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Le scuole Cambridge campane chiedono chiarimenti a De Luca: “Con la nuova ordinanza chiudiamo”

“L’ordinanza 9/2021 della Regione Campania de facto rischia di scrivere la nostra fine definitiva. Centinaia di lavoratori, così facendo, rischiano di finire in strada. L’ordinanza regionale che autorizza gli Enti di Formazione accreditati a proseguire nella didattica in presenza ed a svolgere esami, effettua una scelta che non trova riscontro logico. Non è possibile accettare questa disparità di trattamento e faremo il possibile per affermare i nostri diritti. Esigiamo, immediatamente, un incontro con il Governatore De Luca per salvaguardare la nostra già bistrattata categoria”.  

Questo è un duro atto di risentimento e di accusa dei centri Cambridge della Campania, scuole di lingua autorizzate dalla prestigiosa Università di Cambridge che con regole ferree, organizzano esami di detta Università, tese a rilasciare certificazioni riconosciute anche in ambito internazionale ed indispensabili nel mondo universitario e del lavoro.  

Capofila di questa protesta sono Georgia Forte, titolare di Objective English e di  Peter Zobel, della Cambridge School Salerno: “Siamo rimasti allibiti quando abbiamo appreso che nell’ultima ordinanza firmata da De Luca ci siano specifici riferimenti alle nostre attività professionali. Sorpresi perché da quando è cominciata la crisi in nemmeno un provvedimento tra sussidi e Ristori vari il nostro codice ATECO è mai sbucato fuori. Siamo tra i dimenticati assoluti dallo Stato italiano. Molti di noi si sono fatti carico personalmente delle spese di attività ferme, altri si sono rivolti alle banche. Speravamo che prima o poi qualcuno si ricordasse di noi, ma non immaginavamo certo in questo modo”.  
L’ordinanza 9/2021 non è paragonabile  con nessuna  altra  tipologia di provvedimento simile a livello centrale (quindi, una scelta esclusiva della Campania) fermando, infatti, fino ad aprile le attività di questi centri per verifiche ed esami finali.  Mentre di contro permette agli Enti e le scuole di formazione di continuare in presenza dove necessario l’attività didattica e di esami. “In pratica – spiegano Zobel e Forte – pone i nostri Centri in grosse difficoltà generata dall’Ordinanza  stante le diverse disposizioni che non ne permettono di concludere un lavoro già avviato ed in fase di completamento con il sostenimento dell’esame. L’ordinanza crea in sostanza una disparità di trattamento tra enti che nei fatti svolgono le stesse attività, privilegiando così, (senza saperne le motivazioni) solo alcune categorie. Forse ciò scaturisce da una errata informazione sulle nostre attività o di valutazione errata delle stesse, a cui occorre riparare immediatamente”.  

 
I centri Cambridge, ribadiscono, si sono adeguati già da tempo a quanto stabilito dai vari decreti legge e DPCM che si sono susseguiti dall’inizio della pandemia, e quindi non si comprende perché “le scuole di lingua no e gli enti formativi sì”.  L’appello viene sottoscritto da tutte le scuole firmatarie, che contestualmente chiedono un confronto immediato con la Regione.

I firmatari sono:
Peter Zobel – The Cambridge School Salerno
Georgia Forte – Objective English
Antonio Pugliese – Cambridge School Napoli
Anna Mongillo – The British School Caserta e Telese Terme
Luca Antonio e Giuseppe Paladino – The British School Napoli
Carlo Mazza e Anna Branca- The British School Boscoreale
Lydia Paternoster – St.Peter’s ELC

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Regione Campania, l’incontro con il mondo della scuola: “Piena condivisione”

Nelle scorse ore si è svolta la riunione della Regione Campania con i rappresentanti del mondo della scuola, i sindacati e la Direzione scolastica, con i dirigenti delle Asl, dell’ospedale Santobono e i componenti dell’Unità di Crisi. Lo rende noto la stessa Regione in un comunicato stampa in cui parla di “piena condivisione del mondo della scuola” alle iniziative poste in essere dalla Giunta regionale guidata da Vincenzo De Luca, prima a sospendere le attività didattiche in questa seconda fase pandemica.

