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Contrattazione collettiva, Gilda: le richieste al ministro Bussetti

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La scadenza del 31 dicembre per la contrattazione collettiva relativa al comparto istruzione si avvicina: grande è la preoccupazione espressa dalla Gilda degli insegnanti, di seguito nelle parole del coordinatore nazionale Rino Di Meglio.

“Apprezziamo la riduzione delle ore di Alternanza Scuola Lavoro ma esprimiamo preoccupazione per la totale assenza di risorse da destinare al rinnovo del contratto nazionale di lavoro prossimo alla scadenza. Come è stata accolta la nostra richiesta relativa alla diminuzione delle ore di Asl, anche se avremmo preferito che ne fosse stata abolita l’obbligatorietà – spiega Di Meglio – così adesso chiediamo al governo di fare propria la nostra proposta per incrementare gli stipendi dei docenti”.

Nonostante le rassicurazioni del vicepresidente Di Maio, che ha assicurato la presenza, nella legge di bilancio, di soldi per garantire che a gennaio l’elemento perequativo continui ad essere erogato, i componenti della Gilda restano in allarme.

Dal fondo per il bonus merito 100: “Secondo i dati emersi dal rapporto Eurydice, pubblicato il 5 ottobre in occasione della Giornata Mondiale degli Insegnanti, –argomenta Di Meglio – tra il 2016 e il 2017 gli stipendi tabellari sono aumentati del 3% nella maggior parte dei Paesi europei ma non in Italia. A fine anno scadrà il contratto e non si sa quando l’Aran convocherà i sindacati per aprire le trattative per un rinnovo che si preannuncia molto povero”.

Il coordinatore della Gilda prova anche a fare due calcoli: “Per evitare che le retribuzioni degli insegnanti addirittura diminuiscano, suggeriamo a Palazzo Chigi  di destinare i fondi stanziati dalla legge 107/2015 per il bonus merito, avversato dalla stragrande maggioranza degli insegnanti, per recuperare lo scatto di anzianità del 2013. In questo modo  nelle buste paga entrerebbero mediamente 100 euro in più. Accogliere questa proposta sarebbe un primo segnale importante di rivalutazione della professione docente”.