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Da Giffoni la sfida: digitalizzazione al servizio della cultura e dei giovani

Da Giffoni la nuova sfida, quella di declinare la digitalizzazione al servizio della cultura facendo da ponte tra i giovani, le istituzioni e i principali player mondiali del settore. In più l’idea di realizzare la prima cineteca digitale dedicata alla cinematografia per ragazzi, grazie al supporto tecnologico di Giffoni Innovation Hub. A lanciarla è stato Claudio Gubitosi, direttore di Giffoni Opportunity, durante il panel “Cultura & Innovazione” organizzato da Giffoni Innovation Hub nell’ambito di Next Generation 2020, rassegna iniziata ad agosto in occasione della 50esima edizione di Giffoni Film Festival.

Una riflessione corale alla quale hanno partecipato il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, la Regione Campania, e, ancora, i Desk Europa Creativa, Google, Facebook, TIM, Kaspersky, Fondazione Symbola e Fondazione IBM, in presenza e in collegamento con la Giffoni Multimedia Valley che riconferma la sua centralità nel dialogo tra territorio, istituzioni, aziende e soprattutto i giovani.

«Il confronto è stato di grande valore – ha dichiarato Claudio Gubitosi – Abbiamo riunito le istituzioni insieme ai rappresentanti delle più grandi aziende mondiali che si occupano di digitale con un obiettivo preciso in mente: mettere al centro l’innovazione al servizio della cultura e della fruizione dei beni culturali all’interno di un contesto sociale che cambia e che, considerando il momento che stiamo vivendo, dovrà arrivare ad un rinascimento che tutti auspichiamo».

«Dobbiamo far emergere – ha continuato Gubitosi – le belle pratiche che in questo settore arrivano dalle istituzioni e che spesso attivano meccanismi di rilancio del patrimonio culturale attraverso la definizione di specifiche piattaforme digitali. In questo ambito la Campania, ad esempio, è presente con particolare efficacia. Stesso discorso vale per il MiBACT, fortemente impegnato su questo terreno. Il Governo centrale deve ascoltare le voci dei ragazzi e valorizzare con ancora più determinazione gli investimenti culturali ad opera della Regione Campania».

«Oggi Giffoni – ha spiegato Gubitosi – è pronto a cambiare. In questo momento così creativo per noi, dobbiamo dimenticare tutto ciò che abbiamo fatto finora per poterci riappropriare di una ritrovata libertà espressiva e mettere in moto “il nuovo Giffoni”. Il nostro intento è di essere un ponte tra i brand che desiderano interagire con i ragazzi e poi con le istituzioni. Cinquant’anni di storia sono qualcosa di straordinario durante i quali abbiamo conquistato la fiducia e il rispetto non di un pubblico, ma di una community sempre attiva e che abbiamo cercato di non tradire mai».

«Il mio desiderio- ha aggiunto Claudio Gubitosi – è che la Campania, e più in generale il Mezzogiorno, possa essere riferimento in questo settore, come Giffoni è leader nel mondo nel suo campo. Per farlo dobbiamo saper cambiare. Auspico una rivoluzione dolce perché finalmente la cultura possa essere vissuta secondo logiche e dinamiche più moderne. Per farlo, però, bisogna saper distruggere e ricostruire». 

«Sul fronte della digitalizzazione– ha concluso così il suo intervento il direttore Gubitosi – abbiamo un dovere ed una responsabilità. Giffoni ha un patrimonio immenso, unico al mondo nel suo genere e, insieme alla Regione Campania, promuoverà il primo luogo di fruizione al mondo del cinema dedicato ai ragazzi. Daremo vita alla prima cineteca digitale al mondo interamente incentrata sul cinema per ragazzi».

 “In fondo generare un impatto misurabile in maniera concreta – spiega Orazio Maria Di Martino, Co-founder e COO di Giffoni Innovation Hub – è il leitmotiv che definisce l’azione del mondo Giffoni e di Giffoni Innovation Hub. La costruzione di questo architrave di protagonisti, come quelli presenti al panel, è la fase 1 di un percorso operativo che abbiamo definito minuziosamente insieme a tutto il team di Giffoni Hub. Un percorso circolare che prende il via dalle idee è la visione che i ragazzi ci hanno fornito grazie a uno studio che abbiamo realizzato, e del quale beneficeranno con l’innovazione del sistema culturale nostrano. Innovazione che può anche generare ottime opportunità lavorative specie nell’ambito dei new jobs”.

LA SURVEY DI GIFFONI INNOVATION HUB

Una realtà e una necessità che è emersa anche nella Survey “Giovani, Cultura e Digitale” realizzata da Giffoni Innovation Hub, e presentata in diretta da Nicola Sapio, Content Manager di GIH, sono state svelate opinioni e speranze dei giovani giffoners. Il campione di ragazzi coinvolto, quello dai 14 ai 18 anni, era composto per il 71% da ragazze e ha mostrato dei giovani molto attivi nell’ambito della cultura. Ben il 61% di loro infatti visita un museo tra le 2 e le 5 volte l’anno, il 67% va al cinema più di 5 volte l’anno e il 52% va a teatro tra le 2 e le 5 volte l’anno e il 42% frequenta un festival tra le 2 e le 5 volte l’anno. “Riguardo invece al rapporto cultura innovazione c’è ancora molto da fare – commenta Sapio – ben il 52% non ha mai partecipato a esperienze culturali che usavano strumenti tecnologici, ed è un peccato visto che del 48% che ha avuto l’occasione di farlo il 67% si è detto soddisfatto”.

