Pubblicato il Lascia un commento

Online l’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica

sede Miur Trastevere Roma

È stato lanciato nei giorni scorsi il portale dell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica. Il sito è visitabile a questo indirizzo.

A che serve questo strumento?

Di fatto, vengono messi in chiaro i principali indicatori: il periodo di costruzione degli edifici, le condizioni di sicurezza, l’adeguamento alle norme antisismiche. Contestualmente sono stati illustrati i primi risultati del progetto di rilevazione satellitare delle deformazioni degli edifici pubblici adibiti a uso scolastico censiti nell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica.

La presentazione

A presentare le novità, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti, la Viceministra Anna Ascani, il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Giorgio Saccoccia, il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Massimo Inguscio e Donatella Lucchesi dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

“Lanciamo oggi il nuovo cruscotto informativo dell’Anagrafe dell’Edilizia scolastica – ha dichiarato il Ministro Lorenzo Fioramonti -, un nuovo portale, all’insegna della trasparenza e della condivisione, che ci consente di monitorare in maniera continuativa e precisa lo stato delle nostre scuole, di poter intervenire negli istituti più disagiati in maniera tempestiva e di poter utilizzare nuove tecnologie, anche quelle satellitari e aerospaziali di cui il nostro Paese è un grande pioniere, per poter costantemente controllare a livello millimetrico lo spostamento degli edifici pubblici. Il Ministero sta investendo molto in edilizia scolastica anche attraverso la costituzione di una task force ministeriale che possa accompagnare Enti locali, Comuni e Province, nella messa in sicurezza di tutte le scuole italiane”.

A garantire il monitoraggio costante dello stato di salute degli immobili, grazie all’accordo firmato mesi fa da MIUR, ASI, CNR e INFN, è la costellazione di satelliti di osservazione terrestre Cosmo-SkyMed. I quattro “occhi” che scrutano la Terra dall’alto metro per metro, di giorno e di notte, fotografano lo stesso punto con una frequenza di passaggio di circa 16 giorni e sono in grado di rilevare gli scostamenti di un edificio inferiori a un centimetro. I dati ottenuti dall’osservazione satellitare sono successivamente incrociati con quelli riguardanti la vetustà dell’edificio scolastico, con le mappe di rischio sismico e idrogeologico e il carico a cui è sottoposto e attraverso il “data fusion” è possibile ottenere una mappa più completa del rischio di tutti gli edifici scolastici.

“Questo è un progetto nato qualche mese fa, che noi ci troviamo ora a implementare insieme a tutti i soggetti coinvolti. Questa mappatura è diversa dal passato in termini di precisione – ha spiegato la Viceministra Anna Ascani, che ha la delega all’edilizia scolastica -, incrociando questi dati con altri che abbiamo, avremo maggiori informazioni e una Anagrafe dell’edilizia scolastica sempre più completa e leggibile che ci consentirà di intervenire rapidamente dove è necessario”.
Giorgio Saccoccia, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha spiegato che “con i satelliti in orbita si guarda con un occhio non naturale il territorio. I satelliti hanno punti di riferimento su ogni edificio la cui posizione viene monitorata nel corso del tempo, a ogni passaggio dei satelliti. Riusciamo a seguire sia gli spostamenti che la loro velocità, pronti a cogliere eventuali anomalie”.

“La ricerca indaga la natura in modo pluridisciplinare: dai cambiamenti climatici ai terremoti – ha spiegato Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche -, quello di cui si parla oggi è uno splendido esempio di sinergia tra chi sa fornire i dati e i ricercatori che fanno uno screening”.

Ad assicurare l’analisi in tempo reale dei dati elaborati dai satelliti è l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. “Abbiamo sviluppato le tecnologie per analizzare l’enorme mole di dati quasi in tempo reale e questo è quello che serve in questo progetto scolastico – ha detto Donatella Lucchesi dell’INFN -. Attraverso i nostri centri di calcolo e una rete super veloce è possibile monitorare anche spostamenti minimi degli edifici”.