La violazione della Direttiva Comunitaria 1999/70/CE continua a costare al Ministero dell’istruzione pesanti condanne nei tribunali del lavoro. In poche settimane gli avvocati Anief hanno ottenuto ben 20 sentenze che condannano il Ministero dell’Istruzione al pagamento di oltre 200mila Euro in favore di altrettanti docenti che si sono affidati all’Anief per rivendicare il diritto a percepire, durante i tanti anni di precariato, la medesima progressione stipendiale riconosciuta ai docenti di ruolo e il diritto al risarcimento del danno in caso di reiterazione di contratti a termine su posti vacanti. Il nostro sindacato trionfa, dunque, in tribunale e vede con soddisfazione l’accoglimento delle proprie ragioni grazie alla perizia e alla competenza degli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli che, avvalendosi della preziosa collaborazione dei nostri legali sul territorio, ottengono ragione nella costante azione di tutela dei diritti di tutti i lavoratori della scuola.
Le sentenze ottenute dai legali Anief su tutto il territorio nazionale fanno registrare una condanna del Ministero a più di 200mila euro tra spese di lite, risarcimento danni e progressioni stipendiali mai corrisposte. Stavolta sono i Tribunali del Lavoro di Modena, Parma e Santa Maria Capua Vetere (CE) a dare piena ragione ai precari della scuola, condannando il Ministero dell’Istruzione per l’evidente discriminazione cui sono sottoposti i lavoratori a termine non essendo loro riconosciuto il diritto a percepire le medesime progressioni stipendiali dei dipendenti assunti a tempo indeterminato. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, inoltre, su ricorso patrocinato sul territorio dall’Avv. Guglielmo Abbate, condanna il Ministero dell’Istruzione a corrispondere a un docente precario un totale di oltre 15.000 Euro per essere stato sfruttato con reiterati contratti a termine su posti vacanti e mantenuto al livello stipendiale di base. I Tribunali del Lavoro di Modena e Parma non sono da meno e, grazie al patrocinio dell’Avv. Irene Lo Bue, riconoscono a 15 docenti il loro giusto diritto a tutti gli scatti di anzianità mai percepiti.
“Il Contratto Collettivo Nazionale di comparto deve essere immediatamente conformato alla normativa comunitaria – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che, è bene ricordarlo, è stata recepita in Italia sin dal 2001 e si devono eliminare tutte quelle odiose disparità di trattamento che sviliscono i lavoratori precari della scuola, in primis per quanto previsto sulla retribuzione. Ribadiamo il nostro impegno in tutte le sedi per tutelare i diritti dei lavoratori della scuola e siamo pronti a batterci ai tavoli della trattativa”. Il nostro sindacato ricorda che è ancora possibile aderire ai ricorsi per ottenere ragione contro l’illegittima reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio e per la corresponsione degli scatti di anzianità ai precari.
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