vincenzo de luca regione campania
Il Governatore campano Vincenzo De Luca

“Nel quadro generale – si legge – di particolare gravità, nel confronto è stata innanzitutto evidenziata la grande attenzione della Regione verso il mondo della scuola, ancora nelle ultime settimane come già alla fine dell’estate con lo screening di massa per il personale docente e non docente, e l’acquisto dei termoscanner. È stata affrontata e discussa l’ipotesi della ripresa di didattica in presenza, almeno per i primi due anni della scuola primaria, ed è stato illustrato il dato epidemiologico che riguarda questa e le altre fasce di età scolastica. Sulla base dei dati sull’andamento epidemiologico dell’Unità di Crisi, delle Asl e del Santobono, si è concordato sulla necessità di verificare la situazione nei prossimi 10 giorni. Va monitorato se si registrerà un raffreddamento del contagio relativo alla scuola primaria tale da consentire un allentamento delle misure già prese, in condizioni di piena sicurezza per gli alunni, il personale e le famiglie”.

“È stata condivisa inoltre la necessità di utilizzare comunque questi giorni per prepararsi al futuro, in particolare in tema di trasporto pubblico. Ho informato i partecipanti che altri 250 bus di società private saranno destinate al trasporto con uno stanziamento di 4 milioni di euro, e si lavorerà insieme anche per ulteriori iniziative di sostegno al mondo della scuola. Nel frattempo, proseguono i progetti scolastici per le fasce più deboli, per la didattica di sostegno, per garantire un ampliamento dei congedi parentali per i genitori come già richiesto al Governo, e bonus destinati all’acquisto di tecnologie utili alla didattica a distanza”.

“È stato importante – affermano da Palazzo Santa Lucia – registrare un clima di grande collaborazione e grande senso di responsabilità fra tutti i partecipanti a questo importante confronto”.

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Scuole chiuse in Campania, l’assessore Palmieri (Comune di Napoli) si scaglia contro De Luca

“Hanno avuto il tempo per potenziare il trasporto pubblico favorendo anche le categorie dei bus turistici massacrati dalla crisi che avrebbero potuto dar vita a linee di trasporto scolastico dedicato al fianco di quello locale come faticosamente il Comune di Napoli ha fatto con Anm. Hanno avuto il tempo per riflettere su cosa significa il primo giorno di scuola per un bambino delle elementari.Hanno avuto il tempo – invece che discettare dei banchi- di rifornirsi di test e tamponi rapidi per tutta la platea scolastica e per poter venire incontro in questo modo alle urgenze e alle esigenze dei ragazzi e dei docenti della scuola eventualmente colpita da un contagio. Hanno avuto il tempo di potenziare il sistema sanitario, dagli organici degli ospedali a quelli dei distretti territoriali e della medicina di base, per fare i conti con quella seconda ondata che era certa, e per mettere i distretti sanitari territoriali in grado di essere organizzati e tempestivi. Hanno avuto il tempo… per questo e altro, mentre il mondo della scuola ed i poveri enti locali si ammazzavano di fatica in pieno agosto col metro in mano… hanno avuto il tempo… ma lo hanno impegnato in campagne elettorali e questo è il RISULTATO.”

L’assessore all’istruzione del Comune di Napoli Annamaria Palmieri

Così l’assessore all’Istruzione Annamaria Palmieri commentando l’ordinanza della Regione Campania a firma Vincenzo De Luca per la chiusura delle scuole.

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Campania: De Luca chiude le scuole fino al 30 ottobre

Scuole e università chuse fino al 30 ottobre: il pugno di ferro del governatore campano Vincenzo De Luca travolge l’istruzione regionale ad horas. La chiusura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado e degli atenei (ad eccezione delle attività per le matricole) per contenere i contagi da Covid-19 è il punto più controverso dell’ultima ordinanza del presidente della Regione Campania.

