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Protocolli Covid, la delusione della Gilda dopo l’incontro Ministero – Sindacati

aula scuola generica

Incontro deludente. Così la Gilda definisce l’incontro tra le organizzazioni sindacali e i vertici del Ministero dell’Istruzione (capo di gabinetto Fiorentino, Versari, Greco, Miozzo) del 19 aprile con tema il Protocollo di sicurezza per la ripresa delle attività scolastiche e per lo svolgimento degli esami di Stato 2020/21.

Tutte le organizzazioni sindacali hanno espresso all’Amministrazione il grave disagio del mondo della scuola derivato dalla decisione di riapertura al 100% delle attività didattiche in presenza senza che vi siano stati provvedimenti specifici in grado di agevolarne la fattibilità.

La delegazione della Gilda degli Insegnanti-FGU ha espresso le seguenti osservazioni e critiche:

  • Risulta inaccettabile la decisione del governo di interrompere il piano di vaccinazione per i docenti quando contestualmente decide la didattica totale in presenza. I dati comunicati dal Ministero e dal Governo risultano poco chiari e confusi. In alcuni documenti si fa riferimento al 75% di vaccinati senza definire la composizione territoriale e per grado di scuola. In altri si parla addirittura di 1milione e 400 mila vaccinati, numero ben più elevato del personale complessivo della scuola statale.
  • È preoccupante che si assista alla continua disomogeneità dei provvedimenti regionali che sembrano contrapporsi ad una idea costituzionale dell’Istruzione statale in quanto Istituzione della Repubblica. In questo senso sono inaccettabili i provvedimenti presi da alcuni “governatori” che affiderebbero alle famiglie la scelta in merito alla frequenza dei figli in didattica in presenza o in Didattica a Distanza. Bisogna evidentemente ripensare agli effetti non positivi derivati dalla riforma del Titolo V della Costituzione che hanno indebolito il ruolo dello Stato e del Ministero dell’Istruzione.
  • Il protocollo sulla sicurezza vigente non è stato sottoscritto giustamente dalla Gilda- FGU perché già nel 2020 ritenuto carente e insufficiente. Di fronte al protrarsi della pandemia e delle sue varianti, è necessario riformulare un nuovo protocollo che abbia effetti per il medio periodo e non solo sull’emergenza di pochi mesi. In questo senso è impensabile prendere in considerazione protocolli che non prevedano a monte la radicale riduzione del numero massimo di allievi per classe. Questa è precondizione essenziale per qualsiasi discorso sulla sicurezza nelle scuole, discorso da cui deriva una profonda e strutturale revisione dell’organico. Nel vigente protocollo di sicurezza non sono previste modalità innovative rispetto all’uso delle mascherine (la Gilda aveva da tempo chiesto che l’Amministrazione dotasse di FPP2 tutti i lavoratori della scuola) e a interventi su sanificazione, purificazione dell’aria, tracciamento mediante tamponi per allievi e personale.
  • Risulta ancora confuso il ruolo delle prefetture nel campo degli interventi di prevenzione sanitaria scolastica. La competenza dei Prefetti sulla questione trasporti non ha portato ad alcun miglioramento significativo del servizio pubblico urbano. Manca nei tavoli prefettizi un ruolo incisivo del sindacato della scuola.
  • La decisione di riapertura delle attività in presenza al 100% di tutte le scuole dal 26 aprile, a poco più di un mese dalla fine dell’anno scolastico, sembra a questo punto una scelta politica strumentale e determinata da altri fattori legati alla riapertura di alcuni settori produttivi in difficoltà (in particolare bar, ristoranti ed alcuni segmenti del settore turistico).
  • Sugli esami di Stato la Gilda propone di rivedere parzialmente il precedente protocollo garantendo ai commissari le necessarie vaccinazioni e i richiami delle vaccinazioni già effettuate in periodi precedenti all’inizio delle attività d’esame.

Le repliche

L’Amministrazione ha ribadito che il Ministero deve solo prendere atto delle decisioni del Parlamento e del Governo nonché del CTS e che troppi discorsi macro politici non sono di sua competenza. Sarà ancora attuato, se il CTS non stabilisce nuove regole, il vigente protocollo di sicurezza che sembrerebbe ancora valido e operativo. Sarà potenziato il ruolo degli Uffici Scolastici Regionali per essere più attenti alle esigenze delle scuole del territorio con la partecipazione delle OO.SS. In merito all’eventuale potenziamento dell’organico il Dott. Versari ha fatto riferimento ai finanziamenti già posti in essere (1 miliardo e 700 milioni) per l’assunzione temporanea di organico Covid.
Il Dott. Greco ha relazionato su come sono stati spesi i finanziamenti destinati alle scuole per la pandemia (330 milioni). 128 milioni sono stati spesi per DPI e materiali per affrontare l’emergenza, 81 milioni per il potenziamento degli interventi della DAD e DDI, 54 milioni per il miglioramento e ristrutturazione leggera degli spazi interni (palestre, laboratori, infrastrutture informatiche, ecc.), 21 milioni per la formazione e per il sostegno psicologico degli allievi e del personale. Ulteriori 140 milioni previsti dal decreto 41/2021 sono stati utilizzati per implementare gli interventi per acquisto dei materiali e riorganizzazione degli spazi. Il Capo Dipartimento Dott. Fiorentino ha concluso promettendo che si farà carico presso il Ministro nel portare le preoccupazioni delle OO.SS. in merito al piano vaccinale e soprattutto in vista dell’esame di Stato. Per il resto ha sostenuto le tesi del Dott. Versari. La delegazione della Gilda degli Insegnanti prende atto con sconcerto che quasi tutte le osservazioni sollevate non sono state prese in considerazione dall’Amministrazione che si è limitata a spostare la responsabilità di qualsiasi scelta su Parlamento, Governo, CTS e Ministero della Salute.