Pubblicato il Lascia un commento

I pensionamenti libereranno altri 27.600 posti di lavoro nella scuola il prossimo anno

Le domande di pensionamento presentate da docenti dei vari ordini di scuola per lasciare il servizio dal prossimo anno scolastico sono un campanello ulteriore d’allarme: altri 27.600 posti che si liberano e che in larga parte non potranno essere coperte dal turn over, sia per l’esaurimento di molte graduatorie per varie classi di concorso e per l’inadeguata disponibilità di graduatorie di merito delle precedenti procedure concorsuali.

I NUMERI DELLA STAMPA SPECIALIZZATA

La rivista Tuttoscuola ricorda che “nel settembre scorso, nonostante l’autorizzazione del MEF a ricoprire 84mila posti, nonostante la call veloce per cambiare l’iscrizione in GAE per una provincia diversa con posti vacanti, nonostante insomma questa complessiva situazione oltremodo favorevole, sono rimasti vacanti migliaia di posti che nemmeno gli iscritti in GAE sono riusciti a coprire per esaurimento di graduatorie. Sono stati coperti soltanto 18.254 posti, costringendo l’Amministrazione scolastica ad attivare 66.654 supplenze annuali sui posti rimasti vacanti”.

E non è finita qui, perché “a queste supplenze se ne sono aggiunte altre fino al termine delle attività didattiche (30 giugno) per circa 70 mila posti di sostegno in deroga e per altre migliaia su posti disponibili in organico di fatto, soprattutto per spezzoni di cattedra”. In conclusione, “se l’anno scolastico 2020-21 ha fatto segnare un record negativo di precariato nella scuola (stimabile intorno al 25%), quello che si prospetta per l’anno prossimo segnerà un nuovo record negativo, in particolare nelle scuole settentrionali dove ai numerosi posti e cattedre già vacanti e non coperti nel settembre scorso, andranno ad aggiungersi i vuoti per nuovi pensionamenti (più di 4.700 nella sola Lombardia)”.

ccnl comparto scuola soldi

LA PROPOSTA ANIEF

Secondo l’Anief diventa vitale, per il bene della scuola e dei suoi discenti, riattivare con urgenza il doppio canale di reclutamento, come è già accaduto nel 2008 e nel 2012 per volontà del Parlamento. Alle scuole serve più che mai l’apertura delle GaE e la trasformazione dei concorsi in procedure utili a stilare delle graduatorie a scorrimento, da utilizzare ogni anno per assumere tutti i precari, anche a seguito di corsi abilitanti e sul sostegno aperti a tutti, pure a distanza. Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, “avere aggirato per oltre vent’anni le direttive europee contro l’abuso delle supplenze, avere ignorato storiche sentenze sullo stesso tema emesse dalla nostra Cassazione italiana e dalla Corte Costituzionale, significa avere abbandonato la causa della Conoscenza e migliaia di lavoratori precari, collocati tra i docenti e tra gli Ata, come dipendenti dell’Università, dell’Afam, degli Enti di Ricerca e di tutta la PA”.