L’obiettivo, spiegano dalla Regione, è quello di “limitare al massimo le circostanze di assembramenti pericolosi in ogni ambito, privato e pubblico, e con l’obiettivo di ridurre al massimo la mobilità difficilmente controllabile”.

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Il governatore campano Vincenzo De Luca

La scelta solleva inoltre un’infinità di polemiche, dai presidi ai genitori, e provoca finanche lo sdegno del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, in prima linea per garantire anche in questo periodo la didattica in presenza. “È una decisione gravissima – spiega la responsabile del Dicastero dell’Istruzione in un’intervista in Rai – e profondamente sbagliata e anche inopportuna. Sembra ci sia un accanimento del governatore contro la scuola. In Campania lo 0.75% degli studenti è risultato positvo a scuola e di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è 0.80. Se c’è crescita contagi non è di certo colpa della scuola”.

Di contro, De Luca difende la sua scelta affidando le sue valutazioni ai canali social.

“Per il livello di contagio altissimo – si legge nel post che motiva la scelta di chiudere le scuole con l’ordinanza 79 – registrato anche nelle famiglie e derivante da contatti nel mondo scolastico, nelle scuole primarie e secondarie sono sospese le attività didattiche ed educative in presenza dal 16 al 30 ottobre. In tutte le scuole dell’infanzia sono sospese le attività didattiche ed educative, ove incompatibili con lo svolgimento da remoto, e le riunioni degli organi collegiali in presenza. Sono sospese le attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno”.

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Coronavirus, la lettera degli specializzandi Tfa Sostegno del Suor Orsola al presidente De Luca

vincenzo de luca regione campania

Chiedono di poter continuare il percorso di specializzazione Tfa Sostegno a distanza “così come fatto finora”, evitando di seguire lezioni in presenza, così da ridurre il rischio di un eventuale contagio da covid-19. Sono gli specializzandi del Tfa Sostegno del V ciclo sovrannumerari del “Suor Orsola Benincasa” che, come informa l’Ansa, scrivono direttamente al presidente della Giunta regionale Campania, Vincenzo De Luca, esprimendo la preoccupazione che le lezioni in presenza possano rappresentare un pericolo di diffusione del virus, nel momento in cui, proprio in Campania, si registra un’impennata di contagi.

“Da tre mesi – si legge nel dispaccio – frequentiamo, grazie alla didattica a distanza, insieme a circa 300 colleghi, le lezioni organizzate dall’Università. Ci viene chiesto, dal 12 ottobre, di continuare la specializzazione, per ordinanza ministeriale, in presenza, a Casoria, nel Napoletano, dove ovviamente verranno messe in atto tutte le misure adeguate e necessarie all’emergenza sanitaria e al contenimento del contagio”.

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Il governatore campano Vincenzo De Luca

“Malgrado questo non possiamo nascondere la preoccupazione crescente che si sta diffondendo tra le fila dei nostri gruppi di studio – sottolineano – Dover seguire dei corsi che dovrebbero assicurarci laboratori cooperativi che non si verificheranno a causa del distanziamento sociale, ci sembra andare a un inutile massacro”.
“La stessa ordinanza ministeriale gia’ prevede il tirocinio diretto a scuola di 150 ore + 25 in presenza – aggiungono – ma andare a Casoria a frequentare laboratori che non saranno organizzati, come si dovrebbe per logica di tutela sanitaria, ci risulta davvero eccessivo e rischioso da chiedere a noi specializzandi vista la crescita di contagi negli ultimi giorni”.

Gli specializzandi evidenziano di aver scritto anche al Ministero, ma di non aver avuto alcuna risposta.

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Campania: scuole chiuse fino al 1 marzo

vincenzo de luca regione campania

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, dopo la conferma dei primi due casi positivi di Coronavirus nella sua regione, ha firmato un’ordinanza che dispone la sospensione per tre giorni, a partire dal 27 febbraio 2020, dei servizi educativi dell’infanzia, delle scuole di ogni ordine e grado e delle università della Campania per consentire interventi di disinfestazione straordinaria.

Di fatto quindi si ferma l’istruzione in Campania fino al 1 marzo 2020.