“La scuola campana non è mai stata chiusa e provo molta rabbia quando sento queste frasi”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Istruzione Lucia Fortini intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia e in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Fortini ha sottolineato: “Dirigenti scolastici, docenti, studenti e famiglie hanno fatto salti mortali e per questo non parlerei di recupero estivo. I ragazzi hanno lavorato molto e anche più del solito, lo stesso vale per i docenti. La scuola sta cambiando e se c’è una piccolissima cosa positiva nella pandemia è il fatto che i ragazzi abbiano iniziato a utilizzare meglio la tecnologia. Prima gli strumenti informatici servivano per giocare, oggi Ipad e pc sono sfruttati anche per studiare. E gli insegnanti che in media hanno 50-55 anni hanno avviato un approccio alla tecnologia”.
Sulla Dad l’assessore ha aggiunto: “La didattica a distanza o integrata è strutturata, la scuola campana riesce a raggiungere tutti gli studenti. Non fa piacere a nessuno che i ragazzi stiano a casa ma si parla di una pandemia e tutto sommato la Campania ha resistito alla curva grazie alle scelte impopolari fatte a ottobre. Le altre regioni hanno successivamente seguito i nostri stessi passi”.
Sullo scontro in Cdm tra i ministri Franceschini e Azzolina, l’assessore regionale non ha dubbi: “Concordo con Franceschini perché interpreto il mio ruolo in un solo modo: non decido solo io, ascolto prima dirigenti e famiglie. La politica si deve fare carico della responsabilità delle scelte ma non si può ragionare soltanto sulle proprie posizioni. E soprattutto con la delega per la scuola non puoi avere posizioni rigide”. Infine Fortini ha chiarito le date del rientro in presenza in Campania: “Non si torna in presenza 7, 8 e 9 dove ci sarà didattica a distanza per tutti. L’11 gennaio torneranno in aula servizi infanzia, scuole infanzia e primaria di I e II classe elementare. Dal 18 gennaio in presenza tutta la primaria ma monitoreremo la curva dei contagi. La nostra scelta è dovuta al fatto che i più piccoli hanno difficoltà con la didattica a distanza per leggere e scrivere. Questo ci ha spinto a far tornare prima le elementari. Dal 25 poi valuteremo la possibilità di un ritorno graduale in presenza per le scuole medie inferiori e superiori, soprattutto per la mobilità di tante persone”.