, eventi a tema e incontri di approfondimento. L’iniziativa, presentata oggi al Miur, arriva a compimento grazie ad una serie di progetti italiani sostenuti dalla Commissione Europea per il biennio 2018/2019. Quella del ricercatore però in Italia è uno dei pochi ruoli precari, per legge, perché la sua figura è stata messa ad esaurimento ad anni, ed oggi l’unica possibilità per fare carriera accademica è prendere l’abitazione nazionale a tempo ed avere la fortuna di partecipare ai pochi concorsi banditi dagli Atenei, per non formare per tre anni il ricercatore precario di tipo A o di tipo B. 

La “Notte Europea dei Ricercatori” è promossa dalla Commissione europea nell’ambito delle azioni Marie Sklodowska-Curie e non si svolgerà solo nel nostro Paese, ma in contemporanea in tutta Europa con migliaia di eventi. Saranno i citizen scientist il motore della nuova edizione della giornata, perché dalla collaborazione tra ricercatori e cittadini possono arrivare nuovi spunti per cercare soluzioni ai grandi problemi della società. 

Anief: “La nostra battaglia”

Anief combatte da tempo questa battaglia: anche nell’ultima Legge di Stabilità, il sindacato aveva chiesto esplicitamente di tornare ad assumere i ricercatori, a loro volta impossibilitati da anni nel passare al ruolo della docenza per via di una norma priva di senso per un Paese che dovrebbe essere all’avanguardia anche sulla formazione terziaria. Il giovane sindacato aveva tentato anche – con il decreto Concretezza, collegato alla legge di Stabilità, il DDL S. 920 – di modificare l’articolo 4, comma 1, sempre per rilanciare finalmente la figura del ricercatore a tempo indeterminato, attraverso la creazione di un albo nazionale, nell’ottica dell’innovazione e in relazione al rilancio del sistema-Paese. 

Con l’emendamento, presentato dallo stesso presidente Anief all’XI Commissione del Senato, il giovane sindacato ha proposto, “in deroga all’articolo 24, della legge 30 dicembre 2010, n. 240”, che le Università possano “continuare ad attuare per l’a.a. 2019/2020 le procedure di valutazione per il reclutamento dei ricercatori a tempo indeterminato come disposte dai commi 3 e 5 della legge 9 gennaio 2009, n. 1. A tal fine, i candidati in possesso del dottorato di ricerca o di un titolo riconosciuto equipollente anche conseguito all’estero, con almeno tre insegnamenti universitari a contratto, con pubblicazioni di rilevanza anche internazionale, che hanno ottenuto un assegno di ricerca della durata di almeno quarantotto mesi anche non continuativi,” si sarebbero “inseriti a domanda in un albo nazionale dei ricercatori dalla comprovata esperienza in base al settore scientifico-disciplinare di afferenza, che non dà diritto alla docenza e rimane valido per un triennio, dietro valutazione dei titoli e dei curricula scientifici e didattici posseduti”. 

Con questa sorta di “chiamata diretta”, qualora si fosse approvato l’emendamento Anief, si sarebbe potuto “attingere dall’albo nazionale dei ricercatori dalla comprovata esperienza per l’assunzione dei ricercatori a tempo indeterminato con modalità da disciplinare con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca da emanare entro 60 giorni dall’approvazione della presente legge”. Per coprire le spese dell’operazione, Anief ha pensato anche come fare: i fondi arriverebbero “dal pagamento dell’ICI dei soggetti proprietari di immobili destinati ad attività ricettive e ricreative, prima esonerati, a seguito della sentenza n. 166 del 6 novembre 2018 della Corte di Giustizia Europea nella Cause riunite C-622, C-623, C-624/16”. 

Ma è un po’ tutta l’Università a lasciare molto a desiderare, almeno dal punto di vista del reclutamento: l’istituto nazionale di statistica ha rilevato, con un’indagine Istat sull’inserimento professionale dei dottori di ricerca, che nel 2018, a sei anni dal conseguimento del dottorato, appena il 10% di coloro che avevano conseguono il dottorato è riescito a svolgere poi come professione l’insegnamento, ovvero uno degli sbocchi più naturali per chi consegue il titolo superiore alla laurea. 

Pubblicato il Lascia un commento

Progressione di carriera di 676 ricercatori a tempo indeterminato in possesso di ASN, c’è il decreto da 10 miloni

Marco Bussetti Miur Ministro

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato nelle scorse ore il decreto che attribuisce alle Università statali, a partire dal 2020, 10 milioni di euro per il passaggio di 676 ricercatori a tempo indeterminato, in possesso di Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN), al ruolo di professore di II fascia.

Le risorse saranno ripartite tra gli Atenei tenendo in considerazione il numero di ricercatori in possesso di ASN. Le Università potranno utilizzarle per indire procedure riservate per l’accesso al ruolo di professore di II fascia cui potranno concorrere solo i ricercatori a tempo indeterminato in possesso di ASN.

