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Pensioni docenti, il sindacato che chiede di tornare ai parametri preesistenti alla riforma Fornero

marcello pacifico anief

“In Italia abbiamo il personale docente più vecchio al mondo, una riforma del sistema pensionistico che tenga conto di questo dato statistico incontrovertibile e provi ad avvicinare il nostro Paese alla media europea, per Anief, deve considerare alcuni punti fermi”. Lo afferma il giovane sindacato della scuola in una nota in cui chiede di tornare ai parametri preesistenti alla riforma Fornero per le pensioni docenti.

Le richieste del giovane sindacato

“Per agevolare l’accesso al trattamento pensionistico dei lavoratori più giovani occorre prevedere la piena valutazione, a livello contributivo, degli anni universitari, anche fuori corso, e degli eventuali master, corsi di perfezionamento e specializzazione post laurea. Va prevista anche la copertura contributiva dello Stato per tutto il servizio pre-ruolo prestato su posti vacanti e disponibili fino al termine delle lezioni o comunque per almeno 180 giorni di lezione nonché la ricongiunzione gratuita per i servizi prestati nella scuola paritaria e in tutti i passaggi di ruolo”.

Per il giovane sindacato rappresentativo “occorre poi consentire al personale scolastico l’accesso al trattamento pensionistico a 63 anni, con 37 di contributi, mantenendo il massimo degli indici e senza alcuna riduzione, come prima della riforma Fornero. In casi particolari, su base volontaria, ai docenti che non hanno maturato la contribuzione minima (20 anni) e dimostrato un buono stato di salute con apposita certificazione, è giusto garantire la permanenza in servizio – per attività come tutoraggio, formazione e progettazione – oltre i 67 anni e fino a 71 per maturare i 20 anni di contributi”.

Il commento di Marcello Pacifico

“Come Anief – sottolinea Marcello Pacifico, leader del sindacato Anief – abbiamo di recente presentato un emendamento alla Legge di Bilancio 2020, sulla base dei risultati degli studi sullo stress da lavoro correlato e burnout’, in Italia condotti dal dott. Vittorio Lodolo D’Oria, chiedendo di allargare a tutto il personale docente l’attuale finestra di pensione anticipata. Non è tollerabile costringere i lavoratori ad accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni, con la prospettiva di innalzare ulteriormente questa soglia qualora si dovesse elevare l’aspettativa di vita, come previsto dalla Legge Fornero.