Pubblicato il Lascia un commento

Meritocrazia Italia: riapertura scuole priorità solo se in sicurezza

“È vero che la seconda ondata dei contagi non ha causa prima e unica nella ripresa delle attività didattiche a inizio d’anno scolastico. La serietà e il senso di responsabilità di alunni e docenti non meritano contestazione e il livello di contagio è parso molto elevato anche con riferimento a categorie di lavoratori diversi da insegnanti e operatori scolastici.

Tuttavia, è vero anche che, all’epoca, la riapertura delle scuole non si è accompagnata alla predisposizione di adeguati livelli di sicurezza. Né risulta che a oggi siano stati operati gli interventi necessari a ridurre le probabilità di diffusione del virus“.

Lo afferma Meritocrazia Italia in una nota stampa.

aula generica esami maturità 2019

In aderenza a quanto già dettagliato con il comunicato dello scorso 12 ottobre 2020, Meritocrazia Italia torna a ribadire l’importanza di un adeguamento delle abitudini scolastiche e della dotazione infrastrutturale alle nuove esigenze sanitarie.

Nonostante le utilità della didattica a distanza in periodo emergenziale, infatti, è all’evidenza l’impatto negativo del distanziamento telematico sulla salute fisica e psichica dei giovani, rallentati nel percorso formativo (didattico e comportamentale). In disparte i negativi riflessi economici.

Meritocrazia Italia insiste perché ci si adoperi per favorire fin da subito la piena riapertura delle attività scolastiche in presenza solo se sono garantite condizioni logistiche necessarie per la sicurezza degli studenti e del personale docente, mediante, tra l’altro,

– test salivari per la immediata individuazione dei casi Covid;

– la riconversione degli spazi e la riorganizzazione degli orari di frequenza (per le scuole secondarie si potrebbero ipotizzare rientri pomeridiani periodici, nella misura del 25% della capienza della scuola, delle singole classi, in modo da consentire lo svolgimento di interrogazioni e verifiche in presenza);

– il rafforzamento del sistema di trasporto pubblico, anche mediante la conclusione di accordi integrati con le aziende di trasporto privato;

– un adeguamento della dotazione sanitaria di protezione personale (i.e., termoscanner, mascherine di ricambio, etc.) a beneficio di tutti gli istituti scolastici.

Meritocrazia Italia reputa altresì essenziale che i termini della riapertura siano calibrati su uno studio delle misure di sicurezza in essere e delle effettive risorse a disposizione con riferimento alle singole aree territoriali. Per questo serve un dialogo costante con le istituzioni locali.

“Non si può ritornare alla fase iniziale dell’anno scolastico, con la stessa apertura indiscriminata che ha contribuito certamente al rialzo significativo dell’indice di contagio. Ci vuole serietà organizzativa!

Soltanto in caso di assoluta impossibilità di garantire il regolare e sicuro svolgimento delle lezioni, sia valutata l’opportunità di protrarre la chiusura di Scuole superiori e Università. Le strutture inutilizzate potrebbero essere destinate a un allargamento degli spazi a disposizione delle Scuole primarie e dell’infanzia.

Ogni valutazione dovrà tener conto dell’esigenza di tutelare in via prioritaria gli alunni delle scuole primarie e delle scuole dell’infanzia, per i quali è prioritario il mantenimento di una modalità di didattica tradizionale, e del contatto personale con l’insegnante e con i compagni. Per loro, più che per gli studenti più grandi e indipendenti nell’uso dello strumento telematico, sono emersi i limiti intrinseci della didattica a distanza.

È il momento di operare quegli interventi attesi ormai da tanto volti all’effettivo recupero e potenziamento infrastrutturale e, nella prospettiva di meglio valorizzare per il futuro le potenzialità della riscoperta didattica telematica come strumento di supporto a quella tradizionale, al miglioramento del sistema di Rete e alla riduzione del digital divide“.

Pubblicato il Lascia un commento

Meritocrazia Italia: “Chiusura programmata delle scuole opzione da non sottovalutare”

“Le informazioni diramate dalla stampa, non sempre convergenti, disorientano i cittadini e lasciano presagire nuove restrizioni. Ciò di cui si ha inequivoca certezza è il disagio, variamente affrontato, causato dall’impreparazione con la quale è stata disposta la riapertura delle Scuole. Ridotta sorveglianza all’esterno e all’interno degli edifici scolastici, carenze infrastrutturali, mancanza di dispositivi medici di sicurezza e inevitabile affollamento dei mezzi di trasporto pubblico creano le premesse per la proliferazione di focolai di contagio”. Lo afferma, a nome di Meritocrazia Italia, il presidente Walter Mauriello.

“Un nuovo lockdown generalizzato – continua – avrebbe come riflesso il peggioramento della crisi economica già in atto e l’aggravamento del disagio sociale a carico delle categorie più in debolezza. Per questo, è indispensabile intervenire con urgenza sui settori maggiormente sensibili. In uno con le misure di prevenzione già proposte e nell’insistere in un maggior rigore nelle attività di monitoraggio e verifica del rispetto delle regole, Meritocrazia Italia auspica un pronto intervento per l’innalzamento del livello di sicurezza nello svolgimento delle attività scolastiche”.

In particolare, Meritocrazia Italia propone:

– un aumento del personale addetto ai controlli all’ingresso, con rilevazione diretta e quotidiana della temperatura;

– un adeguamento della dotazione sanitaria di protezione personale (termoscanner, mascherine di ricambio, etc.) a beneficio di tutti gli istituti scolastici;

– il ricorso a test rapidi di diagnosi ai quali sottoporre tutti gli studenti con cadenza almeno settimanale;

– il rafforzamento del sistema di trasporto pubblico, anche mediante la conclusione di accordi integrati con le aziende di trasporto privato;

– il reclutamento di nuovi medici di quartiere a supporto di famiglie e scuole per la gestione dell’emergenza;

– l’avvio di più intense campagne educative e di sensibilizzazione, rivolte non soltanto ai giovani ma anche ai genitori.

“Diversamente, pur nella consapevolezza dell’importanza del contatto umano e del confronto diretto ai fini del miglior processo di crescita, dei limiti già mostrati dalla didattica a distanza per come organizzata e svolta, e delle difficoltà per le famiglie di lavoratori con bambini da accudire e seguire, la chiusura delle Scuole sarebbe scelta obbligata.

Lungi dal rappresentare una secca alternativa, l’interruzione della didattica frontale, con priorità temporale per Scuole superiori e Università, dovrebbe comunque accompagnarsi a un maggiore impegno verso l’adozione di quelle misure finora attese e ancora lontane dalla realizzazione: recupero infrastrutturale per la realizzazione di spazi adeguati, miglioramento del sistema di Rete e riduzione del digital divide, adozione di misure di supporto per le disabilità e di sostegno alle famiglie nella gestione della nuova fase emergenziale.

Non risponderebbe a esigenze di coerenza e sistematicità un piano di intervento volto a comprimere l’esercizio di attività commerciali (con chiusura anticipata, riduzione degli accessi ai locali pubblici,…) o escludere lo svolgimento di attività sportive senza prestare attenzione agli ambienti più sensibili all’amplificazione del contagio”.