Si è svolta l’audizione presso la VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione in merito all’esame della proposta di legge “Istituzione dell’insegnamento dell’educazione civica nella scuola primaria e secondaria e del premio annuale per l’educazione civica” AC n. 682 e abbinati. Il presidente nazionale del sindacato, Marcello Pacifico, a capo della delegazione composta anche dalle prof.sse Daniela Rosano e Chiara Cozzetto ha proposto l’introduzione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione italiana e dell’Unione Europea, con un minimo annuale ulteriore di 33 ore rispetto ai vigenti quadri orari, con insegnamento affidato a docenti A046 e priorità al potenziamento, e l’estensione dell’oggetto degli studi alle istituzioni europee. In tal modo potrebbero essere anche utilizzati proficuamente i 5 mila insegnanti della A046 attualmente impegnati nelle scuole.
Il sindacato ha più volte sottolineato come lo studio dell’educazione civica, unitamente al diritto comunitario, possa giovare alla nostra scuola, poiché rappresentano l’emblema dei principi necessari alla crescita e alla formazione delle nuove generazioni. Nello Statuto delle studentesse e degli studenti adottato con DPR 249/1998, la scuola è stata definita come “comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza”. Lo studio di Cittadinanza e Costituzione è stato introdotto dalla legge 169/2008. non come disciplina autonoma, ma come oggetto di iniziative di sensibilizzazione e di sperimentazione nazionale e attualmente non è presente come materia autonoma all’interno dei quadri orari, ma sviluppato all’interno dell’area disciplinare storico-geografica e storico sociale nel monte ore complessivo.
L’art. 1, co. 7, lett. d), della L. 107/2015 ha inserito fra gli obiettivi del potenziamento dell’offerta formativa lo sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri. L’art. 2, co. 4, del d.lgs. 62/2017 ha disposto che nell’ambito del primo ciclo sono oggetto di valutazione le attività svolte nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione; ciò si è applicato già dall’a.s. 2017-2018. A sua volta, l’art. 17, co. 10, ha disposto che il colloquio previsto nell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo accerti anche le conoscenze e competenze maturate dal candidato nell’ambito delle attività relative a Cittadinanza e Costituzione.
La proposta avanzata da Anief vuole l’istituzione della disciplina come materia autonoma, con un minimo annuale aggiuntivo di non meno di 33 ore per la scuola primaria e 66 ore per la secondaria. Per la scuola primaria e secondaria di primo grado la disciplina andrà impartita dai docenti dell’area storico-geografica, per la scuola secondaria di secondo grado è necessaria una preparazione specifica dei docenti; per tale motivo, vengono indicati gli appartenenti alla classe di concorso A046 con utilizzo prioritario dei docenti che si trovano su potenziamento per valorizzarne le specifiche professionalità. Inoltre Anief vuole estendere l’oggetto degli studi alle istituzioni europee: a livello europeo, si ricorda, anzitutto, che la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE), relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente, delinea 8 competenze chiave, tra cui le Competenze sociali e civiche. In particolare, “la competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e all’impegno a una partecipazione attiva e democratica”. Più nello specifico, “la competenza civica si basa sulla conoscenza dei concetti di democrazia, giustizia, uguaglianza, cittadinanza e diritti civili, anche nella forma in cui essi sono formulati nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e nelle dichiarazioni internazionali e nella forma in cui sono applicati da diverse istituzioni a livello locale, regionale, nazionale, europeo e internazionale.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “non si possono formare cittadini consapevoli e responsabili se non in una prospettiva più ampia che vada oltre i confini nazionali e conduca verso una coscienza eurounitaria; infatti è di primaria importanza la condivisione di temi come l’educazione civica, il diritto comunitario, partendo dalle Carte fondamentali e dai Trattati Europei. La promozione di equità, coesione sociale e cittadinanza attiva grazie all’educazione scolastica è anche uno dei principali obiettivi individuati dalle Conclusioni del Consiglio su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione del 12 maggio 2009. L’importanza strategica dell’educazione civica nelle scuole è stata ulteriormente sottolineata nella dichiarazione sulla promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione attraverso l’istruzione adottata durante la riunione ministeriale informale tenutasi a Parigi il 17 marzo 2015, con la quale i Ministri dell’Istruzione hanno lanciato un appello ad agire a tutti i livelli di governo per consolidare il ruolo dell’istruzione nel promuovere i valori condivisi di una cittadinanza europea attiva. Siamo dunque certi che l’introduzione e la sua promozione sia necessaria e porterà certamente i frutti sperati”.