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Legge di Bilancio, M5S e Lega chiedono 1.200 docenti primaria in più al Sud. Anief: non bastano, sono un decimo del necessario

Anief Sciopero

Riceviamo e pubblichiamo.

Legge di Bilancio, M5S e Lega chiedono 1.200 docenti primaria in più al Sud per il tempo pieno e altri 2.000 per le sezioni Primavera all’infanzia. Anief: non bastano, sono un decimo del necessario

I partiti di maggioranza fanno a gara per far conoscere le loro richieste di modifica al disegno di legge sul “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021” AC n. 1334 e fanno sapere già da subito che potrebbero trovare il consenso del Ministero dell’Economia. Per la maggiorazione del tempo scuola nel Meridione, fanno sapere, servirebbero circa 45 milioni di euro. Secondo il giovane sindacato, la cifra impegnata per un’operazione così rilevante la dice tutta sulle priorità che si è dato il governo: siamo dinanzi all’ennesima manovra-spot. Marcello Pacifico, presidente Anief: 30 mila posti in più avevamo nel 2010. Solo per il Sud, ora servono altri 100 mila posti per ampliare gli organici differenziati. O si ha il coraggio di osare, come si è deciso di fare nella manovra economica 2019 finanziando 15 miliardi per il reddito di cittadinanza e l’anticipo pensionistico, oppure è meglio tacere.

Assumere 1.200 docenti nella scuola primaria in più al Sud e altri 2.000 nelle sezioni Primavera della scuola dell’infanzia: lo prevedono degli emendamenti alla Legge di Bilancio presentati in questi giorni dai parlamentari di Lega e M5S, dopo una cernita di tutte le richieste pervenute ultimamente e una scelta delle misure che potrebbero trovare il consenso del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Gli emendamenti dei partiti di maggioranza prevedono, riassume oggi Orizzonte Scuola, “più docenti al Sud: incremento di 1.200 posti dell’organico di diritto della scuola primaria. Una boccata di ossigeno per mobilità, assunzioni e far partire il tempo pieno nelle regioni del sud”. Per questa iniziativa, peraltro caldeggiata da tempo soprattutto dal Movimento 5 Stelle, servirebbero circa 45 milioni di euro”. Inoltre, verrebbero “2.000 posti in più per le sezioni primavera: l’idea iniziale era di 8.000 posti, ma costerebbe 300 milioni”.

Il termine per la presentazione degli emendamenti alla Commissione Bilancio scadrà giovedì prossimo. Entro quella data bisognerà trovare l’equilibrio tra tutte le esigenze della scuola e decidere quali portare avanti nell’immediato. Successivamente, l’iter di approvazione degli emendamenti prevede l’approdo ai gruppi parlamentari entro martedì 20, per poi essere votate dal giorno dopo: l’arrivo in Aula si materializzerà entro il 28 novembre. Subito dopo giungerà la votazione finale sul ddl AC n. 1334. Ad inizio dicembre, il testo approvato passerà a Palazzo Madama.

Secondo il sindacato Anief, poco più di 3 mila posti per un impegno doppio così rilevante – il tempo maggiorato di scuola al Sud e nelle Isole, oltre alle sezioni Primavera da attuare anche per quei due terzi degli istituti comprensivi dove oggi non vengono adottate – rischia di rappresentare l’ennesima manovra-spot: ne occorrono, infatti, dieci volte tanto.

“A nome dell’Anief – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato autonomo – dico basta a certi tipi di proposte che non rispecchiano il bene dei nostri alunni. L’ultimo rapporto Pirls parla chiaro: si deve ripristinare l’insegnamento per moduli, abbandonando le operazioni politiche di propaganda. Perché 30 mila posti in più avevamo nel 2010. Solo per il Sud, ora servono altri 100 mila posti per gli organici differenziati. O si ha il coraggio di osare, come si è deciso di fare nella manovra economica 2019 finanziando 15 miliardi per il reddito di cittadinanza e l’anticipo pensionistico, oppure è meglio tacere senza annunciare operazioni che di fatto lasciano le cose come stanno”, conclude Pacifico.