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Le graduatorie per le supplenze diventano digitali? Oggi l’incontro Azzolina – sindacati

insegnanti docenti immissione in graduatoria

A breve, le graduatorie dei docenti precari saranno aggiornate in modalità digitale, anche quelle d’istituto: serviranno per le immissioni in ruolo (poche) e per assegnare le 250 mila supplenze annuali previste a fine estate. Su questo argomento, martedì 30 giugno è previsto un incontro con i sindacati per la presentazione dell’ordinanza che trasformerà le graduatorie d’istituto in provinciali. Potrebbe essere una vera e propria rivoluzione, ha fatto intendere la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in una intervista pubblicata su Il Messaggero di Roma: “Stiamo lavorando per aggiornare le graduatorie dei supplenti e per digitalizzarle, cosa che non era mai stata fatta prima. Questo consentirà di avere i docenti di cui abbiamo bisogno e di poterli assegnare più rapidamente”.

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Detto che la procedura consueta di assunzione in ruolo prevede la copertura dei posti per il 50% da GaE (graduatorie ad esaurimento) e per l’altro 50% dai concorsi 2016 e 2018 (graduatorie di merito con vincitori e idonei), da quest’anno è stata introdotta una nuova modalità di assunzione in ruolo, nell’ambito delle operazioni ordinarie di immissione. Si tratta di una fascia aggiuntiva che verrà utilizzata con “call veloce” nei giorni successivi al termine delle procedure ordinarie di assunzione in ruolo, da completare entro il 10 settembre prossimo. I posti eventualmente residui potranno infatti essere assegnati a coloro che acconsentono a trasferirsi in altre regioni con il vincolo di non poter presentare domanda di mobilità per i successivi 5 anni: sia trasferimento che assegnazione provvisoria.

Marcello Pacifico, presidente Anief: “La maggior parte dei docenti precari si trova nelle graduatorie d’istituto, presto mutate in provinciali, ed è bene che si utilizzano anche per sottoscrivere i contratti a tempo indeterminato e non per le sole supplenze annuali, che anche su posti liberi vengono pure collocate con scadenza 30 giugno 2021. Ecco perché bisogna aprire la ‘call veloce’ a tutte le graduatorie. Si assicurerebbero più immissioni in ruolo e si ridurrebbe la supplentite”.