LA CENTRALITÀ DEI GIOVANI

“Vogliamo costruire insieme, pubblico e privato, un grande progetto che ponga i giovani al centro di una importantissima mission – commenta Anna Laura Orrico, Sottosegretario del Mibact – quella di rendere il nostro patrimonio culturale, le nostre bellezze, le opere frutto della creatività e del talento di cui l’Italia è ricca, accessibili a tutti, attraverso le nuove tecnologie e il linguaggio digitale. I giovani sono la chiave per digitalizzare il nostro patrimonio culturale e creare un linguaggio accessibile a tutti sulla cultura e rivoluzionare la visione stessa che questo Paese deve avere delle politiche culturali per tutte le generazioni. Questo incontro rappresenta un punto di partenza importante, un primo passo per aprire il mondo della cultura, che spesso è ancora visto come un mondo chiuso, per addetti ai lavori. Solo se saremo in grado di educare alla bellezza, alla cultura, a un approccio consapevole dell’identità culturale che il nostro Paese custodisce, e se sapremo farlo costruendo un proficuo dialogo intergenerazionale, potremo rendere l’Italia ancor più un Paese leader in una logica di sviluppo sociale, economico e culturale veramente sostenibile ed equilibrato”.

Una cultura che quindi trova nuova linfa nel digitale e nell’innovazione, spiega Laura Moro, direttrice della Digital Library del Mibact in collegamento streaming. Questo in un contesto in cui le istituzioni sono sempre più consapevoli dell’’importanza di tale binomio.

IL SISTEMA INFORMATIVO CULTURALE DELLA REGIONE

“Cosa stiamo facendo in tal senso? – dice Rosanna Romano, Direttore Generale per le Politiche culturali e per il turismo della Regione Campania – Nel 2018 abbiamo approvato la creazione di un’infrastruttura centrale chiamata Sistema Informativo Culturale con la quale ci siamo prefissati l’obiettivo di digitalizzare tutto il patrimonio culturale della nostra regione. Oltre 204mila gigabyte di materiale digitale, con più di 468mila schede di catalogo dal Centro regionale per i Beni Culturali. E ancora, poco più di un milione di pagine di libri antichi totalmente digitalizzate. A Napoli Teatro Festival abbiamo dato la gestione di questo atlante, che parte dalle esperienze teatrali realizzate fino ad aprirsi ad altre informazioni contenute in altri siti culturali della nostra regione. Oltre 4000 dischi e vinili antichi della Canzone napoletana, 150 luoghi raccolti in foto a 360 gradi e tanto altro. Sono solo alcuni dei numeri di una piattaforma realizzata grazie ai fondi europei, ma che diverrà la nostra ordinarietà, sostenuta in futuro da fondi regionali. Sono già 50 gli enti che hanno aderito a questo dominio rendendo disponibili e fruibili le loro informazioni e la conoscenza. È questo il grande valore della digitalizzazione che ci permette di andare oltre la concezione che il dato, un bene, sia di proprietà di chi lo possiede e solo chi lo possiede ha il potere di farlo fruire agli altri. La conoscenza, che è il fondamento principale di questo programma, deve essere alla portata di tutti. Abbiamo il dovere, come Pubblica amministrazione, di rendere possibile tutto questo”

GLI ALTRI TEMI DEL PANEL

E proprio in questo contesto a confrontarsi con il direttore Gubitosi, il team di Giffoni Innovation Hub e le istituzioni sono scesi in campo rappresentanti di alcuni dei big tech più impegnati nella promozione di una cultura sempre più smart. Così Domenico Sturabotti, direttore Fondazione SYMBOLA ha sottolineato come la cultura viva di relazioni e debba “essere utile per creare mappe del mondo che si trasforma. Giffoni, che da sempre fa una politica d’attacco e mai di difesa, rappresenta proprio un’occasione per avere una mappa del mondo che cambia”. Invece Enrico Bellini, Public Policy Manager di Google e Chiara Fauda Pichet, Country Coordinator Google Arts & Culture, hanno parlato dell’equilibrio tra fruizione in presenza e in assenza dei beni culturali anche grazie alle piattaforme innovative che accorciano le distanze geografiche e culturali. Passando dalle potenzialità del 5G che rende tutto più interconnesso, Luca Josi, Chief Brand Strategy, Media & Multimedia Entertainment TIM si è soffermato sulle enormi possibilità delle nuove tecnologie per raccontare in maniera diversa il patrimonio artistico. E tra le enormi potenzialità non vanno dimenticate quelle della virtual reality su cui si è soffermato Angelo Mazzetti, Public Policy manager di Facebook che ha aiutato gli spettatori collegati facendo una panoramica sull’argomento. Ovviamente come sottolineato da Alessandra Venneri Head of Corporate Communications & Public Affairs di Kaspersky Italia non c’è fruizione senza cyber security. Invece Alessandra Santacroce Presidente Fondazione IBM Italia e Direttore Relazioni Istituzionali IBM Italia ha fatto un excursus sulle competenze necessarie e i percorsi alternativi delle nuove piattaforme educative, argomento quanto mai attuale in questo periodo. E infine Andrea Coluccia, Creative Europe Desk Italia e Alessandra Lucchese, Project officer Creative Europe Desk Italy Cultura, hanno spiegato il ruolo fondamentale dei programmi Cultura e Media di Europa Creativa per sostenere le attività culturali.

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