Per valorizzare le competenze presenti all’interno degli Atenei, assicurando allo stesso tempo la necessaria apertura all’intero sistema universitario statale, come previsto dalla legge, almeno la metà dei posti saranno coperti con concorsi dall’esterno e fino alla metà dei posti con procedure riservate ai ricercatori interni all’Ateneo.

Le assunzioni potranno avvenire dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2021.

Il decreto, che attua l’articolo 1, comma 401, lettera b), della legge di bilancio 2019, è in corso di registrazione alla Corte dei conti.

Pubblicato il Lascia un commento

Università, Bussetti firma Piano straordinario reclutamento per 1.511 ricercatori

sede Miur Trastevere Roma

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato il decreto relativo al Piano straordinario di assunzioni per ricercatori universitari di tipo b previsto, con appositi stanziamenti, dall’ultima Legge di bilancio. 

Si tratta, in tutto, di 1.511 posti che, spiega Bussetti, “consentiranno a molti giovani di inserirsi in un percorso che li vedrà impegnati in attività di ricerca e di insegnamento, con il passaggio, dopo tre anni, al ruolo di professore associato. Si tratta di 206 posti in più rispetto al Piano attuato dal precedente Governo: un segno concreto di quell’azione di rilancio del sistema universitario che vogliamo avviare a partire proprio dai giovani”.  Quella che si sta attuando, prosegue il Ministro, “è una misura che va letta insieme agli altri provvedimenti che abbiamo adottato, sempre in Legge di bilancio, per aumentare il numero di assunzioni nelle Università: dopo molti anni si torna a reclutare oltre il normale turn over. Abbiamo promesso maggiori attenzioni nei confronti dell’Università e stiamo dimostrando con i fatti che vogliamo davvero investire in questo settore”. Il decreto e la ripartizione dei posti per ateneo sono disponibili a questo indirizzo

Pubblicato il Lascia un commento

Università, sabato 17 novembre parte la mobilitazione dei ricercatori: si va verso lo sciopero

Anief Sciopero

“Il 17 novembre prenderà il via la protesta: la misura è colma e già si parla di sciopero della categoria, che bloccherebbe le università visto che la maggior parte dei corsi sono tenuti proprio da questa figura professionale, tanto importante per i nostri atenei ma allo stesso tempo sempre più bistrattata e senza diritti”. Lo annuncia, in una sorta di chiamata alle armi, l’ANIEF che chiama a raccolta i ricercatori delle università italiane.

“Sono passati due lustri – spiegano dal sindacato – da quando, con la Legge 1/09, il Governo iniziava l’anno con l’impegno di assumere nei ruoli dello Stato 6 mila ricercatori, per poi giungere alla messa ad esaurimento degli stessi (Legge 240/09) per ragioni di bilancio. Il risultato di tali disposizioni legislative è che oggi i ricercatori precari superano per numero i colleghi di ruolo“.

Ora, però, è proprio un emendamento proposto da Anief potrebbe riaprire i giochi e dare speranza a quei 20 mila ricercatori che dopo anni di ricerca, studio, formazione e insegnamento si aspettano di essere riconosciuti tali e assunti per rilanciare la cultura e la ricerca del Paese.

“Sui ricercatori, assegnisti e dottori di ricerca, e spesso anche sui giovani laureati, pesa la gran parte della ricerca – spiegano da ANIEF – e senza di essi persino la didattica non potrebbe essere gestita integralmente dagli atenei. Con la riforma delle abilitazioni nazionali, d’altronde, non si è risolto il problema del reclutamento per via delle stesse politiche di rigore che non permettono di assumere un professore associato o un ordinario che costa molto di più di un ricercatore a tempo determinato: il risultato di questa politica dissennata ora si sta materializzando. Le testimonianze di queste ore, di un astrofisico e di una archeologa, ricercatori quarantenni, che dopo anni di precariato si trovano con un contratto che non sarà rinnovato, quindi costretti a trovare un altro lavoro, sono la sintesi, oltre ai numeri, del decadimento della situazione”.

Ecco perché, quindi, il sindacato annuncia che da sabato prossimo scatta la protesta dei ricercatori, con alte possibilità che si traduca in uno sciopero nazionale, proprio nei giorni in cui il sindacato Anief ha proposto un emendamento all’articolo 32 della Legge di Stabilità, nel quale si chiede di assumere in deroga ai mille posti promessi dallo stesso testo.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “occorre, oggi più che mai, stabilizzare tutti i ricercatori a tempo indeterminato e creare un albo rispondente alla carta europea dei ricercatori da cui attingere per la chiamata diretta. Il nostro sindacato, quindi, si appella ai parlamentari perché la proposta Anief venga approvata”.