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Il problem-solving diventa disciplina olimpica studentesca

Logica, coding, problemi e algoritmi. Ma anche tanta fantasia. Con la cerimonia di premiazione dei vincitori si sono concluse sabato sera, a Cesena, le Olimpiadi di Problem Solving (OPS). Per due giorni, venerdì e sabato, quasi 500 studenti si sono sfidati per conquistare il gradino più alto del podio. Erano in circa 25.000 ai nastri di partenza.

Le Olimpiadi di Problem Solving, quest’anno alla 11esima edizione, sono promosse dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione -. Sono rivolte agli alunni delle ultime due classi della scuola primaria e agli studenti del triennio della scuola secondaria di I grado e del primo biennio della secondaria di II grado. Sono competizioni a squadre (da 4 alunni ciascuna) per tutte le classi della primaria e della secondaria. I ragazzi del triennio della scuola secondaria di I grado e del primo biennio della secondaria di II grado possono partecipare anche a gare individuali.

Novanta i minuti a disposizione dei concorrenti per risolvere i 13 problemi previsti per la gara a squadre e per sciogliere gli 8 per la gara individuale.

Sono stati 470 gli studenti che in totale hanno partecipato alle finali nazionali:116 per la primaria, 165 per la secondaria di I grado e 189 per la secondaria di II grado.

Le Olimpiadi hanno proposto non solo gare di Problem Solving. Ma anche competizioni a squadre di coding e makers per gli studenti della scuola primaria e secondaria di I grado e programmazione e makers per gli studenti del biennio e del triennio delle scuole superiori di secondo grado (gli ‘atleti’ hanno dovuto realizzare un programma o un prototipo secondo le caratteristiche previste dal bando). Le selezioni nazionali sono state ospitate dal Dipartimento di Ingegneria e Informatica e Scienze dell’Università degli Studi di Bologna, sede di Cesena.

(fonte: Miur.gov.it)